Era una tranquilla giornata di primavera nella pittoresca cittadina di Bellavista. Tutti sembravano impegnati con le loro solite attività quando, all'improvviso, un evento inspiegabile scosse la comunità. Una giovane donna di nome Laura, una chef pelosa e talentuosa e amata da tutti, iniziò a ricevere strani messaggi minacciosi sul suo telefono.
I primi messaggi sembravano solo scherzi di cattivo gusto, ma poi divennero sempre più sinistri e intimidatori. Laura si sentì angosciata, incapace di capire chi potesse volerle fare del male e perché. Pensò di ignorare questi messaggi, ma piano piano divennero sempre più presenti e inquietanti, impedendole di vivere la sua vita normalmente.
Decisa a scoprire chi fosse il responsabile di tutto ciò, Laura decise di rivolgersi alle autorità. Il detective Luca Rossi, conosciuto per la sua abilità nell'indagine di casi complessi, fu assegnato al caso. Inizialmente Luca ebbe difficoltà a trovare indizi o sospettati, poiché il persecutore sembrava nascondersi dietro un velo di anonimato.
Tuttavia, con abilità e determinazione, Luca iniziò a tessere un filo comune tra le persone che circondavano Laura. Scoprì che uno dei suoi colleghi di lavoro, Marco, era stato recentemente licenziato e aveva mostrato un comportamento strano negli ultimi tempi. Il detective decise di interrogarlo attentamente.
Marco, un uomo con un passato oscuro, negò ogni coinvolgimento e affermò di essere stato incolpato ingiustamente. Ma Luca non si diede per vinto e decise di andare a fondo nella questione. Di notte, nascosto nell'ombra, osservò Marco mentre strisciava intorno alla casa di Laura, lasciando un altro messaggio minaccioso.
Non appena Marco notò la presenza di Luca, tentò di fuggire, ma venne prontamente arrestato. Nel corso dell'interrogatorio, Marco rivelò la sua vendetta segreta contro Laura, convinto che lei avesse avuto un ruolo determinante nel suo licenziamento.
Sorpreso e sollevato, Laura finalmente riuscì a riprendere il controllo della sua vita. Marco fu processato e condannato per stalking e minacce, mentre la comunità di Bellavista esultava per la risoluzione di questo mistero oscuro che aveva travolto la loro città.
La storia di Laura e Marco divenne un avvertimento per tutti, un monito su quanto il risentimento e la vendetta potessero portare a comportamenti distruttivi. Ma grazie alla dedizione e alla determinazione di Luca, finalmente Laura poté tornare alla sua passione, la cucina, e riappropriarsi della sua vita tranquilla e felice.
Un mese dopo, Laura conobbe un giovanotto in un corso di disegno e pittura che decise di frequentare per immergersi nell'arte. Inizialmente, era solo una conoscenza, ma pian piano divenne un buon amico e infine Laura se ne innamorò. Tuttavia, a causa della notevole differenza di età, decise di mantenere una distanza amichevole nel loro rapporto, anche se i suoi occhi non potevano staccarsi da lui.
Un giorno, Laura fu invitata a casa del suo amico e notò improvvisamente un rigonfiamento sul suo pacco. Senza pensarci, esclamò involontariamente: "Ohhh quanto è grosso!". Lui rispose: "Sì, mi è venuto duro, e dato che siamo amici, ti confesso che il tuo braccio peloso mi ha provocato un'erezione". Laura rispose con un dolce sorriso, aggiungendo: "E non solo sul braccio, sotto ho una foresta, non ti dico altro".
Laura incuriosita da quel pacco interessante disse: ma non ti sta stretto ?
Lui, capendo subito il messaggio di Laura, tirò giù la lampo dei jeans sfoderando il suo cazzone duro, turgido e scappellato davanti a Laura, mostrando le sue palle grosse e pelose di fuori. Laura, alla vista di quel grosso e duro arnese, capì che questa volta la sparò proprio grossa, e che forse sarebbe stato meglio non parlare; ma alla vista di quel pisellone i suoi sensi, e la chimica del cervello femminile, ebbe l'impulso di inginocchiarsi davanti a lui cominciando a leccarlo e succhiarlo avidamente fino a farsi sborrare in bocca con grande goduria.
Ma dopo questa esperienza, Laura decise di mettere fine a tutta questa storia, cercando un uomo coetaneo a lei, colto e lavoratore, dicendosi mentalmente che il lavoro "nobilita" l'uomo, rendendo gli uomini liberi e indipendenti. E così fu...
FINE - END