L’idea di fare un video porno anche se estremo, per guadagnare seimila euro non mi lasciava neanche un secondo, e del resto quella cifra anche se non avrebbe cambiato la mia vita, m’avrebbe certamente aiutata e non poco.
Carla m’aveva rassicurata che dopo che m’avrebbe truccata, sarei risultata irriconoscibile anche a mia madre, e che in fondo si trattava di farsi sodomizzare per un‘oretta, ma che col suo trattamento preventivo avrei sentito sì del dolore, ma nulla d’insopportabile.
Quello che però mi fece propendere per il sì fu un fatto riguardante il mio lavoro, quando il mio capo ci disse in modo fin troppo chiaro, che quell’anno non ci sarebbe stato nessun extra, e che anzi era già molto se nessuno era stato licenziato.
Inoltre il mio meccanico mi fece un preventivo per riparare la mia amata Golf da farmi svenire, dicendomi anche che però era meglio rottamare l’auto che spenderci dei soldi.
“Bea lo dico contro il mio interesse, ma con quattromila euro ci prendi una macchina più che dignitosa, mentre la tua è da estrema unzione.”
A quel punto non mi rimase che chiamare Romolo e comunicargli la mia intenzione di girare il video, sperando che non mi sarei pentita di quella decisione.
“Organizzo tutto per domenica pomeriggio, tu vieni prima così Carla ti prepara, e portati qualcosa che non oseresti mai metterti per uscire di casa.”
“Tranquillo un vestito da troia lo trovo, tu piuttosto di a tua moglie che mi deve rendere davvero irriconoscibile, e che vorrei anche una parrucca bionda.”
Lui mi rasserenò ricordandomi non so quante volte che mi sarei dovuta presentare al tuo sexy shop alle due, altrimenti si sarebbe fatto troppo tardi, e che m’avrebbe pagata finite le riprese.


Passai i giorni che mi separavano da quella domenica in uno stato di fortissima agitazione, tanto che sul lavoro non combinai nulla di buono, e quasi litigai con mia madre alla quale non avevo detto del video porno, ma che aveva compreso che non ero tranquilla.
In compenso avevo deciso che sarei stata una studentessa fin troppo sexy in omaggio ai manga che collezionavo da sempre, e che avrei passato il pomeriggio di sabato in una sorta di ritiro per potermi preparare mentalmente al meglio per l’orgia.


