La mia lenta e vorticosa discesa nel mondo del cuckold iniziò a 21 anni. La mia ragazza, ora mia moglie, ne aveva 20 ed era la tipica ragazza con la faccia da santarellina, mai volgare, mai troppo scollata o provocante. Se non a letto. A letto si trasformava in una assetata di sesso e, ancora di più, di cazzi. Di tanti cazzi. Di cazzi grossi, lunghi e… di ogni colore.
La prima esperienza che ci fece avvicinare a questo mondo fu durante una delle nostre scopate. Mentre mi stava facendo una sega, si avvicinò a me e, con l’alito che sapeva di cazzo, mi diede un un bacio con la lingua dicendomi: “ho capito sai, che vorresti vedermi aperta da altri cazzi”. In quel preciso istante io venni come un fiume in piena e lei, sempre in quel preciso istante, capì la sua vera natura da dominatrice hotwife.
La settimana seguente si presentò a casa mia con una gabbietta di castità in metallo e senza dire una parola o darmi il tempo di capire cosa stesse succedendo, mi trovai col cazzo (sarebbe più appropriato il termine “cazzetto”) in gabbia e, le chiavi, al suo collo, in bella vista. Provai a reagire, provai a ribellarmi, ma ormai la mia autorità da maschio della coppia era vista come una barzelletta, una cosa per salvare le apparenze e, adesso, nemmeno più quelle.
Se durante il giorno la gabbietta dava fastidio, non potete immaginare durante la notte, tra continui tentativi di erezione e libido ai massimi livelli. Più passava il tempo e più la imploravo, anche incazzandomi, di togliermela e di tornare a una vita normale, ricevendo dapprima un semplice “no” e poi nemmeno più quello, solo il visualizzato.
Non la vidi o sentii per quattro giorni, fino a quando non mi arrivò un messaggio: “ciao tesoro, vieni stasera alle 21 a casa mia, sii puntuale”.
Naturalmente ero incazzato e andai a casa sua di fretta e furia, con un solo obiettivo: farmi togliere quella cazzo di gabbietta e… lasciarla. Non ci si comporta così, non si sparisce per 4 giorni dopo avermi messo una cosa simile, rasenta la pazzia e sicuramente anche qualche reato.
21.
Casa sua.
Una volta aperta la porta, rimasi pietrificato. Era in intimo di pizzo, circondata da 4 persone mai viste prima e soprattutto molto più grandi, avranno avuto 35 anni.
Lei era in mezzo ed erano tutti rivolti verso la porta, ovvero verso di me. Non sapevo cosa dire, cosa fare e sicuramente ero confuso. Soprattutto per l’erezione paurosa che sentivo stringere contro le pareti della gabbietta.
Due di loro, tra l’altro neri come la notte, altissimi, probabilmente del Senegal, sono venuti verso di me e, dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, mi immobilizzarono iniziando a togliermi i vestiti, lasciandomi nudo… anzi, lasciandomi con la gabbietta di castità che sgocciolava liquido pre-seminale tradendo le mie aspettative di andare lì a lasciarla.
Lei rimasta impassibile, disse una sola parola: “fatelo pure”. Lì iniziai a spaventarmi, iniziai a cercare di ribellarmi, ma tutto fu inutile contro quei due bestioni alti 1.90 e muscolosi come atleti. Mi misero delle manette ai polsi e ai piedi, una mascherina sugli occhi in modo da non farmi vedere niente, una gag ball in bocca e mi portarono davanti alla mia ragazza. Lì lei mi ordinò di mettermi in ginocchio e capii subito che avrei fatto meglio ad obbedire: lo feci.
“Tutto ciò è per farti capire che la nostra relazione ora avrà questa direzione. Io do’ gli ordini e tu li eseguirai. Loro 4 li ho incontrati per strada in una zona di periferia, quelle che tu tanto odi. Hanno subito apprezzato il mio corpo con fischi e sculacciate e appena ho detto loro che sei venuto non appena ti ho detto quelle cose, si sono proposti per una bella gangbang… davanti a te. Ci tengono che tu assista… senza fare niente o vedere però ahahahahha. Ora vedrai che bella giornata che sarà. Naturalmente, io il tuo cazzo non lo toccherò mai più. D’ora in poi sarai solamente il mio schiavo per i miei giochi.”. Quella risata e quel discorso mi fecero gelare il sangue e, allo stesso modo, avere un’erezione spaventosa… sempre bloccata dalla gabbia.
