Erano sei mesi che stavo con Anna, e per legare con i suoi ragazzi, Chiara e Marco, entrambi diciottenni, avevo deciso di portali in campeggio.
Fu Chiara quel pomeriggio a raccogliere quelle fragoline selvatiche, e, francamente, qualche dubbio mi era venuto. Lei ci aveva assicurato che erano commestibili, e che facendo l’agraria di certe cose se ne intendeva, ed io, le ho dato retta. Non volevo fare il sapientino, in fondo ero lì per conquistare la fiducia dei figli della mia compagna.
Le mangiammo dopo cena, quelle stramaledette fragoline … e gli effetti non tardarono ad arrivare.
Risate, battute senza senso … e il danzar tutti nudi attorno al fuoco, non fu di certo la cosa più oscena di quella notte.
-Vai piano con culetto di tua sorella!-
mai avrei mai pensato di sentir Anna dire una cosa così a suo figlio. Mai nessuna madre lo direbbe. Il fatto era che quelle fragoline velenose ci avevano dato alla testa peggio di pasticche di ecstasy, risvegliando in noi, me, Anna, e i ragazzi, una lussuria perversa.
Sì, proprio così, Marco quella notte si ritrovò a sodomizzare la sorellina, o meglio a scoparla in tandem con me, poiché se lui era dietro Chiara, io a Chiara ero sotto. Due cazzi dentro di lei, e le grosse tette di sua madre sbattute in faccia.
-Leccamele, succhiamele tesoro …- la invitava Anna. E credetemi, manco questa è stata la cosa più oscena.
Con Anna il sesso è stato al top sin dalla nostra prima uscita. Come mi faceva i pompini Anna, mai nessuna è stata capace, ma mai avrei pensato di ritrovamela in ginocchio davanti a me affiancata dai suoi figli, e intenta a spiegare ai suoi ragazzi, come mi dovevano succhiare il cazzo.
Glielo infilavo in bocca a lei, poi a Marco, poi a Chiara, poi mi facevo dare una leccatina da tutti e tre e ricominciavo da capo.
Dopo il pompino a tre, ad Anna ritornò in mente il giocattolino che avevamo trovato nel camper preso in affitto, e affittato prima di noi da una coppia di tedeschi, in pratica un bel strapon di venti centimetri.
Come è stato eccitate vedere una madre che si scopava la figlia. Ma ancor più eccitate è stato mettere Marco sopra a sua sorella a sessantanove, e fottergli tutti e due contemporaneamente. Io, mi scopavo Chiara, e Anna si scopava suo figlio, tenendolo persino per i capelli e invitandolo a succhiarmi il cazzo ogni volta che lo sfilavo fuori dalla fighetta della sorella.
Poi, ci siamo scambiati di posto, è così al culetto di Marco ci ho pensato io, mentre Anna sempre armata dello strapon lasciatoci dai tedeschi, per una seconda volta si è fottuta la figlia.
Ma manco questa è stata la cosa più spinta.
-E CHE VOI FATEEE!!! CHE CAZZO STATE FACENDO!!!
Quell’urlo, ci sorprese a notte fonda. I nostri vicini di camper, una coppia toscana con due bimbe piccole, che fortunatamente a quell’ora stavano dormendo, si erano accorti della nostra squallida incestuosa ammucchiata.
Lui, me lo sono ritrovato addosso, prima una manata, poi un pugno sfiorato per un pelo. Solo con l’aiuto di Marco son riuscito a mobilizzarlo, e pochi metri da noi, Anna e Chiara si stavano azzuffando con la sua signora.
-Guarda che fan mamma e Chiara,- mi fa un certo punto Marco, e trattenendo quell’energumeno mi son voltavo, sorprendendo Anna che tratteneva la signora moglie e mammina per i polsi, mentre sua figlia le stava sbottonando i shorts … e proprio nel vedere questo io e Marco ci siamo lasciati andare, infilando entrambi le mani nei pantaloncini del tipo.
Aveva un uccellone enorme, glielo abbiamo tirato fuori, e abbiamo cominciato a segarglielo.
-No, no, che fate … maremma maiala … schifosi pervertiti!- protestava, ma intanto il suo cazzone si faceva sempre più duro. Anche la sua mogliettina protestava, mentre Anna continuava a trattenerla per i polsi, e Chiara, giocava di dita con la sua nera marmotta.
Con una cinghia attorno ho costretto il tipo a chinarsi.
-O ti fai fottere, o ti strozzo qui, a pochi metri dal camper dove dormono le tue piccine!- gli ho urlato addosso. Non ha posto più resistenza, manco quando io e Marco glielo abbiamo sbattuto in culo e in bocca, e manco ha reagito, quando quella cinghia dal collo l’ho sfilata. Le sue manone le ha usate, una per palpare il culo del ragazzo che stava spompinando, l’altra per segarsi.
Idem, la sua signora … quando mi sono voltato a guardare, rassegnata e eccitata aveva voltato il capo, e ora stava lesbicamente limonando con Anna, circuendole persino il collo con un braccio, manco se ne fosse innamorata … l’altra mano invece, era intenta ad accarezzare la testa, della ragazza che in ginocchio di fronte a lei, le stava leccando la fica.
Eppure, loro due, che io sappia, di quelle velenose fragoline selvatiche non ne avevano proprio mangiate.


Scrivo per il mio piacere, e pubblico per il piacere di VOI lettori. Se questo racconto ti è piaciuto (o addirittura ti ha eccitato) lascia un tuo commento.

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Tag: Incesto