Era ormai più di un anno che quel ménage proseguiva, l’avevo conosciuta per pura casualità. Un semplice gioco online, tra una partita e l’altra, aveva notato una bionda con uno sguardo penetrante. In modo scherzoso mi sono rivolto a quell’account, ben consapevole che dietro ci fosse il marito.
“Oh, niente male tua moglie”
Ero pronto a prendermi gli insulti o al limite la totale e giusta indifferenza, invece lui rispose in modo simpatico, quasi compiaciuto. A distanza di mesi, quel quasi divenne una certezza, lo scoprii con il tempo. Non saprei se definirlo un cuckold o aspirante tale, di certo i miei continui e sempre più accesi complimenti alla moglie gli provocano grande piacere. La fortuna volle, che dopo mesi, riuscii ad entrare in contatto davvero con quella bionda, pur senza saperlo. Quando lei mi rivelò la sua identità, ebbi un sussulto, un brivido. Avevo capito subito che non sarebbe stata la solita conoscenza on line, non si trattava di vedere un paio di tette questa volta. E così è stato. Da lì è iniziato un coinvolgimento mentale incredibile. La cosa più elettrizzante è che era alla luce del sole, almeno per lei, il marito era a conoscenza di tutto o quasi, e partecipava, seppur passivamente alla nostra escalation nell’esplorare nuovi piaceri virtuali.
Si dice che l’attesa aumenti il desiderio, e fu così che dopo mesi di provocazioni e sfioramenti, lei si lasciò finalmente trasportare. Il marito era in trasferta per lavoro e lei si sentì finalmente libera di lasciarsi andare al piacere, seppur solo virtuale, ma talmente intenso da sembrare davvero reale. Poteva sentire davvero il mio cazzo dentro di lei, era quello che desiderava da tempo, fu uno scambio lungo ed intenso, ma può sembrare paradossale fu quello che capitò alcuni giorni dopo che mi eccitò ancora di più, senza un vero motivo.
Lui era tornato, ed era in sala a guardare la televisione, lei era con me, nella loro camera da letto. Me lo aveva sempre detto, seppur lui fosse a conoscenza di tutto, anche di quanto avvenuto la sera prima, non si sentiva a suo agio ad esagerare con lui presente. Ma quella sera non resistevo, avevo voglia di lei, avevo voglia della sua lingua sul mio corpo e della mia sul suo. Iniziammo anche lentamente, scherzando nei limiti, ma piano piano provai a far salire i toni della conversazione. Era chiaro che lei volesse lasciarsi andare, ma si tratteneva, lui era di là, non era libera di toccarsi a suo piacimento, di far andare la mente come piace a lei. Fu un lungo tira e molla, era come sfiorarsi e toccarsi senza spingersi oltre, una tortura a cui non eravamo né pronti né tantomeno abituati. Non si poteva andare avanti, la voglia per entrambi era troppa, ci stavamo facendo del male. Chiudemmo la chat senza quasi salutarci, tenendoci una voglia esagerata dentro. Io la sprigionai con una sega liberatoria, pensando a lei, pensando a quanto sarebbe stato bello condividerlo, pensando alla voglia che lei aveva dentro, pensando a chissà cosa avrebbe fatto lei. Starà scopando con lui? Starà pensando a me mentre è con lui? Il pensiero mi eccitava tantissimo.
La verità la scoprii il mattino seguente, e fu una piacevole sorpresa. Sì, lui era arrivato a letto e lo avevano fatto, ma lei non voleva lui quella sera, voleva me. La fortuna o il destino volle, che lui durò pochissimo, lei colse la palla al balzo dicendogli che non era importante, può capitare, si sarebbero rifatti un’altra sera. Quella sera lei voleva me. Lasciò che lui si addormentasse, per fare finalmente quello che voleva fare da almeno un’ora, fin quando era con me.
La mente non poteva che andare a me, alle vibrazioni sentite prima, alla voglia di sentire la mia pelle sulla sua, di sentire il mio cazzo su di lei. La mano scivolò lentamente tra le sue cosce, la sua mente faceva il solito, si estraniava dal suo corpo e si godeva la scena. Noi due che ci lasciamo andare al sesso più libero possibile. Era finalmente libera di godere, chiudendo gli occhi poteva immaginarsi tutta la scena, così come era stata descritta qualche giorno prima. Io che le lecco le tette, scendendo giù lentamente per arrivare alla sua figa ben inumidita, e saliva sempre di più la voglia di sentire il mio cazzo dentro di lei. Con l’indice della mano destra si sfiorava il clitoride, stava impazzendo dal piacere. La sinistra a sua volta scese lì, ad infilare le dita bene dentro. Ma per lei è come se fossero il mio cazzo, quella sera lo desiderava come non mai. Lo voleva dentro e lo sentiva duro dentro di lei.
Le è sempre piaciuto toccarsi, ma quel momento non lo dimenticherà facilmente e nemmeno io, pur non essendo presente né fisicamente né virtualmente, ma grazie a lei è come se ci fossi stato. Continuava la penetrazione a pari passo mentre la sua mente vedeva la sua faccia stravolta dal godimento, con il mio cazzo che spingeva sempre più a fondo mentre le leccavo la spalla ed il collo. Finalmente riuscì a venire, un orgasmo che le diede enorme soddisfazione, così come l’ho provata io quando me lo raccontò il giorno dopo.
L’attesa aumenta il desiderio, ed anche la masturbazione non fa eccezione.
«ok ma attenzione a non aspettare troppo »