Storia Vera a cui ho dovuto modificare per ovvi motivi i nomi dei protagonisti
Quello che non ti aspetti avviene sempre….Sembra una legge matematica e avviene quando meno te lo aspetti, e così un giorno come tanti mi sono trovato a rispondere al telefono ad una amica di lavoro di Ukra, la mia compagna. Ukra me la aveva presentata ad una festa qualche giorno prima, mi aveva detto senza convenevoli che si chiamava Tanja ed io avevo apprezzato molto. Era una bella cavallona matura che non potevo dimenticare, bionda capelli lunghi in una coda, vestita tipo cavallerizza, e stivali alti. Mentre parlavo stavo scoprendo che Ukra le aveva detto molto approfonditamente di me e che lei sapeva particolari anche assai intimi, soprattutto sulla mia resistenza fisica nei rapporti sessuali. Mi aveva sorpreso quando ad un certo punto disse che non vedeva l’ora di provarmi. Lasciai cadere il discorso come se non avessi sentito, ma lei continuava, sapeva eccitarmi e senza indugiare era passata dalla telefonata alla videochiamata. Iniziai a guardare, era spudorata e più io dimostravo interesse e mi eccitavo, più lei si eccitava, con me che oramai tenevo costantemente la mano sul mio pacco turgido. Tanja non è diversa dalla mia adorata porcellona Ukra e mi resi conto che in un certo senso Ukra le aveva dato il via libera…. Di solito le donne Ucraine assai gelose si rispettano e mai accade, se si conoscono, che prendano l’uomo di un’amica senza avere il consenso. Ho avuto come la sensazione quindi che Tanja sapesse i miei desideri e che fosse libera di esprimerli perché Ukra ne era al corrente. Mi ero reso conto che Tanja era una che il sesso lo faceva spesso e volentieri e che non aveva alcuna remora a dirmi che lo aveva preso ovunque e le era piaciuto. Mi aveva detto che ora che parlavamo si era bagnata, e che per sua natura lei godeva come una porca, se solo faceva sesso con chi le piaceva e che urlava molto. Mi stava dicendo mimandolo con un dildo che mi voleva fare felice con un pompino immediato…ed io ero ancora più eccitato e a quel punto io mi ero trovato a risponderle che anche io volevo essere con lei e farmi fare quel pompino a tutta gola, pieno di saliva, come era ormai il dildo. Tania era concreta….senza mutandine, bagnata e concreta… si era infilata il dildo in figa e maneggiava l’attrezzo con maestria. Mentre si eccitava tra un gemito e l’altro mi aveva dato l’indirizzo di casa sua. Avevo presso la macchina ed ero andato da lei, senza pensare due volte. Lei aveva preparato un caffè, ma il desiderio del cazzo chiamava di più, e la bocca di Tanja aveva risposto subito, non parliamo della mia nerchia sull’attenti dalla telefonata. Ebbi solo il tempo di realizzare che ero appena entrato in casa e già ero dentro la bocca di Tanja che mi leccava, succhiava e scappellava con una ingordigia pari alla mia. Sapeva un scco di giochetti erotici. Ero disteso sul divano e godevo delle meraviglie ucraine di Tanja che generosamente mi stava donando. Mentre mi pompava le sue mani erano ovunque. Tanja era un diavolo del sesso dall’apparenza di donna che io cercavo in questi primi momenti di acquetare e gestire come meglio potevo, preso dal suo assalto frenetico. Di fatto non potevo molto perché lei faceva tutto. Si era denudata, mi offriva da mungere le sue tettone enormi, i suoi capezzoloni grossi e duri e io leccavo, ciucciavo quei seni extralarge mentre il cazzo era grosso e duro con le palle che sembravano scoppiare. Lo aveva tolto un attimo dalla bocca per farmi una serie di complimenti, mi aveva detto: ha proprio ragione Ukra sei proprio un bel bastone di comando. Poi si era rituffata a capofitto e aveva ricominciato a godere della cappella larga. Apprezzando le palle grandi tese, sode e piene all’inverosimile. Tanja aveva capito…. Non ero un cazzo da venire con un pompino e allora aveva mi aveva offerto le sue tettone enormi per una spagnolona da sogno…..Avevo accettato di buon grado e poi quando aveva capito che neanche questo sarebbe bastato neanche a lei, aveva iniziato ad urlarmi  “Lo voglio, lo voglio…. Lo voglio dentro… voglio che mi scopi”; io senza fretta, come ho sempre fatto con Ukra ero sceso tra le cosce e avevo iniziato a fare quello che a me piaceva tanto fare….Ho iniziato a leccarla, a succhiare il suo clitoride, le ho fatto comprendere che sapevo usare oltre alla lingua e la bocca anche le dita. Le ho aperto la vulva, e le ho leccato l’anima per un tempo che non sapevo quantifica. Ciò che è certo è che oramai la sentivo gemere, ansimare e poi urlare il suo piacere nella mia bocca, nella mia lingua tra le mie dita. La tenevo ferma compatibilmente con i suoi fremiti e avevo iniziato a tempestare il suo clitoride, facendola godere di continuo.