Quando finalmente arrivò domenica mi svegliai con una calma quasi irreale, anche se poi non pranzai per paura di dare di stomaco durante le riprese, e dopo una lunghissima doccia mi presentai al sexy shop di Romolo che m’aspettava con impazienza.
Dopo un breve saluto più di circostanza che altro, mi portò in una stanzina sul retro, dove m’aspettava Carla con un borsone da truccatrice professionista e un’altra con diverse parrucche.
Mentre di fatto cambiava il mio aspetto con un trucco che più che esser pesante, accentuava o nascondeva alcuni lineamenti del mio viso, mi raccontò che aveva iniziato la carriera di truccatrice a Cinecittà, ma una volta conosciuto Romolo l’aveva lasciata preferendo fare la commessa, quando non doveva tornare alla sua vecchia passione per un’occasione com’era la mia.
Quando ebbe finito e mi guardai allo specchio quasi non mi riconobbi, tanto il trucco m’aveva cambiata, facendomi sembrare forse un po’ più rotonda di quel che in realtà fossi, ma quello era un particolare del quale non mi potevo certo lamentare.
“Cos’hai portato per fare il tuo debutto ?” mi chiese Carla prendendo la borsa che mi ero portata da casa.
“Qualcosa da porca ma anche di facile da togliere.” le risposi “Anzi dammi tutto che così lo metto.”
Dalla borsa tirai fuori un paio di calze parigine bianche, così come bianco era sia il perizoma che il top davvero minimo che avevo scelto. mentre era in fantasia scozzese con la mini con tanto di bretelline, che a malapena mi copriva il sedere.
Quando ebbi finito d’indossare tutto presi delle decolté dal tacco stratosferico che erano l’ultimo tocco di perversione al mio look da studentessa porcella.
“Cazzo ma sei perfetta !” esclamò Carla non appena m’alzai in piedi “Hai la faccia tanto da troia che vien voglia di scoparti così come sei !”
Mi misi a ridere anche per sfogare un po’ di nervosismo che inevitabilmente stavo iniziando ad accusare, e poco dopo venne Romolo per dirmi che era tutto pronto.
“I ragazzi sono quattro e sanno che per te è la prima volta, quindi lascia perdere quello che diranno che è solo per fare coreografia. Il pelato si chiama Vittorio ed è anche quello che decide cosa fare, ma ancora più importante quando farlo, e credimi è il migliore che ti poteva capitare. Ora Carla ti pulirà per bene in modo che poi non ci siano problemi, e una volta finito vieni pure di là.”
La donna mi fece un paio di veloci clisteri prima di farmi una vera e propria iniezione di lubrificante nella passera e nel retto, per poi darmi l’ultima sistemata al vestito e portarmi su quello che fu il mio primo set a luci rosse.
Li trovai Romolo che scherzava con quattro uomini, nessuno dei quali era particolarmente carino, ma del resto a quelli come loro erano richieste altre caratteristiche, ed ero certa che dal punto di vista della dotazione non avevano nulla di cui lamentarsi.
“Allora Beatrice la scena è semplice, tu inizi a toccarti prima sopra e poi sotto, ma senza spogliarti troppo, quindi arrivano Vittorio e gli altri e ti lasci andare. So che diranno cose tremende ma tu non li ascoltare, come ti ho già spiegato è solo coreografia, ma se in ogni caso qualcosa dovesse andare storto tu grida Roma e si fermerà tutto quanto chiaro ?”
“Sì però posso almeno sapere i loro nomi, giusto per curiosità.” chiesi dopo essermi resa conto che di loro sapevo solo il nome di uno e non sapevo neanche quale fosse.
“Certo signorina.” mi disse uno di loro avvicinandosi a me “Io sono Vittorio e loro sono nell’ordine Cesare, Alex e Dario. Come t’ha già detto l’amico Romolo te ne diremo di tutti i colori, e se puoi fai lo stesso anche tu, tanto nessuno di noi s’incazza se ci dici che scopiamo troppo piano. L’unico consiglio che ti posso dare è, rilassati e divertirti, e se proprio ti facciamo schifo pensa ai soldi.” concluse facendo ridere tutti quanti.
Mi sistemai in piedi davanti ad un grosso divano in pelle chiara, e come Romolo mi diede il via, feci scivolare maliziosamente le mani sotto il top per mostrare il seno , che presi a toccarmi cercando d’essere il più sensuale possibile.
Cercai di non pensare al quello che stavo realmente facendo, e neanche di vedere quelle sei persone che mi stavano guardando, ma di far finta d’essere da sola a masturbarmi dolcemente senza nulla che mi passasse per la testa.
M’andai quindi a sedere sul fondo del letto con le gambe ben aperte, per poi spostare di lato il perizoma e far scivolare quindi due dita sulla passera, che sembrava non aspettasse altro che quel tocco delicato.
Quando s’avvicinarono i quattro uomini ero già abbastanza eccitata per finire fra le loro braccia, ma soprattutto nelle loro mani che mi ritrovai su tutto il corpo. Con calma li baciai uno per uno, infilandogli la lingua in bocca quasi a voler dire a me stessa che non erano dei perfetti sconosciuti, mentre loro mi spogliavano di quel poco che avevo indosso lasciandomi alla fine solo calze e scarpe.
“Perché non iniziate a farmi vedere quanto sono grandi i vostri cazzi.” dissi loro per anticiparli ben sapendo che prima o poi avrei dovuto fare sul serio.
Mi ritrovai così in ginocchio con loro quattro che mi giravano intorno per farselo prendere in bocca, o nelle mani, col quarto che da dietro mi palpava le tette.
Non avevo mai capito se le attrici porno godono sul serio mentre girano una scena, ma per quello che mi riguardava anche il solo esser circondata da quattro uomini ben dotati stava iniziando ad eccitarmi, e non ci fu bisogno che mi toccassi la passera per sapere che questa era già un po’ bagnata.
“Non vi vergognate neanche un po’, siete in quattro ma non mi scopa nessuno.” dissi mettendomi carponi “Non è che volete che faccia tutto da sola ?”
Vittorio mi fece giusto finire la frase prima di penetrarmi, e grazie al lubrificante che Carla m’aveva messo senza badare a spese, la sua mazza m’entrò dentro con pochi affondi, senza che però mi facesse alcun male nonostante le considerevoli dimensioni.
