Mi chiamo Mario, ho 51 anni, sono alto 1.85, capelli brizzolati, occhi scuri, fisico un po’ in sovrappeso, ma non grasso. Diciamo che ho un po’ di pancetta, dovuta al lavoro sedentario che svolgo: sono direttore della produzione di una grossa industria dolciaria. Da 16 anni sono vedovo, da quando, cioè, un grosso tir, condotto da uno straniero, distrusse la vettura su cui viaggiava mia moglie, uccidendola sul colpo. Da allora non ho più voluto legami. Di donne ne ho scopate e ne scopo ancora molte, perché sono considerato un bel maschio, anche in considerazione della notevole dotazione che so usare proprio bene. Vivo in un appartamento di una palazzina, nella zona nuova della città. Ho una sorella più piccola di due anni, sposata, che abita in campagna. Lei ha due figlie; la più grande si chiama Enrica, ha 27 anni ed è già sposata e vive all’estero, mentre l’altra, Giusy, la più giovane ha da poco compiuto 25 anni e studia in un’altra città. È una bella ragazza, alta, mora come la madre, occhi scuri, un bel seno di una 3a piena, un bel ventre piatto, un culo alto e tondo, molto bello. Per puro caso, a motivo di lavoro, mi trovo nella città dove studia questa mia nipote. Sono alloggiato in un grosso hotel molto rinomato e, a sera, mentre sto cenando, sento due signori che stanno parlando, nel tavolo vicino al mio, di un locale dove è facile rimorchiare giovani studentesse che, con quattro spiccioli, si fanno scopare. Tutto il giro è gestito dal barista di nome Max: annoto il nome del bar e quando lo cerco su Google Maps, vedo che è a poca distanza dal mio albergo. Ho voglia di scopare e allora, dopo cena, mi reco al bar e cerco Max. Mi si presenta un tizio dai capelli bianchi e, quando gli chiedo se ha modo di farmi divertire un po', lui, dopo un attimo di incertezza, mi chiede quanto sono disposto a pagare. Io ribadisco che, se il gioco vale la candela, i soldi non sono un problema. Mi chiede cosa voglio ed io ribadisco che ne cerco una giovane, al massimo sui 20/22 anni, possibilmente carina e con delle belle tette, molto spudorata e disinibita. Lui mi chiede una certa somma ed io acconsento. Mi chiede in quale albergo alloggio e che camera. Gli fornisco le indicazioni e lui fa una telefonata, dopo di che mi dice di andare in camera mia ed aspettare. Pagherò alla ragazza l’importo pattuito. Ritorno in albergo, e mi siedo sul letto a guardare la tv e, dopo circa una ventina di minuti, sento bussare. Mi alzo, vado ad aprire e resto quasi di sasso: ho davanti la escort che ho prenotato, ma purtroppo si tratta di mia nipote! Lei mi fissa, mentre io, dopo un attimo di esitazione, la prendo per un braccio e la trascino dentro.


