Premetto che mio marito adora la mia fica pelosa e mi dice sempre di non aver mai visto una più bella ed arrapante. Ma ognuno di noi ha la sua perversione sessuale fin da quando eravamo giovani. La sua è una sorta di ossessione per le donne molto mature, come le zie e le suocere. Mi ha raccontato di quando era ancora ragazzino e fu invitato dalla sua zia paterna, rimasta vedova appena dopo il matrimonio, ma senza mai aver perso il suo sex appeal. Una donna dalle tette enormi e sempre ben curata, con i tacchi e i piedi smaltati di rosso. Lo portò in spiaggia e lui, appena , non riuscì a staccare mai lo sguardo da quel ciuffo di peli che usciva dalla mutandina del bikini arancione. Le tettone che a malapena stavano coperte nel reggiseno. Tornando a casa, quando la zia faceva la doccia, lui prese quelle mutandine e dopo aver leccato il punto dove appoggiava la fica, segò il suo cazzo e schizzò la sua sborra sullo slip ancora umido degli umori di quella vacca. Da quel giorno non fece altro che masturbarsi con il pensiero sempre rivolto alla zia. Quando ci conoscemmo, ed entrammo in confidenza con la giusta complicità sessuale, mi rivelò il suo desiderio di poterla un giorno scopare come un porco. Io, da gran troia e amante dei giochi erotici, gli consigliai una sera di inviarle un messaggio per vedere la sua reazione a certi argomenti. Così le scrivemmo che lui la sognò la notte precedente e che si svegliò in uno stato di eccitazione incontenibile. Ma che si vergognava a scrivere i dettagli del sogno. Allora lei, dopo aver letto, rispose con un sorriso e disse che non si doveva vergognare perché il telefono non sarebbe diventato rosso dalla soggezione. Così consigliai a mio marito di spingere sull'argomento, senza evitare le parole sporche. Senza indugio, le inviò la foto del suo cazzo in erezione e le confessò di aver immaginato di scoparla tutta la notte e ficcarle quel cazzone in foto, dentro ogni buco, fino a quando non riempì la sua fica bagnata di una gran quantità di sborra. Dopo aver visualizzato il messaggio, passò qualche minuto e inviò la sua incredulità nel leggere tale rivelazione. Ma io ero sicura che non sentì nessun effetto, ma anzi, mi ricordai che anch'io, alla vista di quel cazzo la prima volta, non ebbi pace finché non me lo infilò tutto dentro. Passò un po' di tempo e la zia venne in vacanza ospite dei suoi genitori e noi la invitammo una sera a cena a casa nostra. Mentre io ero ai fornelli, lui intratteneva la zia e come da accordi, le tirò fuori il cazzo all'improvviso, iniziando a segarlo e facendolo diventare enorme. Fu in quel momento che entrai in salotto, fingendo di averlo sorpreso e insultarlo per aver mancato di rispetto a quella signora. A quel punto lei ha fatto da pacere tra di noi e io mi abbassai e lo presi in bocca. Senza esitare, invitai la zia a sentire il sapore di quella cappella turgida e nel frattempo ho iniziato a leccare la sua ficona che stava già buttando come una fontana. Mio marito la fece alzare e la spinse a pecora sul divano, e allargò le sue cosce per infilare finalmente il suo cazzo nella tanto desiderata ficona pelosa di quella troia matura e vogliosa. Lei urlava e si dimenava come una zoccola, fintanto che mio marito le pisciò dentro tutto il suo nettare. Ancora oggi, tutte le volte che torna, viene a trovarci per farsi scopare come non le è mai successo prima.


 

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Categorie: Confessioni Incesti