Roberta è una ragazza che ho conosciuto e frequentato circa 5 anni fa. L’anno prima ero uscito da una relazione tossica e ho impiegato un po’ di tempo a riprendermi. Roby è stata la donna giusta al momento giusto.
Fisicamente non mi piaceva molto (voto 4,5). Non aveva un bel viso, era troppo grossa (non disprezzo le donne un po’ in carne ma entro certi limiti) e aveva un seno piccolo e floscio, cadente. Alta circa 1,70 e 35 anni di età. Aveva, però, dei lati positivi che per me, in quel periodo faticavo a relazionarmi con le donne, sono stati una manna. In primis non era una rompi maroni: non ha mai preteso messaggini quotidiani. Ci sentivamo solo per metterci d’accordo su quando incontrarci. Poi non era gelosa. Se un weekend non potevo non mi chiedeva il motivo: accettava la cosa e basta. Ovviamente anch’io non ero geloso se lei non era disponibile. Avevamo una perfetta relazione di scopamici. Infine, era davvero porca. Come ho scoperto molto presto, era disponibile a fare ogni gioco erotico che mi venisse in mente.
Ci siamo conosciuti online. Io avevo pubblicato un annuncio su un sito e lei a risposto. Abbiamo fissato un incontro alla cieca, senza scambio di foto. Non avendo molto da fare la sera dei weekend, non mi preoccupava certo “perdere tempo”. Alla peggio avrei conosciuto una nuova ragazza, passato una serata a chiacchierare e, se non mi piaceva, la cosa sarebbe finita li.
Quando l’ho vista ho faticato a non nascondere la mia delusione e mi stavo già preparando mentalmente al fatto che mi era andata male e avrei dovuto cercare altre conoscenze. Ci siamo trovati nel locale all’interno del cinema di Montebello della Battaglia, a circa 20 minuti da Pavia e, più o meno, a metà strada per entrambi. Appena seduti lei ha iniziato subito a conversare ed è stato molto piacevole chiacchierare con lei. Abbiamo ordinato da bere e siamo stati circa 2 ore a parlare del più e del meno. Era da tempo che non mi sentivo così rilassato.
A un certo punto ho pensato: è da tempo che non faccio sesso… perché non provarci e vedere se riesco a togliere un po’ di ruggine? Così ho iniziato a fare qualche discorso malizioso. Niente di volgare, non mi piace la volgarità, però ho portato il discorso sul sesso. Vedendo che gradiva e rispondeva positivamente le ho detto che sono molto bravo a fare massaggi erotici corpo su corpo e se le sarebbe piaciuto provare. Ha accettato e siamo andati subito in un motel in zona.
Ero un po’ agitato: non facevo sesso da un po’ e temevo di fare delle pessime prestazioni. L’unico motivo che mi ha spinto ad andare in fondo era che, se non andava bene, potevo chiudere la relazione a fine serata. Invece è andata bene. Ho scelto di iniziare con un massaggio perché lo trovo un preliminare molto eccitante per entrambi. E poi avrei verificato se il mio pene avesse reagito senza che lei se ne accorgesse. Ci siamo spogliati e lei si è stesa sul letto a pancia in giù. Per i massaggi uso un olio neutro apposito.
Ho iniziato a massaggiarla sulle gambe e sulle natiche e ho notato che stava apprezzando e si stava rilassando. Piano piano sono passato alla schiena che è un punto che piace moltissimo e che fa sempre sciogliere la persona massaggiata. E così è stato anche per Roberta. Mi sono soffermato a lungo su schiena, fianchi e collo perché so che sono i punti più piacevoli per un massaggio, spesso perché pieni di contratture. Il mio corpo è sempre stato a contatto col suo ma, in questa parte, non c’è nessuna eccitazione: solo piacere dovuto al relax. Mi sono dedicato alle braccia e alle mani e poi mi sono versato l’olio sul petto e ho usato il mio corpo per massaggiare il suo. Infine mi sono steso su di lei incrociando le mie dita con le sue e siamo rimasti così per una decina di minuti, in intimità e in perfetto relax.
La seconda parte del massaggio è quella erotica. Mi sono alzato e l’ho fatta stendere a schiena in giù. Le ho messo un cuscino sotto la schiena per farla inarcare e mi sono posizionato all’altezza della sua testa che era inclinata verso di me. Ho preso l’olio e ho iniziato a massaggiare collo, spalle e braccia. Poi sono passato al petto. Prima sono passato sul seno senza soffermarmi e sono sceso lungo il ventre fin quasi al linguine, sempre col molta calma. Poi ho iniziato a dedicarmi maggiormente al seno: lo massaggiavo, lo stringevo piano, prendevo i capezzoli e li tiravo dolcemente. Lei si è accesa subito. Si è eccitata e ha iniziato a muoversi e ad ansimare.
Sentendola gemere mi sono eccitato anch’io e il mio pene si è indurito. Ho iniziato ad avvicinarlo alla sua bocca (che era protesa verso di me) e lei lo ha accettato di gusto. Roberta mi ha afferrato il sedere per farmi avvicinare di più e io ho iniziato a muovere il bacino per scopare la sua bocca. Il movimento mi faceva impazzire e, notando che anche lei apprezzava, ho continuato a spingere il pene a fondo fino a quando non le sono venuto in gola.
Roberta ha ingoiato tutto apprezzando, poi è andata in bagno a fare dei risciacqui in bocca. Io sono rimasto steso sul letto a godermi il momento. Poco dopo mi ha raggiunto, ci siamo abbracciati e baciati. Siamo rimasti per un po’ ad accarezzarci e fare ancora quattro chiacchiere: questa volta il tema erano le esperienze sessuali. Ho scoperto che Roby ha partecipato a incontri sessuali con 2-3 maschi e una volta era presente anche un’altra donna, sebbene mi abbia detto che con le donne non prova nulla. Io le ho raccontato della mia passione bdsm e lei mi ha risposto che a casa possiede vari giocattoli che le piace usare. A furia di parlare di sesso il mio pene si è risvegliato. Lei se n’è accorta, si è stesa, ha allargato le gambe e ha detto: “prendo la pillola, quindi voglio che mi scopi e mi riempi”.
Mi metto sopra di lei e inizio a baciarla con la lingua. Lei mi prende il pene e se lo infila dentro. Inizio a montarla piano mentre la bacio. Lei comincia a godere e stacca la bocca da me per gemere. Io passo a baciarle il collo, poi lo mordo. Inizialmente mordo piano ma, vedendo che si eccita di più, affondo i denti. Lei urla di piacere e si muove. Io le blocco le mani con le mie e continuo a morderla e a montarla, sempre più forte. Lei urla di piacere (e un po’ grugnisce), viene e mi blocca su di lei con le gambe mentre riprende fiato. Io non sono ancora venuto.
La faccio riposare per un minuto, poi le lecco un seno, lo prendo con le mani e lo strizzo. Lei riprende a gemere, le piace il dolore che le infliggo. Le mordo il capezzolo forte, lei urla e apre le gambe. Libero di potermi muovere e col pene ancora duro riprendo la monta. Le blocco ancora le braccia per non farla spostare. Lei urla e geme insieme, diventa ancora un lago. Continuo così per qualche minuto finchè non raggiungo l’orgasmo e le vengo dentro. Lei inarca un po’ la schiena e poi crolla appagata. Rimaniamo così (io su di lei col pene sempre dentro) per parecchio tempo, ansimanti e felici.
Dopo quella serata ci siamo frequentati per 8 mesi, quindi aspettatevi altri racconti.
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