Mi chiamo Andrea 47 anni, sono alto m. 1,65, un po’ in sovrappeso, capelli che tendono ad incanutirsi velocemente. Sono sposato da 25 anni con Luciana, che ha un anno meno di me. Lei ha un bel corpo florido, ma non grasso. Il seno è di una terza piena e anche se ha partorito due volte il suo fisico è rimasto bello e senza inestetismi. Ha un bel culo, ben proporzionato, che sormonta due cosce dritte e snelle. Sessualmente parlando, a letto è una bella porca. Ama succhiarmi bene e a lungo e, a sua volta, vuole esser stimolata tantissimo prima di esser penetrata. Le piace molto esser masturbata e godere molto durante la scopata che deve esser lunga e vigorosa. Non ho un super cazzo, diciamo solo un po’ più grosso in circonferenza, ma, nell’insieme, nella norma, in compenso ho una buona resistenza. Da tempo abbiamo introdotto nelle nostre scopate delle fantasie circa il coinvolgimento di altre persone. La cosa ci eccita tantissimo, ma fino a qualche tempo fa erano solo fantasie, che svaporavano appena raggiunto l’orgasmo. Questa estate, appena trascorsa, è capitata una cosa che, a lungo fantasticata, è divenuta realtà. Per motivi legati al mio lavoro, ho contatti con tanta gente, anche di zone o nazioni diverse. A Pasqua, era stato, per diverso tempo, in contatto con un tizio che si chiama Gastone. Lui vive e lavora a Calvi in Corsica. La mia azienda gli ha risolto un bel grattacapo, legato al suo lavoro e, per far questo, ci siamo sentiti e parlati molte volte e, alla fine, fra di noi si è stretta una buona amicizia. Al sopraggiungere dell’estate, lui mi ha invitato a trascorrere delle vacanze nella sua isola e, in particolare, ospite a casa sua. Ne ho parlato con Luciana che, incuriosita dal fatto che non eravamo mai stati in quella terra, non si è detta contraria e cosi lo abbiamo raggiunto ai primi di agosto. Quando ce lo siamo trovato davanti, abbiamo visto che era un bell’uomo sulla cinquantina, ben portati. Alto, abbronzatissimo, completamente calvo, ma con degli occhi di un blu intenso, che ti colpivano subito. Un bel fisico tonico ed asciutto, che ha subito riscosso lo sguardo ammirato di Luciana. Ci ha fatto entrare in casa sua, un bel rustico in cima ad una collina, da dove si godeva un panorama stupendo. Sistemate le nostre cose e fatta una doccia, per toglierci di dosso la fatica del viaggio, lui ci ha invitato ad andare a cena in un locale lungo la costa. Il ristorante, oltre ai tavoli, aveva anche una pista da ballo. Fra una portata e l’altra, lui ha fatto ballare Luciana, cui piace molto ballare e, insieme, si sono lanciati in pista. Li vedevo volteggiare al ritmo della musica, ma ho anche visto che lui era in qualche modo molto intrigato da mia moglie e l’ha corteggiata a lungo per tutta la sera.
Alla fine, stanchi, ci siamo diretti di nuovo verso casa sua e, durante il percorso, Luciana era seduta dietro, mentre io ero davanti con lui che guidava. Lei si sporgeva per parlare con noi, occupando lo spazio fra i sedili anteriori e le sue cosce, aperte, erano un bello spettacolo, cui lui non si sottraeva. Lo osservavo, combattuto da una doppia sensazione: un misto di gelosia e forte eccitazione. Ad un tratto, lui ci ha proposto, per il giorno successivo, una escursione in barca.
«Potremmo scivolare lungo la costa e goderci il panorama visto dal mare e le baie più nascoste. Vi assicuro che ci sono degli angoli molto belli, da vedere.»
Ho girato lo sguardo verso Luciana che ha annuito.
«Sì, potrebbe esser molto interessante e poi si potrebbe far il bagno in posti poco affollati.»