Dopo il discorso i due neri mi risollevarono e mi spostarono in un angolo. Mi fecero sedere, purtroppo mentre mi chinavo per sedermi, sentii qualcosa di duro e abbastanza grosso cercare di entrarmi nel culo. Prima che potessi ragionare su cosa fosse, sentii un dolore lancinante nel culo e capii subito che avevo dentro di me un dildo di dimensioni considerevoli. Provai a trattenere le lacrime e non fu facile perché il dolore si trasformò immediatamente in piacere. Stavo godendo con una gabbietta di castità, la mia ragazza a due metri da me pronta a farsi scopare da quattro persone sconosciute e… un dildo nel mio culo.
Iniziai a sentire suoni di sbaciucchiamenti, e anche il mio stomaco attorcigliarsi, fino a quando uno dei quattro disse “ora vedi come ti facciamo diventare la nostra schiava.”.
Purtroppo avendo la benda sugli occhi potevo solo immaginare cosa le stavano facendo e la cosa mi eccitava da morire. Ho poi avuto la conferma dal video che mi ha fatto vedere il giorno seguente.
Dopo quella frase, lei si mise in ginocchio e iniziò a succhiarlo uno ad uno, a turno. Le prendevano la testa, come fosse un oggetto inanimato e la schiacciavano sui loro cazzi giganti. Non pensavo esistessero anche nella vita reale dei cazzi così grossi. Dopo essersi fatti succhiare il cazzo, uno di loro le molla uno schiaffo in pieno viso, la riprende per i capelli e glielo rimette tutto in gola, facendole venire un conato di vomito. Subito dopo a turno le sputano in bocca dandole della puttana e lei… la mia dolce ragazza acqua e sapone (o almeno, una volta), sembrava volerne di più. Si girò e si allargò le chiappe, come per dire “fatevi sotto, fatemi vedere cosa sapete fare”. Il primo di loro le puntò la cappella all’ingresso vaginale e con un po’ di forza entrò, lei fece un’espressione come se avesse appena perso la verginità, come se finalmente fosse posseduta da un vero cazzo. Il secondo le puntò la cappella sull’ano e, aiutandosi con del lubrificante, glielo spinse dentro con una tale veemenza che le fece spalancare la bocca e chiudere gli occhi per abituarcisi. D’altronde, a me non lo aveva mai dato il culo. Subito quel dolore si trasformò in piacere e più le apriva il culo più godeva e più diceva “ancora, si, finalmente qualcuno con un vero cazzo”. Gli altri due si misero davanti alla sua faccia e glielo misero, a turno in gola. Con una mano ne segava uno e con la bocca ne faceva godere un altro. Gli altri due dietro invece, si diedero il cambio e non fecero fatica a uscire e rientrare.
A turno cambiavano posizione, ma lei aveva sempre i buchi occupati e aperti, quasi rotti. Grondava di umori vaginali e ogni 10 minuti circa squirtava. La scoparono per un’ora intera, fino a quando tutti, a turno, le sborrarono nel culo, per poi chiuderglielo con un plug anale con dentro lo sperma. Si misero di nuovo davanti a lei per farsi pulire il cazzo dagli umori vaginali e anali e… dallo sperma residuo. Lei, da brava schiava, li tirò tutti e 4 a lucido e, dopo aver pulito anche l’ultimo, si rimisero in cerchio e le pisciarono a turno in bocca, obbligandola, da brava schiava ubbidiente quale era, ad ingoiare. Cosa che fece con grande piacere.
Dopo un’ora seduto su quel dildo ormai mi ero abituato. Dopo aver finito di scopare, due dei quattro bull della mia fidanzata mi sollevarono, mi tirarono via il dildo dal culo e sentii lo sfintere veramente allargato. Mi tolsero sia la gag ball che la mascherina. Lo spettacolo che mi si presentava davanti rasentava il più spinto dei porno. La mia ragazza, con cui avevo condiviso parte della mia adolescenza era davanti a me, in ginocchio anche lei, ricoperta di piscio, saliva e sperma. Sorrideva e, avvicinandosi, mi diede un bacio. Senza pensarci, in preda all’eccitazione, iniziai a limonarla duro e a dirle che l’amavo, che non ero mai stato più felice di così. Naturalmente mi meravigliai della facilità e spontaneità con cui uscirono queste frasi.
Il meglio però doveva ancora venire. infatti mi fecero sdraiare, immobilizzandomi. Lei si alzò e si mise a cavalcioni sulla mia faccia. Subito intuì cosa voleva fare e provai a ribellarmi dicendole che così era troppo, che mi piaceva solo vederla scopare con gli altri e basta.
Naturalmente fu tutto fiato sprecato, perché non appena si levò quel plug anale, tutto lo sperma dei quattro bull mi finì in faccia e… in bocca. Era davvero tanto, caldo e con un sapore strano. Mi obbligarono, anche tenendomi aperta la bocca, ad ingoiarlo tutto. Fino all’ultima goccia.
