Racconto di fantasia.
Per commenti o proposte: dick-89@hotmail.it
Arrivato all'alba dei 31 anni non ho mai avuto nè esperienze bdsm nè con uomini, nonostante le fantasie si susseguano fin dall'adolescenza. Per l'ennesima volta mi appresto a mettere un annuncio su qualche sito, il cui testo recita: "Buongiorno. Sono un ragazzo di 30 anni che da sempre coltiva il sogno di essere sottomesso da un vero padrone maturo che mi umilii e mi renda il suo giocattolo sessuale. È importante la dimensione mentale oltre a quella fisica. Non ho alcuna esperienza di bdsm né con uomini, ma penso sia arrivato il momento di provare... magari con prima una conoscenza virtuale. Sono un bel ragazzo, 1,80, moro, fisico atletico… ma non sono femminile. Non ospito, ma mi sposto senza problemi. Solo per vero maschio alpha, autoritario dominante."
Non ho particolari aspettative, un po' perché nessuno mi convince mai del tutto e riesce ad intrigarmi e un po' perché ho qualche reticenza. La maggior parte delle risposte sono squallide e si limitano a due parole o ad una descrizione, oppure chi si propone ha fretta o semplicemente non è interessante. Quello che cerco è un vero maschio, maturo, dominante, che sappia sottomettermi e che non si faccia troppi problemi. Deve però davvero essere così, non deve recitare un ruolo nè avere fretta ed essere interessato a farsi solo una scopata nè tantomeno essere un ignorante sgrammaticato. Insomma, trovare qualcuno che mi intrighi è praticamente impossibile.
All'annuncio allego la foto del mio culo vergine, modestamente un bel culo devo dire che immagino possa essere un bel trofeo di caccia per il maschio giusto.
Come al solito arriva qualche risposta, ma nessuna è realmente interessante. Finché una mail mi colpisce:
"Buongiorno troia. L'occhio mi si è posato sul tuo annuncio e su quel culo da zoccola che ti ritrovi, dovresti essere onorato. Sai, spero proprio che sia vergine come vuoi far intendere dal tuo annuncio, perché mi sto pregustando il momento in cui affonderò il cazzo dentro quel buchino stretto facendoti gridare come la cagna che sei. Se non lo sentirò stretto ti dovrò sculacciare ancora più forte di quanto già farei normalmente. Presto ti monterò, presto avrai il culo slabbrato troia. È una promessa. Sei già mia anche se ancora non lo sai. Non vedo l'ora di vederti a pecorina, nuda, con indosso solo collare, guinzaglio e gabbietta per il tuo clitoride, con quello splendido culo incorniciato dai segni delle mie mani e con il buchetto ancora largo dopo aver preso la prima delle molte dosi di cazzo che ti attendono.
Muoviti a rispondere schiavo.
Il tuo Padrone"
Non so nulla di lui, ma non resisto, devo masturbarmi: mi ha eccitato troppo. Così sicuro di sè, così sfacciato, mi sta sfidando, crede che non gli resisterò e che finirò per donargli la mia verginità anale. Non perdo troppo tempo e gli rispondo subito. Non voglio però mostrargli la mia eccotazione e allo stesso tempo voglio vedere se è davvero così sicuro di sé.
"Buongiorno, grazie della risposta e dei complimenti. In realtà come detto non so se sono pronto ad un'esperienza reale. Però magari potremmo approfondire. A presto."
Non sto nella pelle ed aspetto la risposta, che arriva dopo qualche minuto:
"Ho parecchio lavoro da fare con te troia. In primo luogo sarà bene che impari poche semplici regole:
1. Nessuno ti ha chiesto se sei pronta o meno e della tua opinione non me ne frega un cazzo. Stai pur certa che approfondiremo, in particolar modo approfondiremo quel culo da cagna che hai.
2. Quando chiudi le comunicazioni o finisci di parlare devi sempre finire con "mio Padrone" o "mio Signore". SEMPRE. In caso contrario verrai punita. Ovviamente non ti puoi permettere mai di darmi del tu. Una zoccola senza dignità come te deve darmi del Lei.
3. Tu rispondi subito e io rispondo quando cazzo mi pare. A presto lo dici a qualcun'altro. Devi firmarti sempre con uno dei seguenti appellativi, a te molto adatti: la sua cagna, la sua zoccola, la sua puttana, la sua troia.
4. Fisseremo dei limiti, saranno pochi e li decideremo insieme. Al di fuori di quelli non hai nessun diritto, non decidi nulla e fai quello che dico io. Qualunque cosa sia. Sia ben chiaro.
