Questa è la storia di Carlo. 
Carlo ha 27 anni, è dichiaratamente gay ma non tutti in famiglia hanno ben accolto la notizia nei primi anni dopo il suo coming out. In particolare il nonno e il cugino lo avevano allontanato e sono serviti mesi e mesi prima che i rapporti si riallacciassero e tornassero alla normalità. 
Carlo ne era rimasto molto ferito e deluso, e nonostante il peggio fosse passato provava ancora rancore nei loro confronti. 
Un giorno si manifestò l'occasione per servire la propria vendetta in modo inaspettato. Smanettando un po' era riuscito ad accedere alle cronologie di nonno e nipote e aveva scoperto che entrambi erano soliti usare lo stesso sito di incontri per svuotarsi le palle, e questo avveniva molto di frequente. 
Carlo crea un profilo falso su quel sito, realizza un catfish perfetto e ottiene le attenzioni di entrambi. Il nonno è un po' più titubante: forse teme di non riuscire a tenere testa ad una ragazza molto più giovane? Chissà. 


Carlo (anzi, Valentina) fissa un appuntamento con entrambi nello stesso punto, stesso giorno, stessa ora. Arriva in anticipo, si nasconde e li osserva arrivare a distanza di pochi minuti. Il nonno arriva in macchina, esce, si gira attorno ma non vede nessuno e rientra. Il cugino arriva a piedi, ben tirato a lucido, ma anche lui non trova nessuno se non il nonno. Il nonno si accorge subito della presenza del nipote ed è indeciso su cosa fare, ma convinto che ormai Valentina non sarebbe più arrivata suona il clacson e lo chiama. Il nipote si avvicina e chiede al nonno cosa stesse facendo lì: "niente, aspettavo un'amica ma forse arriverà con un po' di ritardo... tu che fai qui?"


"Anch'io aspetto un'amica..."


"Entra in macchina, aspetta qui nel frattempo, lì fa freddo!" 


Nonno e nipote si ritrovano in macchina insieme in silenzio, in evidente imbarazzo, forse pensando entrambi alla scopata che avevano previsto ma che non ci sarebbe stata. 
Quello è il momento in cui entra in azione Carlo, che arriva da dietro ed entra a sorpresa in macchina: "ciao, aspettavate qualcuno? Una certa Valentina per caso?" 


I due si guardano e capiscono di essere stati ingannati scioccamente. Il cugino inizia a insultarlo, mentre il nonno mette in moto la macchina senza dire una parola. 
"Perché l'hai fatto? Tanto sapevi che poi ti avremmo beccato, volevi solo farci fare questa figuraccia? Almeno noi scopiamo con le donne, tu..." 


Carlo sorride soddisfatto mentre il nonno guida silenzioso verso casa. Poi parcheggia e li invita ad entrare in casa e a parlare di quel che era successo. 
Una volta dentro il nonno dice: "io sono uscito di casa questa sera perché mi è stato promesso un pompino e adesso lo pretendo. Mi hai preso per il culo e adesso la pagherai" 


Interviene il cugino: "e come vuoi che ti trovi una prostituita a quest'ora? Lui è in altri giri, di Valentine vere non ne conosce purtroppo"


"Non mi interessano le prostituite, se ha finto di essere Valentina sul sito può fingere di essere Valentina anche adesso"


"Vuoi fartelo succhiare da lui? Nonno ma che cazzo stai dicendo? Cos'è successo anche a te?" 


Carlo si gode la scena e poi risponde: "e me lo chiedi pure? Siamo qui per questo no? Valentina però stasera aveva preso appuntamento due cazzi, non solo uno..." 


Con fare suadente Carlo si avvicina al nonno, lo spinge verso la camera da letto e lo butta sul letto . Inizia a tastargli il pacco con le mani prima di togliere la cintura, abbassare la cerniera e poi i pantaloni. Si ritrova di fronte un cespuglietto folto e brizzolato e un bel cazzo non ancora del tutto eretto ma che si avvicinava già ai 20 centimetri. 
Il cugino era rimasto nell'altra stanza ma poteva benissimo intravedere ciò che stava succedendo, fino a quando Carlo non lo chiamò direttamente: "vieni qua, non perderti questa scena, guarda che meraviglia". 


