Silenzio, c'è un grande silenzio in questa stanza.
L'ultima volta si percepivano in lontananza il rumore di automobili di passaggio, voci di passanti e altri suoni, seppur tutti lontani e attutiti; ma oggi non sento nulla, niente che possa aiutarmi a immaginare dove mi trovo.
Come sempre Madame, così la chiamo, mi ha bendato, fatto salire in macchina e condotto in questa stanza, sarà stato un viaggio di un paio di ore, almeno credo; strano tra l'altro, normalmente sono viaggi di pochi minuti.
Durante il viaggio abbiamo parlato amabilmente, come al solito, d'altra parte gli argomenti per conversare non ci mancano; per esempio entrambi amiamo la musica, anche se abbiamo gusti diametralmente opposti, io amo la lirica, che lei odia, ma io ricambio non amando il free jazz che lei adora; se solo amasse il dixieland andremmo perfettamente d'accordo, ma forse esauriremmo a breve l'argomento, visto che le discussioni più interessanti e stimolanti nascono da visioni opposte, non comuni.
Ma anche i "contrasti" sull'arte non mancano, lei amante dell'arte classica mentre io sempre più incuriosito dall'arte contemporanea.
Ma non ci sono solo argomenti ricercati, spesso e volentieri sono argomenti più frivoli quelli che tengono banco tra noi.
Ma in comune c'è anche il fatto che entrambi siamo sposati, il fatto che siamo attratti l'uno dall'altro in uno splendido ed eccitantissimo rapporto di dominazione da parte sua e sottomissione da parte mia e, infine, il fatto abbiamo in comune anche la difficoltà di ricavare un po' di tempo per incontrarci, o anche solo per parlare al telefono; ma forse anche questo rende più interessanti le nostre chiacchierate ed eccitanti i nostri incontri.
Una volta arrivati mi ha condotto per quello che immagino sia un viottolo, visto che sentivo del ghiaietto sotto le suole, e fatto entrare in una stanza dopo aver percorso una scala esterna di un piano.
Altra piacevole sorpresa è il pavimento in legno che emana un piacevolissimo tepore, meglio così visto che dopo essere entrati in casa mi ha ordinato di spogliarmi completamente, stendermi nudo supino e mi ha immobilizzato a terra.
L'unica nota un po' negativa è che mi ha costretto a divaricare molto le gambe, non tanto per la completa esposizione dei genitali, anzi, questa cosa mi eccita, quanto invece perché mi da un po' fastidio alle anche; forse, come dice lei, dovrei fare più ginnastica.
Molto più comoda invece la posizione in cui mi ha costretto con il collo, il viso e le braccia; sono stato infatti bloccato nel suo queening throne, in pratica una sedia con un foro al centro della seduta, foro che viene riempito dal mio viso sorretto da un cuscino e bloccato ai lati in modo che al bisogno possa usufruire per il tempo che desidera della mia lingua.
Le braccia sono poi state fissate alle corte gambe di tale sedia, rendendomi del tutto impossibile qualsiasi movimento, incluso la possibilità di sottrarre il viso ai suoi desideri.
Completata l'opera mi ha quindi salutato ed è uscita chiudendo una porta a chiave, so che può sembrare strano ma sia io che lei troviamo terribilmente eccitante la cosa, lei esce e può fare ciò che vuole, mentre io non posso fare altro che aspettare il suo rientro, quando decide di utilizzarmi.
Ho posto un unico limite, niente creampie, lei uscendo può fare ciò che vuole ma non mi può chiedere di ripulirla dello sperma di altri; non ho posto invece limiti al fatto che possa farmi utilizzare da altre, cosa che ha gradito essendo una felice bisessuale, il mio compito, quando decide di utilizzare il queening throne, è leccare ciò che lei decide.
Sento dei passi, forse sta arrivando, un fremito mi percorre, un misto di eccitazione ma anche di timore; non sono più un ragazzino, ho un po' di esperienza e ho imparato che l'appetito vien mangiando, e in questo lei non fa eccezione.
Ai nostri primi incontri era stata molto pacata, quasi guardinga, da un po' di tempo però ad ogni nuova occasione sposta l'asticella un po' più in avanti, forse dovremmo parlare di qualche nuovo limite prima che sia troppo tardi.
Nessuno dei due, in questo caso soprattutto lei, farebbe mai qualcosa che possa ferire l'altro, tra noi c'è una grandissima complicità e desiderio di lasciare spazio alle nostre emozioni, ma questo può portare, involontariamente, ad addentrarsi in situazioni che diventano non più eccitanti e condivise.
