Qualche giorno dopo Franco e Federica erano a casa loro e della sera in hotel non ne avevano parlato per niente nei giorni precedenti.


“Franco! Bene, svegliati!” Federica  gli ha scosso per la spalla e lui svegliandosi di soprassalto senza rendersi  di essersi svegliato “Che è successo?“


“Tra le nove e le dieci, Roberta porterà qualcosa da mangiare, quindi cerca di farti trovare a casa stamattina! Ok?”


“Cosa? Roberta? Di quali piatti parli?”


"Roberta, la mia compagna di lavoro! Te la ricordi, vero?" ha detto beffarda Federica.


“Sì, ho capito, ho capito” ha mormorato Franco in tono conciliante “Incontrerò la tua Roberta. Umm, solo un incontro! Non preoccuparti più di tanto!” ha concluso Franco ritornando in vita dopo una notte di sonno profondo.


Intanto Federica era andata a lavorare al primo turno alle sei del mattino.


Dopo essere rimasto sdraiato per un'altra mezz'ora, Franco era convinto che non sarebbe più riuscito ad addormentarsi e tanti pensieri sulla loro vita di coppia gli sono venuti in testa finendo per pensare a Roberta cui lui, due giorni prima aveva salutato il figlio maggiore che si era laureato all'università l’estate prima e dopo tre mesi aveva ricevuto una convocazione dall'ufficio immatricolazione per arruolamento militare che lui stesso aveva chiesto come volontario. Il saluto di commiato era stato organizzato a casa di Franco poiché l'appartamento era piccolissimo. Roberta diceva che era grande quando una banconota da dieci Euro.


Roberta aveva preparato delle delizie e Franco si ricordava di una torta particolare che Roberta, per sdebitarsi, aveva rifatto e l’avrebbe portata in quella casa per mangiarla insieme.


Franco era felice che Roberta andasse a trovarlo senza la presenza di Federica ed allora ha pensato di farsi la doccia e fare colazione, poi si è seduto al computer.


Dopo poco più di mezz’ora uno squillo alla porta lo ha strappato dal passatempo preferito e gli ha fatto esclamare “Chi cazzo è? Chi è che mi si permette di distogliermi dal video nel momento più interessante?” ed è andato alla porta. Aprendola, Franco ha guardato stupidamente la sorridente Roberta ed in quel momento si è detto “Come ho fatto a dimenticarmi del suo arrivo!”


In realtà Franco era felice che Roberta andasse trovarlo perché lei ai suoi occhi era sempre stata una bona pazzesca ed anche stavolta non riusciva a staccarle gli occhi di dosso per com'era insolitamente vestita. A volte, quando lui andava a trovare sua moglie al lavoro, vedeva Roberta con una specie di maglione o camicetta molto vecchia che sembrava fatta apposta per non attirare l’attenzione di nessuno, invece alla porta di casa si era presentata una meraviglia di donna molto bella e piacevole. Lui non aveva  mai visto una donna così brillante!


Roberta indossava una bellissima giacca scarlatta non abbottonata che evidenziava le tette che sporgevano gonfiate dal reggiseno push up e sembrava che letteralmente stessero per esplodere. La gonna era appena sopra le ginocchia ed aveva uno spacco laterale assai promettente. Le gambe, le cui caviglie erano sottili, man mano che salivano per finire sotto la gonna diventavano più grosse finendo con due ampie cosce ed erano inguainate da calze a rete nere. Le scarpe erano in pelle di finto leopardo.


Appena dentro casa Roberta ha raccolto i capelli in un nodo stretto sulla sommità della testa ed ha fatto un sorriso invitante che ha fatto balzare ad alti livelli l’Eros di Franco che con lei si è sentito come uno stallone.


“Ciao Franco! Oggi ci sono ospiti!” ha esclamato la donna con un sorriso sornione.


“Si accomodi! E le ha preso la borsa pesante dalle mani che conteneva anche dei piatti e la donna è entrata nell'appartamento fermandosi un istante per guardarsi intorno e con aria interrogativa le sue scarpe e poi Franco.


