Mi chiamo Claudia, ho trentadue anni e sono una bella donna, alta, mora, seno abbondante, bocca ampia e carnosa, un bel culo. Sono sposata con Fabio da dieci anni. Ho sposato mio marito che ero troppo giovane: avevo appena 22 anni e, fino a poco tempo fa, mi ero pentita della scelta che avevo fatto. Ero ancora nei migliori anni della mia vita ed avevo voglia di godermi ogni cosa, lui, invece, ha dieci anni più di me e sembrava essersi già spento. Non facevamo niente insieme e nemmeno il sesso era più appagante. Passavamo sere che nemmeno mi guardava, eppure io ero una bella donna; mi vestivo in modo seducente per farlo eccitare, ma non reagiva molto. Ho iniziato a pensare che avesse un’altra donna e, forse, era così. A volte tornava a casa tardi, dicendo che si tratteneva in ufficio per lavoro. Ho iniziato ad avere seri dubbi, quindi ho deciso di indagare. La prima volta che mi ha detto che sarebbe tronato tardi, mi sono appostata fuori dal suo ufficio e l’ho visto uscire con un tipo più giovane di lui. La cosa mi ha un poco stupito e, molto discretamente, li ho seguiti. Si son fermati in un parcheggio in periferia e grande è stato il mio stupore nel constatare che a mio marito piacevano i maschi. A turno si sono succhiati a vicenda e, poi lui si è scopato il giovane. Ha goduto molto il tizio, perché Fabio è ben messo e lo ha stantuffato a lungo. Alla fine gli è venuto in bocca e poi si son baciati. Ero allibita! Non sapevo cosa fare. La cosa strana però era che mi ero eccitata a vederli scopare. Mi ero detta, prima di fare questa scoperta, che se anche avesse un’altra donna, non mi sarebbe importato: ero decisa a dare una svolta alla mia vita e di tornare a provare emozioni forti, ma nulla di tutto questo potevo immaginare.
Come si compete con l’amante gay di tuo marito? Per giorni ho cercato una soluzione, senza trovarne. Poi la svolta è arrivata, come spesso capita casualmente. Lavoro in un ufficio contabile e, tra i miei colleghi, c’è Bruno, un bell’uomo di mezza età. È scapolo e, in tanti, dicono che sia gay. Io non ne sono convinta, anzi spesso ho notato il suo sguardo indugiare sul mio culetto o sulle mie cosce. L’occasione di lavorare assieme, arriva quando il nostro ufficio prende in carica la contabilità di una azienda, dove il vecchio commercialista aveva fatto un vero disastro. Dobbiamo recarci spesso in azienda e questo ci porta a frequentarci in maniera più assidua e riservata. Durante i ripetuti viaggi in auto, io lo stuzzico accavallando le gambe e mettendo in mostra le mie cosce, ben fasciate da calze autoreggenti. Lui non sembra insensibile alla provocazione, tanto che ci prova.


