Sono un uomo maturo e di esperienze sessuali appaganti ne ho avute, per fortuna, molte, ma quella avuta ormai una ventina di anni fa, resta di sicuro il più bel pompino che io abbia mai avuto il piacere di ricevere.


Conoscevo Tiziana, Fiorentina, da alcuni anni. Frequentavamo lo stesso posto di villeggiatura ad agosto, sin da bambini, in alta montagna in Calabria, ed ero molto amico col fratello, mio coetaneo.


Tiziana era mora, con gli occhi verdi, altezza media, una bella quarta di seno, un corpo curvy al punto giusto, ed un viso angelico,che si apriva su un sorriso solare, per il quale impazzivo davvero. Aveva un carattere allegro ed era davvero socievole ma anche molto timida.


Era una estate di fine anni '90, avevo 19 anni, ero uscito da poco e male, da una storia che mi aveva scosso molto e non cercavo storie serie. Volevo divertirmi, senza coinvolgimenti emotivi.


Lei mi lanciava segnali che le piacessi, da molto tempo, ma nonostante a me piacesse molto a mia volta, non avevo voglia di una storia seria, e non volendola prendere in giro, glissavo puntualmente i suoi espliciti segnali.


Era la notte di S.Lorenzo, ed andammo, con la solita comitiva, in cima alla montagna a vedere le stelle. Lei aveva portato tutto il necessario, compreso plaid e sacco a pelo, per godersi a pieno quel cielo stellato senza luci che, nonostante io abbia visto più volte, restava davvero mozzafiato ed unico ogni volta.


Come sempre non mancavano gli alcolici, ed un fuoco improvvisato per scaldarsi ed avere un pò di luce, e presto, come spesso accadeva, il clima diventò festoso e spensierato come solo quell'età e quegli anni 90 sapevano regalare. Dopo un pò che si scherzava tutti assieme, si cominciarono a formare le coppie. Quelle stabili ed altre occasionali che si allontanavano dal fuoco e dalla luce, al punto solo di avere la giusta privacy senza rischi di allontanarsi troppo.


Io ero abbastanza brillo, ma ancora lucido, quando lei afferrò una delle bottiglie di grappa barrique che avevamo lì sparse davanti, e mi invitò ad appartarci. Avevo l'impressione che avesse davvero studiato tutto fin nei minimi particolari, e, complici i primi fumi dell'alcol e quella atmosfera fantastica, stavolta non me la sentì di negarle l'invito, cosa che altre volte ed in altre situazioni, avrei tranquillamente fatto. E non me ne pento affatto!


Ci appartammo distanti, ma al sicuro, adagiammo il pleid sul terreno, e ci coprimmo con il sacco a pelo, aprendolo senza entrarci dentro. Era una sera d'agosto davvero fresca, a quasi 2000mt, ma non ci badammo più di tanto. Continuammo a chiacchierare mentre lei mi si avvinghiava abbracciandomi sempre più stretto, e versandomi in bocca piccoli e continui sorsi di grappa direttamente dalla bottiglia.


Ad un certo punto, ed era inevitabile, iniziammo a baciarci e toccarci, in modo sempre più intenso e coinvolgente. Lei dopo poco iniziò a palparmi il cazzo da fuori i jeans, mentre io le baciavo il collo e le palpavo il seno prosperoso, sempre da sopra i vestiti. Quando me lo tirò fuori dai pantaloni, io provai a scendere tra le sue gambe, ma mi bloccò. Capii che aveva il ciclo, e mi soffermai solo alla sua parte alta che nel frattempo avevo liberato dal reggiseno. Ero davvero infoiato e voglioso, e mentre lei ricambiava il mio desiderio menandomelo sempre più abilmente, mi confermò che non avremmo potuto fare molto altro visto che aveva il ciclo, e mi propose di farmi un pompino. Non glielo avrei mai impedito!


