Ero in vacanza in una località incantata del sud, poco frequentata, selvaggia, con i suoi spazi di tolleranza, dove esibirmi, lasciare che il mio essere sfacciata e troia, si liberasse nell'anonimato, nel trascinante e perverso bisogno di sentirmi usata come una puttana. Il periodo facilitava le spiagge semi deserte, settembre stava per finire e il caldo non era già più insopportabile, in quello che stava per diventare l'autunno del 2018. Avevo studiato bene le spiagge della zona, come sempre scegliendo quelle più difficili da raggiungere e più isolate. Così il primo giorno di vacanza, mi ritrovai su una strettissima striscia di sabbia e ciottoli, schiacciati tra una falesia dirompente e il mare, poco meno di mezzo chilometro separato dalla conca più agevole dove si innestavano lidi e bagnanti. Per raggiungere la base della falesia occorreva valicare uno sperone a picco, con i resti di un torrione medievale, oltre una serie di insenature limitate dalla roccia. Compresi subito che avevo scelto bene. C'erano pochissime persone, molte ambigue, ritanate lontano dagli altri, coppiette e qualche solitario guardone. Ero in compagnia di un amico fotografo, doveva essere una vacanza tranquilla, occasione per fare qualche foto, ma appena stesa sulla spiaggia, lasciando i miei seni al vento, compresi che sarebbe andata in realtà come sempre. Il mio amico V. iniziò a fotografarmi, conoscendo bene le mie voglie che si accendono quando mi sento osservata, desiderata. "Tesoro ma se mi fotografi occorre che io metta in tiro le mie grazie" dissi a V. mentre cominciai a toccarmi i capezzoli, mentre alcuni guardoni godevano da lontano. Impazzisco quando mi tocco i capezzoli, accade sempre, si abbatte qualsiasi muro, divento una troia senza freni. Così dopo qualche scatto comincia a sentire la voglia muovere il mio bacino nella solita danza che mi porta ad aprire le gambe. "Mi è venuta voglia" e spalancai le gambe infilando di lato la mia mano e cominciando a giocare come me stessa. Ero così eccitata che decisi di alzarmi in piedi e continuare quel gioco di piacere. Fu in quel momento che distratta notai alcune persone su una barca non lontana dalla costa, affrettarsi a guardarmi divertiti. Si trattava di tre uomini e la mia attenzione cadde su di loro, escludendo i guardoni in spiaggia e V. che continuava a riprendere e fotografare. Venni senza trattenere le gioie e mi sedetti nuda sull'asciugamano. Fu a quel punto che V. per scherzo disse: "guarda qualcuno sta nuotando dalla barca, vuoi vedere che viene da te?" La cosa mi divertiva ma pensavo rimanesse tutto come una fantasia simpatica. Invece dopo poco, un uomo sulla 50ina venne fuori dall'acqua e si avvicinò presentandosi. Ero già arrapata nuovamente mentre R. mi invitava a guardare la barca. Salutai immediatamente V. e andai via con R. con il quale ho passato 5 giorni sulla sua barca, insieme ai suoi 2 amici.
Troia in vacanza
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Aggiunto: 1 anno fa
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«Leggendo i tuoi racconti come questo già mi arrapo come un bufalo ... non riesco a immaginare come sarebbe incontrarti personalmente»
«Eri per caso zona Tropea o d'intorni in calabria
magicoantonio@yahoo.it»
«troiaaaa»