«Lo sai che sei davvero bella? Fra le colleghe sei davvero quella più intrigante. Ti scoperei volentieri»
Lo guardo lusingata e gli preciso che sono sposata. Lui ride e mi risponde a tono.
«E allora? Io non sono mica geloso!»
Gli sorrido e rispondo che lo trovo molto attraente e, forse, è stato questo il motivo, insieme all’esser trascurata dal partner, che mi ha fatto cedere al suo corteggiamento.
«Ok, va bene, ma come mi scoperesti? E dove?»
Lui mi sorride e tiene a precisare che è a conoscenza del fatto che, in molti, lo credono gay, quindi, per sfatare questo luogo comune, mi propone di farlo a casa sua. Lo guardo fra l’incerto e l’incredulo. Quella richiesta diretta mi ha fatto eccitare, non resistito e l’ho baciato; lui, per tutta risposta, ha deviato il percorso verso casa sua. Appena dentro mi ha subito stretto a sé e mi ha baciato. La sua lingua è entrata di prepotenza nella mia bocca ed ha giocato con la mia. Sembrava un polipo. Sentivo le sue mani dappertutto. Ho spinto il mio ventre contro di lui ed ho sentito un bel palo premere contro la mia fica. Mi sono inginocchiata e l’ho tirato fuori. Ho trovato davanti al viso un bel cazzo duro, venoso ed abbastanza lungo. Anche la circonferenza era buona, solo la cappella era piccola.
«Brava, leccalo tutto! Dai, che ti voglio scopare! Sapessi da quanto lo voglio!»
Mi ha infilato il cazzo tutto in gola. Ero davvero eccitata e mi piaceva sentirlo spingere tutto dentro. Ero un lago fra le cosce. La mia micetta schiumava in continuazione, ad ogni affondo di quella verga poderosa, dentro la mia gola. Si è gustato la mia bocca ancora per un po’, poi mi ha sollevato e mi ha fatto inginocchiare sul divano. Mi son ritrovata a gambe aperte, le mutandine sul pavimento e la sua lingua nella mia fica. Mi fa leccato per bene, mi ha fatto venire con le dita e con la lingua. Ho goduto molto, quasi all’istante.
«Sì, dai! Sei meraviglioso! Dai, che vengo! Vengo!»
Sono stata scossa da un orgasmo devastante che mi ha fatto tremare tutta e, nello stesso tempo, mi sentivo svuotata, perché era da tempo che non riuscivo godere così intensamente. Ero anche stupita dalla facilità con cui ci era riuscito, in maniera così repentina. Poi si è sollevato e, dopo avermi preso in braccio, mi ha portato in camera da letto e, in un attimo, eravamo entrambi nudi ed avvinghiati sul letto. Lui si è inginocchiato di nuovo fra le mie cosce e me lo ha infilato dentro. Lo sentivo enorme, che mi entrava fino in fondo; mi dilatava la fica, senza nessuna difficoltà. Ero eccitata come non mi succedeva da tempo ed ho goduto tantissimo.


