L’amante di mia moglie è un muratore marocchino. E’ un bell’uomo, quarantenne, prestante sia fisicamente che sessualmente.
L’abbiamo conosciuto due anni fa quando venne a fare dei lavori a casa nostra.
Mia moglie Laura, anche se tra i cinquanta e sessant’anni era (ed è ancora) una donna desiderabile e lui cominciò a corteggiarla spudoratamente anche in mia presenza. La cosa, inizialmente, mi diede fastidio ma poi cominciò a farsi strada in me il perverso desiderio di vederla posseduta da quell’uomo.
Ne parlai con Laura che, in un primo tempo si scandalizzò ma poi, un po’ per la mia insistenza e un po’ perché l’uomo diventava sempre più audace, finì per cedere.
Il marocchino ormai frequenta la nostra casa da allora e viene a trovarci circa due volte al mese di sabato.
Quando cominciò, mia moglie, era appena entrata in menopausa e, per sicurezza, lo obbligavamo ad usare il preservativo. Dopo qualche mese decidemmo di fare tutto in libertà per il godimento di tutti.
Laura dopo i primi rapporti quasi forzati cominciò a prenderci gusto ed ebbe una profonda metamorfosi.
Da quando gode intensamente con lui, si sente in colpa nei miei confronti ma io la rassicuro perché, anche a me, la cosa, procura emozioni grandissime.
Il nostro amico è una persona rozza, a volte, anche maleducata e spesso penso di metterlo definitivamente alla porta ma poi non lo faccio pensando che quel suo atteggiamento irriverente faccia parte del godimento che ne traggo.
Quando giunge il sabato in cui lui viene, Laura ed io siamo già eccitati sin dal pomeriggio facendo i preparativi.
Accendo il caminetto e stendo davanti ad esso un tappeto di pelo lungo bianco rigorosamente ecologico. Laura, intanto, prepara la cena tenendo conto delle esigenze religiose del nostro amico. Quando l’ambiente è ben caldo, Laura si prepara. Di solito mette un vestitino corto e leggero e sotto ad esso un piccolissimo perizoma che copre appena il taglio della fica ma dal quale spunta il folto pelo. Prima di conoscere il marocchino, Laura si depilava completamente ma lui da subito ha preteso che si lasciasse crescere il pelo.

Al suono del campanello vado io ad aprire. Lui mi saluta “cordialmente” con un “ciao cornuto”
Entra, mi porge il cappotto e poi abbraccia Laura. I due si baciano oscenamente infilando le loro lingue l’uno nella bocca dell’altro. Le loro mani accarezzano i loro corpi. Laura massaggia l’uomo nella patta dei pantaloni ottenendone un’immediata erezione mentre lui infila la mano sotto la gonna di lei per palpeggiare il sesso ormai umido. Dopo qualche attimo Laura, gemendo, piega le gambe e allora lui la sostiene massaggiandola con decisione. Per Laura è il primo orgasmo della serata. Io, defilato, mi accarezzo a mia volta con molta attenzione a non godere e finire il gioco ancora prima ancora di cominciare.
Durante la cena, l’uomo, racconta di essere in volontaria astinenza ormai da dieci giorni per poter offrire più sperma a Laura e, indirettamente, a me.
Ad ogni portata, quando Laura è accanto a lui, allunga le mani e le apre il vestitino facendole uscire una mammella che poi accarezza e lecca avidamente. Credo che Laura sia ormai completamente bagnata.
Finita la cena si avviano insieme verso la sala dove il caminetto fa un caldo boia. Laura si sfila il vestitino e guardo da dietro il suo splendido culone solcato dalla cordellina del perizoma. I due si tengono abbracciati e si baciano. Vorrei seguirli ma devo prima sparecchiare e spazzare per terra. Sento la musica e so che stanno ballando cominciando a strofinarsi l’uno contro l’altra. So anche che Laura, eccitata ma ancora in grado di connettere, temporeggia per darmi modo di finire i miei lavori e far parte del gioco senza perdere fasi importanti.
Quando entro nella sala aggiungo un po’ di legna nel caminetto, mi spoglio completamente nella penombra, mi siedo nella mia poltrona preferita e comincio a masturbarmi, sempre con cura.
