Mr. Henry prese il cappotto e uscì. Katie, ora da sola, si dedicò velocemente a rassettare la cucina, poi corse in camera. Sotto alla camicetta indossò una gonna tradizionale, leggermente svasata e le calze velate che le accarezzavano le gambe lisce e tornite. Prese dal mobile delle “pumps” col tacco 10; poi corse allo specchio per rifinire il trucco, si passò un rossetto sulle labbra, maliziosamente rosso, poi controllò gli occhi, per essere sicura che non mostrassero lo stress della strepitosa serata, passata col suo compagno.
Per finire indosso due braccialetti, che amava molto, e gli orecchini sottili.
Mentre si recava al lavoro, riandò con la mente ai bei momenti della sera e le guance si accesero di un timido rossore.
Ricordò di come Henry si fosse messe comodo e avesse allentato il nodo della sua cravatta. Nel loro speciale dress-code, aveva un significato preciso; non c’era violenza nel loro essere master e slave, ma il segnale di comando veniva data in maniera soft, elegante ma eccitantissima.
- Mr. Henry desiderate che io vi aiuti a rilassarvi un po’?
La risposta di lui fu un “sì” grato e soddisfatto, e lei continuò: - Desiderate una mia “fellatio”?
- Oh, sì mia cara non chiederei di meglio…
Katie si avvicinò al suo gentlemen, si inginocchiò cortese, mentre Henry faceva finta di niente, tenendo un libro aperto tra le dita. Katie sapeva che il suo uomo aveva bel altri interessi in quel momento, con delicata maestria, gli sbottonò la patta lentamente, lasciò sgusciare la “lumachina” dai boxer di cotone, e iniziò a baciare e leccare il membro con delicatezza.
Quando da parte di Henry arrivarono i primi segnali di risposta, Katie, con su lieve risucchio, se lo trasse in bocca, gustandone ...

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