Faceva finta di essere innervosito ma era chiaro che quella situazione stesse iniziando a piacere anche a lui. Lo stupore sul suo volto alla vista del cazzo del nonno era palese e Carlo si eccitava al solo pensiero di averlo come spettatore durante il pompino. 
Inizia dalle palle, le lecca e le succhia una per una guardando dritto negli occhi prima il nonno e poi il cugino. Poi lecca tutta l'asta fino ad arrivare al frenulo, che stimola con la lingua. Infine lecca la cappella fino a quando in un sol boccone non si infila tutto l'arnese in bocca, arrivando quasi a toccare le palle. 
Il nonno scoppia in un verso di godimento inconfondibile e con le mani prende la testa del nipote per tenerla salda sul suo cazzo. Lui nel frattempo continuava ad estrarlo e a inserirlo in bocca fino alla gola, e ogni volta seguiva un gemito più profondo che indicava che il nonno era sempre più vicino all'orgasmo. 
Il cugino era rimasto lì impalato a guardare fino a quando Carlo non si staccò per prenderlo e buttarlo di peso sul letto accanto al nonno. Sfilò anche i suoi pantaloni e ammirò il suo bel cazzo già duro come il marmo e ancora più grande di quello del nonno. 
Iniziò a segarli entrambi ma non voleva che venissero velocemente: il cugino avrebbe potuto continuare a scopare per tutta la notte, ma per il nonno probabilmente c'era una sola occasione e andava sfruttata. 
Per prolungare la goduria Carlo inizia a stimolare il nonno dalla testa ai piedi. Gli toglie i calzini e gli succhia le dita, facendogli anche un po' di solletico sulla pianta del piede con la lingua. Poi gli sbottona la camicia, la sfila e rimuove la maglietta. Rimaneva solo una canottiera bianca da cui emergevano come due montagne i piccoli capezzoli turgidi sulle tette ormai grosse e flosce del nonno. Iniziò a mordicchiarli da sopra la canottiera, mentre le dita scorrevano tra i pochi peli bianchi sul petto.
Gli tolse anche l'ultimo indumento e poi passò al cugino: con il culo ancora poggiato sul cazzo del nonno, lo avvicinò ulteriormente verso sé e spogliò il cugino mentre con l'altra mano lo segava. 
Lo scenario qui era diverso: lunghi peli scuri dal petto al pube, capezzoli molto larghi, soffici e che invogliavano ad essere succhiati (e infatti così fece). 
Carlo voleva che entrambi lo scopassero nello stesso momento ma non sapeva scegliere da chi essere inculato e chi invece succhiare. Pensò che probabilmente il nonno avrebbe retto di più un pompino, quindi si spostò col corpo sul cazzo del cugino e fece inginocchiare il nonno sul letto in modo da riuscire a fare entrambe le cose. Si infilò quel pezzo di carne in culo in un solo colpo mentre il nonno guardava divertito la scena, godendo per il pompino che stava ricevendo. 
Carlo era ormai in preda all'eccitazione e chiese ad entrambi di essere violenti e di usarlo come volevano: il cugino inizioò a spingere su ogni colpo mentre il nonno prese a schiaffeggiarlo col cazzo e a spingergli la faccia contro le palle, ormai sudate, facendogliele annusare. 
Nessuno avrebbe retto quei ritmi a lungo e fu addirittura il cugino il primo a venire: "sto per sborrare ma ti voglio venire in faccia, devi ingoiare tutto". Carlo si alzò immediatamente, il cugino si mise in ginocchio ed era pronto a sfogare il suo orgasmo nella sua bocca. Quella posizione gli permetteva di ricevere entrambi i cazzi in bocca insieme e ne approfittò per far godere nonno e nipote l'un l'altro: iniziò a strofinarli cappella contro cappella, frenulo contro frenulo, fino a quando entrambi non scoppiarono quasi in contemporanea in un orgasmo potentissimo. 
I primi schizzi del cugino finirono sul cazzo, sull'addome e sul petto del nonno, mentre tutto il resto finì in bocca a Carlo. Gli schizzi del nonno furono ancora più forti e uno finì addirittura in faccia al cugino.
Carlo ingoiò tutto e leccò anche quello schizzo finito vicino alle labbra del cugino. L'amplesso si chiudeva con un bacio appassionato tra tutti e tre, mentre Carlo terminava di segarsi tenendo in mano e strofinando il suo cazzo assieme agli altri due. L'ultimo a sborrare fu lui e riempì i corpi dei suoi parenti, ripulendoli con la lingua subito dopo. 


Si sdraiarono esausti tutti e tre, increduli per quello che era successo. Rivolgendosi al cugino, il nonno disse: "forse dobbiamo uscire con Valentina più spesso, che ne dici?". 
"Direi che Valentina adesso diventerà una nostra cara amica, sempre al nostro servizio". 
"I miei buchi sono sempre a vostra disposizione, potevate arrivarci prima!"