… Il suo bottone delle meraviglie sprizzava ogni tipo di piaceri. Io avevo preso il comando, mentre lei oramai godeva a cosce larghe come una fontana del piacere in balia dei miei desideri e delle mie voglie che erano diventate le sue. Un piacere indescrivibile l’aveva presa, mentre io la baciavo tra le natiche nella zona perianale… non si era neanche resa conto che era sul suo letto a pecorina mentre io le facevo sentire la carezza del mio cazzo tra le grandi labbra della figa e il suo buco del culone maestoso era il mio desiderio. Avevo deciso di aprirla di figa, e mi piaceva quella figa calda e accogliente….in cui ero entrato bene, mentre lei gemeva ancora e mi chiedeva di metterlo tutto dentro. Lo avevo fatto e avevo iniziato a pomparla con forza, con irruenza, strattonandola da quella coda bionda che mi eccitava così tanto.  Le tiravo i capelli per piacere ad ogni colpo deciso. Fortuna che era una donna solida e massiccia… resisteva bene ai colpi ma gli urli e le grida mi facevano capire tutto il suo piacere. Entravo e uscivo con sempre maggiore forza… e avevo assistito ai suoi orgasmi molteplici, ancora ed ancora….come fuochi di artificio, amplessi forti vigorosi… segnali di una donna che amava il piacere. Visto che c’era la possibilità e la voglia da parte di entrambi volli continuare alla ricerca del piacere più intenso, per cui tolto il cazzo dalla figa lo avevo infilato direttamente nel buco del culo lubrificato dagli orgasmi vaginali. Tanja aveva sentito il cambiamento ma era presa, rapita…Lo sfintere si era aperto e c’era stato il suo via libera con le sue mani che allargavano le natiche per ospitarmi ancora meglio. Aveva ragione Tania, si le piaceva essere inculata e lo aveva preso molto spesso e bene…. Ero nel culo mentre lei urla di piacere e mi chiedeva di spaccarla, di aprirle il culo e di metterglielo dentro spingendo sempre più forte…. Per essere dentro lei e sentirla urlare sempre di più. Il mio cazzo dentro il suo culo ritto e duro tempestava il suo ano di colpi, mentre a me sembrava che le mie palle enormi volessero entrare anche loro….Anche Tanja provava le stesse sensazioni. Io mi muovevo e lei si muoveva roteando quel culo che schiaffeggiavo con forza, mentre le tiravo quella coda e la montavo come una cavalla a cui dovevo prendere l'anima. Ci muovevamo entrambi per provare maggiore piacere mentre lei con la mano sinistra si apriva ancora di più le natiche e faceva di tutto per toccarmi le palle carezzandole mentre con l’altra mano si sditalinava freneticamente la figa bagnata…. Io affondavo sempre più dentro e sempre con maggiore piacere. Lei sapeva come farmi godere, e sapeva che ora avrei potuto riempirle il culo. Sapeva anche come muoversi la troiona, cosa rara per una donna che lo prende nel culo senza essere passiva. Lei, urlava e io sentivo il suo piacere e pensavo solo al piacere che è dentro di lei e che io e lei sapevamo provare. Era un piacere che si prolungava perchè Tania sapeva amare il mio cazzo. Ormai l’entra ed esci ra un desiderio continuo come fossimo in un’altalena all’unisono. Io la incitavo e lei mi incitava…con parole di fuoco mentre l’eccitazione saliva e me ne rendevo conto dallo smanacciare di Tanja sulla figa, dalla sua voce sempre più roca e dalle imprecazioni in ucraino o forse russo, mentre io la trattenevo dai fianchi e la sbattevo ancora più forte ritmando i colpi con potenti schiaffi sul culo, sulle natiche. Avevo scoperto come era bello quasi uscire da quel culo largo e confortevole per poi rituffarmi e sentire di essere riaccolto da padrone, mentre Tanja ormai cantava un inno al mio orgasmo che aspettava…. Implorando che finalmente arrivasse la mia sborra. Aveva smesso di toccarsi, mentre io senza pietà la colpivo ancora e ancora andando a segno nel suo buco. Aveva ricominciato la sua nenia la signora Tanja “Scopami, spaccami il culo… si sei un vero Porco…..Porco, Porco ed io sono la tua vacca…..si sono la tua Porca rotta in culo” E lei urlando, gemendo, strizzandosi le tette era venuta annegando il mio cazzo di un orgasmo violento e continuo che le veniva da dentro….fino a quando la sua voce non le si era rotta in gola e subiva i miei assalti in figa e culo, alternati, in balia dei miei colpi ancora duri, ancora forti….aspettandomi e pregando che il culo sapesse reggere i miei ultimi assalti…quelli che la avrebbero riempita. Ormai ero io che la dirigevo, la avevo presa per i fianchi stringendola forte e alla fine ero esploso in un urlo animale fino all’ultima goccia di orgasmo e poi trionfante, ancora con il cazzo che irrorava i suoi fiotti l’avevo voluta con la bocca aperta a bere il mio seme e a riempire il suo seno enorme mentre la sborra gocciolava anche sui suoi capezzoli e io soddisfatto leccavo, succhiavo e baciavo la sua bocca e la sua lingua, piena di Me…Tanja sorrideva beata entrambi sul letto…era un inizio lei lo sapeva


 

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