Paolo viveva da quasi dieci assieme alla sua figlia ventenne Giorgia, dopo
che la madre scomparve in seguito ad una grave malattia.
Tutti questi anni di convivenza aveva fatto crescere un grande affiatamento fra
i due, e grande era anche l'attrazione sessuale che segretamente Paolo provava per la figlia.


Sapeva bene che la sua era una pulsione non accettata dalla societa', ma al
cazzo, come all'amore, non si comanda.
Erano ormai un paio d'anni che la sua perversione lo aveva preso, ma l'aveva
sempre tenuta per se', cosi' si accontentava solo di masturbarsi pensando a lei.
Nel tempo pero' l'attrazione era diventata sempre maggiore, e dall'autoerotismo
passo' ad adorare l'intimo usato della figlia e al voyerismo.
Rubava di nascosto dal cesto della biancheria usata le mutandine della figlia,
le odorava, le leccava, se le passava su tutta la faccia e sul cazzo. Spesso
sborrava nelle mutandine stesse, oppure veniva mentre le succhiava avidamente.
Inoltre spesso spiava Giorgia mentre andava in bagno, correndo al buco della
serratura appena sentiva scattare la serratura. Ormai grazie a questa pratica
conosceva bene il corpo della figlia, le sue gambe lunghe, il suo corpo
longilineo, i suoi fianchi, i suoi seni, il suo pelo pubico che lo eccitava
cosi' tanto.
Paolo andava avanti a masturbarsi, anche una volta al giorno, pensando alla
figlia o odorando e leccando la sua biancheria intima. Non ce la faceva piu'.
Era completamente preso da questa storia.
Di recente aveva persino iniziato a mettere un po' del suo sperma nei cibi che
preparava e serviva alla figlia. L'idea che la sua sborra venisse a contatto con
la sua calda bocca e che finisse nel suo stomaco lo faceva impazzire di piacere.
Un giorno pero' la situazione precipito'.
Giorgia scopri' il padre si masturbava in cucina, e imbarazzata ma anche
divertita rimase nascosta a guardare la scena. Immaginava che il padre si
masturbasse ogni tanto, ma che lo facesse in cucina gli parve strano. Dopo
qualche minuto di pratica onanista Sergio prese un piatto di pasta e ci sborro'
dentro. La figlia era ammutolita, e ad un accenno di movimento del padre corse
nella sua stanza senza farsi sentire.
Non poteva credere a quello che aveva visto. Prima si chiese se suo padre amasse
mangiare il proprio sperma, poi ancora piu' scioccata si chiese se quel piatto
di pasta non fosse destinato a lei!
Stordita dalla scoperta torno' in cucina dove trovo' suo padre che la invito' a
sedersi a tavola. Giorgia si sedette lentamente e guardo' nel suo piatto.
Ben mescolato assieme al sugo e all'olio della pasta si vedeva della sostanza
bianca, lattiginosa. Non ci avrebbe sicuramente mai badato se non avesse saputo.
Cosa fare a questo punto? Mettersi a urlare? Chiedere spiegazioni? Mangiare come
se nulla fosse successo? Sentiva che l'ultima ipotesi la eccitava, ma era ancora
un po' frastornata dalla situazione.
Si fece coraggio e provo' ad avvicinare un po' della pasta che aveva nel piatto
alla sua bocca. La mise in bocca, mastico' lentamente, e inghiotti'.
Non era male, sapeva di normale pasta al pomodoro. Il gioco inizio' a piacerle e
ad eccitarla. Mangio' ancora finche' non fini' tutto quello che aveva nel
piatto.
Si era mangiata una sborrata di suo padre, era quasi impossibile da credere.
Spinta dall'eccitazione riusci' a dire a mezza voce: "... sapeva di sperma".
Paolo trasecolo', per qualche secondo rimase totalmente stordito, incapace
persino di ragionare. Poi chiese alla figlia di ripetere, rispose solo
con "ti ho visto, prima, quello che hai fatto...".
Il padre aveva i brividi dal timore e dalla tensione, ma cerco' di superarli per
chiederle scusa.
"Scusa Giorgia... Non so come scusarmi... Non so cosa dire...".
anche lei imbarazzatissima, gli chiese se lo facesse da tanto. Lui le
spiego' di come fosse quasi un anno che le sborrava nel cibo, due o tre sere a
settimana. Nella paura e nel pentimento racconto' anche di tutto il resto, delle
mutandine leccate e del voyerismo.
Giorgia dopo aver ascoltato il padre si alzo' da tavola e ando' in camera sua,
da cui non usci' fino alla mattina successiva. Il padre non sapeva cosa pensare
di questo suo atteggiamento, aveva una paura del diavolo e riusci' a dormire
solo un paio di ore.
Il mattino dopo entrambi dovevano andare a lavorare, e la colazione fu rapida e
col minor numero di scambi verbali possibile.