Scese lungo il pleid, e iniziò a prenderlo in bocca dolcemente, e non tralasciandone nessuna parte. Leccando anche le palle mentre proseuguiva a leccarlo e segarlo con le mani. Da un certo punto in avanti però, lasciò andare le mani, si concentrò solo sul cazzo che ormai era duro come il marmo, ed iniziò a succhiarlo su e giù, con calma, senza fretta e senza prendere mai fiato. Percepivo la sua voglia nel succhiare, che mi dava un piacere immenso. Nonostante sessualmente mi piaccia molto dominare, quella volta mi lasciai completamente andare, e l'unica cosa che sono riuscito a fare, è stata quella di appoggiare le mie mani sui suoi lunghi capelli neri, ad accompagnare, senza guidare in alcun modo, le sue pompate lente ma determinate che mi facevano impazzire di piacere. Ogni tanto aprivo gli occhi a scrutare quel cielo limpido e pieno di stelle, e davvero pensavo di essere in paradiso.


La cosa durò molto, non saprei quantificarlo,ma furono lunghi ed intensi minuti di interminabile piacere durante i quali lei non si fermò mai. Anzi ai miei gemiti di piacere, sommessi perchè attorno a noi, ma non vicino, c'era altra gente, lei intensificava il suo meraviglioso pompare e succhiare su e giù, fino in gola, come se fosse l'ultimo desiderio mio, ed anche il suo.


Provai a contrastare la sborrata che di lì a poco le avrebbe inevitabilmente inondato la bocca, perchè non volevo rinunciare a quel momento paradisiaco, ma dopo parecchi minuti cedetti, e senza chiederle nulla, perchè mi appariva ovvio lo desiderasse, le riempii la bocca della mia caldissima e copiosa sborra.


Lei proseguì a succhiare, bevendo ed ingoiando fino all'ultima goccia, fino a quando la invitai a smettere perchè davvero ero sfinito.


Ero estasiato, una sensazione che non ho mai più vissuto successivamente. La sborrata più bella della mia vita!


Senza dire nulla, tornò su accanto a me, e si appoggiò al mio petto. Ci rivestimmo grossolanamente da sotto il sacco a pelo, fumammo un paio di sigarette in silenzio, contemplando il momento e quel cielo stellato sopra di noi. E ci addormentammo.


Dopo una mezz'oretta fummo svegliati dagi schiamazzi degli amici, ci baciammo un pò nuovamente ma senza parlare, e mi accorsi che lo avevo nuovamente duro. Lei se ne accorse, ma nonostante immagino volesse riprendere perchè aveva ripreso a menarmelo da fuori i jeans, capimmo che non era possibile proseguire.. la situazione attorno a noi non lo permetteva più.


Ci alzammo, raccogliemmo tutto, e raggiugemmo gli altri, ai quali ci aggregammo per rinetrare in paese tutti assieme.


A fine serata ci salutammo, ed andammo via


Io tornai a casa che avevo ancora il cazzo duro. Ma questo era normale


Ciò che non era normale, era che sentivo che il mio cazzo si fosse come allungato. Che fosse più lungo del solito... Ma non ci feci caso, ero appagato, mezzo ubriaco e sonnolente e mi addormentai velocemente.


L'indomani matttina mi svegliai col durello. Nulla di particolare, era normalissimo, se non fosse che ancora una volta avvertivo come se il mio cazzo si fosse allungato... Ed in effetti così era! Anche da moscio il mio cazzo era più lungo del solito, Il tutto durò per circa 24 ore poi tutto rientrò nella normalità.


Di pompini, e di tanto altro molto bel sesso, spesso da master, ne ho fatto pareccchio da allora. Ma quel pompino, quel succhiare senza fine che mi aveva fatto uscire dal plesso, una parte ulteriore di cazzo, non lo dimenticherò mai e non mi è mai più risuccesso. Così come non dimenticherò mai lei, che purtroppo, non ho avuto più occasione di approcciare perchè dall'estate successiva non scese più in Calabria. Con mio enorme rammarico.


Ti adoro Tiziana.

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