5. Mandami una foto a pecorina nella prossima mail.
Qualunque mancanza sarà punita.
A presto futura rottainculo
Il tuo Padrone."
Leggo e non riesco a non toccarmi, sono eccitato e spaventato allo stesso tempo. Sembra davvero un maschio alfa, anche se ancora non ho informazioni su di lui. Non mi sembra il caso di chiedere, suppongo che me le dia lui a tempo debito.
Mi metto a pecorina, scatto la foto che desidera e rispondo:
"Mi scuso per le mie mancanze. In allegato la foto che desidera mio Signore.
La sua troia."
Dopo qualche minuto di trepidante attesa arriva la sua mail:
"Cominci a fare progressi troia. Bel culo devo dire. Peccato per quei peli, hai tempo due giorni per depilare culo e clitoride. Ci sentiamo quando hai fatto. Ovviamente esigo documentazione fotografica.
Il tuo Padrone."
Non vorrei depilarmi intimamente, non l'ho mai fatto e non ho idea di come si faccia, ma sono molto intrigato, per cui cerco qualche consiglio su internet ed eseguo al meglio che posso. A quel punto rispondo allegando le foto:
"Spero che sia di suo gradimento mio Signore.
La sua puttana."
La risposta non tarda ad arrivare:
"Lavoro non perfetto, ma non si può pretendere molto da una nullità come te. Chiuderò un occhio per questa volta, ma vedi di migliorare troia. Visto che fino ad ora sei stata brava ho deciso di darti qualche informazione sul tuo Padrone. Ho 55 anni, varia esperienza di troie come te, sono sposato, ma posso ospitare in un mio appartamento nel quale tu perderai la verginità anale. Ti mando qualche foto, su cui hai il mio permesso di toccarti. Adesso è il momento delle domande personali, rispondi a tutte in modo esaustivo:
1- vivi sola?
2- sei fidanzata/sposata?
3- in che orari puoi spostarti?
4- fino a che distanza?
5- privacy e salute sono garantite, quindi no pratiche pericolose. Per il resto ti do la possibilità di darmi 5 limiti. Sceglili bene troia, perché fuori da questi non avrai diritti.
Muoviti a rispondere.
Il tuo Padrone."
La prima reazione è guardare le foto, sono curiosissimo e le apro di getto: non si vede il viso, ma mi pare un uomo sui 55-60 anni, massiccio, con un bel po' di pancia e sicuramente alto. Non è depilato e le mani sono grandi. Sicuramente sembra molto ben dotato. Insomma, insieme al palestrato muscoloso una delle mie due fantasie erotiche.
Mi masturbo subito eccitatissimo, non riesco a resistere.
Mi calmo quindi un attimo e rispondo alla mail. Quello che mi mette più in difficoltà è decidere i 5 limiti, non devo sbagliare:
"Buongiorno mio Signore,
Grazie delle foto mio Signore.
1- non vivo sola
2- sono impegnata con una donna
3- posso la sera o nei weekend
4- non ho problemi a spostarmi anche distante
5- No scat, no segni evidenti, no cose troppo dolorose, dolore in genere se non per punizione e no baci .
La sua puttana."
La risposta arriva quasi immediata:
"Bene zoccola, hai scelto i 5 limiti. Per il resto non accetterò rimostranze o rifiuti, altrimenti sarai punita severamente. Mi stupisce che una troia come te sia in grado di penetrare una donna, ma non mi interessa. Il prossimo passo è una sessione in cam. Dammi contatto.
Il tuo Signore."
Do il contatto al Padrone e ci accordiamo per il giorno successivo ad un orario in cui sono solo a casa, mi dice che ci vorrà una mezz'ora e mi rassicura sul fatto che non mi sarà richiesto di mostrare il viso. Sono molto eccitato e agitato allo stesso tempo.
Mi metto davanti al computer all'ora stabilita e la chiamata arriva puntualissima.
- Ciao puttana. - esordisce lui
- Buongiorno Padrone. - rispondo.
- Vedo che sei vestita, cominciamo con il chiarire un punto. Salvo che ti sia chiesto qualcosa di diverso tu non hai diritto ad indossare vestiti in mia presenza, che sia dal vivo o in cam. Spogliati immediatamente troia.
- Si Padrone.
Eseguo senza fiatare e resto nudo davanti al Padrone.
- Ottimo. Vedo un ridicolo cazzettino lì. Peccato non vedere anche la tua faccia, che sicuramente sarà da pompinara, ma quello che vedo mi soddisfa. Alzati in piedi e mostrati bene. Davanti e dietro.
