La Cuginetta 1 - 3
I mesi successivi furono intensi, continuavamo a vederci ora a casa sua ora in macchina, già nel frattempo avevo compiuto
18 anni e avevo subito preso la patente, quando uscivamo in macchina ci spostavamo sulla zona costiera, andandoci a nascondere in casolari abbandonati o stradine dimenticate.
In qualche occasione mentre guidavo si appoggiava al mio fianco parlando un po’ di tutto, ma gli argomenti principali erano i sentimenti.
Una volta su una strada poco frequentata si avvicino e appoggiò la mano sul mio pacco e con sguardo accattivante disse "Voglio farti una cosa che a me non potrai mai fare", mi prese alla sprovvista, non riuscivo ad immaginare quello che aveva in mente, continuando a strofinare la mano mi fece raggiungere una erezione pazzesca, avevo i pantaloni stretti e cominciavo a sentire dolore. Cercai di trovare un posticino tranquillo, ma niente sembrava fare al mio caso, avevo fretta non tanto per l'eccitazione quanto per il dolore che il rigonfiamento ed il poco spazio mi arrecava. Le chiesi di smettere ma lei rideva solo la mia reazione di allontanarla da me la fece smettere di ridere, mi sbottonò i pantaloni, abbasso la cerniera ed infilando le mani nelle mutande tirò fuori il cazzo, ebbi un sospiro di sollievo, quella fu per me una liberazione.
Prese in mano il mio cazzo duro e cominciò a massaggiarlo iniziando una sontuosa sega, delicatamente molto lenta, tirai indietro un po’ il sedile al fine di mettermi più comodo, lei con la mano stringeva sempre sulla punta, sino a quando non vide fuoriuscire una gocciolina, avvicinò la bocca e con la lingua raccolse la gocciolina, poi guardandomi mi baciò in bocca passandomi con la lingua residui di quella gocciolina.
Tornò giù con la bocca e si mise a succhiare sulla cappella, passando la lingua sui bordi, continuava a masturbarmi e a giocare con la cappella.
Non resistevo, volevo sentire il mio cazzo entrargli in bocca, ma lei continuava quel gioco come per torturarmi, le appoggiai la mano sulla testa spingendo a fondo sino a farle entrare tutto il cazzo in bocca, lei tornava su e io la spingevo in giù in un gioco che stava piacendo ad entrambi.
Quella situazione era intrigante, avevo voglia di venire, le dissi "ancora così e vengo, prendi i fazzolettini" lei mi ignorò completamente continuando a scivolare con la bocca in su e giù in piena autonomia, quando mi sentì vibrare nella sua bocca avvolse la cappella con le labbra e con la mano aumentò la stimolazione, venni nella sua bocca.
La sentivo raccogliere tutto il mio liquido senza farsene scappare nemmeno una goccia, quando ebbi finito chiuse le labbra prese un fazzolettino riversando dentro il mio sperma.
Guardandomi in faccia sorrise dicendomi "Fattela qualche sega, altrimenti qualche volta mi affoghi" ridemmo come matti e ammisi che quello che mi aveva fatto io non l'avrei mai potuto fare, effettivamente sarebbe stato complicato leccarle la figa nella stessa posizione in cui io mi trovavo.
Nel frattempo trovai un posticino tranquillo e fermai la macchina, la guardai e dissi "ora faccio a te una cosa che tu non sei stata capace di fare" mi guardò e con aria di sorpresa chiese "Cosa", "semplicemente mandare giù quando mi vieni in bocca" scoppiammo nuovamente a ridere e baciandola sulla bocca con la mano sganciai il sedile facendolo scendere.
Sollevai la sua gonna e le chiesi di togliersi le mutandine, lei ubbidiente si inarcò favorendo la svestizione, feci scorrere il sedile all'indietro e mi posizionai in ginocchio sul tappetino tra le sue gambe, la presi per le caviglie e la sollevai le appoggiai una gamba sul cruscotto e l'altra sul manubrio.
In quella posizione la mia vista era appagata, avevo sotto gli occhi la sua figa ed intravedevo alche il suo sfintere.
Cominciai appoggiando le mie labbra sui suoi polpacci, con la lingua seguivo le line delle sue gambe, salendo sulle cosce e dedicando poca attenzione alla sua figa tornai indietro sull'altra gamba sino alle caviglie.
Continuai ad ignorare la figa ad ogni passaggio, dedicando attenzione più all'interno cosce, mi concesse questo giochino per tre o quattro volte, poi nell'ultimo passaggio sulla sua figa mi prese per i capelli e mi tenne stretto sulle sue labbra più intime.
Passai più volte la lingua sulle labbra, prima a destra e poi a sinistra, affondando la lingua dentro di lei, mi tirai su e con la bocca piena dei suoi umori la baciai con passione.
Finito di baciarla tornai a dare le mie attenzioni alla sua figa, continuando a penetrarla con la lingua, scesi a leccarle il culo, lei inarcò sempre più il bacino e sottovoce mi prego di possederla, la ignorai, sentivo sotto la lingua il suo cuore che gli facevano pulsare la vulva, dopo pochi istanti la sentii godere lanciando nell'aria un grido di piacere "Vengooooooooo"
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