Incontro le sorelle, sono eccitato, mano sul culo a tutte e due
- Venite vi voglio inculare.
Mi seguono in camera, ubbidienti denudano il culo e le faccio mettere carponi sul letto, i loro buchi offerti e pronti, inizio con delle belle palpate per saggiare le chiappe sode e dure, poi un dito forza la rosellina della grande, entra senza problemi, provo con la piccola, una leggera resistenza che subito scompare.
Mi denudo ed imbocco la piccolina che si prodiga a riempirmi di saliva, si gira ed entro deciso senza aspettare.
- Stronzo, cos' mi distruggi.
- Zitta puttana o faccio vedere il nastro a chi so io (mento spudoratamente).
- Bastardo ricattatore.
E mentre lo dice inizia ad ansimare, subito lo tolgo ed entro nella grande.
- Ahhh, era ora che me lo riempissi, perdi tempo con il suo culetto secco e striminzito.
- Zitta e godi troia.
- Si godo del tuo palo, sei un bravo amante peccato che il tuo cervello è così bacato e stronzo.
- No sarei così bravo, come dici, se non avessi il cervello che ho. Adesso smettetela di rompere e ficcatevi la mano nella fica, vi voglio vedere godere come cagne.
- Non c'era bisogno di chiederlo, lo stiamo già facendo.
- Ma io intendevo una mano nella fica dell'altra.
Senza esitare le loro mani si scambiano le vagine ed iniziano a scoparsi mentre io continuo ad entrare ed uscire da loro culi.
Continuiamo tra un gemito e l'altro.
- Riempimi il culo fratellone
- No riempi il mio.
Aumento ritmo e cambio culi, le vedo venire entrambe e quando sono al limite le giro e sborro nelle loro bocche che felici mi accolgono litigandosi fino all'ultima goccia.
- Grazie fratellone, ne avevamo bisogno.
- Anche io, ora mi dovete aiutare a preparare uno spettacolino per stasera dopo cena.
- Spettacolino?
- Si, sadomaso con mamma
- Ancora!
- Ma non ti è bastato oggi? L'hai distrutta. E papà che dice?
- Me lo ha chiesto lei davanti a papà che è d'accordo.
- Papà è d'accordo? Ma se prima ti voleva strappare le palle, se non fosse stato per il ricatto non si sarebbe fermato.
- Ci siamo spiegati tutti e tre ed ha convenuto che ho fatto bene come ho fatto, ma questa è una cosa che non vi riguarda, la mamma sarà sempre come la conoscete e si delizierà ancora dei vostri corpi.
- Hai capito, maiale bastardo ricattatore stronzo ed anche paraculo. Comunque oggi ti devo confessare che mi ha eccitato vedere il trattamento della mamma e vorrei tanto privarlo - dice la sorellina.
- E poi come lo giustifichi al tuo fidanzato?
- Chi se ne frega o accetta me puttana e lui cornuto o cambio fidanzato.
- Hai capito la sorellina, puttana e masochista come la mamma.
Rido divertito.
 
 
A cena gli zii si prodigano in complimenti per la "mise" di mamma che devo dire è bellissima, eccitata da un pomeriggio di sesso con papà e dall'idea che tra poco si offrirà in tutto il suo splendore come mia schiava.
Digestivo e si comincia.
In sala c'è una vetrina a tre ante perfetta per quello che devo fare.
- Spogliati davanti a tutti e resta solo con slip calze e scarpe, schiava senza valore - dico
Un silenzio surreale, mamma si alza ed inizia uno spogliarello da consumata stripper, poi si inginocchia davanti a me
- Eccomi padrone sono tua.
Zia prova a parlare ma viene bloccata da papà
- Va tutto bene, tranquilla.
Le mie sorelle istruite a dovere la cospargono di olio profumato su tutto il corpo, poi passano una corda sopra la vetrinetta in modo da avere i due capi dai lati opposti.
Accompagno mamma e lego le mani tirando la corda in modo da stendere bene le braccia.
Altra corda passata sotto la vetrinetta e piedi legati a gambe aperte.
Mi avvicino e la bendo.
- Chi sei?
- Sono la tua schiava padrone, la tua inutile cagna che si offre al tuo volere.
- Cosa vuoi dal tuo padrone?
- Dolore e piacere da offrirti come pegno di sudditanza e totale appartenenza a te.
- Lo sai che sei solo un corpo inutile senza di me'?
- Si padrone, il mio corpo vive solo con te e per te, usalo come vuoi.
Da una borsa prendo un frustino per cavalli e lo schiocco sul tavolo, mamma sussulta, vedo la sua vagina inumidirsi immediatamente.
- Frustami padrone, fammi sentire il tuo potere.
Il colpo è improvviso forte cattivo colpisce il seno sinistro, l'urlo profondo scuote tutti, il secondo lascia un segno rosso sul destro
- Sii padrone grazie, ancora.
Il terzo la colpisce su una coscia e subito il quarto sull'altra simultanei. Continuo con colpi sul ventre e sul seno, fino a quando la sua pelle da candida e liscia diventa rossa e percorsa da striature violacee.
- Allora schiava sei soddisfatta? Vuoi che smetta?
- No padrone, ancora voglio godere per te, dammi ancora dolore e piacere.
Faccio segno alle mie sorelle che la slegano la girano e la bloccano di nuovo alle corde.
Mi giro verso papà e gli porgo la frusta, si rifiuta, non ci riesce.
Inizio a colpire schiena gambe e culo prima piano poi sempre più forte, mamma urla tutto il suo piacere, ora il suo corpo è unica chiazza rossa.
Le mutande sono fradice di umori.
- Ricordati troia senza valore, non devi godere se non te lo comando io.
- Si padrone, è solo eccitazione non sono ancora venuta.
Prendo un cubetto di ghiaccio ed inizio a farlo scorrere sulla schiena, trema si contorce per il freddo ed i brividi provocati dalla pelle ipersensibile.
Poi lo infilo nel culo che lo accoglie voglioso.
Ancora il frigo, confezione di carote grandi da brodo, le bagno con l'olio, sposto lo slip e la punta della prima apre la rosellina, un gemito, la seconda lo apre di più seguita dalla terza e dalla quarta, spingo forte ed entrano tutte in una volta e riposiziono la mutandina per evitare che escano, ora il gemito è un urlo di piacere e dolore.
Mia zia si alza infuriata.
- Basta la stai distruggendo sei un porco maniaco.
Mamma la blocca.
- No, lascialo fare, lo voglio, mi piace.
Zia si ritira in silenzio, nessuno parla.
 
