La mia dottoressa la conobbi molti tempo fa quando andai per la prima volta da lei in ambulatorio per dei problemi ad una gamba, anche se erano alcuni anni che aveva preso il posto del mio vecchio medico di base non l'avevo ancora conosciuta.
Era una ragazza fresca di nomina, circa 30 anni molto magra, capelli castano chiari mossi, un fisico magro e non tanto alta, nascosta nel suo camice bianco che sapeva di buono non potei notare molto altro o forse quel giorno il dolore alla gamba occupava la mia mente.
Negli anni successivi mi capitò di andare altre volte da lei e un giorno ricordo che ebbi la netta impressione che le piacessero le donne, l'avevo vista in atteggiamenti molto affettuosi con la sua segretaria, più o meno mia coetanea e quindi di alcuni anni più giovane di le e che sembrava ricambiare.
La segretaria, Alessia, a quel tempo era un po' sovrappeso, due occhiali da vista che non passavano inosservati come il suo seno prosperoso, anche lei non molto alta e aveva una bella parlantina, dalle mie parti si direbbe un bel peperino, in verità aveva anche un gran bel sorriso, negli anni successivi la vidi cambiare, perse un buon numero di chili e si lasciò crescere i capelli lisci e neri fin sotto le spalle e che amava raccogliere in una bella coda di cavallo, non nascondo che qualche pensiero me lo faceva venire.
Non ci provai mai in maniera esplicita ma credo che non le saranno passati inosservati alcuni miei sguardi ai quale lei, a dire il vero non ricambiava, insomma era sempre molto sulle sue, magari era veramente lesbica, comunque non riuscii mai a imbastire un approccio degno di questo nome e, ammesso e non concesso che le potessi interessare, ogni dubbio fu dissipato un giorno che le vidi mano nella mano in giro per il quartiere dove vivevamo.
La mia fantasia ammetto che ricamò molti pensieri sozzi su loro due, credo che per quasi tutti i maschi dotati ancora di un buon testosterone e una discreta voglia di esperienze particolari, l'idea di trovarsi in mezzo a due donne sia in cima ai desideri erotici, dei miei sicuramente e quindi non so quante volte ho terminato in bagno da solo con una bella sega la fantasia di venire spompinato dalle loro bocche, ma ancor più di vederle mangiarsi la fica in un bel 69.
Qualche tempo fa su direttiva della regione aprirono i centri medici dove in un unico locale c'erano alcuni medici di base, una struttura molto più grande dello spartano ambulatorio di prima, quando mi capitò di dover andare per prendere appuntamento per mia madre, eh sì confesso che ogni scusa era sempre stata buona per alimentare la fantasia, scoprii che Alessia aveva cambiato lavoro e anche città, la dottoressa me lo disse con aria dispiaciuta, mi sa che ci restò male, immagino per il finire della loro storia, comunque presi l'impegnativa e me ne andai ringraziandola, aggiungo che era sempre una bella donna.
Alcuni mesi dopo vidi la dottoressa mano nella mano con un uomo, hai capito la dok, pensai tra me e me, lei mi guardò scambiando un saluto con il cenno degli occhi, la cosa finì là e non ci pensai più.Intanto passa ancora del tempo e per dei controlli che dovevo fare e che avevano bisogno della sua ricetta le telefonai, dall'altro capo del telefono la voce che mi rispose non era la sua, poco male, mi fece attendere alcuni minuti per vedere l'agenda della dottoressa e mi chiese se poteva andare bene il giorno dopo aggiungendo però che sarei stato l'ultimo, verso le sette e mezza mi disse, accettai e ci salutammo.
Il giorno dopo in anticipo di qualche minuto ero nella saletta di attesa, le segretarie del centro se ne stavano andando ma mi dissero che la dottoressa era ancora occupata e di aspettare che mi avrebbe chiamato lei, le salutai, e restai da solo ad aspettare, intanto i minuti passavano, dalle sette e mezza erano le tre quarti, poi quasi le otto e iniziavo un po' ad inspazientirni oltre che ad aver fame.
Mi alzavo e facevo per andare verso la porta del suo ambulatorio per risedermi subito dopo sbuffando, ripetei il gesto un paio di volte fino a quando mi decisi e con passo quasi furtivo, vai a capire poi perchè, mi avvicinai alla porta e nel mentre sentivo sempre più chiaramente degli strani "rumori" che via via diventavano sempre più chiari anche se mi sembrava impossibile e pensavo che fossero frutto della mia mente.