«Giusy?! Che cazzo ci fai tu qui?»
Lei è ammutolita. La guardo e quasi non la riconosco. Indossa una parrucca bionda, una mini molto corta plissettata, da scolaretta, una camicetta bianca con un fiocco al collo, autoreggenti e tacchi alti. Sta con gli occhi bassi in silenzio. Poi solleva lo sguardo e mi parla quasi sussurrando.
«Ma zio, tu che ci fai qui? E perché hai chiesto una di noi?»
Io la guardo e le rispondo a tono.
«Non funziona così! Io sono vedovo ed ho il diritto di scopare chi voglio, meglio se pagata, cosi non sorgono complicazioni, ma tu, piuttosto, che ci fai qui? Da quando ti vendi? Se lo scopre tua madre ti ammazza!»
Lei mi guarda con occhi supplichevoli.
«No, ti prego, sta zitto! Non dirle nulla! Farò tutto quello che vorrai! Tutto, senza alcun limite, ma, ti prego, taci con i miei!»
La guardo e mi rendo conto che ho davvero tanta voglia di scopare, da esser tentato a chiavare anche con mia nipote. Le faccio altre domande.
«Spigami come hai cominciato. Voglio sapere tutto dal principio.»
Lei si calma e mi racconta che ha cominciato da poco, da quando si è trovata a corto di soldi e una sua coinquilina gli ha suggerito Max; allora, di tanto in tanto, si presta, ma solo quando lui non ha altre a disposizione. Mentre parla io la guardo e la immagino che fa la puttanella; intanto il mio cazzo si gonfia nei pantaloni. Lei se ne accorge, si avvicina e mi elargisce qualche moina.
«Ma... zio, vedo che le mie parole ti hanno fatto effetto? Senti, perché non metti da parte il fatto che sono tua nipote e, senza farti tanti scrupoli, mi dai una bella ripassata, dal momento che ne ho davvero voglia. Sai, a volte, lo faccio solo perché mi fa piacere scopare con degli sconosciuti; ci godo tanto che, alla fine, essi se ne compiacciono. Dai, lasciami provare anche con te. Son sicura che non te ne pentirai.»
La guardo con un'insolita eccitazione. La stringo fra le braccia e la bacio.
«Sì, va bene, tu sei la mia nipotina puttanella e sono davvero onorato di conoscerti in un contesto come questo: mi hanno parlato bene di te. Max dice che ci sai fare molto.»
Lei si struscia come una gattina in calore.
«Sì, zio, me lo dicono in tanti, che sono proprio una bella puttanella. Adesso te lo dimostro. Sai, mi eccita molto l’idea di scopare con te. Da sempre ti ho immaginato come un bel maschio e mi son masturbata spesso, pensandoti. Ho poi notato che hai una certa confidenza con mamma, che ti adora.»


La guardo eccitato.
«Spogliati per lo zio. Fammi vedere quanto sei bella!»
Lei si spoglia lentamente, mostrando un corpo da urlo.
La guardo estasiato. Ammiro le sue grazie.
«Sei stupenda! Che belle tette che hai! Da brava, fammi vedere la fighetta!»
Lei si muove con fare da consumata troia.
«Come... subito? Leccami un po’ le tette, prima. Dai, toccami.»
Io sono molto eccitato.
«Va bene lo faccio, ma tu fammela vedere, che il cazzo mi cresce di più così come la mia eccitazione.»
Lei si avvicina e mi invita a denudarla completamente.
«Sì, porco! Dai, toglimi il perizoma, mentre mi succhi le tette. Dai, che sto già sbrodolando!»
Le sfilo il sottilissimo indumento già fradicio e poi la faccio distendere sul letto. Allungo bocca sui suoi capezzoli e succhio: la sento gemere di piacere.
«…ooohh! Sì, dai, non smettere che mi piace tanto! Oh mio dio, come sei bravo, zio, succhiameli: sì, dai che mi fai impazzire!»
Mi godo il suo piacere.
«Sì, ti lecco e succhio queste tette meravigliose! Che bei capezzoli hai! Te li divoro! Sei proprio una bella puttanella! Adesso metti una mano dentro i miei boxer e senti cosa ci trovi dentro.»
Lei mi aiuta a spogliarmi velocemente e, quando affonda le mani nei miei boxer, leggo sul suo viso uno stupore infinito.
«Mamma mia, che cazzone che hai! Ma sei davvero uno super! Fammi sentire come sei eccitato! Come sei duro, zio! Che gran bel cazzo che hai!»
Lo afferra e se lo porta alla bocca.
«Ti piace il mio cazzone? Sei già fradicia, troietta? Fatti leccare tutta, mentre me lo ingoi!»
Con un po’ di fatica, riesce ad infilarselo in gola e la cosa m stupisce.
«Brava, puttanella! Così ingoialo tutto, fino in fondo!»
Le spingo giù la testa, ma poi mi rendo conto che la zoccoletta sa il fatto suo: se lo infila giù per la gola, senza troppi complimenti. Lo lavora di lingua lungo tutta l’asta e poi succhia la cappella.
«Zio, hai un cazzo stupendo! Mi piace molto! Senti come mi fai eccitare? Son già un lago! Leccami bene, che dopo te lo succhio tutto!»
Affondo la lingua nella sua ostrica gocciolante.
«Piccola troietta, hai un miele stupendo, dolcissimo! Te la divoro!»