 
 
Faccio segno alle sorelle che la girano e viene di nuovo legata.
Tolgo la benda
- Vuoi che smetta, inutile corpo?
- No padrone, ancora, fammi tua ancora.
- Ora puoi vedere cosa ti faccio, per cui il dolore sarà più forte aumentato dalla paura.
- Si padrone, fallo.
Da una scatoletta prendo un ago da siringa, lo vede, la paura nei suoi occhi mista a desiderio.
Con la punta inizio a giocare sul suo seno ed i capezzoli, trema di piacere, afferro il capezzolo e lo trafiggo con l'ago.
Un urlo bestiale invade la stanza
- Ancora?
- Si.
Secondo ago che entra perpendicolare al primo nello stesso capezzolo, nuovo urlo.
Senza darle il tempo di reagire applico lo stesso trattamento all'altro capezzolo.
Mamma è esausta, vedo il suo sguardo perso in una eccitazione senza fine.
- Padrone fammi godere ti supplico.
- Non ancora ho l'ultimo dolore da darti, il più forte, poi potrai godere, lo vuoi?
- Siiii, dammi questo ultimo dolore e fammi godere, sono la tua cagna per sempre.
Prendo un coltello, e taglio lo slip liberando il clitoride esposto gonfio e duro.
Lo prendo in bocca e stringo i denti, mamma urla di piacere, continuo a mordere e le urla diventano suppliche di continuare.
Mi fermo, un ago nella mano ed inizio a penetrarlo dalla punta, lentamente.
Un urlo gutturale disumano continuo esce dalla sua bocca, il suo corpo si dimena scomposto ed un ultimo urlo acuto e liberatorio annuncia il suo profondo godimento accompagnato da getti di orina successivi che la svuotano completamente.
Si accascia semisvenuta.
Tolgo aghi e carote e viene slegata abbandonandosi tra le braccia di papà.
Poi rivolta a me
- Grazie padrone, è stato bellissimo, ho goduto come mai nella mia vita.
Papà, accompagnato da mio zio, la porta in camera.
Li raggiungo, con un panno umido e caldo pulisco tutto il corpo facendo attenzione a togliere ogni traccia di olio sudore o altro, poi la cospargo con una crema lenitiva e sfiammante e la avvolgo in un telo morbido e vellutato.
Si addormenta con un sorriso, felice.
Papà mi guarda
- E' questo che intendevi nel non farle male?
- Tranquillo domani non avrà più segni nè dolore, lasciala dormire.
- Ma gli aghi?
- Sono gli aghi da insulina, non lasciano traccia, come hai visto non è uscita una goccia di sangue, solo tanta irritazione e niente altro.
- Ma chi ti ha insegnato questa pratica?
- La zia, è una master tra le più quotate, è bravissima. Prima ha fatto la scena per creare patos, sapeva benissimo quello che stavo facendo e che non era pericoloso.
- Papà e zio sono sconvolti, non lo sapevano.
Torniamo in sala, mia cugina si avvicina mi bacia e sottovoce
- Voglio che lo fai anche a me, mi ha sconvolto il piacere provato da zia.
- No, se vuoi provare chiedilo a tua madre, lei lo sa fare meglio di me.
- Ma tu hai il cazzo che poi voglio dentro di me.
- Scordatelo, il mio cazzo non lo avrai mai.
- Perché?
- Anche questo chiedilo a tua madre.
Le mie sorelle sono sconvolte, non credono a quello che hanno visto.
- