"Dai che la mamma è appena andata via!" esclama mio fratello, la sua voce carica di eccitazione e fretta, mentre spalanca con impeto la porta che divide le nostre camere. I suoi occhi brillano di un'intensa vivacità.
Non ho neanche la voglia di voltarmi per spiegargli l'ovvio. Continuo a leggere il libro, lasciandomi sfuggire un leggero sospiro per la sua impazienza seccante.
"E se si fosse dimenticata qualcosa?" gli rispondo, cercando di placare la sua inquietudine. "Aspetta solo dieci minuti."
“Dai Alessia è da stamattina che ne ho voglia” esclama mio fratello con un'energia mentre divora i pochi passi che ci separano, raggiungendomi sul letto dove me ne stavo tranquilla fino a poco prima a leggermi il mio libro.
Sento le sue mani appoggiarsi sui miei fianchi, le sue dita afferrano sia l’orlo dei pantaloni del pigiama che le mutandine. Con una forza decisa, tira giù con impeto, facendo scorrere i tessuti lungo tutte le mie gambe.
“Ma che cazzo!” esclamo seccata, mentre le mie parti passe vengono esposte in piena vista facendomi provare un brivido di fresco sulla mia pelle.
Provo a scalciare un po', cercando di insegnargli una lezione sulle buone maniere. Chissà che un colpo nel punto giusto non gli insegni qualcosa. Tuttavia, sembra che il mio gesto lo diverta ancora di più. Lo sento ridere, mentre butta per terra il mio pigiama e le mutandine.
Subito dopo anche lui si spoglia, lo fa proprio di fronte a me, vuole farmi vedere il suo uccello già in tiro. Penso che gli piaccia l’idea di farmelo vedere da vicino ogni volta che ne capita l’occasione. In effetti è una vista interessante che mi fa giusto venire un po’ di prurito tra le gambe.
A quel punto sale sul mio letto e senza tante cerimonie mi solleva di peso per farmi allargale meglio le gambe ed infine mi penetra da dietro, faccio in tempo giusto a mettere via il libro per evitare che si rovini.
Ansimo di fronte all’irruenza di mio fratello. Certe volte è peggio di un animale in calore sempre dietro a tentare di accoppiarsi con me ogni volta che i nostri genitori non sono in vista.
“Avevo detto dieci minuti” esclamo ansimando mentre mio fratello sta già entrando nel vivo dell’azione ed io mi preoccupo che, in effetti, si possa sentire da un momento all’altro il rumore della porta che si apre annunciando un ritorno imprevisto di nostra madre.
Mio fratello, pero, non si prende la briga di rispondermi. E’ troppo preso dal suo passatempo preferito da diversi mesi a questa parte e se devo essere sincera, dopo qualche minuto non me ne frega niente neppure a me.
Anche se è mattina, siamo in estate e inizio già a sudare per tutta quell’attività fisica. Non che faccia chissà quale sforzo visto che sto ferma sul letto lasciando tutta l’iniziativa a mio fratello; ma ben presto mi sento tutta quanta umidiccia, i capelli sul collo sono già belli che bagnati.
Mordicchio il cuscino, mentre mi lascio andare al piacere. E’ più difficile respirare in quel modo; ma così mi stanco di più facilmente, mi sembra di ansimare più forte, mi sembra di provare più piacere. Non che farsi scopare da mio fratello non sia sufficientemente appagante o proibito e aggiunga quel pizzico di brivido in più nel sesso; ma è un modo per divertirmi ancor di più.
Mio fratello, invece, si diverte solo quando ha il suo uccello dentro una parte qualsiasi del mio corpo e al momento si sta divertendo tantissimo. Non ho neppure bisogno di voltarmi per guardarlo in faccia per saperlo.
Lo sento nei suoi movimenti forti, decisi, ritmici, che mi fanno sobbalzare tutta quanta e che fanno cigolare il letto in modo sospetto. Se non fossimo all’ultimo piano mi preoccuperei dei rumori che eventuali vicini potrebbero sentire e fraintendere ovviamente.
Per fortuna non è così e con la porta finestra aperta non devo limitarmi e neppure mio fratello.
Ormai sono passati alcuni mesi da quando abbiamo incominciato a farlo. Sono rimasta sorpresa quanto sia lui diventato bravo a farlo. Mio fratello non è di certo superdotato; ma ci sa fare (beh, questo gli e l’ho insegnato io), soprattutto ha imparato a “durare” e in questo è fantastico anche se non gli e l’ho mai detto. Già è montato di suo, figuriamoci se lo elogiassi.
Detto questo, ormai siamo alla fine; o meglio, io sono alla fine, sento che sto per venire. Mio fratello invece è ancora lì che ci sta dando come un bravo coniglietto.
Io, invece, ormai ho sbavato sul pezzo di cuscino che stringo trai denti, bagnandolo tutto quanto e poco dopo vengo stringendolo ancora di più.
Sbatto una mano sul materasso, il nostro cenno per comunicare che uno di noi due sta per venire. Mio fratello sembra notarlo, si affretta a scoparmi più energicamente, sia io sia il letto ce ne accorgiamo, e poco dopo lo sento venirmi dentro.