Quando Paolo torno' a casa verso le sei di sera trovo' come sempre Giorgia
gia' a casa. Le chiese di parlare di quello che le aveva confessato.
- "Giorgia... Pensi di denunciarmi?".
- "... No. Voglio chiederti una cosa: tu desideravi avere rapporti... rapporti
sessuali con me?".
Il padre imbarazzato ammise di desiderarlo da vari mesi.
"E perche' non me lo hai detto? Perche' non me lo hai chiesto?" chiese Giorgia...
"Ma sei mia figlia, non potevo, non potevamo..." rispose il padre.
- "Ci ho pensato papa'. Io lo vorrei".
- "... Cosa?".
- "Hai capito... quello".
"Quello... Quelli... Rapporti???" chiese il padre. Giorgia annui'.
"Rapporti con me???" incalzo' il padre.Lei annui' ancora con lo sguardo
basso.
Paolo si senti' di colpo al settimo cielo per quello che aveva sentito. Gli
sembrava di essere morto e ora rinato.
Con la voce quasi rotta dall'emozione chiese alla figlia se volesse venire con
lui in camera da letto. Lei si alzo' e senza dir nulla lo segui'.
Era incredibile, eppure stava accadendo, padre e figlia in camera da letto, per
fare cosa era chiaro a tutti e due. Paolo si spoglio'. Giorgia piu' impacciata si lascio' svestire dal padre.
Ormai nudi si infilarono sotto le coperte del letto matrimoniale di lui.
Paolo condusse il gioco perche' lei poverina era troppo imbarazzata, oltre che
con tutta probabilita' ancora vergine.
La abbraccio' da dietro forte forte. Il suo cazzo duro era fra le natiche di
lei. Le mani iniziarono a spostarsi sui seni, che palpo' per bene.
Paolo fece girare la figlia verso di lui, faccia a faccia, la abbraccio' ancora
e la bacio' come un padre non avrebbe dovuto.
La figlia iniziava a mettersi a suo agio, ricambiando gli abbracci del padre.
Paolo si posiziono' sopra il corpo di Giorgia, la abbraccio' e la bacio'
profondamente ancora. Poi con una mano le fece allargare le sue gambe, prese il
suo cazzo in mano, lo posiziono' all'entrata della figa gia' un po' bagnata e
spinse.
Il cazzo entro' di qualche centimetro ed entrambi gemettero di piacere.
Arrivato all'imene spinse ancora un po' finche' non cedette. Giorgia non senti'
molto dolore.
Continuarono a scopare aumentando man mano l'intensita' dei colpi.
Giorgia ora sciolta (e bagnatissima) spingeva il suo corpo per incontrare i
colpi che le dava il padre.
I due finalmente avevano preso totale confidenza, si guardavano negli occhi e si
baciavano mentre Paolo se la sbatteva.
La figlia inizio' a parlare, e confido' di non prendere anticoncezionali.
"Lo so mia, lo so" rispose il padre visibilmente eccitato dalla cosa.
La figlia capi' quali erano le sue intenzioni cioe' avere un rapporto
completo senza alcuna protezione, e la cosa eccito' anche lei.
Iniziarono a dirsi frasi oscene per far salire l'eccitazione ancora di piu'.
"Sei la mia puttanella, la mia piccola puttana personale, sei la mia che
si fa scopare dal papa'. Sei bellissima, amo il corpo della mia piccola
puttanella" disse Paolo.
"Certo che sono la tua puttana, sono tutta tua, mi piace, mi piace prendere il
mio papa' dentro di me, come mi piace che tu entri dentro di me" replico'
Giorgia che aggiunse "lo so che vuoi venire dentro di me, vuoi sborrare nella
figa di tua figlia, sei un maiale, prima me l'hai fatta bere e adesso me la vuoi
schizzare nell'utero senza protezioni, porco schifoso". Mentre lo diceva ebbe il
suo orgasmo, chiuse gli occhi e si godette il momento mentre il padre continuava
a scoparla con forza.
Paolo riconosciuto l'orgasmo della figlia decise di venire anche lui; aumento'
il ritmo, aumento' la forza dei colpi, finche' non venne anche lui riempiendo
del suo sperma incestuoso la vagina della figlia appena diciottenne," siiiiiii....vengooooo...amoreeee di papa'"
Fu stupendo per entrambi. Una prima volta perfetta.
Paolo rimase steso sul corpo di Giorgia, tutti e due ridacchiando e
baciandosi.
Il padre, ancora nel corpo di lei, raggiunse con una mano dei fazzolettini di
carta sul comodino, li porto' sotto le coperte e li infilo' nella vagina della
figlia subito dopo aver tolto il suo cazzo.
Giorgia chiese cosa stesse facendo.
- "Non voglio che esca"
- "Il tuo sperma, vero?"
"Esatto" rispose Paolo sorridendole.
Si misero a ridere e si abbracciarono teneramente come due dolci innamorati

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Categorie: Incesti Confessioni
Tag: Amatoriale