Lei gode come una pazza.
«Si dai, ancora! Dai, non smettere, continua così! Mi fai godere! Sì, mi fai godere!»
Io sono scatenato.
«Smettere? Fossi pazzo? Te la spacco tutta!»
Gode, poi mi fermo, la rigiro.
«Adesso facciamo un bel 69: voglio leccarti mentre me lo succhi! Ti metto anche due dita nel culo!»
Impazzisce!
«Sì, così, masturbami con le dita! Sì, dai, zio, anche mentre mi lecchi! Sì… sì, mi piace! Dimmi: ti piaccio cosi porca?»
Sbrodola senza ritegno. Io la incito a succhiarlo ancora più forte.
«Dai, succhialo, che te lo pianto dentro.»
Lei è scatenata.
«…ooohhh sì! Sì, dammelo da succhiare! Sì, dammelo tutto! Mi fa impazzire il cazzo in bocca!»
Glielo spingo tutto in gola.
«Prendilo tutto! Giù, tutto in gola, fino alle palle! Dai, che voglio sentire la tua lingua giù, fino al culo! Leccami anche il culo!»
È davvero scatenata. Mi lecca le palle ed il buco del culo. Poi ha un orgasmo, che la travolge.
«Vengo! Dai, continua, che mi piace! Dai, mi fai godere di più, così! Vengo! Ancora... vengo!»
La faccio godere e poi la scopo.
«Brava, così, godi, puttanella! Godi che ora te lo metto dentro! Sei una gran bocchinara! Chissà quanti ne hai succhiati, per esser cosi brava!»
Lei è in delirio.
«Sì, è vero, zio; me lo dicono tutti che sono una brava succhiacazzi! Ne ho succhiati davvero tanti, zio; mi piace tantissimo succhiarli!»
La metto distesa sotto di me e le entro dentro. La sento stretta e lei gode quasi subito.
«Dai, che ho voglia di esser chiavata! Sei grosso! Mi apri tutta! Dai, spingilo tutto fino in fondo! Mi fai godere!»
Le affondo il cazzo tutto dentro. Gode mentre ora la pompo con vigore e colpi molto ben assestati, profondi. Solleva le gambe e le annoda dietro di me.
Gode e urla di piacere.


 


«Si dai scopami! Si ancora scopami!  Scopami forte! Fammelo sentire tutto! Sfondami tutta! Che bel cazzo duro che mi spingi dentro! Vengo!»


 La sbatto come un pazzo scatenato. Sento il mio orgasmo montare e le assesto altri due colpi fortissimi e appena la sento godere di un nuovo orgasmo le inondo il ventre con una generosa sborrata. 


 «Zio vengo! Dai mi fai impazzire! Vengo!»


 La seguo a ruota.


 «Eccomi ti sborro tutta!  Lo senti come tre la farcisco la fica troia! Sentimi! Ora sborro!»


 Le scarico dentro lunghi getti di crema. Lei mi serra le gambe dietro per paura che esca. Poi pero mi fa sfilare si tuffa rapidamente sul mio cazzo. Lo prende in bocca e lo succhia come una furia scatenata. È così brava che mi ritrovo ancora il cazzo duro. 


«Ma sei davvero bravissima! Continua che te lo rimetto dentro.»


Lei mi sorride e poi mi sale sopra e si impala sulla mia verga che svetta alta e dura.


«Brava prendilo tutto dentro. Cosi stai sopra che lo senti arrivare tutto in corpo. Te la sfondo tutta!»


«Si bravo! Spingilo in alto … ooohh si lo sento tutto! Grazie zio che mi fai godere! Dimmi sono la tua troietta vero? Si bravo! Così bravo! Dai 


fai godere la tua nipotina troia! Dai zio si fammi godere! Sbattimi forte...ooohhhh si mi fai godere zio… mi fai godere! Vengo!»


Mi cavalca mentre io sollevo le mani e gli afferro i seni e li strizzo fra le dita.


«Lo senti puttanella te lo spingo dentro tutto fino in fondo! Ti sto sfondando con colpi durissimi! Te la spacco! Godi che poi ti faccio anche il culo, ma prima ti sfondo questa fica da troia che ti ritrovi!»


 Lei gode io allungo il capo e imprigiono un capezzolo fra i denti e lo succhio e lo mordo con forza. Urla e gode e poi si accascia sfinita su di me. 


