Marco era nudo davanti allo specchio della camera da letto. I suoi pettorali ancora scolpiti malgrado i 50 anni appena compiuti.
Abbassò lo sguardo fino a vedere i capelli corvini che ballavano ritmicamente mentre lei stava lavorando con la sua bocca il suo membro duro; sentiva la lingua umida avvolgere la sua cappella che stava ormai per scoppiare. Le mani attorno i suoi fianchi stringevano forte i suoi glutei tonici per non farlo allontanare. Lisa voleva sentire quella verga dura e spessa arrivarle fino in gola. Sentiva i testicoli sfiorarle le labbra carnose.
Marco si sporse in avanti per vedere il suo culo grande e rotondo che in quella posizione era leggermente aperto e lasciava intravvedere, riflesso nello specchio, la piccola apertura che di lì a poco avrebbe posseduto.
Ancora un attimo e un fiotto copioso di sperma avrebbe inondato la bocca di Lisa fino a colarle dalle labbra scivolanso sul suo piccolo seno sfiorando quei capezzoli turgidi e sodi che aspettavano solo di essere torturati con bocca e denti.
In quel momento la frenata della metro in arrivo alla fermata di Repubblica ridestò Marco che ora aveva un'evidente erezione che stava premendo contro i pantaloni. Si avviò a scendere e vide la signora davanti a lui che, rimasta seduta, gli sorrise prima che il treno ripartisse.
Era da quando Lisa se n'era andata che Marco si trovava spesso ad avere questo genere di sogni ad occhi aperti.
Lui innamorato perso si è visto crollare il mondo addosso quando quel maledetto giorno, dovendo rientrare prima dal lavoro per un malessere, la trovò nuda a letto con una coppia di ragazzi di colore.
Era passato ormai un anno ma quella scena ancora lo perseguitava.
Lei sul letto china a succhiare un cazzo ritto e duro con il viso e i capelli impasticciati, segno che già un'abbondante sborrata l'aveva colpita.
Questa posizione lasciava completamente esposto e disponibile il suo culo in cui l'altro ragazzo, un energumeno con due spalle da giocatore di football americano, stava spingendo il suo enorme cazzo che faticava ad entrare.
Anche in questo caso vide che dalla schiena di Lisa rigoli di liquido biancastro scorrevano fino a gocciolarle dai capezzoli segno che era già da un po' che l'uomo stava lavorando da dietro.
Con noncuranza lei lo guardò e mentre con la mano menava quel nero gioiello gli disse: "Loro sì mi fanno godere inutile che mi guardi con quello sguardo da idiota"
Sei sempre stato uno sfigato di professore perso nello studio dei tuoi quadri. Sei stato utile solo a mantenermi fino adesso finché io me la spassavo!"
Mentre il gigante spingeva da dietro con colpi più frequenti,rincarò la dose dicendo: "Adesso capisci perché non abbiamo avuto figli? Non era perché avevo problemi ma perché prendevo sempre la pillola per farmi scopare da tutti i cazzi che mi sono fatta in questo anni Non me ne frega niente che tu volevi diventare padre!!!ah ah ah"
Un conato di vomito assalì Marco che lo ricacciò com'era venuto, barcollando corse via non prima di sentire un urlo prolungato segno che il mandingo era riuscito ad entrare sfondandola con forza.
Aveva cercato di dimenticare. Lisa che era sempre stata la sua donna fin dai tempi del liceo dove aveva colto il fiore della sua verginità durante una gita scolastica.
Doveva abbandonare un po' la solita routine, le vacanze natalizie sarebbero state un momento utile per ritornare alle origine, lasciare la metropoli per tornare nella sua Firenze......(continua)
La Venere di Botticelli (parte prima)
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Aggiunto: 1 anno fa
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