Non appena mi sarò ripreso dai colpi di Silvia dovrò subire l'ennesima punizione da parte delle mie cugine. Mi ritroverò, come sempre, ad umiliarmi inginocchiato ai loro piedi. Questa volta però, mi sento diverso. Può darsi che sia perché, a differenza delle altre volte, possa essermelo meritato. Che inconsciamente reputi giusto quello che mi sta accadendo. In effetti si, sono stato effettivamente io a sporcare Maria con il mio sperma. L'ho fatto in effetti, ma eiaculando con Silvia che mi masturbava con una mano mentre teneva le dita dell'altra su per il mio culo. Sfiderei chiunque a sostenere che venire in tali condizioni sia una propria scelta. È più facile, invece, che mi stia abituando a sottostare alle loro angherie. A vederle divertite dalla mia nudità, mostrata indifesa ai loro occhi. In generale a sottostare al loro comando ed abuso su di me. Che stia iniziando a trovarli normali. Forse addirittura graditi e dilettevoli. Che inizi a provare piacere nello stare nudo ad eseguire i loro ordini? Ad essere schiaffeggiato dalle loro mani e spintonato dai loro piedi? Anche la pena che mi attende nei prossimi minuti a pensarci non è così terribile. Certo, quel che dovrò ingoiare probabilmente non avrà un buon sapore. Ma è pur sempre sperma mio. E poi lo dovrò leccare direttamente dalle splendide membra di Maria. Dalle sue gambe ben tornite e dal suo seno prorompente, per non parlare delle gocce scese copiose lungo il ventre fino ad inumidirle lo slip del costume ed il suo contenuto. Da tempo desiderato sia da me che da Salvo.
Mentre mi perdo in questi pensieri vengo richiamato alla realtà da Maria, la quale nel frattempo era tornata a sedere sulla roccia: -Michele, ormai ti sarai ripreso dai colpi di Silvia, vieni qui e pulisci quanto hai sporcato- E nel dire questo allarga le gambe indicando il terreno fra di esse. Avanzo in ginocchio fino a Maria ed avvicino le labbra alla parte interna della sua coscia, sfiorando lo slip con la guancia. A questo punto lei mi prende la testa con entrambe le mani, tirandola verso l'alto. Vedo la pelle di Maria scorrere a pochi centimetri dai miei occhi. Prima il pube, poi il ventre fino ai seni. Seni fra i quali scorre il mio naso fino a fermarsi poco sopra il sinistro sul quale inizia lo schizzo dello sperma. -Ecco, inizia a leccare da qui- Apro la bocca e inizio a premere sul suo seno. Lo sento morbido e turgido allo stesso tempo. Ripeto il movimento 2-3 volte, muovendo le labbra come se stessi baciando e mordendo allo stesso tempo. Fino a quando Maria non mi abbassa la testa dicendo -Va bene, lì è pulito. Adesso lecca il resto.- Continuo a muovere le labbra alla stessa maniera fino all'orlo del reggiseno. Passo la lingua all'interno di esso, per poi spremerlo coi denti. Ne faccio uscire il liquido di cui è impregnato, trovandolo inaspettatamente di sapore gradevole, e ne ingurgito avidamente. Arrivato alla pelle nuovamente scoperta sotto il seno scosto nuovamente proprio dove finisce la stoffa che lo ricopre leccando l'interno del costume come fatto con il bordo superiore. Per poi scoprire e baciare molte volte il lato inferiore della mammella, mentre Maria mi lascia attardare a lungo su questa zona così gradevole. Arrivato al ventre inizio ad affrettarmi e raccolgo lo sperma a grandi boccate. Sia perché era quasi tutto sceso all'altezza dei genitali, sia per poter successivamente dedicare più tempo su questi ultimi. Mi muovo in orizzontale sul piatto addome di Maria. Scendendo a poco a poco, in modo da potermi soffermare una volta arrivato al bordo del perizoma. Bacio la pelle di Maria da un fianco all'altro. Ogni volta abbassando un pochino il perizoma. Continuando a baciare ed a scendere nonostante senta sulle labbra la ricrescita del vello pubico. Cesso nel denudare l'intimo di Maria solo quando lei, sentendo le mie labbra a contatto con le più muliebri delle sue, allontana il mio viso da sé sollevandosi leggermente, dicendomi che la pancia era ormai pulita ed era ora di passare ai lati dello slip, ormai sceso al punto da non coprire più nulla. Con la scusa di indicare i bordi laterali del costume se lo rimette a posto con nonchalance. Coprendo nuovamente la parte alta del pube, ma scoprendone i lati fino alle labbra che avrei di lì a poco sfiorato con le mie. Lecco dove indicatomi, avendo cura di strizzare per bene il tessuto coi denti, e bevendone il contenuto, ma sentendo la peluria ormai dura come una barba che, togliendomi piacere alla cosa, mi fa affrettare nello scendere lungo la gamba, seguendo la scia di sperma lasciata poco prima. Maria non protesta in alcun modo per questa mia celerità. Arrivando perfino ad agevolare i miei movimenti accavallando la gamba, oggetto delle mie attenzioni, sull'altra. Ma una volta alla caviglia pretende tutto l'impegno che avevo messo nell'occuparmi del pube. Seguendo le sue indicazioni, dapprima le bacio tutto il dorso, sino alle dita. Passo la lingua sul lato inferiore di queste, e successivamente le bacio una ad una. Proseguo a baciare e leccare ovunque mi viene ordinato, compresa la pianta che non poteva in alcun modo avere la minima traccia del mio liquido seminale, e proseguo fino quando dice di fermarmi, e di passare a pulire Silvia, invitandola a prendere il suo posto sulla roccia. Vedendomi stupito a quella richiesta aggiunge. -Magari su di lei quella porcheria che esce dal tuo cazzo non ci sarà andata direttamente, ma ci si è sicuramente sporcata quando ti ha giustamente colpito dopo che ti sei sottratto ai calci con i quali stavo legittimamente punendo la tua incontinenza.- dicendo così si alza e lascia il posto all'altra mia cara cuginetta, che in questi giorni si è sempre comportata in modo così irreprensibile.
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