PART III


-          Mamma, mamma…..- sentii la voce di Paolino che frignava.


Tolsi il cazzo dalla fica e scesi dal letto, misi su lo slip.


-          Devo andare Giulia….Laura potrebbe passare qui davanti per andare in cucina.-


-          Giorgio mi lasci cosi’…stavo per godere…..oddio…-


-          Tornero’ stanotte, e ti faro’ godere 3 volte – le dissi.


Mi guardo’ con quello sguardo che diceva scopami scopami e poi sparii. Andai in cucina e mentre aprivo il frigo per bere, arrivo’ Laura con Paolino in braccio.


-          Che fai qui? – disse


-          Avevo sete, amore, tu dormivi profondamente non ti volevo svegliare, ma ci ha pensato Paolino. Dai torniamo a letto. –


Andammo verso la camera, avevo ancora il cazzo duro. Lei lo guardo’ 


-          E’ duro di nuovo amore…..che ne dici? – disse con quello sguardo che prometteva o minacciava.


-          Dai andiamo cerchiamo di riposare un po’ ora poi verso le 19.00 ci andiamo un aperitivo sul corso, e stasera baldoria – dissi facendo l’occhietto.


Lei annui’ e ci rimettemmo a letto.


Alle 18.30 uscimmo e andammo sul corso a prendere un aperitivo. Poi andammo a cena al ristorante e poi a casa.


Era una bella serata fresca, Laura mise il pigiama e ci mettemmo in veranda a prendere un po’ di fresco. Paolino gia’ dormiva e poco dopo ci raggiunse anche Giulia, mia suocera.


Indossava un paio di pantaloncini attillati e una maglietta che mettevano in risalto le sue forme. Era veramente ancora una bella donna come avevo potuto constatare in quei momenti intimi con lei.


-          Mamma, sei veramente raggiante, ma che ti e’ successo. Ti avevo vista sempre spenta, oggi invece mi sembri piu’ accesa di quelle lampadine – disse ridendo.


-          Qui si sta bene Laura, il mare mi fa bene, mi tira su e mi fa ripensare a quando andavo al mare con tuo padre, eravamo cosi’ felici e ci amavamo molto….in tutti i sensi. Mi manca molto. – aggiunse


-          Cosa ti manca, la sua compagnia o il suo…..- disse Laura ridacchiando


-          Scostumata, non sono cose che una figlia deve dire alla madre. La vita intima con tuo padre riguarda solo me, e mi manca – disse un po’ stizzita lanciandomi uno sguardo.


-          Scusa mamma, scusa non volevo essere indiscreta, ma il sesso e’ una cosa importante anche per una donna, ne senti la mancanza – aggiunse


-          Basta non voglio parlare di questo – disse arrabbiata andandosene in camera.


-          L’hai fatta arrabbiare Laura, ma come ti e’ venuto in mente di parlare di seso? – dissi io


-          Non ti ci mettere anche tu ora, io lo dico per lei, insomma un po’ di cazzo le farebbe bene, ma un po’ di cazzo come il tuo, un bel cazzo – disse ridacchiando.


-          Ma vuoi che mi scopi tua madre? Ma che vai dicendo? – domandai


-          Ma che dici, certo che no, anche se magari ti potresti sacrificare per far contenta mia madre – aggiunse ridendo


-          Tu sei proprio matta – le risposi – sara’ bene andare a dormire.-


-          Si anche perche’ mi e’ venuto un mal di testa, penso che dovremmo rimandare….ehm l’incontro – disse facendo l’occhiolino –anzi credo che prendero’ qualcosa anche per dormire meglio, andiamo –


Ci avviammo cosi’ per andare a letto e passando davanti alla camera di mia suocera, notai che stavolta aveva chiuso la porta.


Laura prese un analgesico, e il mal di testa dopo un po’ spari’, ma non riusciva a dormire, cosi’ prese mezza pasticca di Lexotan e dopo una ventina di minuti sprofondo’ in un sonno profondo.


Mi alzai e uscii dalla camera. Andai verso quella di mia suocera e aprii la porta.


La luce della luna che filtrava dalla finestra illuminava il lenzuolo bianco che stavolta la copriva completamente disegnandone le forme. Dormiva.