Eseguo e sento il padrone commentare:
- Bene, cagnolina gradevole.
- Ho un po' freddo Padrone.
- Apri bene le orecchie, non ripeterò. Regola numero due, che mi pare ti venga abbastanza naturale peraltro: non voglio sentirti parlare se non ti viene posta una domanda. Se proprio devi farlo, devi sempre chiedere il permesso. Qualunque trasgressione sarà punita, cosi come saranno punite richiesta non consone al tuo ruolo. Ti è tutto chiaro troia?
- Si Signore.- rispondo, quasi sollevato. Sono molto timido e non dover far conversione mi rasserena.
La sessione di cam continua con il Padrone che si fa vedere poco e resta seduto e vestito davanti alla telecamera, senza inquadrare il viso e mi chiede di mostrare il mio corpo in diverse posizioni.
- Bene, ora a pecorina puttana. -
Eseguo, mettendo il culo verso la telecamera.
- Resta così troia. Che bel culo...veramente un culo da zoccola.
Mi commenta in modo sempre più pesante, provocandomi un'erezione.
- Non permetterti di toccare quel cosino troia e non ti girare finché non te lo dico. - mi ammonisce.
Lo sento gemere, mentre mi insulta: - Te lo sfondo quel culo da puttana. Sei solo una rottainculo, uno sborratoio.
Mugola più forte e capisco che è venuto.
- Bene, il tuo scopo è finito. Peccato tu non sia qui a pulire. Puoi andare vacca.
- Grazie Padrone.
Spengo la cam, eccitatissimo.
Nei giorni successivi il copione si ripete più o meno uguale e il Padrone mi usa per masturbarsi online e umiliarmi, aumentando a dismisura la mia eccitazione. Ogni giorno spero di mostrarmi per lui e pregusto quel momento.
Dopo un paio di settimane alla fine una seduta in cam mi mette davanti ad una scelta: - Troia è giunto il momento di fare un passo in avanti e vederci di persona e sarà in un bar che conosco. Non ci sarà molta gente, quindi saremo tranquilli. Ovviamente sei liberissima di non venire o di andartene una volta lì. Ad ogni modo se rifiuti considera chiuso il nostro rapporto. Pensaci e fammi sapere puttana.
La proposta mi manda in confusione. Da un parte mi eccita l'idea e non voglio concludere il rapporto con il Padrone, dall'altra mi spaventa un incontro reale.
Ci rifletto un paio di giorni e alla fine acconsento. Concordiamo un giorno e il Padrone mi dà l'indirizzo del bar. Nei giorni precedenti sono agitatissimo e penso mille volte se tirarmi indietro o meno.
Viene il giorno deciso, dobbiamo incontrarci alle 18.30. Il Padrone mi manda un messaggio verso ora di pranzo:
"Zoccola per stasera devi indossare la maglietta e pantaloncini della tuta più aderenti che hai. Niente intimo. Depilati culo e clitoride e fatti un clistere. A più tardi.
Il tuo Padrone".
Questi ordini aumentano la mia agitazione, ma mi impegno e cerco di eseguirli. Per prima cosa mi depilo al meglio che posso, ma non mi sono mai fatto un clistere, vado a comprare il necessario e farlo quasi mi eccita. Passo poi a scegliere l'abbigliamento e opto per una maglietta blu molto aderente e un paio di pantaloncini grigi.
Attendo poi l'ora e mi metto in macchina per raggiungere il bar indicato. Durante il viaggio penso più volte di tornare indietro, ma resisto. Tutto sommato è solo un aperitivo, lontano da casa dove non mi conosce nessuno e posso andare via quando voglio.
Posteggio leggermente in anticipo e arriva un messaggio del Padrone: è una sua foto. Non si vede il viso, ma si distingue l'abbigliamento, camicia leggermente sbottonata, maglioncino sulle spalle e jeans.
Ne arriva subito un altro: "Ti sto aspettando troia, mandami una foto subito."
Scatto una foto che renda riconoscibile come sono vestito e mi incammino: ho il cuore a mille, sono agitatissimo. Arrivo al bar, penso che posso ancora tornare indietro, quasi non mi reggono le gambe. Non so che fare, se andare o no e come comportarmi nel caso.
Sento una voce appena dietro di me: - Eccoti finalmente.
Mi si gela il sangue per un attimo, non riesco a fare nulla.
Mi mette una mano sulla schiena e mi spinge dolcemente verso il bar.