“Ora, visto che non hai collaborato, non ti toglierò la gabbietta per farti venire, ma dovrai venire con la gabbietta e mangiare il tuo stesso sperma”. Prese un dildo di 30cm dall’armadio e iniziò a spingere nel culo, già allargato dal dildo di prima. Più andava avanti e più sentivo piacere, poi iniziò a fare avanti e indietro, sempre più veloce. Dopo più di 4 giorni di astinenza, venni copiosamente in un bicchiere che aveva preso per l’occasione.
“Hai due possibilità: ti costringiamo noi, ma poi non vieni per un anno, oppure lo bevi tutto tu davanti alla telecamera e vieni di nuovo tra un mese”. Non ci pensai due volte. Mi misi davanti alla telecamera e ingurgitai come un assetato quel bicchiere di sperma, tra le risate dei suoi quattro bull.
“Benissimo, allora potete andare, ci vediamo domani”, disse la mia ragazza.
“Come domani?”, replicai io.
“Sì, mica sarà una volta ogni tanto… ogni giorno e tu dovrai fare quello che hai esattamente fatto oggi. Solo che non ti posso garantire saranno sempre 4 le sborrate che ingoierai… anzi, 5 ahahahahahahah. Io ora sono la loro schiava, possono fare di me quello che vogliono. Domani hanno detto che mi danno il benvenuto nel loro quartiere. Amore non sei contento? Mi danno il benvenuto nel quartiere di una periferia!!”.
Capii che era iniziata una nuova fase della mia vita. Lo schiavo cuckold.
Dormii lì da lei, naturalmente ai piedi del letto, con su la gabbia e… un plug anale. “Così rimani abituato ad averlo bello largo” mi disse prima di mettermelo dentro.
Il giorno seguente i quattro bull vennero a prenderla alle sei di mattina. Mi tirarono giù dal letto e mi obbligarono a pulirla e farle la doccia. Prima però doveva fare pipì, la prima pipì del mattino la raccolsi con la bocca e la ingoiai, sotto ordine della mia padrona fidanzata. Dopodichè le pulii la figa con la lingua e anche il culo, ben dentro a fondo con la lingua. Dopo averle fatto il bidet con la lingua mi premurai di lavarla molto bene in doccia e vestirla, per consegnarla ai quattro bull.
“Quando la riporterete?” chiesi.
“Ci faremo vivi noi” risposero, uscendo e chiudendo la porta.
Dopo un’oretta mi arrivò un link da un numero sconosciuto. Ci cliccai sopra e mi riportò ad una live strana. Inizialmente pensavo fossero dei truffatori, quando poi nel video della live vidi la mia fidanzata ventenne. Era nuda, completamente. Aveva i polsi legati dietro, una gag ball e un plug anale con la coda.
Iniziai a pensare che il posto fosse lo scantinato di qualcuno, non c’erano finestre, però c’erano una cosa come trenta persone, se non di più.
Vedo qualcuno che si fa avanti. Le dà una pacca sul culo e uno schiaffo in pieno viso. Lei si inginocchia per il dolore e subito tira fuori il cazzo spalmandoglielo su tutta la faccia e pisciandole addosso. Deve essere il capo, perché tutti si misero a fare il tifo. Dopodichè fece un cenno di approvazione con la testa e con le mani e chiamò qualcuno. Purtroppo l’audio era di pessima qualità. Arrivò un tizio e aveva in mano qualcosa che non riuscivo a inquadrare. La fecero sdraiare su una sorta di tavolo e iniziarono a passarle quell’oggetto sul corpo. Era una macchina per tatuaggi. La scritta non potevo vederla ma, una volta ultimato il tatuaggio, mi arrivò la foto dallo stesso numero. Il tatuaggio era sopra le tette, subito sotto il collo, ben visibile “puttana di strada numero 1506” e ancora, sul monte di venere “di proprietà del quartiere”.
Vidi la mia vita distruggersi in meno di ventiquattro ore… e ancora non è finita. A turno tutti prima si svuotarono la vescica su di lei, nella sua bocca, nei suoi capelli. Trenta cazzo di pisciate addosso alla ragazza che amo. La rabbia non fece in tempo a farsi spazio dentro di me, perché arrivò per prima un’intensa eccitazione e un’intensa erezione, sempre bloccata dalla gabbietta di castità.
Iniziarono a metterglielo in gola, a tirarle gli schiaffi, qualcuno faceva qualche video, altri le mettevano il cazzo nella figa e altri ancora nel culo. Chi doveva svuotarsi lo faceva nel suo culo o nella sua vagina. Probabilmente aveva detto che a casa c’ero io per ingoiare ogni loro sborrata, infatti ogni volta che svuotavano le loro palle dentro il culo vergognosamente aperto della mia fidanzata, ridevano.