«Si così mi fa impazzire! Lo senti come colo e come godo! Mi hai sfinito! Bravo! Sei un vero toro!»


La guardo stupito. 


«Ma come sei già sfinita? Una puttana che dopo alcuni orgasmi è già a terra?  Mi stupisci!»


Lei mi guarda con occhi carichi di ammirazione.


«Il punto è che di solito loro vengo quasi subito o poco più! Cavolo! Tu mi hai sfinito e sei appena venuto una sola volta, mentre io almeno cinque! Non è la stessa cosa no?»


 La guardo e rido di gusto. 


«Ok adesso girati che ti voglio fare il culo! Ti metto a pecora e ti sfondo anche io culo!»


 Lei mi sorride compiaciuta.


«Bravo mettimelo anche nel culo che mi piace molto! Mi piace il tuo cazzo dentro zio! Sfondami il culo!»


 Lo appoggio lo spingo dentro con un colpo solo. Urla di dolore e piacere e le assesto anche due sonore sculacciate che la fanno godere anche di più. Le sfondo il culo con la stessa intensità con cui le faccio il culo rosso a sculacciate. La doppia azione ha come risultato che lei gode e urla di piacere.


«Sì, dai, lo voglio tutto dentro! Ancora, sculacciami, ancora! Dimmi che sono la tua nipotina troia, mentre mi sculacci e mi inculi! Dai, spaccami il culo! Sfondamelo tutto!»
La sbatto e me la godo, mentre lei urla di piacere.


«Dai, zio, continua che godo! Dai, che vengo! Mi fai morire di piacere!»
Sono super eccitato, al di là di ogni immaginazione.
«Sei una vera troia! Sì, lo sei di gran lunga, anche più troia di tua madre!»
Gode, poi si gira e mi guarda; fa un sorriso da vera porca.
«Sono a conoscenza del fatto che sei lo stallone di mia madre! Ma, dimmi, sei contento che sia troia anch'io? Che lo sia più di lei?»
In quel momento mi rendo conto che, nella foga, ho detto cose da non svelare, ma, ormai, la frittata era fatta. Mi sento prossimo ad un nuovo orgasmo e le affondo il cazzo nel culo con più vigore.
«Sto per sborrare di nuovo. Adesso voglio riempirti la bocca!»
Lei mi supplica di inondarle il culo.
«No! No, zio, ti prego! Voglio che mi vieni dentro al culo, godo di più così!»
La sbatto e poi, dopo che la sento urlare di nuovo, le inondo il culo provocandole un ennesimo orgasmo.
«Eccomi! Godi, troia! Senti come te lo farcisco questo culo rotto!»
Lei delira di piacere.
«Sì, così mi fai godere da impazzire, zio! Sei meraviglioso! Bravo riempimi il culo e dopo fammelo succhiare.»
Le scarico una buona dose di crema nel culo, poi lo ritiro e subito lei lo prende in bocca, pulendolo alla perfezione. Sfinita si sdraia con il capo sul mio petto.
«Mi hai davvero sconvolto! Ero nel bar, quando sei entrato, non mi hai visto, ma io ti ho riconosciuto. Lo scorso anno ti avevo visto scopare mia madre, la sera del ferragosto, sulla spiaggia: allora avevo visto il manganello che ti ritrovi fra le gambe. Quando hai chiesto a Max una puttana, io gli avevo già mandato un messaggio e mi ero proposta. In effetti sapevo che c’eri tu questa sera in questa camera d’albergo. Ti volevo. Fra tre mesi, finisco di studiare qui e torno a casa; se lo vuoi, vorrei esser la tua puttana, al pari di mia madre. Ti prego non privarmi mai del tuo meraviglioso cazzone, perché ne morirei. In cambio sarò la tua puttana, al tuo completo servizio. Mi potrai concedere a chi vuoi, ma senza farmi mancare il tuo meraviglioso strumento.»
Le ho sorriso e poi lei se n'è andata.
Da allora è la mia escort di fiducia. A volte la faccio montare dai miei amici e lei ne gode tantissimo, anche se cerca, in tutti i modi, di non far capire a sua madre, che è lei più puttana fra le due.


 

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Categorie: Incesti
Tag: Piccole troie