Perso in queste riflessioni non ho colto i passi in arrivo, anche perché molto leggeri, e mi desto solo sentendo lo scatto della serratura della porta.
Sento quindi i passi che si avvicinano e si fermano accanto a me, non posso vedere di chi si tratta, sono quasi sempre bendato nei nostri incontri, pochi istanti dopo una vagina mi preme contro la bocca; non ho sentito togliere vestiti, quindi era nuda oppure con una gonna che ha semplicemente alzato e senza sfilare mutandine.
Sono però abbastanza sicuro che si tratti di Madame, ma non ho tempo per riflessioni è arrivato il tempo di darmi da fare e, com'è facile immaginare, anche se costretto è un'attività che amo.
Così comincio con passaggi di lingua all'esterno delle grandi labbra, con la punta stimolo più a lungo il perineo per poi proseguire con lunghi e morbidi passaggi sino al prepuzio della clitoride che mi limito, per ora, a vellicare delicatamente.
Quando si è seduta era già eccitata, non so se perché stava per sedersi sul suo trono o per altro, ma ora tale eccitazione sta aumentando, lo colgo dai suoi movimenti e dagli umori che diventano più abbondanti, e che io amo sentire sulle mie labbra.
Dopo alcune carezze sulle grandi labbra, sempre con la lingua, l'unica parte che posso utilizzare, sposto leggermente la lingua verso l'interno delle grandi labbra ma sempre proseguendo con movimenti che vanno dal basso verso l'altro lambendo le piccole labbra socchiuse.
Sto per fare alcuni piccoli passaggi con la punta della lingua attorno al glande della clitoride quando sento che lei afferra i miei genitali e mette qualcosa, forse una specie di collare, alla base dei testicoli che chiude con uno scatto.
Mi accorgo poco dopo che si tratta di una specie di guinzaglio con cui mi strattona il pene e lo scroto; ecco una novità che non mi aspettavo, non nego però che mi piaccia, anche se risulta un po' dolente quanto tira più forte.
Proseguo quindi quello che stavo facendo occupandomi di roteare la lingua attorno al suo glande, è bello sentire che si inturgidisce e rallento un attimo il movimento per sentirne la punta.
Ma lei vuole invece che prosegua e me lo fa capire tirando il guinzaglio; ecco il nuovo gioco! lei ha capito che a me è piaciuto e quindi ora lo utilizza più di frequente, senza mai esagerare, naturalmente.
Quindo lo tende per spronarmi ogni volta che rallento, magari solo per inghiottire degli umori in eccesso che ho in bocca, ma anche in modo più involontario seguendo l'onda dell'eccitazione.
E io condivido questa eccitazione perché mi piace moltissimo quando sento che ha il completo dominio su di me e sui miei genitali.
Ancora una volta mi perdo un attimo in questi pensieri e sento tendere il guinzaglio ma, questa volta, con una nuova aggiunta che mi trova impreparato, sui miei testicoli infatti si abbatte qualcosa, credo un flogger, e devo dire in modo non proprio piacevole.
Ho un attimo di esitazione, un istante in cui cerco di raccogliere le idee e so che anche lei è in attesa, ha introdotto questa novità, le piace e attende di capire la mia reazione, so che continuerà solo se percepirà accettazione da parte mia; questo è il meraviglioso livello di complicità tra noi, senza bisogno di parlare.
Ricomincio a leccarla con più lena di prima e questo è il segnale, le ho detto che per me va bene, che mi ha lasciato stupito ma lo accetto.
Anche lei sottolinea di aver capito passandomi il flogger sul petto ma questa volta in modo delicato e con leggeri colpettini sul glande per stimolare la mia erezione, anche se non ce n'era bisogno.
Torno allora a dedicarmi alla sua vulva, vado quindi verso le piccole labbra che cerco di scostare con la punta della lingua ma immediatamente mi sento strattonare e un colpo di flogger mi colpisce i testicoli.
Ho capito, vuole che torni a dedicarmi al glande della clitoride, e appena lo faccio mi arriva il suo segnale di approvazione con il guinzaglio che si allenta e il flogger che carezza il mio pene.
Comincio, insieme ai passaggi con la lingua, a succhiarle il glande.
E' eccitata, come lo sono io d'altronde, e quindi arrivano strattoni e colpi di flogger senza uno scopo preciso, ma va bene così, so che comunque non perderà il controllo.
Sento gli umori vaginali trasformarsi in un muco più denso, un nettare meraviglioso, un vero e proprio premio quando il cunnilingus sta raggiungendo il suo obiettivo.