Andai vicino al letto e la scoprii, era completamente nuda. Mi avvicinai e le diedi un bacio sulla schiena, poi iniziai a leccarla lungo tutta la schiena fino al canaletto delle cosce.


A questo punto si sveglio’ e si giro’. Il trinagolo nero del pube risaltava sotto la luce della luna. Apri’ le gambe e io le misi una mano fra le cosce. Il ditto medio spari’ tra le grandi labbra provocandole un gemito.


Allora salii sul letto le aprii le gambe e mi tuffai sulla fica. Con le dita aprii le grandi labbra e iniziai a leccarle il clitoride.


-          Ma che fai Giorgio, non ti fa schifo leccarla? – disse


-          Certo che no mi piace un sacco leccare la fica. Tuo marito non te la leccava? –


-          No, no con lui il sesso era alla Missionaria e basta, e molte volte lui veniva ma io no. Non era un gran che, non era come te. – disse


Continuai a leccarla e sentii il corpo tremare mentre le sue mani spingevano la mia testa contro la fica.


-          Giorgio, non farmi venire, voglio godere con il tuo cazzo dentro, solo cosi’ ti voglio sentire tutto dentro di me.-


Tolsi la mia attenzione alla sua fica e abbassai lo slip. Il cazzo duro balzo’ in avanti.


-          Giorgio, oggi ho visto Laura che te lo leccava e lo prendeva tutto inbocca, ma ti piace? –


-          Perche’ tu non lo facevi a tuo marito, non gli facevi i pompini? – dissi


-          Ah si chiamano cosi’, pompini? No mio marito era un integralista sessuale. Solo una scopata alla Missionaria e niente altro. – aggiunse


-          Allora ci sono molte cose che ti dovro’ insegnare – dissi ridendo e lei annui’-


Cosi’ dicendo si alzo e venne verso di me. Afferro’ il cazzo e apri’ la bocca.


-          Va bene cosi’? Dimmi come devo fare. – aggiunse


-          Ok, prima leccalo con la lingua tutto intorno alla cappella e poi mettilo in bocca facendo avanti e indietro con la testa e aspirando in modo da far uscire tutta l’aria cosi’ che il cazzo aderisca pene alla lingua e alle guance, prova –


La prima prova non fu un granche’ e rimediai pure dei piccoli morsi con i suoi denti, ma poi piano piano acquisto’ il ritrmo e inizio’ a pompare in modod giusto. A un certo punto spinzi il cazzo talmente in fondo da toccarle l’ugola quasi soffocandola. Inizio’ a tossire e un fiotto di saliva le usci’ dalla bocca.


-          Ma che fai mi strozzi – disse


-          Voglio scoparti la bocca, la tua ugola e’come se fosse la tua fica. – aggiunsi


-          Sai cosa mi ha detto ieri sera tua figlia quando te ne sei andata? –


-          No, cosa? –


-          Le stavo dicendoche era stata un po’ azzardata a parlare di sesso con te, e lei ha detto che ti ci vorrebbe un po’ di cazzo come ilmio, poi ha anche aggiunto che mi potrei sacrificare scopandoti qualche volta –


-          Brutta stronza – disse Giulia un po’ incazzata – quindi scopare con me sarebbe un sacrificio? Allora faccio bene a scoparle il marito, veramente brutta stronza – disse ridacchiando – Lei fa la stronza e io mi scopo suo marito –


Rimise il cazzo in bocca e inizio’ apompare velocemente. Sentii che stavo per venire, ma non volevo, allora le presi la testa fra le mani e la fermai.


-          Non voglio venire, ti voglio scopare come non l’hai fatto mai, mettiti alla pecorina – 


-          Com’e’ alla pecorina? – disse


-          A quattro zampe, come scopavano nel 1300 –


Ridendo si alzo’ e si mise a quattro zampe, le aprii leggermente le cosce. La sua fica grondava, i peli neri erano tutti appiccicosi dei suoi umori. Tuffai la faccia tra le sue cosce e la leccai dappertutto facendola godere.


Poi mi misi in ginocchio fra le sue cosce e presi in mano il cazzo. Lo diressi verso il buco del culo e lo appoggiai sopra.


 

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