Non era finito, perché la mia ragazza stava godendo così tanto che ne voleva ancora di più. Richiamò chi era già venuto e inizio a succhiare loro il cazzo per farli tornare duri. Nel pompino iniziò a fare una cosa nuova, una cosa che mai mi sarei aspettato. Oltre a leccare loro le palle, iniziò a leccare i loro culi, i loro buchi del culo. Con la lingua dentro, per poi tornare sulla cappella. L’idea piacque così tanto a tutti che a turno le fecero leccare i loro buchi del culo pelosi. Era definitivamente una puttana.
La diretta durò tutto il giorno. erano ormai le 22 e gli ultimi si accingevano a venire loro nel culo per la terza o quarta volta. Ormai era completamente aperta, aveva molto probabilmente il culo completamente rotto e pieno di sborrate. Non so come abbia fatto a non farne uscire neanche una goccia, probabilmente l’hanno allargata davvero troppo. Il capo le mise un plug anale gigantesco nel culo e, tirandola su, si complimentò con lei. Le tolse le manette e le disse qualcosa. Non so esattamente cosa, ma vidi lei sorridere e fare di sì con la testa. Uscirono tutt’e due e la diretta si interruppe.
Dopo un’ora ancora non era tornata a casa e inizia a preoccuparmi, soprattutto perché sapevo che una volta arrivata avrei dovuto ingoiare probabilmente qualche litro di sperma rimasto nel suo culo per tutto il giorno. La cosa però mi faceva impazzire di eccitazione e per poco non venni (cosa per me proibita) nelle mutande.
Finalmente verso l’1.30 di notte mi arrivò un messaggio con una posizione e, allegata, una foto. Era lei. Era la mia ragazza legata ad un palo su un viale molto trafficato, sempre in periferia. Addosso aveva un cartello con su scritto “fatemi quello che volete, usatemi anche come pisciatoio o come bidet”.
Mi affrettai a scendere e prendere la macchina per raggiungere la posizione. Troppo tardi. Era già circondata da ragazzi che le pisciavano addosso, si facevano pulire il cazzo, le sputavano in faccia, la prendevano a schiaffi e le sborravano in bocca. Persino due barboni senzatetto le pisciarono addosso e si svuotarono su di lei. La cosa mi fece schifo, ma mi fece impazzire dall’eccitazione.
Riuscii a slegarla e riportarla in macchina a casa tra tutti gli insulti di quelli che ancora dovevano svuotarsi. Puzzava incredibilmente tanto di sperma, culo, cazzo, palle e piscio, ma non potevo essere più eccitato e lei… più contenta. Era euforica, mi ha raccontato per filo e per segno tutto ciò che ha fatto e non vedeva l’ora di iniziare a lavorare come puttana di strada.
Io non potevo crederci, volevo dimenticare tutto, ma sentire quell’odore dalla sua bocca altro non fece che rendermi ancora più eccitato e con una gran voglia di baciarla e condividere quel mix di sapori.
Una volta rientrati a casa non mi dovette nemmeno dire di sdraiarmi o di accendere la telecamera per dare la prova del mio lavoro, lo feci autonomamente, in attesa che la padrona si togliesse il plug anale.
Come il giorno precedente si mise a cavalcioni sulla mia faccia e, dopo aver tolto il plug, colò giù una gigantesca cascata bianca di sperma e stavolta da bravo cornuto ingoiai tutto, fino all’ultima goccia. Vidi lei che si stava sforzando a far scendere tutto e potei notare come il suo culo fosse incredibilmente allargato, praticamente rotto. Poteva entrarci una mano senza fatica. La mia ragazza spinse così tanto e mi disse “ora guarda che sorpresina” e incredibilmente un prolasso anale fece capolino dal suo culo, sembrava una rosa. Si sedette sulla mia faccia e con la lingua che sapeva di sperma di 30 uomini presi a leccarle il culo con veemenza, senza tralasciare nessun mllimetro.
Dopo aver finito di farle il bidet con la lingua e aver raccolto la sua ultima pipì della giornata, le feci una doccia e mi coricai ai piedi del letto.
Il mattino seguente venni svegliato dalla mia padrona che mi disse di aver inviato tutti i video dove mangiavo sperma e i suoi video dove faceva la puttana con tutti, con la mia famiglia e i miei amici.
Mi vidi crollare il mondo addosso e iniziai a ricevere messaggi dai miei amici più cari.
Ora però devo andare, i miei due figli neri e mia moglie incinta mi stanno chiamando perché è pronto da mangiare.
Fatemi sapere se volete anche una seconda parte.
«Stupendo, vorrei anchio mia moglie cosi????????????????????????????????»