Cesare invece m’infilò il suo bastone in bocca, prendendomi per i capelli e poter sembrare ancora più dominante, mentre cercavo almeno di toccare le nerchie degli altri due. Compresi subito che la giostra della quale io ero il perno era quasi tutta una messa in scena, nel senso che tutti loro mi prendevano da dietro, ma in realtà con molto meno brutalità di quella che poteva apparire, e che davvero quello che mi dicevano era solo un contorno a tratti divertente.
Dario infatti col suo spiccato accento toscano, mi dava sempre della poco di buono, ma con dei giri di parole che a volte mi facevano quasi ridere, ma un po’ tutti quando potevano mi sussurravano parole d’incoraggiamento.
Nonostante fossero in quattro, nessuno di loro si mise in competizione con gli altri per dimostrare d’essere il migliore, anzi a tratti sembrava quasi che si volessero tirare indietro per poter andare avanti il più a lungo possibile. Del resto il video non poteva durare meno di cinquanta minuti, e non c’era modo di sapere a che punto fossimo.
Proprio per prolungare il rapporto, dopo avermi preso tutti da dietro, mi fecero sdraiare in modo da poter ripetere il giro facendolo in maniera più classica, facendo scendere per un po’ la temperatura, ma non certo la mia eccitazione che era sempre ai massimi livelli.
Se Romolo era quello che riprendeva la scena, era in realtà Vittorio a dirigerla, dando semplici comandi a volte solo con le mani, per far sì che gli altri tre si trovassero sempre al posto giusto al momento giusto, e che io fossi sempre al centro dell’attenzione.
“Ora ti facciamo il culo.” mi sussurrò il capo del quartetto “Ma tranquilla che nessuno ti farà male almeno sul serio. Però è meglio se ce lo chiedi tu, sai com’è fa più effetto.”
Gli feci un cenno d’assenso con la testa, quasi per ringraziarlo, per poi recitare la mia parte.
“A nessuno di voi interessa il mio bel culo.” dissi loro mettendomi carponi “Eppure non sembrate quattro donnicciole buone a nulla.”
“Te lo metto nel culo io zozza che non sai altro.” mi rispose Dario sodomizzandomi con apparente violenza “E povero quel gran cornuto che ti sposa, che è già becco prima ancora di conoscerti.”
Come se ci fosse un copione già scritto tutti e quattro si misero quasi in fila per prendersi il mio buchetto, ma mentre per loro il piacere era quasi un momento perché poi dovevano lasciare il posto ad un altro, io godevo senza sosta finendo col rimanere senza forze prima ancora che l’ultimo si mettesse dietro di me.
Inoltre mi resi conto di non sentirli più, come se mi trovassi in un’altra dimensione dove loro erano come degli oggetti il cui unico scopo era farmi godere, ed ero sempre io a dirigere il gioco delle parti.
“Adesso viene la parte più dura, ma rilassati e lasciaci fare.” mi disse a bassa voce Vittorio che oramai consideravo quasi un amico tanto era stato premuroso con me sino a quel momento, per poi alzare il volume per farsi sentire da tutti “A questa un cazzo alla volta non basta, quindi vienimi sopra che iniziamo a scoparti come merita una puttana del tuo stampo.”
“Vedo che l’hai capito ora spero solo che non debba finire che mi sditalino per avere un orgasmo degno di questo nome.” gli risposi mettendomi sopra di lui per impalarmi sulla sua nerchia.
“Eccoti accontentata.” mi urlò da dietro Alex prima di prendersi il mio buchetto oramai aperto.
Anche se nel loro scoparmi non c’era nessuna reale violenza, il solo sentirmi due belle mazze dentro mi fece urlare come una pazza, tanto che Dario provò a chiudermi la bocca col suo bastone, riuscendoci solo in parte.
Ebbi un orgasmo così violento che quasi morsi la nerchia di Dario, per poi rimanere quasi impassibile tanto ero provata, a tutto ciò che mi stava succedendo intorno, come se il loro scoparmi non mi riguardasse più, e fossi solo in attesa che mi venissero addosso.
Poco dopo però mi sentii come nuova, pronta a riprendere l'orgia con un'energia che non sapevo neanch'io da dove uscisse fuori. Il loro continuo insultarmi mi scivolò via come se nulla fosse, anzi mi dava la forza di chiedere ancora di più, come se stare in mezzo a due cazzi fosse per me la cosa più normale del mondo.
Inoltre più passava il tempo, e più avevo le porte del piacere dilatate, tanto che le loro mazze per quanto notevoli, scivolavano dentro con maggior facilità, facendomi godere sempre meno, ma non per questo non provavo un fortissimo piacere, che man mano diventava più mentale e meno fisico.
Nonostante fossi sfinita non avrei mai voluto smettere di essere la loro puttana di nome e di fatto, e non solo perché oramai mi chiamavano solo in quel modo, ma perché ero trattata per quello che ero, una donna che si era venduta per denaro.
Alla fine però crollai quasi di colpo, non reagendo più a nulla, come una bambola senza vita che veniva sballottata a destra e manca.
Compresi che anche loro s’accorsero del mio stato, e di conseguenza cercarono d’accelerare sino a quando non mi fecero mettere in ginocchio per schizzarmi in faccia e sul seno i loro orgasmi, lasciando che poi m’accasciassi per terra senza più alcuna forza.
Quasi di peso Vittorio e Cesare mi portarono sotto la doccia, e li iniziai a riprendermi, aiutata anche da Carla che mi massaggiò un po’ tutto il corpo.
Quando tornai su quell’improvvisato set, vidi Romolo che stava pagando gli uomini, per poi dare anche a me la mia parte.
“Non ho mai visto una debuttare come hai fatto tu.” mi disse mentre mi rivestivo “Se vuoi basta che mi chiami che replichiamo, il numero degli uomini lo decidi tu, tanto dopo questo video so già che me ne chiederanno altri.”
“Adesso fammi riprendere poi ne riparliamo, anche perché non credo d’aver mai goduto tanto, e se oltre al piacere c’è anche il guadagno tanto meglio.” gli risposi già sapendo che prima o poi sarei tornata in quel locale.


