Usciti in strada tornammo alla realtà, ci eravamo completamente scordati di essere ad una sagra, i vicoli del paesino erano affollatissimi, ma noi eravamo troppo eccitati per rimandare il tutto. Decidemmo quindi di raggiungere un piccolo punto panoramico normalmente sconosciuto ai più, ma giunti sul posto ci rendemmo conto che quella domenica era molto popolare. Ci fermammo a goderci il panorama e per decidere il da farsi, era chiaro che lì non avremmo potuto concludere. In quel momento una folata di vento sollevò il vestitino di Francesca, il panorama migliorò improvvisamente, lei si affrettò a tirarlo giù, ma era troppo tardi, mi ero scordato di avere le sue mutandine nella tasca dei pantaloni...


L'eccitazione era troppa, decidemmo di riattraversare il piccolo borgo per raggiungere la macchina e trovare un posticino tranquillo in mezzo alla natura. Camminando verso la macchina notammo che in quello che una volta era un ristorante era stata allestita una mostra fotografica ed incuriositi entrammo. Vi erano una decina di persone, demmo un'occhiata alle foto e poi chiedemmo al curatore della mostra se ci fosse un bagno, lui sorridendo ci indicò una porta.


La aprimmo e ci trovammo davanti ad una ripida scala che scendeva per 15/20 metri, in fondo alle scale vi era un'altra porta sulla destra che dava su un piccolo corridoio con a lato tre cessi uno di fianco all'altro di quelli con le porte aperti sopra e sotto. Io mi fiondai nel primo perché non la tenevo più, appena finito sentì che anche Francesca stava urinando così mi diressi verso di lei. Era nel terzo cesso ed aveva lasciato la porta aperta, io cominciai a masturbarmi di fronte a lei che intanto si sgrilletava mentre faceva uscire le ultime gocce.


"E' finita la cartigienica, vedi di pulirmela per bene!" Mi fece inginocchiare di fronte a lei, spalancò le gambe, mi prese la testa fra le mani e mi portò di forza sulla sua bella patatona pelosa. Iniziai a leccarla per bene, gustandomi tutti i suoi umori per poi passare al clito e poi di nuovo giù, mentre la sgillettavo col naso. Stava mugolando fortissimo: "Non provare a fermarti, continua così!" Obbidì all'ordine mettendoci ancora più foga ed anche un paio di dita, era fradicia.


Dopo iniziò a ridere in modo strano, lei non può fingere un orgasmo e quella reazione significava che era venuta una prima volta. Mi fece alzare in piedi, fece scivolare giù le spalline del vestito, liberò il suo enorme seno e comiciò un fantastico lavoro di lingua mentre si massaggiava i seni. "Ok, sei pronto" A dire il vero era un pezzo che ero pronto, avevo il cazzo di marmo al pensiero che chiunque sarebbe potuto entrare in qualsiasi momento in quel bagno. 


Mi fece accomodare sul water con le gambe aperte, poi mi diede le spalle e dopo aver preso per bene la mira si sedette su di me "Sploff", questo fu il rumore che si sentì quando lo fece entrare di colpo dentro di lei. Mi cavalcò così per un po', godevamo come matti, ma la posizione era scomoda per entrambi, così la fermai. "Fra, aspetta un'attimo"


Mi alzai, mi spogliai completamente (tenendo solo le scarpe) e mi sdraiai nel piccolo corridoio, proprio di fronte alla porta. Si sedette di nuovo su di me, questa volta però gitata verso di me. Prima mi cavalcò per un pò, le sue tette erano ipnotiche da quanto sballonzolavano, poi inarcò la schiena ed iniziò a roteare il suo bacino su di me, eravamo vicini all'orgasmo. Scese verso di me, viso contro viso "Fammi godere!" Toccava a me ed iniziai a derle dei violenti e rapidi colpi di bacino tenendola stretta su di me "Ih ih ih..." Era venuta per la seconda volta.


Ora era il mio turno, ci alzammo in piedi e la sbattei contro il muro del primo cesso ed incominciai a pomparla da dietro con tutta la forza che avevo, tenendo un suo seno in una mano mentre con l'altra la sgrillettavo. "Oddio, ti prego vieni!" "Vuoi la mia sborra?" "Sì, ti prego dammela!" "Oddio ci sono!"


Si scosto velocemente da me e si inginocchiò verso di me, prese il primo fiotto in bocca, il secondo sul seno e poi finì di farmi venire dentro il water. Ci guardammo soddisfatti e limonammo di gusto, eravamo sudati fradici... Ci demmo una rinfrescata e dopo esserci ricomposti decidemmo di tornare su, eravamo in quei bagni da quasi un'ora. Rientrammo alla mostra timidamente e notevolmente imbarazzati, era rimasto solo il curatore che ci guardò sorridendo e che disse solamente: "Buon proseguimento" Ricambiammo il sorriso "Anche a lei e grazie per l'ospitalità"


Tornammo in strada e ridendo di gusto raggiungemmo la macchina, la riaccompagnai al bar dove ci eravamo incontrati al mattino e dopo il bicchiere della staffa ci demmo appuntamento a breve. Giunto a casa notai con sorpresa che in tasca avevo ancora le sue mutandine, le custodisco ancora con cura. Inutile dire che io e Francesca quell'estate ci frequentammo spesso e quasi mai a casa dell'uno o dell'altra...

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Categorie: Esibizionismo