“No, non devi toglierti le scarpe!” ha risposto lui alla domanda silenziosa di Roberta che nel camminare verso la cucina ha fatto risuonare i tacchi. appena liberata dal peso della borsa la donna si è levata la giacca e l’ha data a lui affinché l’appendesse da qualche parte e Franco, vedendola senza giacca ha avuto davanti agli occhi qualcosa di quel corpo che l’ha lasciato sbalordito.


Infatti Roberta aveva indosso un busto che le sosteneva dal basso le tette ed i capezzoli, liberi da reggiseno sporgevano da sotto il sottile tessuto della camicetta e lui guardava con stupore.


"Bene, Franco, ora dobbiamo sistemare i piatti!" La voce di Roberta lo ha riportato in sé e la donna si è sporta a guardare dentro la sua borsa per tirarli fuori. In quel momento le sue tette si sono abbassate così sfacciatamente che Franco ha quasi addrizzato il cazzo tanto è stato lo spettacolo della natura.


Dopo aver fatto molte di quelle inclinazioni sulla borsa, Roberta ha tirato fuori tutti i piatti e poi i due sono rimasti in silenzio che Franco ha interrotto quando ha capito che doveva dire qualcosa ed anche come riavviare la situazione. Probabilmente lo pensava anche Roberta ma per qualche istante hanno continuato a tacere.


Infine è stata Roberta a parlare a bassa voce “Mi sa che andrò via! Perché perdere tempo" 


"Mmm!" è stato tutto ciò che Franco è riuscito a dire e, in piedi davanti alla porta aperta, ha guardato disperatamente la donna che se ne andava.


Mentalmente si è detto "Trattienila, riportala indietro! Potrebbe non esserci una seconda possibilità come questa!” ma la sua voce non usciva dalla bocca e Roberta è entrata nell'ascensore.


"Ecco, sono proprio un fesso! Sono un idiota, un indeciso!" ha pensato Franco guardando le porte dell’ascensore che erano ancora aperte e quando stava per chiudere la porta di casa, all'improvviso, ha visto la testa di Roberta sbirciare fuori dall'ascensore e sentire la domanda “Franco! Sei a casa da solo stamane!?


Lui ha annuito vigorosamente con la testa, perché la voce l’ha deluso restando bloccata per la sorpresa.


Roberta è uscita dall’ascensore e si è mossa lentamente verso di lui avvicinandosi a lui spingendolo silenziosamente all’interno dell'appartamento.


Entrando nel corridoio, Roberta ha posato la sua borsa sul pavimento, si è voltata verso di lui, ha sollevato l'orlo della maglietta di Franco posando le mani sulla pancia nuda. Per lui è stato come se lei l’avesse scottato con acqua bollente.


Le mani della donna si muovevano lentamente sulla sua pancia accarezzandolo, le sue unghie affilate sono affondate nella pelle e l'effetto è stato sorprendente facendogli sospendere il respiro. I palmi delle mani calde sono saliti lentamente sempre più in alto e le dita si sono fermate sui capezzoli di Franco.


Roberta ha socchiuso gli occhi come a controllare qualcosa oppure assaporare i sensi che il corpo di lui dava, ma non solo. Attraverso gli occhi lei controllava l’estasi del giovane sposino e più a lungo Roberta assaporava le sensazioni più migliorava l’eccitazione di Franco.


“Franco! Baciami!” ha sentito dirsi da lei e lui ha prontamente risposto alla sua richiesta.


Roberta era tesa, le sue labbra erano turgide e asciutte ed era ma era soltanto l'inizio del bacio.


Le mani di Franco hanno stretto il sedere della donna, lui le ha sollevato la gonna millimetro per millimetro ed infine le dita hanno toccato la pelle dei glutei.


“Quindi questa troia indossa le calze, non i collant!” ha detto a sé stesso il giovane uomo e la cosa non era affatto ridicola perché a lui piacevano le gambe delle donne avvolte nelle calze ed odiava i collant.


Cinque minuti dopo Roberta indossava soltanto le mutandine, calze e scarpe consentendo a Franco di valutare quel corpo di donna.


"Cosa? Sei impazzito!?" ha detto scherzosamente Roberta.


