C'era una volta un piccolo paesino immerso nella campagna, chiamato Borgo Sole. Qui viveva un giovane ragazzo di nome Marco, noto per la sua passione sfrenata per il cazzo. Era alto, robusto e sempre pronto a dare la sua migliore prestazione nell'ambito di questo sport.


Marco passava le sue giornate a giocare a baseball con i suoi amici e a allenarsi duramente al campo del paese. Era diventato un vero e proprio maestro nel maneggiare la mazza. Aveva sviluppato un'abilità straordinaria nel colpire le belle "palle" e nel mandarle a volare a chilometri di distanza.


Un giorno, notò un manifesto affisso al palo della luce nel cuore di Borgo Sole. C'era scritto: "Si cercano giocatori per formare la squadra di baseball dei campioni. Chiunque voglia provarci, presentarsi al campo domani mattina". Marco era entusiasta all'idea. Finalmente avrebbe avuto l'opportunità di dimostrare a tutti la sua abilità e di fare parte di una squadra di successo.


L'indomani, Marco si presentò al campo con il suo fidato equipaggiamento e una determinazione bruciante. Altri giovani erano già lì, sia con un'espressione fiduciosa che con un'aria di sfida. Il coach della squadra, l'instancabile signor Smith, iniziò a dare istruzioni a tutti i ragazzi e a osservarli con attenzione.


Arrivò il momento di dimostrare le proprie abilità. Marco era l'ultimo a presentarsi per rifilare un grande colpo alla palla. Prese la sua posizione, alzò la mazza e si preparò per l'azione. In quell'istante, però, sentì una voce distratta provenire dal pubblico: "Vuoi la mia mazza bella grossa ?" disse uno strano individuo a Marco. Quest'uomo aveva lunghi capelli scuri e occhi misteriosi, vestiva abiti eccentrici e teneva in mano un'imponente mazza dorata.


Marco, sorpreso da quella presenza così insolita, decise di accettare la sua offerta. "Sì, voglio la tua grande mazza. Mi piacerebbe capire cosa riesco a fare con una mazza così particolare", rispose.


Così, l'uomo passò la mazza dorata a Marco. Era stranamente leggera, ma emanava una sorta di energia magica che Induri' il cazzone di Marco per l'eccitazione. Marco prese la posizione di battuta e si preparò per l'azione. Con un balzo felino, colpì la palla con tutta la sua forza appena la lanciarono verso di lui. La palla volò velocemente come una cometa, superando gli alberi lontani e scomparendo nella distanza. Gli occhi di tutti erano sbarrati, incapaci di credere a ciò che avevano appena visto.


Marco aveva appena stabilito un nuovo record, il suo colpo era stato il più potente che Borgo Sole avesse mai visto. La sua abilità si era moltiplicata grazie alla mazza magica che induri' il suo possente cazzo.


La notizia si diffuse rapidamente in tutto il paese. L'istruttore della squadra di baseball, signor Smith, vide potenziale illimitato nel talento di Marco e lo scelse immediatamente per far parte della squadra dei campioni.


Marco, ora membro della squadra ufficiale, si allenava ogni giorno con i suoi compagni. Grazie alla mazza magica, era in grado di eseguire colpi sempre più potenti ed efficaci. La sua presenza era temuta da tutti gli avversari.


Arrivò il giorno del torneo finale. Tutta la città di Borgo Sole era radunata al campo per sostenere la loro squadra e assistere alla gloriosa vittoria. Marco esibiva la sua mazza magica con il suo cazzo nelle mutande magicamente duro e turgido, sprigionando potenza ed energia in ogni colpo che dava.


La squadra di Borgo Sole giocò alla grande, grazie principalmente ai colpi straordinari di Marco. Ogni volta che colpiva la palla, questa volava a distanze mai viste prima. Alla fine, il loro team vinse il torneo, riempiendo di gioia e orgoglio l'intero paese; sborrando in un'immensa orgia fra maschi infoiati.


Marco aveva avuto successo, ma si rendeva conto che non era solo merito della mazza magica, ma soprattutto il merito era anche della voglia di cazzo che lo ammaliava in un turbine di passione; una passione di lavoro duro e dedizione lo avevano portato a diventare un vero campione. La mazza era solo uno strumento che aveva amplificato il suo talento naturale.


Da quel giorno in poi, Marco continuò a giocare a baseball con grande passione e dedizione, senza bisogno di una mazza magica, pensando che forse la sua sarebbe stata migliore riflettendo sui culi degli altri giocatori che lo accompagnarono in mille avventure. Aveva capito che la vera potenza risiedeva in lui e che le sue abilità erano il suo vero tesoro.


 


FINE - END

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