Entrando in camera nostra ho visto il sorriso che si sono scambiati lui e Luciana ed io, scherzando ho detto a mia moglie che, secondo me, Gastone le aveva messo gli occhi addosso. Luciana mi ha sorriso maliziosa ed io ho fatto altrettanto. Il mattino successivo, dopo aver fatto una robusta colazione, durante la quale Gastone sembrava aver occhi solo per Luciana, andammo al porticciolo e partimmo. Dopo un po’ eravamo al largo e Gastone faceva da Cicerone. Ci portò in alcune calette, raggiungibili solo dal mare. Luciana indossava un bikini molto succinto e, ad un certo punto, disse che aveva voglia di fare un tuffo. Gastone la pregò di pazientare ancora qualche attimo ed avremmo fatto il bagno in un posto davvero speciale. Infatti, superato un promontorio, ci trovammo in una caletta piccolissima, ai piedi di una scogliera imponente. L’acqua era davvero bella; lui gettò l'ancora e ci tuffammo. Poco dopo ci seguì anche Gastone. In acqua, lui e mia moglie giocavano a schizzarsi l'acqua ed io li osservavo incuriosito. Avevo la sensazione che lui si sentisse autorizzato ad osare con lei e questo un po’ mi infastidiva, ma molto mi eccitava. Ha visto come lei si lasciasse toccare ovunque sul corpo ed ogni scusa per lui era buona per palparla ovunque, in modo sfacciato. Luciana non diceva nulla, anzi, sembrava divertirsi molto ed esser intrigata dal gioco. Ogni tanto mi lanciava occhiate, quasi a cercar di capire cosa pensassi di quella situazione ed io, stranamente, non reagivo, restavo impassibile, ben sapendo che lui ci stava provando con mia moglie. Fingendomi stanco, son risalito e per cercare un asciugamano, son andato sotto coperta; lui era rimasto in acqua con Luciana. Non so cosa accadde in mia assenza, ma mi fu chiaro che Gastone avesse osato qualcosa con lei che, ad un tratto, aveva smesso di ridere e non si sentiva nessun altro rumore, se non lo sciabordio dell’acqua sulla fiancata della barca.
Ero consapevole che stava succedendo quello che avevamo immaginato per tante volte, ma io ero alquanto indeciso se volerlo realmente oppure no. Quando son uscito da sotto coperta, essi son risaliti ridendo. Lei si stese a prendere il sole e, dopo poco, scese sottocoperta per andare in bagno e, vedendo che non tornava, Gastone mi guardo un po’ preoccupato.
«Non è che Luciana possa aver bisogno di qualcosa? Vado a vedere!»
Scese anche lui. Io son rimasto sul ponte, pensando a ciò che poteva esser successo in acqua e su ciò che poteva accadere ora, sottocoperta. Avevo il cazzo durissimo e, mentre notavo che eran passati alcuni minuti senza che nessuno dei due risalisse; per me il gioco era più che chiaro. Ho fatto un profondo respiro, convintissimo che Gastone ci stesse provando con mia moglie. Titubante, mi son avvicinato al boccaporto in silenzio, cercando di spiare cosa stesse accadendo là sotto. Non si sentivano né rumori né voci, sbirciai ancora piegandomi in avanti e vidi Luciana inginocchiata, che stava facendo un pompino a Gastone, semisdraiato su un divanetto. Per un attimo mi è sembrato che il cuore mi esplodesse nel petto! Un dolore fortissimo, seguito da un'eccitazione pazzesca. Di colpo, ciò che tante volte avevo immaginato, si stava materializzando davanti ai miei occhi. Luciana succhiava alla grande e senza ritegno, mentre lui le teneva la testa premuta su di sé. Ho impugnato il cazzo ed ho iniziato a segarmi molto lentamente, senza perdere un solo movimento di quello che succedeva a poca distanza da me. Lui ha iniziato a gemere, non avrebbe potuto fare diversamente, conoscendo la bravura di mia moglie in quella pratica.
«Fantastica! Mi stai succhiando anche l’anima! Divina!»
Lei si è girata e mi ha visto. Ho letto per un attimo nel suo sguardo tutta la lussuria generata da quel momento. Mi ha fissato seguitando a tenere in bocca il notevole cazzo di Gastone. Le ho fatto un cenno d’assenso con il capo ed i suoi occhi hanno preso a brillare. Poi, dopo averlo affondato tutto in gola per un tempo molto lungo, facendolo gemere ancora, ha sollevato la bocca dal suo cazzo, si è alzata e gli è salita sopra; si è scostata lo slip del costume con lui che l'aiutava a posizionare la cappella gonfia sulla fica e si è impalata su di lui. Un gemito è uscito dalla sua bocca, mentre lo accoglieva tutto in corpo.
«mmuhum…sì, com’è grosso! Lo sento tutto dentro!»