“No, no, non ti preoccupare! Non sono impazzito!” ha replicato Franco.


“Sì, sì, sì, lo so. Cosa c'è!...” ha precisato lei mentre lui faceva scendere lentamente le mutandine sui fianchi di Roberta con i denti. Ha dovuto tenerle con i denti più di una volta per rimuoverle uniformemente sui due lati di quel corpo. Quando ha raggiunto le ginocchia poi non ha avuto abbastanza pazienza e si è aiutato con le mani e, guardando la sua figa dal basso verso l'alto, è stato piacevolmente sorpreso di scoprire che il pube di Roberta era totalmente depilato a fondo.


Roberta ha notato la meraviglia di Franco nel vederla rasata a fondo ed ha risposto che se non si fosse depilata allora sarebbe stato problematico trovare qualcosa tra i suoi peli folti e lunghi.


Nel fissare la figa ha guardato le grandi labbra carnose che emanavano un fascino particolare.


A Franco piaceva guardare quello spettacolo anche se accade lo vedeva spesso nella sua giovane sposina e gli è venuto in mente che, a quanto ne sapeva, poche donne si depilavano.


Non resistendo alla libidine, Franco ha spinto Roberta sul letto e l'ha adagiata sulla schiena. Prendendo un suo stinco tra le mani, lo ha baciato e ribaciato, salendo sempre più in alto. Baciate anche le ginocchia ora restava la parte centrale della coscia che aveva un richiamo piuttosto forte che non poteva essere tralasciato essendo una delle parti del corpo delle donne che lui preferiva, inoltre c’era anche la balza elastica delle calze che lo arrapava non poco e che aveva acceso la sua libidine. La trama ed il ricamo di quelle balze era piacevole al tatto e suscitava un notevole senso di lussuria. Franco nel vedere quel ricamo ha ricordato le scene dei film che aveva visto con Federica che spesso indossava e sempre aveva una erezione considerevole. Ora aveva quell’oggetto lussurioso a portata di mano e per di più non era indosso alla sua mogliettina. Infatti le sue labbra sentivano la trama del ricamo ed il suo naso respirava il profumo emanato dalla figa di Roberta che non era più l’amica di Federica ma una donna da montare.


Quando Franco ha toccato con la lingua le labbra carnose della figa, Roberta ha mugolato piano, molto piano e lui si è detto “È ora di lavorare con la lingua“ e l’ha fatto. All'inizio ha lappate appena quelle labbra sulle parti esterne poi, aprendole, ha fatto scorrere la lingua nella figa per tutta la profondità mandandola avanti e indietro, avanti e indietro e così tante volte.


I gemiti di Roberta sono diventati notevolmente più forti e Franco ha ritenuto opportuno passare a titillare il clitoride a cui nelle sue intenzioni era riservato l'ultimo assalto.


Il clitoride di Roberta era molto più grande di quello di Federica, sua mogliettina ed ha scoperto essere non solo più grande, ma anche molto più sensuale.


Già due o tre minuti dopo che la sua lingua ed il clitoride si erano incontrati, Roberta ha iniziato a tremare. Lui sapeva bene che quel tremore era collegato a qualcosa che aveva fatto, era in arrivo l’orgasmo.


“Sto venendo! Si sto venendo!” ha esclamato Roberta ed ha iniziato a piangere.


“Sì, fammi godere! Quello che mi sati facendo non è ancora abbastanza! Dio non voglia che ci sentano i vicini di casa!”


Per evitare di dare segnali inequivocabili ad altre persone, Franco ha coperto subito la bocca con una mano e poi è successo qualcosa che non si aspettava: Roberta gli ha morso la mano. Era stato un morso forte, da non sanguinare ma tale da lasciare un evidente! Segno.


Franco ha interpretato quel morso come un segnale per fargli sapere che non voleva interrompere il suo piacere.


Franco ha lavorato con la lingua per molti minuti e la sua faccia era appiccicosa e scivolosa per i succhi della figa di Roberta i quali nell’asciugarsi gli stringevano la pelle e si è chiesto “Chissà quanti orgasmi ha avuto questa donna?”


Lui mentre leccava non era riuscito a contarli.


Il suo cazzo, fino a quel momento inutilizzato ma sovraeccitato, gli ha ricordato la sua esistenza ed era il momento di usarlo e nel poggiarlo tra le grandi labbra ha dato una spinta ed è entrato facilmente nella figa di Roberta che stava gocciolando.


In quel momento è accaduto un fatto che ha distolto i due amanti dal loro accoppiamento. Era una chiamata la telefono di Franco che ha fatto trasalire Roberta e dire “Che cosa! Chi è?!“ e si è anche fatta prendere dal panico.


Dopo i primi squilli il telefono si è ammutolito ma poco dopo la chiamata è stata ripetuta e lei si è sentita sollevata.


Il telefono mentre squillava era sul comodino accanto al letto ma Franco non ha mai risposto.


Dopo il terzo squillo, Roberta ha afferrato il telefono e ha quasi parlato. Franco le ha strappato l’apparecchio dalle mani e, avvicinandolo all'orecchio, ha sentito la voce di sua moglie Federica “Franco! Roberta ha portato i piatti?“


“Sì, li ha portati”


“Se n'è andata da molto tempo?


“Beh, sì! È passata più di un'ora!”


Nel sentire Franco, Roberta ha guardato l'orologio ed ha spalancato gli occhi ed ha visto che era l'una e mezza e doveva essere al lavoro alle dodici.


“Non l'hai chiamata? Non hai chiamato a casa sua?” ha chiesto falsamente Franco.


“Ho chiamato! Non risponde al telefono! Sono preoccupata”


“Perché non risponde al telefono!“ ha detto a voce alta Franco come se non gli fosse evidente che Roberta era lì nuda davanti a lui.


Sentendo quel dialogo del suo amante con la moglie, Roberta ha soffocato le risate e Franco ha anche detto “Fede, come sai il nostro telefono è rumoroso, mi senti bene?”


Federica ha replicato con “Franco! Non posso chiamarla sempre!" ha detto la moglie “Per favore vai a casa sua per vedere cosa c'è che non va i, forse è malata!”


"Va bene" ha promesso lui.


“Penso che stia venendo a prendere la figlia all’asilo!“ ha pensato a voce alta Federica.


“Che cosa? ha risposto lui con grande meraviglia.


“Beh, non preoccuparti. Tenterò più tardi. Ciao” ed ha chiuso la comunicazione.


Roberta ha fatto un sorriso sprezzante indirizzato a Federica e tre minuti dopo ha composto il numero dell’amica e porgendo il telefono a Franco.


“Parlale come fossi da casa, dille che ce sto bene e che è stato un malessere passeggero. Puoi dirle che ho avuto mestruazioni improvvise e mi sono sentita male“


A quel punto non era più necessario fare tanti sotterfugi e Roberta ha chiamato al telefono l’amica Federica ignara della tresca.


" Federica, mi dovresti sostituire durante il mio turno, quindi, per favore, dovresti fare il mio lavoro! Incontriamoci più tardi che così ti invito per ricompensarti del favore che mi hai fatto”


“Ok, va bene!” ha risposto Federica “Piuttosto ora come ti senti ora?


"Ora mi sento meglio" ha replicato Roberta rassicurando la sua amica. “Penso che presto starò molto meglio!” e Roberta ha sorriso a Franco.


Dopo il termine della telefonata per un'altra mezz'ora i due si sono fatti felici. Roberta era felicissima che la tempesta fosse passata ed allora ha fatto una mossa stravagante.


"Franco, cosa ne pensi del sesso anale?" ha chiesto cautamente la tentatrice ed il cuore dello sposino ha perso un battito.


Roberta ha proseguito “In qualche modo ho accennato a farlo con mio marito. Non ti dico! Mi ha chiamato prostituta! Ma sai, nel momento in cui mi ha chiamato puttana, mi sono sentita al settimo cielo perché immagino di essere una pervertita se mi sballo a sentire tali epiteti!”


“Beh, perché pensi di essere una pervertita? Molte donne ne vanno pazze!” ha replicato Franco e Roberta ha chiesto sussurrando in un orecchio “Come è stato con tua moglie? “


“Com'è stato? Non capisco!” è stata la risposta del ragazzo.


