Iniziata la naia a Caserta dopo il giuramento fui trasferito a Pavia, dopo la licenza di Natale non andai più a casa e non andò meglio nella seconda caserma dove ebbi la prima licenza a Pasqua. Usanza della mia famiglia era passare questa festività dai miei zii a Novara, ovviamente sia i miei genitori che i miei zii, soprattutto mia zia, che non potevo restare a casa da solo, quindi si misero d'accordo che avrei fatto la licenza da loro. Avevo una settimana e così al Giovedì arrivai a Novara e mio zio mi venne a prendere alla stazione per portarmi a casa loro. Mi sistemarono in una stanza dove potevo stare tranquillo, mio zio era maresciallo dell'Aeronautica, durante la cena mi disse che la sera dopo era di servizio, in modo di essere libero a Pasqua, così era tranquillo che mia zia non restava da sola a casa. Dopo cena andai in camera a sistemare le mie cose e subito dopo mi raggiunse mia zia e mi chiese "hai bisogno di una mano?" entrando senza bussare mi trovò in mutande e canottiera io risposi "no ho quasi finito" lei dandomi una pacca sul sedere mi disse "dormi stanotte perchè domani ti voglio in forma" io risposi "perchè domani siamo già soli?" lei "dalle 5 in poi" non risposi e lei dopo avermi dato la buona notte se ne andò in camera. Io mi misi a letto ma nel cuore della notte fui svegliato da dei rumori e delle voci, mi alzai e facendo attenzione a non far rumore uscii dalla camera, le voci arrivavano da una camera vicino alla mia, mi accostai e vidi la porta semichiusa e sentivo le voci che dicevano "dai troia godi" sbirciai e vidi mia zia a pecora e mio zio dietro che la scopava, dopo un po' mio zio disse "domani sera ti fai sbattere da lui" e mia zia "si è molto bravo a farmi godere" lui "ti farai sbattere tutta la notte" lei "si il suo corpo sarà tutto mio come quest'inverno" lui "e quando arriva l'altra come fate?" lei "ci farà godere insieme" "ma in casa ci saranno ospiti cosa hai organizzato" "tutto in cantina" ora se la stava inculando e venne nel suo culo. Io tornai nel mio letto e mi tirai una sega. La mattina mia zia mi svegliò, era in vestaglia, dicendomi che la colazione era pronta, dicendo questo mi tolse le coperte e vide che avevo il cazzo duro, lo toccò e disse "bene sei già pronto per me" attesi che si rilasasse e andai a fare colazione. La giornata trascorse tranquilla poi verso le 16 vidi mio zio indossare la divisa e lo accompagnammo all'aeroporto, ci salutammo dandoci appuntamento al giorno dopo. Mia zia mi disse di guidare io, non volevo non conoscendo le strade, ma lei insistette e partimmo per il rientro, all'inizio mi indicò la strada, poi la sua mano cominciò a toccarmi una coscia, sali fino all'inguine, io ero eccitato al massimo, mi chiese così all'improvviso "da quanto è che non scopi" io "da Natale" lei "quindi ti sei fatto tante seghe" feci cenno di si con la testa, intanto la sua mano era arrivata sul mio pacco, lei "quando ti segavi pensavi alle tue ziette" io feci nuovamente cenno di si "avrai le palle piene di crema" non risposi, si allungò e sbottonandomi i pantaloni, lo prese in mano cominciando a segarmi "che bello ed è tutto mio". Devo specificare che a quell'epoca non c'erano ancora le cinture e quindi si era molto liberi, mentre mi segnava infilò la testa sotto il mio braccio dicendo "guarda la strada e non pensare a me" cominciò a leccarmi e poi cominciò uno stupendo pompino non resistetti per molto e lei ingoiò tutto. Finito di leccare tutto mi a lasciò con il cazzo molle fuori dai pantaloni, io dissi "ma devo restare così" lei "perchè voglio vedere quanto resti molle, comunque era ottima la crema bella densa" arrivammo a casa e parcheggiamo in garage, scendendo feci attenzione a tirarmi su i pantaloni e chiuderli, entrammo in casa. Lei "vai in camera e spogliati poi vieni da me in bagno" feci ciò che voleva, entrai in bagno e lei era sotto la doccia, mi sedetti su uno sgabello in attesa, lei dal box disse "vieni qui ed aiutami a lavarmi" io mi avvicinai e lei fece cenno di entrare e mi diede una spugna, iniziai a lavarla, aveva i capezzoli diritti e duri e me li offrì da leccare, la lavai tutta, quindi chiuse l'acqua, io uscii e presi l'accappatoio per coprirla, ero bagnato e gocciolavo tutto, lei "non ci pensare dopo asciugherai tutto" andò verso il lavabo per asciugarsi i capelli, mentre lo faceva mi fece mettere in ginocchio dicendomi "non baci e lecchi i piedi a tua zia?" feci quello che mi chiedeva, finì di asciugarsi e mi disse "mettiti in mezzo le gambe e apri la bocca" sapevo cosa voleva fare, mi pisciò in bocca, finito si sedette sullo sgabello e mi ordinò "vieni ad asciugare" infilai la lingua nella sua figa e pulii tutto per bene, ovviamente mi concentrai sul clitoride e così dovetti leccare anche la sua goduria. Uscimmo dal bagno e mentre lei andava in camera io presi la scopa e lo strofinaccio e pulii il bagno. Finito andai in camera e lei vedendomi disse "bene vedo che sei eccitato, vieni che stanotte sarai il mio giocattolino sessuale" mi distesi e lei cominciò baciandomi dal petto alle cosce per poi concentrarsi su quello che a lei interessava di più il mio cazzo e le palle, poi mi mise la figa in faccia, non c'era bisogno che mi dicesse cosa voleva, iniziai a leccare, era già tutta bagnata, più leccavo e più lei si eccitava, ad un certo momento smise di pomparmi e disse "il culo, il culo devi baciare e leccare" io prontamente ubbidii. Quando fu soddisfatta si girò e incominciò a scoparmi lei sopra ed io sotto, lo aveva tutto dentro e si muoveva come se stesse cavalcando, ad un certo punto si lasciò andare sul mio petto, era stanca e mi disse "non ti preoccupare con te non ho finito" si sfilò il cazzo ancora duro e si distese vicino a me, probabilmente ci siamo addormentati. Mi risvegliai e vidi lei che mi guardava e con la mano mi segnava, rise e risi anche io dissi "ti sei riposata?" lei "si è sono pronta a scoparti di nuovo" finito la frase mi salii sopra e mi mise la figa in faccia, mentre lei con la bocca si occupava del mio cazzo, il 69 durò molto poi mi cavalcò di nuovo, prima con la figa e poi se lo infilò in culo, quando fu stanca si alzò e si mise a pecora, io allora prima lo infilai in figa poi in culo, quando stavo per godere chiesi dove voleva che sborrassi, la volle in culo. Ci riposammo e poi mi alzai per andare a gabinetto, mentre stavo urinando arrivò lei che si mise a guardare, una volta finito mi fece inginocchiare sotto la sua figa e mi pisciò in faccia, poi asciugai. Quella notte non dormimmo molto, soddisfai tutti i suoi desideri, il giorno dopo mentre facevamo colazione mi disse "dopo ti porto in cantina così ti faccio vedere dove soddisferai me e l'altra zia tutte le volte che vogliamo". 

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Categorie: Incesti
Tag: Pompinare