-Sei una troia, una puttana!!! Proprio tu, la mia migliore amica!!!
Giorgia piombò in camera con quella mazza da baseball in mano. Suo marito ed Elena, la sua migliore amica, infilati nudi nello stesso letto.
-Amore, non è come credi!
-Zitto porco!!!
-Giorgia, amica mia, ascoltami!
-Ma chiudi la bocca puttana!!!
-No, ascoltami Giorgia, non essere così furiosa!
-Furiosa io??? Vedrai quando lo verrà a sapere Salvo!!!
E proprio in quel momento, Salvo, il marito di Elena, uscì dal bagno, nudo e crudo, con i capelli bagnati post doccia, e il sesso quasi in tiro.
-Che cos’è sto baccano?- domandò l’uomo. -Ah, Giorgia, sei tu!- esclamò poi imbarazzato, notandola.
A quel punto Giorgia si ritrovò ancora più sconvolta e confusa.
-Ma che cazzo sta succedendo qui dentro?- sbottò in lacrime, lasciando cadere a terra la mazza che brandiva. Era turbata, confusa, non ci capiva veramente più nulla …
E fu allora che suo marito sgusciò fuori dal letto e le venne incontro.
-Ora ti spiego tutto amore,- le sussurrò, afferrandole dolcemente il viso.
-Vedi cara, da un po’ di tempo io, Elena e Salvo, stiamo sperimentando i piaceri del sesso di gruppo …
-Che???- sbraitò lei. -In pratica vi scopate in due quella troia???- gridò poi, puntando il dito verso Elena.
-Se per quello,- ribatté lei, -tuo marito si scopa anche mio marito!
-Ma che è sta schifezza!!!- protestò Giorgia.
-Nessuna schifezza amore,- le sussurrò lui. -Tanto lo fan tutti … o quasi!- aggiunse, e intanto pure Salvo ed Elena l’avevano raggiunta. Ora in pratica era circondata dai tre.
-Dimentica la tua morale clericale,- le sussurrò l’amica, accarezzandole una spalla e sorridendole.
-E tutti quei tabù del cazzo!- aggiunse Salvo, dietro di lei.
Giorgia non ci capiva veramente più nulla. Il cuore le batteva a mille, forse tutto era un incubo, un osceno incubo.
-Ma tu sei mio marito,- mormorò verso Marco, -e loro sono una coppia sposata.
-E continuerò ad essere tuo marito e ad amarti!- le rispose Marco. – Su …- le bisbigliò dolcemente, -Lasciati andare amore … ci penseremo noi
-Non farti problemi amica mia …
-Sì, Giorgina, lasciati andare …
Lei non disse nulla, il suo stato di sconvolgimento l’aveva privata persino delle sue forze.
Loro intanto, tutti e tre, afferrarono lembi del suo pullover sfilandoglielo. Dopo il pullover le abbassarono i jeans e lei non oppose resistenza, come una bambola inerme si lasciò spogliare.
Solo quando le sfilarono il reggiseno aprì bocca, ma Marco la zittì con un bacio. Un bacio che si trasformò poco dopo in un duello di lingue … prima a due … poi a tre, infine a quattro … e così in un niente si ritrovò lei stessa ipnotizzata da quel lussurioso ménage.
Poi, all’improvviso sembrò tornare in sé.
-Basta!!!- protestò. -Tutto questo è sbagliato!!! Schifoso!!! Perverso!!!
-E chi te lo dice?- le mormorò Salvo da dietro.
-E ai bambini … e ai nostri figli non ci pensate!?- domandò lei allora a tutti e tre. Elena fu la prima a sollevare le spalle e ad aprir bocca.
-E che c’entrano le creature?- le chiese.
-Tu hai solo bisogno di rompere il ghiaccio…- le sussurrò Salvo da dietro, prima di scambiare un complice sguardo con Marco ed Elena. Che intendeva con quelle parole e quel sguardo, Giorgia non lo capiva.
All’improvviso vide suo marito e i suoi amici mettersi in ginocchio di fronte a lei.
-E ora che fate???- domandò sconvolta. Le loro dita afferrarono l’elastico dell’ultimo indumento che le era rimasto addosso.
-Nooo!!! Fermi!!! Nooo!!!- protestò, ma loro tre non le diedero retta.
Al massimo del suo sconvolgimento, e vergognandosi di guardare che succedeva lì sotto, alzò lo sguardo al soffitto, chiudendo persino gli occhi, un attimo prima di sentire quelle tre lingue violare la sua intimità.
-Siete dei porci … dei schifosi … dei pervertiti,- protestò … poi delle sue labbra calde e bagnate uscirono soltanto gemiti di selvaggio piacere.
«bel racconto a quando la seconda parte»