Il giorno seguente Romolo mi fece avere una copia del video, e fui sconvolta nel vedermi in azione, ma una volta finito lo chiamai senza pensarci neanche una volta di più. Quella del filmato infatti non era Beatrice, ma una vera leonessa del sesso estremo nel quale era quasi impossibile riconoscermi anche per me stessa. Non era solo una questione di trucco e parrucco, ma di espressioni del viso che erano forse impossibile per una donna “normale”. Soprattutto quando subivo una doppia penetrazione ero quasi in estasi, ma allo stesso tempo trasmettevo l’immenso piacere che stavo provando, riuscendo quasi a non sembrare una puttana nonostante fossi in mezzo a più uomini.
“Tu dimmi quando ed io vengo, e sia chiaro che siano almeno cinque altrimenti non mi diverto.”
Iniziai così una breve ma intensa carriera nel porno, durante la quale girai una decina di video tutti dello stesso genere, che mi permisero di far fare alla mia vita un piccolo salto di qualità. Ogni volta cercavo quasi inconsciamente di superare me stessa, non solo facendo aumentare il numero di uomini coi quali facevo l'orgia, ma arrivando a fare con grande "tranquillità" doppie penetrazioni sia vaginali che anali. Il fatto di tornare a casa sempre più distrutta, era il piccolo prezzo da pagare per poter provare quelle sensazioni così uniche, tanto che mi sembrava che la mente si staccasse dal corpo, riuscendo a godere qualsiasi cosa stessi facendo.
Durante quel periodo ebbi qualche rapporto occasionale con perfetti sconosciuti, ma furono tutti insoddisfacenti tanto che una volta che mi buttava sul mio letto, finivo col masturbarmi per avere almeno un orgasmo degno di questo nome.
Un giorno poi conobbi Lorenzo, un ragazzo dolcissimo che mi corteggiò come si faceva una volta, facendo un piccolo passo ad ogni incontro, e quando finimmo a letto fu fantastico. Per lui lasciai il porno non volendo rovinare quel legame che stava nascendo, con grande dispiacere di Romolo che perse la sua gallina dalle uova d'oro.
Non ho mai detto nulla a Lorenzo di quella piccola fase della mia vita, sperando che non lo scoprisse da solo, ma del resto ogni coppia ha i suoi piccoli segreti, e quella d'esser stata una piccola pornostar è il mio.


FINE



Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)


Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

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Categorie: Sesso di gruppo