Mi venne voglia, un venerdì, di andare al mare. Iniziavano belle giornate, ed avevo voglia di farmi un po' di abbronzatura vera, non di lampada. Così telefonai ad un alberghetto che già conoscevo e trovai una camera.Nel trolley, come ormai facevo sempre, misi il necessario per rendermi desiderabile agli occhi di qualche eventuale uomo interessante. Arrivai il mattino, mi sistemai in camera e poi andai qualche ora in spiaggia. Rientrai, feci la doccia e cenai. Poi, non avendo pensiero di essere riconosciuta, non potei certo resisere al desiderio di tirarmi nel modo giusto ed uscire a farmi un giro. Quindi indossai un gonnellino leggero a falde molto corto, un toppino, capelli veri biondi lisci e lunghi, perizomino, tacchi, rossetto e monili adeguati. Uscii da una porticina di servizio sul retro dell'albergo, giusto per non farmi notare dagli astanti.  Feci una passeggiata, come sempre gratificata dagli sguardi degli uomini che invariabilmente mi si posavano addosso. Poi vidi un localino pieno, dove si esibivano anche dei musicisti. Decisi di entrare. Era piuttosto affollato, presi un drink faticosamente , posti al tavolo non ce ne erano più, così mi spostai verso il fondo, e mi misi ad ascoltare la musica. Intanto, un tizio sulla cinquantina, che avevo già notato al banco, e che mi aveva osservato, arrivò e si fermò proprio dietro  di me. Lo guardai e mi sorrise. Anch'io gli feci un sorrisetto di circostanza, e poi mi rigirai ad osservare i musicisti, che suonavano anche bene, e che, al momento, attiravano il mio interesse senza altri pensieri. Certo, avevo messo in conto una possibile avventura. Il look femminile sexy, oltre che per il gusto personale di poterlo indossare liberamente, lasciava spazio alla possibilità di possibili sviluppi. Ma ecco che il tizio di cui sopra, approfittando dell'oscurità e del fatto che stavamo un po' compressi, mi si appoggiò contro da dietro, con nonchalance, e mi diede il modo di avvertire il suo arnese bello rigido che si era appoggiato sul mio culetto. Mi piaceva vedere i musicisti, ed ebbi l'idea, per alcuni istanti, di spostarmi. Ma, inutile dirlo, la cosa mi piaceva molto, e lo lasciai fare. Un minuto dopo anche le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi...ed iniziò a massaggiarmeli lentamente su e giù. Pensai di aver avuto fortuna, trovando subito un pretendente, e così iniziai lentamente ad accondiscendere ai suoi movimenti.    Appoggiò una mano sulla mia coscia...e attese una mia reazione. Volevo toglierla con gentilezza, anche se era buio mi seccava che qualcuno degli astanti potesse osservare la scena ma...quella mano forte, calda mi provocò subito un brivido di piacere, cosi' non reagii e rimasi lì col bicchiere in mano. Poi inziò a salire sotto il mio gonnellino...lentamente, accarezzandomi la natica. Mi piaceva...era una splendida sensazione, così girai la testa e gli sorrisi con aria un po' timida ed un po' complice. Lui contraccambiò. Rimanemmo cosi', in piedi, nel buio del locale, seguendo lo spettacolo. Lui stava dietro di me, mi si mise più contro, e massaggiandomi i fianchi sentii il suo cazzo duro appoggiarsi, strusciando lentamente sulle mie natiche. Presi ad asecondare il suo movimento, mentre l'istinto mi suggeriva di girarmi e slinguarlo. Ma lì non era il caso. Andammo avanti qualche minuto, poi sentii le sue labbra appoggiarsi al mio orecchio. "Andiamo fuori a fare due passi?" mi sussurrò. "Ok" gli risposi. Uscimmo dal locale, e ci avviammo passeggiando verso la fine della passeggiata, dove poi le case finivano e c'era una piccola casetta abbandonata sulla spiaggia, circondata da degli arbusti che coprivano la visuale ad eventali curiosi. Io mi appoggiai al muro, lui si mise davanti a me, mi si appoggiò contro e in men che non si dica appoggiò le labbra sulle mie e mi spinse la lingua dentro. Iniziammo a limonare e giocare con le nostre lingue, menre io gli abbassai la cerniera dei pantaloni, e gli infilai la mano negli slip. Il suo membro era grosso, turgido, durissimo, bollente. Iniziai cosi' a masturbarlo,lentamente, mentre lui iniziò ad emettere dei gemiti ed a slinguarmi sempre più intensamente. Volevo gustarlo tutto, intanto in bocca, così mi abbassai, e gli aprii la cerniera dei pantaloni. Glieli abbassai, e feci altrettanto con gli slip. Il suo cazzo fuoriuscì scattante e duro, ed in un attimo dopo qualche leccata esplorativa lo presi in bocca. Iniziai a succhiarglielo a lungo, a leccarlo, a leccargli le palle e poi di nuovo il suo bel batacchio che era gonfio e turgido da paura. I suoi gemiti di piacere mi infoiavano ancora di più. Lo volevo nel buchetto, tutto, a riempirmi. Così mi alzai, lo slinguai con passione e libidine, dopodichè lo guardai negli occhi, mi girai, mi misi con le mani contro il muro protendendomi a novanta gradi. Lui era come imbambolato, con lo sguardo infoiato e quel cazzo bello dritto. Presi io l'iniziativa, perchè mi sembrava mezzo imbambolato. Mi sfilai quindi le mutandine fino alle ginocchia, lui mi alzò il gonnellino...io presi in mano il suo arnese, lo indirizzai con la cappella contro il buchetto. Lui se lo bagnò con la saliva, e me lo spinse dentro...uhmmm mi allargai bene ed iniziai a gustare quello stantuffo rigido e caldo che mi penetrava. Poco dopo il leggero bruciore finì, ed iniziai a godere."Scopami...sì...così...di più...tutto..dammelo tutto!..."Iniziai ad incitarlo. non so se passasse qualcuno nei paraggi..ma non mi importava nulla. Esisteva solo quel cazzo così turgido che spingeva, roteava, stantuffava deciso facendomi sentire totalmente appagata e riempita di cazzo. Era anche bravo a controllarsi, e così mi sbattè per un bel po di tempo. Intanto sborrai gemendo, cosicchè anche lui al massimo dell'eccitazione gridò "Ti riempio...ti riempio!" Ebbi appena l'istinto di togliermi, rigirandomi inginocchiata davanti a lui, con la bocca aperta e la lingua fuori, lui con tre colpi di mano e rantolando mi riversò in bocca e sul viso una quantità incredibile del suo seme. Una sborra sublime, con un gusto che mi piaceva da matti. Slinguammo ancora, nonostante avessi ancora il suo nettare sparso sulle labbra. Ci ricomponemmo, e tornammo al locale, dove ancora stavano suonando. Stavolta trovammo un posto, e ci bevemmo un drink. Lui poi dovette andare via, perchè lo aspettava qualcuno in un altro paese lì vicino. Ci scambiammo i numeri. Sai mai...

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Categorie: Gay e Bisex
Tag: Travestiti