Io mi sciolgo sul materasso lasciandomi andare esausta; mentre lui continua a scoparmi ancora un altro po’, fino a quando anche lui si accascia su di me esausto.
Il suo corpo è bollente, siamo entrambi sudati e stiamo facendo un sandwich piuttosto unto, oltre all’afa che inizia a montare nella mia stanza.
“Sei caldo” protesto tentando di togliermelo di dosso; ma mio fratello ora sta allungando le sue mani lungo il mio corpo, sotto il mio petto. Lo sento mentre struscia suoi polpastrelli caldi sui miei capezzoli e mentre tenta di baciarmi sul collo.
“Dai spostati, questo lo dovevi fare prima scemo!” Gli ho insegnato diverse cose sul sesso a mio fratello, ma ancora non ha capito che i preliminari fanno fatti primi, non dopo.
Mio fratello non mi ascolta e mi rimane avvinghiato come un polpo alla sua preda. Io sto letteralmente a cuocermi e inoltre non voglio che rimanga una macchia di sudore sui lenzuoli, altrimenti mi tocca lavarli.
“Togliti di dosso” Uso il tono della sorella maggiore, la mia carta jolly da giocare nelle situazioni difficili.
Funziona quasi sempre, soprattutto adesso che lui ha ottenuto quello che voleva. Finalmente riesco ad alzarmi sul letto e a respirare un po’ più facilmente.
“Non mi dici niente?” Domando spazientita a mio fratello che mi guarda come se gli stessi ponendo un problema di matematica avanzato.
“Gr…” gli suggerisco.
“Ah, grazie, sei sempre la migliore.” Mi ringrazia mio fratello senza che nessuno gli abbia suggerito la risposta. Proprio nessuno.
Mi alzo, tento di ravvivarmi i capelli, per evitare che mi s’incollino lungo la schiena tutta sudata. Controllo tra le gambe che non ci sia nulla che coli già, altrimenti mi tocca pulire tutto quanto.
Pensando poi alle pulizie, guardo mio fratello sudato disteso sul mio letto, con l’uccello già barzotto. Un bell’uccello scappellato dalla pelle rosea, tutto bagnato e probabilmente già quasi pronto per un bis.
Mio fratello si accorge che gli sto fissando il pacco e il suo uccello fa uno spasmo smuovendosi, diventando ancora più rigido. Poi mi fa un cenno con la mano invitandomi a ritornare sul letto.
Io, francamente non riesco a resistergli. Mi sembra di essere ipnotizzata di fronte alla sua virilità. Monto sul letto e mi dirigo verso il suo membro con cui inizio subito a giocare. Se c’è una cosa a cui non riesco a dire di no è un cazzo da succhiare.
Non è che sia fissata con le pulizie; ma non mi va che tutti quegli umori che si trovano lungo l’asta del pene di mio fratello finiscano sulle mie lenzuola, quindi la prima cosa che faccio è leccarlo tutto quanto scroto compreso.
Lo faccio per la pulizia, non che sia una ninfomane del sesso orale, sia chiaro, ma desidero sopra ogni altra cosa pulirgli il cazzo quindi mi sdraio volentieri sul letto e inizio a leccarglielo, succhiarglielo e a giocarci per tutto il tempo che mi aggrada.
Mio fratello, nel frattempo, si è appoggiato sul mio cuscino e con le mani dietro la testa si gode il mio servizietto al suo cazzo. A questo giro, lui è nella posizione di massimo riposo, mentre la fatica la faccio tutta quanta io.
Probabilmente gli sego il cazzo molto più a lungo di quanto abbiamo scopato prima; ma in questi frangenti, mi fermo, lo lecco, gli stringo delicatamente le palle, gioco solo con la sua cappella, insomma lo torturo per bene. Mi diverto a sentire il suo pene diventare via via sempre più duro e rossastro, poi quando sembra essere lì per venire, mi fermo, aspetto che passi e poi riprendo. I fratelli in fondo servono per essere torturati no?
Alla fine mi stanco pure io e con un paio di gesti rapidi della mano lo faccio venire mentre ho la bocca stretta sulla sua cappella. Cazzo se è caldo il suo seme, è quasi dolce e abbastanza denso. Lo ripasso tra la lingua e i denti per poi inghiottirlo alla fine. Se solo gli uomini ne producessero di più. Non berrei più latte di mucca.
Mio fratello sembra devastato, anche se ha uno di quei sorrisetti sulla faccia. Il suo uccello ora è sgonfio, bene non mi darà fastidi per un po’. Lo scalcio via dal mio letto ormai sfatto. Per quanto mi riguarda ha esaurito tutta la sua utilità
Io mi rendo conto di essere totalmente molla e c’è qualcosa di fastidioso che mi scivola lungo una gamba.
“Vado a fare la doccia”
Mio fratello mi segue come un cagnolino.
«bel racconto troiona arrapante»
«lo hai istruito per farti godere...e brava sorellina!!»
«Un racconto molto arrapante non c'è che dire!! Bellissimo nel suo genere...scrivine ancora tesoro!????»
«LEODAVINCI: THX»
«bel racconto »
«Gran bella troietta non c'e' che dire»