Abbiamo cambiato diverse posizioni e lui mi ha fatto provare molteplici orgasmi; alla fine, l’ho implorato che volevo vederlo godere ed assaporare in bocca il suo piacere. Lui ha continuato a stantuffarmi ancora un po’, poi si è spostato e mi ha offerto la cappella, appoggiandola alle mie labbra e mi ha sborrato in bocca.
«Bevi, troia! Ingoiala tutta! Sei una meravigliosa puttana, tutta da godere!»
L’ho leccato e succhiato fino all’ultima stilla. Lui però sembrava non ancora pago; mi ha sollevato e messo inginocchiata davanti a lui e, dopo essersi posizionato dietro di me, ho sentito quella piccola cappella premere contro il buco del mio culetto ed iniziare ad entrare molto dolcemente. Ho fatto un bel respiro, poi mi son rilassata ed ho accettato quella penetrazione così vigorosa, che mi stava slargando il culo. Mi ha pompato per bene ed a lungo, anche in quel modo. Ho avuto altri orgasmi e, alla fine, mi ha riversato ancora una bella dose di crema dentro l’intestino. Sfiniti, ci siamo distesi sul letto e lui si è complimentato con me per il grande piacere che gli avevo donato.
«Sei una femmina calda, libidinosa e mi stupisce che tuo marito ti trascuri.»
L’ho guardato e, con voce un po’ malinconica, gli ho detto che aveva altri interessi, al di fuori di quelli di far sesso con me. Lui mi ha sollevato il mento e mi ha guardato cercando di capire. Poi ha insistito e, alla fine, sono crollata.
«Non gl'importa aver una moglie bella e troia, a lui piacciono i maschi!»
Bruno mi ha guardato un po’ stupito, poi ha voluto tutti i dettagli ed io gli ho raccontato per filo e per segno, cosa mi stava angustiando. Mi ha scrutato in viso e mi ha chiesto quali erano le mie intenzioni: se, cioè, avessi voglia di prendermi una piccola rivincita. L’ho guardato senza capire ed allora lui è stato esplicito.
«Come hai potuto constatare, mi piace molto scopare una bella donna, ma non disdegno neanche sfondare qualche culo maschile. Sono bisex e, se vuoi, possiamo in qualche modo sfruttare il lato positivo di questa tua disavventura. Devi solo farmi vedere chi è l’amichetto di tuo marito, poi, al resto, ci penso io.»
L’ho guardato molto stupita. Ho realizzato che in fondo avrei potuto anche prendermi una piccola rivincita e così, il giorno dopo, durante la pausa pranzo, gli ho mostrato chi era il giovane con cui si intratteneva mio marito. È passata circa una settimana e poi lui, una sera, mi ha detto che mi sarei dovuta nascondere in casa sua, perché mi avrebbe fatto una sorpresa.
Ho eseguito alla lettera le sue istruzioni e, tesa e nervosa, mi son nascosta nel suo appartamento in attesa degli eventi. Grande è stato il mio stupore, quando ho sentito entrare delle persone ed la voce di una di esse mi è sembrata familiare. In effetti lo era, perché apparteneva a mio marito Fabio. Era insieme a Bruno ed al suo giovane amichetto. Michele, il giovane amante di mio marito, appena entrato, si è inginocchiato davanti a loro due e, dopo aver estratto i loro cazzi già tesi e duri, ha preso a succhiarli avidamente. Ammetto che la scena mi ha eccitato e così ho infilato una mano nelle mutandine ed ho preso a masturbarmi lentamente, mentre osservavo quel giovane infilarsi con disinvoltura quelle due notevoli verghe che aveva davanti alla faccia. Ho provato un po’ di invidia per la sua abilità nell’ingoiare quei cazzi. I due lo hanno lasciato fare per un po’ e, mentre quello faceva loro un gran bel lavoretto di bocca, Bruno d'un tratto ha messo una mano dietro la nuca di Fabio, lo ha tirato verso di sé e lo ha baciato in bocca. Ho visto con quanto ardore mio marito rispondeva a quel bacio per poi staccarsi. A quel punto anche Fabio si è abbassato davanti a Bruno e, insieme a Michele, ha preso a succhiargli il cazzo. Ora erano in due a dedicarsi a quella verga che qualche giorno prima mi aveva sfondato e fatto godere tantissimo. Come da copione predisposto, Bruno li ha portati in camera da letto, dove si sono denudati ed io mi sono appostata fuori sul terrazzo, dove lui aveva saggiamente lasciato una finestra aperta ed una tenda parzialmente scostata. La scena che si è presentata davanti ai miei occhi era decisamente molto erotica. Fabio inculava Michele, che, a sua volta, succhiava il cazzo a Bruno. Questo gioco è durato un po’, poi, ad un tratto Bruno ha fatto distendere Michele e Fabio vi è montato sopra, continuando ad incularlo. Bruno, a quel punto, si è posizionato dietro Fabio e, dopo averlo fatto piegare un po’ in avanti, con due spinte decise gli ha infilato il cazzo tutto nel culo. Ho notato una smorfia di dolore sul volto di Fabio, che, ben presto, si è trasformata in una maschera di piacere. Quello strano trenino mi eccitava e, senza quasi rendermene conto, ho aperto la finestra e sono entrata. Per un attimo, solo Bruno si è reso conto della mia presenza e, quando Fabio se n’è accorto, la sua reazione è stata quella di assoluto stupore. Di colpo si è sfilato da quel groviglio e, con la testa bassa, è venuto verso di me.
«Non ho scuse e non ne cerco. Come vedi, ultimamente mi piace provare emozioni diverse, quindi, firmerò senza esitare le carte per il nostro divorzio.»
Michele lo guardava senza capire, Bruno mi ha sorriso ed ha fatto un cenno negativo con la testa.


Io ero eccitata in maniera eccezionale, soprattutto ero soddisfatta per quello che la situazione mi prospettava in futuro. Non volevo affatto divorziare e, quindi, ho dettato le mie regole.
«Non voglio divorziare da te, anzi, ora che ho capito come stanno le cose, voglio che fra noi siano ben chiare due cose: io mi scopo tutti quelli che voglio e tu non devi trovarci nulla in contrario. Inoltre, quando ti fai questo bel maschietto, lo devi fare in casa nostra e sotto la mia attenta supervisione.
Se mi va, partecipo, altrimenti sto solo ad osservarvi, oppure invito Bruno a partecipare così da farmi scopare da lui sotto i tuoi occhi.»
Fabio non ha battuto ciglio. Ha accettato le mie condizioni e la nostra vita è cambiata decisamente in meglio. Da tempo, ormai, sono l’amante fissa di Bruno, con il quale scopo ogni volta che ne ho voglia, oppure, insieme, andiamo in qualche club prive', dove io soddisfo ogni mio desiderio con chi mi pare. Inoltre Michele frequenta abitualmente casa nostra, dove si lascia scopare da Fabio sotto i miei occhi e, a volte, io indosso uno strap-one e me li inculo entrambi. Spesso penso che sono stata fortunata a far la puttana con Bruno, perché questo mi ha permesso di cambiare e migliorare la mia vita e salvare il mio matrimonio. Di questo gliene sarò sempre ed eternamente grata.


 

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