Poi si è girata verso di me e, a quel punto, lui si è reso conto che li stavo spiando. Per un attimo anche lui mi ha fissato un po’ incerto, ma io ho sorriso e mi sono avvicinato.
«Dai, scopala! Falla godere, che poi proseguo io!»
Lui mi ha sorriso ed ha cominciato a sbatterla, spingendo le gambe dal basso, così da farla sobbalzare su di sé. Lei ha preso a mugolare di piacere e, lentamente, ha raggiunto il primo orgasmo.
«Dai, così! Sì, scopami cosi, forte! Dai, che vengo! Dai, non ti fermare! Ora vengo!»
Gastone l’ha scopata a lungo e bene, strizzandole il culo e le tette mentre Luciana andava su e giù sul suo cazzone, finché raggiunse il limite di un nuovo orgasmo che ebbe a godere con fremiti resi evidenti su tutto il suo corpo. Allora mi son unito al gioco. Ho bagnato con un po’ di saliva la punta del mio cazzo e mi son posizionato dietro di lei, che si è girata con il viso ridotto ad una maschera di piacere e mi ha guardato poco convinta.
«Ma…che …io non credo che… amore, non vorrai…»
Non le ho dato ascolto. Ero cosi eccitato nel vederla scopare con lui, che mi ha preso una strana frenesia di scoparla ancora più forte e, così, ho appoggiato il mi cazzo al suo buchetto posteriore e, con un colpo deciso, le ho spinto dentro più della metà del mio cazzo; lei ha sussultato ed ha emesso un gemito.
«aaahh….piano! Mi sfondi!»
Le ho lasciato qualche attimo per abituarsi all'intrusione e poi sono affondato tutto dentro di lei, che ha spalancato la bocca, per poi iniziare a scoparla quasi con furore. Ha avuto diversi orgasmi, ma poi Gastone mi ha guardato e mi ha detto che era a sua volta al limite.
«Sto per sborrare! Luciana sto per riempirti! Se non vuoi, toglilo!»
Ho guardato lui ed ho bloccato lei.
«No! La devi riempire questa troia! Dai, schizzale dentro la tua sborra!»
Lei mi ha guardato felice e lui è venuto con un grido rauco. Gli ho lascitao il tempo di riempirla e poi mi son sfilato a mai volta; lei si è sollevata con la fica che colava ed io l’ho fatta inginocchiare davanti e me, me lo ha preso con le mani, continuando a menarmelo, fino a farmi sborrare.
«Dai, porco, sborrami in faccia! Dai, schizza la tua troia! E così che mi volevi?»
Ero così eccitato che non ho resistito e le ho coperto viso, collo, seno e capelli di sborra. Non ricordo in vita mia una schizzata più copiosa.
«Sì, puttana, ti sborro in faccia! Ti schizzo come si fa con una vera troia!»
Gastone ci ha guardato stupito. Poi lei ha afferrato sia il mio cazzo che il suo: li ha portati alla bocca e li ha puliti alla perfezione. Sfiniti, ci siamo seduti e lui ci ha coperto di complimenti.
«Quando, ieri sera, mi ha confessato che questo era il tuo più grande desiderio, non ero molto convinto che potessi volerlo per davvero. Quando sei apparso per un attimo, son rimasto un po’ indeciso, ma adesso mi rendo conto che siete una coppia stupenda e che lei, se me lo permetti, è una femmina da letto, che andrebbe scopata sempre così, intensamente! Davvero complimenti! Siete due persone stupende e tu, Luciana, sei una gran troia! Eri sicura che lui avrebbe accolto di buon grado un'avventura di questo tipo, ma non mi hai convinto al cento per cento, lasciandomi con un attimo di paura. In fondo lui avrebbe anche potuto reagire diversamente.»
Lei ci guarda e ride, poi sale in coperta e si tuffa in mare. La seguiamo e per tutta la settimana l’abbiamo scopata in doppia e lei ha goduto tanto.
Adesso lui ci ha promesso che a Natale ci viene a trovar e Luciana già si mostra contenta al pensiero che potrà godersi due cazzi contemporaneamente
Intimamente, penso che ha ragione Gastone: Luciana è proprio una gran troia!
«Bel racconto molto eccitante mi e venuto duro nel leggerlo situazioni simili non capitano sempre con la complicità della coppia tutti i desideri si avverano»