Laura è già nuda e il marocchino indossa solo lo slip. Mia moglie mi lancia uno sguardo, sorride e lentamente sfila all’uomo l’ultimo indumento che indossa. Si inginocchia e comincia ad accarezzare il bel cazzo scuro. I due sono bellissimi così nudi ed osceni illuminati dalle fiamme del camino. Laura ora lo succhia avidamente e vedo il cazzo dell’uomo uscire luccicante dalla bocca della mia donna. Laura, quando siamo soli, mi dice che quel cazzo ha un sapore diverso dal mio, ha un sapore aspro, inebriante che quasi la fa godere senza essere toccata. Vedo l’uomo in piedi mentre Laura si siede e si piega all’indietro per raggiungere il culo del marocchino. Gli apre le natiche e infila la lingua nell’intimità posteriore. Lui non è certo insensibile a questa carezza orale e allora piega le gambe gemendo, pronunciando parole sconce. “Sei una vacca!!, sei una troia...fermati che mi fai godere!!” Ben presto i due si ritrovano nella posizione del sessantanove con Laura sotto. Lui la apre e infila la sua lingua, lei geme e la sento godere come una pazza. Nell’aria della stanza sento l’afrore di sudore che proviene dai loro corpi ormai lucidi per l’eccitazione e per il caldo che il camino emana.
Ora però viene il momento topico. La monta. Laura, quando siamo solo noi mi dice sempre una frase “Tu mi fai l’amore, lui mi monta e mi fa sentire davvero una vacca”.
Ecco, lei si inginocchia e lui la prende da dietro. La sbatte con forza e lei gode urlando. So già che dopo un po’ si sfilerà e appoggerà quel magnifico cazzo davanti all’ano di mia moglie. In questo e un maestro. La penetra lentamente e sempre più forte. Laura geme dice che le fa male ma poi gli va incontro come se volesse far entrare anche le palle. Dalla mia posizione non vedo la penetrazione ma sento i due corpi sbattere uno contro l’altro. Laura viene sodomizzata per diversi minuti ma il marocchino non vuole godere in quell’antro. Quando si sfila, mia moglie, si stende e lui le va sopra e la penetra nella fica. Lui la monta cambiando continuamente ritmo. Ora lento e dolce, ora più veloce e violento. E’ il momento in cui vado a posizionarmi dietro loro per vedere quel bel cazzo che appare e scompare nella fica della mia donna. Lei lo abbraccia con le gambe sulle natiche e geme come una pazza. Quando lui comincia a fare movimenti scoordinati capisco che è vicino a godere. I suoi non sono gemiti ma il ruggito di un leone. Le sue natiche si contraggono e alla fine resta piantato in fondo al sesso di mia moglie. Vedo le cosce opulente di Laura che tremano in un orgasmo che sembra non finire mai. Lui la sta riempiendo del seme di una decina di giorni.

I due restano abbracciati, immobili, ansimanti. Due animali che hanno appena goduto.
Dopo qualche minuto lui si sfila e vedo il suo cazzo scuro imbrattato di sperma. La fica di mia moglie rimane spalancata ma non esce nulla perché l’uomo le ha goduto troppo in fondo.
Lui, chiamandomi sempre “cornuto” mi invita a prendere il suo posto e a cibarmi del suo sperma. Mi dice anche di non scomodarmi che la strada per uscire la conosce. Poi si infila nel bagno.
Strisciando vado a stendermi accanto a lei che ancora sta ansimando. Ci accarezziamo e lei mi sussurra “ti amo”. Si alza e si mette sopra al mio viso. Solo in quel momento, quando lei è in posizione verticale comincia ad uscire lo sperma dell’amante. Scende sulle cosce di lei in rivoli bianchi e cremosi. Lo raccolgo con un dito e lo porto alla bocca. Sentiamo la porta di casa che si richiude. E’ il marocchino che se n’è andato. Laura si china e mi offre la fica da bere. E’ un liquido denso, appiccicoso, lei geme e io lecco avidamente, mi riempio la bocca, le apro le natiche e lei urla di smetterla che le fa male. Si alza di nuovo, indietreggia e va ad impalarsi sul mio cazzo ormai sul punto di scoppiare. Bastano due o tre movimenti e mi svuoto in lei mescolando il mio sperma a quello del marocchino rimasto ancora copioso dentro di lei. Godo, finalmente godo mentre lei mi bacia e poi, esausto resto immobile tenendola tra le braccia.
Lei mi accarezza dolcemente e mi sussurra “sei un porco!”.
“Solo io!!???...dai andiamo a farci una doccia va!!!”
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