Avevo la prova di italiano quella mattina per la maturità, già la notte mi sentivo diverso, avvertivo che qualcosa non andava, avevo caldo, ho tolto anche il lenzuolo,ho chiamato mamma, mi ha messo la mano sulla fronte -Stai bruciando- Il termometro ha dato il responso, 40,3. Subito la Tachipirina, pezze fredde sulla fronte, forse deliravo, ricordo solo che mi ha portato in bagno messo sotto la doccia di acqua semifredda, un sollievo indescrivibile. -Mamma ora sto meglio- l'ho guardata aveva la vestaglia bagnata, si vedeva tutto, era trasparente, d'altronde io ero completamente nudo. -Mamma oggi proprio doveva succedere, non posso mancare all'esame- -Ti accompagna la mamma a scuola- Forse l'effetto della Tachipirina si faceva sentire, stavo quasi bene, ho fatto anche colazione. Avevo la prova, mi ero preparato in maniera quasi perfetta,non potevo distrarmi. La scelta del compito mi ha portato con la mente alla figura di mamma,con la vestaglia trasparente, il seno florido, la figa senza un pelo, l'erezione si faceva strada. Una situazione tragica e comica nello stesso momento, mamma l'avevo vista nuda altre volte, così come pure papà, in casa non si faceva caso all'abbigliamento, ma quella figura così eccitante era tutta un'altra cosa. Mi sforzavo a concentrarmi, quasi impossibile tanto che nel compito per vie traverse ho anche inserito qualche passo del mio momento. Un bel salto di tempo, guarigione avvenuta nello stesso giorno, esame superato col massimo giudizio. Papà felicissimo anche lui, usciva per andare in ufficio, io e mamma restavamo a casa. Quella mattina è venuta a portarmi il caffè a letto, indossava la stessa vestaglia, questa volta asciutta. -Mamma ricordi la mattina degli esami? La febbre la doccia, la tua vestaglia trasparente, quella visione è entrata in parte nel compito, un successo mamma- -Ora è bello ricordare, quella mattina pensavo perdessi l'anno, quando ti sei ripreso sono stata subito meglio. Ti devo dire che se avessi dovuto fare un compito anch'io quella mattina, avevo l'argomento pronto,il tuo pisellone che penzolava tra le gambe, enorme come mai l'avevo visto, una visione che staziona ancora nella mia mente- -Mamma abbiamo vissuto... oh mamma sei bellissima, fortunato papà che può godere del tuo corpo- -Ah ecco un tasto dolente- -Perché mamma?- - Ora sei maturo, è il tuo diploma che parla, forse posso parlare liberamente se sei d'accordo- -Hai problemi con papà?- -No non ho nessun problema, è lui che li ha, è troppo immerso nel lavoro, almeno questo penso, non fa il suo dovere di marito- -Non avete rapporti mamma?- - Si li abbiamo, saltuariamente, molto saltuariamente, la mattina degli esami, mi vergogno, ho desidarato tutto di te, se restavamo ancora nella doccia ne avrei approfittato, quando sono tornata a casa mi sono masturbata con la visione del tuo cazzo stampato in mente- Quel dialogo a bassa voce tra me e mamma, l'argomento trattato, non poteva non causarmi l'erezione, che mamma sicuramente ha notato, ero nudo come sempre la notte. coperto da un leggerissimo lenzuolo, non c'è voluto molto a tenderlo e far apparire la maestosità dell'erezione, il riflesso di mamma è stato immediato, sono apparse le sue gambe nude accavallate in maniera accattivante, la sua mano si è posata, sulla sporgenza -Com'è duro!- il lenzuolo è volato via, insieme alla sua vestaglia, un automatismo perfetto, le parole erano inutili, doveva accadere, è stata lei a venirmi sopra, il cazzo in un attimo era dentro la figa. Aveva gli occhi chiusi mamma, si stava gustando quello che le mancava da papà. Si muoveva piano, voleva sentirlo, due movimenti e si fermava, aveva paura che sborrassi, sempre così con lo stesso ritmo.-Mamma sono al limite- -Dai insieme tesoro, eccomi arrivo, spingi forte ohohoho! non muoverti, non uscire-passa qualche minuto, sento la necessità di urinare. -Mamma devo fare pipì- -Oh che bello fammene sentire un po' nella figa, ecco così, oh com'è calda, ancora un po' ancora! ancoraaaa! falla tutta- Il cazzo ha ripreso vigore, eravamo in un lago di pipì -E' ancora duro, lo sento voglio morire!- Ancora un orgasmo, si è lasciata andare, mi sentivo bagnato. - Mamma abbiamo combinato un casino- -Non vorrei alzarmi stamattina- Abbiamo fatto la doccia abbiamo indossato qualcosa, tutto in lavatrice, materasso avvolto con dell'adesivo portato vicino ai cassonetti, a mezzogiorno avevamo il materasso nuovo, sotto il letto avevamo pulito e lavato, alle 14 come se non fosse successo niente, abbiamo pranzato, un fame da lupi. -Sei stato grande tesoro, mai avevo goduto così, il futuro è nostro- - Anche papà ti faceva la pipì nella figa?- -Mai, non ha mai voluto, è una meravigliosa sensazione sentire quel caldo nella figa, lo dovremo rifare con le dovute precauzioni. Da quel giorno tutte le mattine mamma veniva nel mio letto, dopo una scopata voleva che le facessi la pipì nella figa, abbiamo messo un telo impermeabile a protezione del materasso, era bello anche per me, lei usciva di testa. Purtroppo non è durato tanto perché la facoltà che ho scelto non c'era nella mia città, sono andato a Bologna. A volte veniva a trovarmi, non potevamo fare quello che facevamo a casa, un sana scopata, quella si, quando tornavo a casa davamo sfogo alla sua, alla nostra passione. Abbiamo fatto anche una variante, era lei a fare pipì col mio cazzo dentro, poi ci siamo esposti oltre, ha voluto che lo facessi in bocca ed anche lei a me. Una forma di feticismo reale di cui non potevamo farne a meno. Quando lo facevamo nella bocca andavamo nella vasca da bagno. Era diventata un'esigenza anche per me, evidentemente mi aveva trasmesso un gene. Papà forse di qualcosa si è accorto, perché mamma a volte si lasciava andare nelle effusioni nei miei confronti, non commentava, forse gli stava anche bene.