Ed invece lo stupore divenne meraviglia e poi eccitazione imprevista, dalla porta semiaperta dell'ambulatorio la dottoressa era sopra la sua scrivania con le gambe aperte e una ragazza, immagino la stessa che mi rispose al telefono il giorno prima, seduta su di una sedia e con la testa in mezzo alle coscie, sublime visione, vedere la dottoressa con la schiena tirata indietro appoggiarsi con le braccia tese per sostenersi, la testa a sua volta alta e all'indietro e quella espressione in un sorriso tirato che era una smorfia di doloroso piacere.
A tratti si mordeva la lingua intanto la ragazza con le mani le strizzava i seni e i capezzoli e ad ogni affondo delle dita la dottoressa lanciava dei gridolini di piacere e in precario equilibrio portava la mano sul capo della ragazza stringendolo, ero eccitato da quello che stavo guardando e mentre le fissavo sentivo una poderosa erezione montarmi nei pantaloni della tuta e totalmente incurante di essere visto, anzi quasi lo speravo.
Sto per venire, lo disse serrando la mascella quasi ringhiando, sembrava una fiera ferita e ora aveva entrambe le mani sulla testa della ragazza che continuava a mangiarle la fica e le infilò anche un paio di dita dentro stantuffando con impeto, un dentro e fuori che la fece prima irrigidire e poi sobbalzare infine si lasciò cadere sdraiata lungo la scrivania facendo volare a terra alcune carte.
La scena era sublime, senza accorgermi ero con il cazzo nella mano che mi segavo lentamente, la ragazza alzandosi si girò, guardandomi esclamo oh che bello, la dottoressa invece oh che cazzo, ma non riferito al mio.
La scena restò come sospesa alcuni interminabili secondo dove non si capiva se prevaleva l'imbarazzo, la vergogna o che altro, mentre la dok si coprì d'istinto la ragazza sgranò gli occhi e le comparve un sorriso, ora ci divertiamo, si lasciò scappare, dai dai vieni qua con noi, mi disse.
La dok provò timidamente a dire qualcosa ma fu zittita subito da un bacio appassionato eio, beh io non me lo fece dire due volta, il momento va colto prima che cambi qualcosa, mi sfilai i pantaloni della tuta, e mentre le due continuavano a baciarsi, piegai a novanta la giovane tirocinante, le allargai le chiappe e inizia a mangiarle la fica e il culo, cosa che sembrava apprezzare e non poco.Intanto la dok si era alzata, si mise poco sotto e mi prese tra le sue labbra il cazzo duro come marmo, sentivo la sua lingua roteare sulla cappella e la saliva scendere lungo l'asta che s'inzuppava tutta, credo che mi uscì qualche goccia di sperma, ero talmente eccitato che sarei potuto esplodere subito ma non volevo cazzo.
Mi staccai dalla ragazza, avevo il suo odore in bocca, lei si girò per inginocchiarsi e così mi ritrovai due lingue a succhiarmi la cappella, erano sotto di me, le guardavo scostando i capelli ora a una ora all'altra, vedere quelle labbra impegnate sulla cappella e poi sull'asta, avide di piacere era qualcosa di unico, sublime poi quando tra una succhiata e l'altra le univano a baciarsi col cazzo nel mezzo.
La cappella era di un rosso intenso, le vene grosse dell'asta pompavano sangue e la mia testa stava letteralmente volando non so manco io dove, dai sborra mi disse la ragazza, ho voglia di farmi riempire la bocca, intanto la dok era impegnata a succhiarmi le palle gonfie anche quelle, la ragazza pompava con foga aiutata dal movimento della mano, io sentii una vampata di calore invadermi ovunque, i muscoli delle gambe diventare rigidi e tesi, mi misi in punta di piedi e tenendomi sulle loro teste esplosi copiosamente, i primi due getti le arrivarono in gola.
Poi lasciò la presa, un terzo schizzo arrivò nella guancia della dok e il resto se lo contesero finendo per pulire e asciugare l'asta con le loro bocche affamate di calda sborra.Una volta finito mi fece la tanto agognata ricetta, torni presto mi raccomando disse la tirocinante, eh si aggiunse la dottoressa, potrebbero essere necessari ulteriori approfondimenti, ci salutammo e quegli ulteriori approfondimenti non tardarono ad arrivare, ma questa sarà un'altra storia.