L'attività della lingua accelera, le piccole labbra si sono schiuse e ora la lingua può percorrere dal basso verso l'altro tutta l'apertura dell vulva, penetrare nella vagina dischiusa e raggiungere il glande della clitoride, alternado questo al succhiare con le mie labbra.
Lei non riesce più a stare ferma, si muove, mi sfrega la vulva sull'intero viso, strattona il guinzaglio, mi colpisce col flogger sino all'esplosione dell'orgasmo, sento i suoi muscoli tendersi, i suoi mugolii, lo sfogo liberatorio.
Ora tutto è fermo, ansima, mi carezza col flogger i genitali un po' maltrattati.
Dopo qualche minuto si alza, si mette al mio fianco e con la bocca mi stimola il pene, poi con la mano inizia a masturbarmi, è bravissima in questo, conosce perfettamente sia la pressione che la velocità del movimento.
Penso che mi voglia premiare ma dopo poco smette, proprio quando ormai ero convinto che mi avrebbe donato piacere.
Esce dalla stanza e chiude di nuovo a chiave, sempre senza il tempo di rivestirsi o altro.
Torno nel silenzio, mi resta solo una folle eccitazione ma non posso fare nulla, speravo almeno mi liberasse una mano, come altre volte, ma non l'ha fatto e non mi resta che attendere.
Non è un attesa lunga comunque, purtroppo i nostri momenti insieme devono fare i conti anche con i limiti orari che abbiamo e quindi dopo poco rientra, mi libera, mi fa rivestire, lasciandomi però bendato, e usciamo verso l'auto, non chiude la porta a chiave, mi rimarrà il dubbio di dove mi ha condotto, dubbio che lei si guarda bene ogni volta dal soddisfare.
In auto ricominciamo a parlare in modo vivace, mi sembra quasi strano, visto che per tutto il tempo in quella stanza non abbiamo detto una parola.
A un certo punto sento che rallenta e si ferma, mi sembra però passato poco tempo rispetto all'andata, non possiamo già essere arrivati; mi dice di scendere, lo faccio.
Lei mi raggiunge dal mio lato della vettura, mi ordina di abbassare i pantaloni e le mutande e con la bocca mi fa tornare il pene in erezione, non ci mette poi molto visto sia la sua bravura che tutto il mio testosterone in circolo.
Inizia quindi a masturbarmi, prima in modo delicato alternando la mano e la bocca poi in modo più energico, come piace a me, con la sola mano.
Mi passa per un attimo un pensiero, chissà dove siamo, chissà se siamo soli, in ogni caso non ho tempo per pensare, mi basta tornare per un momento col pensiero alla stanza per dimenticare tutto e arrivare a eiaculare.
Mi ripulisce lei con la bocca e mi fa rivestire.
Anche con questo ci siamo detti, senza bisogno di parole, di come sia stato per entrambi un bellissimo momento insieme.
Ripartiamo.
Stiamo parlando di Benni, un autore che io amo, lei meno, quando ferma l'auto.
Questa volta siamo davvero arrivati, visto che mi toglie la benda, c'è pochissimo tempo per i saluti ma nei nostri sguardi c'è già tutto, quella tristezza che assale quando le cose belle finiscono e non si sa quando potranno ritornare.
Nessuno dei due è scontento della propria vita e della propria famiglia, anzi, ma questo nostro rapporto è un momento tutto nostro di cui abbiamo bisogno e a cui non vogliamo rinunciare, un rapporto fatto di dominazione e sottomissione, ma anche di complicità, di simpatia, di allegria, di affetto, di voglia di condividere.
I momenti di dominazione sono importanti tanto quanto i momenti passati a chiacchierare e i non rari momenti di reciproche coccole, al di fuori di qualsiasi ruolo.
Purtroppo però tutto questo vive di rari momenti, anche il solo sentirci per telefono o per messaggi non è semplice, a volta passano giorni per questo, chissà quanto per un nuovo incontro.
Ma forse anche questo è un importante ingrediente del mix che crea questa incredibile e meravigliosa relazione, il nostro è come un grande fuoco, se i nostri incontri fossero piùà frequenti forse brucerebbe tutto troppo rapidamente.
C'è un po' tutto questo e molto altro nel nostro sguardo, un attimo e lei ingrana la marcia per ripartire.
Ciao Madame.
Ciao.
Inutile dire: ci sentiamo, sicuramente lo faremo e ci incontreremo di nuovo, ci vuole solo pazienza.
Al servizio di Madame
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Aggiunto: 10 mesi fa
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Bondage e Sadomaso