Capitolo 2
L’incesto


La Cuginetta 1 - 1


Avevo sempre fantasticato su mia cugina, avevo sempre guardato le sue curve e nei miei giochi solitari era nei miei pensieri


Anna aveva le labbra carnose, alta ma una corporatura robusta, un culo da favola, qualche volta ero andata a trovarla sapendo di trovarla da sola mentre i suoi genitori erano al lavoro.


Lei portava avanti la casa aveva 16 anni ma ne dimostrava molti di più, era più piccola di me di qualche mese ma sembrava ne avesse 20, cucinava per i genitori puliva casa era proprio una brava donnina.


Un giorno che ero a casa sua guardandomi mi disse "Scusami un attimo devo fare pipì" aprì la porta del bagno e senza chiuderla si alzo la gonna, abbassò le mutandine e si sedette sul wc, sentivo lo scroscio della pipì nella tazza e mi venne duro.


Ad un certo punto mi sentii chiamare, "Antonio, scusami, puoi venire un attimo" mi affacciai sulla porta e la vidi ancora seduta sul wc, "devi scusarmi, ma è finita la carta igienica, ti dispiace prenderne un rotolo dall'armadietto dietro la porta" avevo il cazzo in tiro e lei ne accorse, presi il rotolo dal pacco dove aveva detto lei e mi avvicinai per porgerlo, ma nel tenderlo lei si tirò indietro e disse "Strappane un pezzetto", ubbidì e facendo il gesto di dono guardandomi in faccia mi disse "Vuoi asciugarmi" non vedevo l'ora di un gesto di assenso e facendomi più audace risposi "se devo asciugarti voglio farlo con la bocca" guardandomi sorpresa disse "Cazzo cugino, sei un porco con la patente" arrossendo mi tirai indietro facendo cadere a terra il pezzo che avevo strappato.


Va bene disse, se proprio ci tieni asciugami pure. Si alzo chiuse il copri water e si sedette sopra, sollevando le gambe mi fece vedere la sua figa nera, imponente coperta da un folto ciuffo di peli, mi inginocchiai davanti a lei e le sfilai le mutandine e mi appoggiò le gambe sulle spalle tirandomi a se. Avvicinai il viso alla sua figa e subito mi pervase l'odore acre della pipì, appoggiai la bocca sulla sua figa e tirando fuori la lingua scrutai ogni angolo di figa che mi veniva proposta, alla fine affondai la lingua dentro di lei, pur mettendocela tutta non riuscivo ad asciugarla, oltre alla mia saliva sentivo i suoi umori che prevalevano sul mio lavoro, tirandomi indietro per guardarla lei mi pregò di non smettere, avvicinandomi nuovamente alla sua figa la vidi in tutto il suo splendore, era carnosa rosea e leggermente aperta, ora potevo vedere le sue labbra più intime bagnate e accoglienti. Appoggiando le labbra sulla figa sentivo il sangue pulsare e l'ingresso della figa diveniva sempre più accentuato, affondai la lingua dentro, una, due, tre volte, la sentivo tremare ad un certo punto mi sollevò il capo e mi disse "scopami, mettilo dentro, fa presto o grido", non aveva bisogno di minacciarmi avevo da tempo sognato di poterla scopare e con gesti precisi abbassai i pantaloni e le mutandine, avevo il cazzo duro e lo appoggiai sulla sua figa, strofinando con la cappella su tutta la sua grandezza, puntai sulla fessura e delicatamente affondai dentro, era stretta, entrai facilmente sentivo la figa avvolgermi completamente, ad ogni colpo lei sobbalzava strinse le cosce ed inarcò il bacino, stavo per venire e cercai di uscire quando lei mi disse "non preoccuparti vienimi dentro che prendo la pillola", non riuscii a trattenermi a venni dentro di lei, nel sentire il mio cazzo dentro di lei pulsare venne anche lei, rimanemmo così per qualche istante, sentivo il mio cazzo ammosciarsi e lentamente usciva da lei lasciando fuoriuscire il mio sperma che le colava dalla figa. Presi della carta igienica e questa volta strappandone un po’ raccolsi quello che colava. Mi prese la testa con le mani, si avvicino e mi baciò, "ora esci che devo lavarmi". 


Mi ricomposi ed andai ad aspettarla in cucina, quando mi raggiunse aveva le guance rosse guardandomi disse "Vattene prima che tornano i miei e torna domani un prima" Continua ....................


 


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