Non riesco neppure a guardarlo in faccia, mi fa strada e mi indica un tavolino: - Siediamoci pure qui, è perfetto. - mi dice.
Non capisco nulla, il cuore va a tremila, sono agitatissimo e viola in viso.
Lui se ne accorge (non che ci voglia molto) e cerca di tranquillizzarmi: - Non c'è nessuno qui, rilassati.
- S-si. - farfuglio.
- Non credevo fossi così timida. - dice sogghignando, evidentemente la situazione lo diverte.
- Sono solo un po' agitato. - replico, poco convinto.
- Bene, bene. Finalmente ci vediamo di persona e posso guardarti in faccia. Devo ammettere che hai delle bellissime labbra, da vera pompinara. - ghigna.
- G-grazie. - dico imbarazzato. Non mi aspettavo un approccio simile.
- Devo dire che nel complesso, te lo avranno sicuramente già detto, hai veramente una faccia da troia. Sicura di non aver mai preso cazzi?
- No, no... mai. - sono imbarazzatissimo e lui sembra goderne.
- Dai, ma veramente? Con quelle labbra da pompinara? Non ci credo.
- Si, si... davvero. - replico ancora.
- Non ti preoccupare, ti prometto che entro stasera quelle labbra da succhiacazzi che ti ritrovi saranno intorno al mio cazzo. - dice ghignando.
Nel frattempo arriva il cameriere per le ordinazioni.
Non faccio tempo a ordinare che lui lo fa per me: - Una birra per me e un cosmopolitan.
Una volta allontanatosi il cameriere mi dice: - Spero non ti dispiaccia, ma mi sembra più adatto per te e comunque devi abituarti a non avere voce in capitolo. Capito cagna?
- Si si. - sibilo cercando di accontentarlo.
- Si dice si Padrone, troia.
- Si, scusi Padrone.
- Brava, inizi ad imparare.
Nel frattempo arriva da bere e il Padrone mi indica sorridendo, facendo cenno do servirmi per primo.
Appena il cameriere si allontana: - Sai come si dice, no? Prima la succhiacazzi. - dice ridendo.
- Direi che possiamo fare un brindisi... alla vacca che stai per diventare.
Alzo il bicchiere senza dire nulla.
Cominciamo a bere e lui cerca di incalzarmi non risparmiando battutine e frecciate.
Dopo qualche minuto tira fuori un astuccio che mi porge dicendomi: - Allora troia, ora vai in bagno e ti metti quello che trovi qui dentro. Non voglio discussioni, sia chiaro e non provare a mettere solo parte del contenuto. Muoviti.
Titubante mi alzo e mi avvio verso il bagno, mi ferma e mi fa cenno di avvicinarmi come per sussurrarmi qualcosa all'orecchio. Nel farlo con discrezione mi piazza una mano sul culo e mi palpa e mi infila la lingua nell'orecchio per poi sussurrarmi: - Non vedo l'ora di montarti come si deve.
Poi mi lascia e mi avvio verso il bagno, sconvolto. Non so cosa fare, potre andarmene, ma mi sento completamente asservito e impotente.
Entro in bagno e apro l'astuccio: contiene un perizoma, del lubrificante, un piccolo plug anale e una cintura di castità con un lucchetto. Resto indeciso sul da farsi, ma mi dico che tutto sommato ho le chiavi del lucchetto e posso andare quando voglio. L'unica preoccupazione è che la gabbietta e il perizoma si vedano sotto i pantaloncini. Decido comunque di eseguire gli ordini. È solo quando ho indossato la gabbietta che mi accorgo che in realtà le chiavi non ci sono. Sono terrorizzato, adesso dipendo completamente da questo sconosciuto. Mi faccio forza e decido di uscire, il perizoma praticamente non si vede e anche la gabbietta non si nota. Il plug è entrato abbastanza facilmente grazie al lubrificante. Torno al mio posto.
Il Padrone mi guarda e ride, in mano ha le chiavi della gabbietta.
- Bene bene, direi che ora possiamo andare. La tua macchina la lasci qui ovviamente e sali sulla mia. AgNon ti preoccupare per la gabbietta. Per toglierla basta ubbidire ad ogni mio ordine troia.
Il Padrone paga il conto e ci incamminiamo verso la sua macchina.
«Ma a me quando capita di trovare un padrone cosi mi piace sottomettermii p»
«Mi piace succhiare cazzi e prenderlo in culo sono di Romà»
«eccitante e ben scritto. attendo il seguito»