“Beh, volevo sapere se l'ha presa nel culo” ha detto con forza la donna arrossendo.


“Certamente! E più di una volta!” ha mentito lui sorridendo a quella bugia appena detta.


“Vieni con me!” ha sussurrato Roberta con fervore “Ci sarà qualcosa da ricordare!”


“Ah! Così i nipoti avranno qualcosa da raccontare!” ha aggiunto lui sarcastico.


La donna ha fatto una espressione offesa sul volto e gli ha dato un leggero schiaffo sulle labbra con le dita.


Teoricamente Franco avrebbe dovuto essere un esperto e con l'aria di un intenditore di sesso anale ha tirato fuori un tubetto di gel dal comodino mostrandola a Roberta.


“Ah, capito! Quindi vuoi chiavarmi in culo con il tuo cazzo così bello?” e Franco non ha neanche replicato e si è spalmato un po' di gel dal tubetto sulle dita per lubrificare la testa del cazzo e il tronco.


“Sono pronto!“ e si è sistemato sul letto.


Roberta con sorpresa “Cosa? Non dirmi che non mi aiuterai a farlo entrare!” ha chiesto maliziosamente la donna.


“Con piacere!” ha sbottato Franco che ha subito cominciato con entusiasmo a spalmarle la crema sull'inguine e tra i glutei.


Roberta ha chiuso gli occhi e si è seduta su quel sesso maschile assai turgido con grande cura non sapendo cosa aspettarsi da quel giovane sesso.


Dopo averlo infilato fino a metà, si Franco si è fermato, apparentemente ascoltando le reazione di Roberta la quale poi si è impalata per prenderlo tutto fino alla radice ed è rimase seduta così accoppiata per un minuto senza muoversi.


La donna era silenziosa e lui l’ha guardata in basso e non ha riconosciuto la Roberta che conosceva. Infatti lei era diventata in qualche modo diversa e lui non ha mai saputo cosa abbia provato in quel momento.


Franco sentiva il cazzo come preso in una morsa con il culo vergine di Roberta che lo avvolgeva con tutte le sue forze.


Alla fine la donna si è mossa ed ha iniziato a frizionare lentamente quell’asta con movimenti che andavano accelerando fino a quando Roberta stava letteralmente saltando addosso freneticamente.


Il letto su cui giacevano ha reagito immediatamente scricchiolando in modo poco gradevole e Franco si è chiesto a voce moderata “È strano, perché non ha mai scricchiolato prima?“ ed è rimasto perplesso chiedendosi anche “E se gli amici russi Ruslan o Anya che abitavano sotto di lui fossero a casa?”


“Beh! Lasciali ascoltare. Penseranno che tu stia scopando tua moglie!”


La chiavata è finita con una sborrata nel culo di Roberta dove si è scoperto poi che c’era mai stato un tale liquido.


Roberta si è disarcionata dal pene e Franco ha visto quel buco spalancato e arrossato restando affascinato dalla visione del suo sperma che scorreva fuori cadendo parzialmente sulla sua gamba ma soprattutto sul letto.


Roberta se n’è andata un'ora dopo avendo precedentemente rimosso le tracce della sua permanenza nell'appartamento, ha levato  il lenzuolo bagnato dal letto, lo ha lavato ed ha consigliato a Franco di asciugarlo con un ferro da stiro. Quindi ha lavato accuratamente le macchie lasciate sul letto.


"Asciugalo anche con un ferro da stiro caldo" ha consigliato ma guarda di non sciogliere il tessuto! I sintetici sono pericolosi e tendono a farlo.


Circa dieci minuti dopo che se n'era andata, è squillato il telefono.


“Sto ascoltando” ha esordito Franco..


“Franco, sai, non riesco a trovare le mie mutandine! Non è che le ho dimenticate lì!?


"Sì sono qui. Non puoi vedermi, ma ti dico solo che le ho in mano" ha risposto lui guardando il pizzo sulle mutandine di Roberta che aveva dimenticato per la fretta.

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Categorie: Etero Tradimenti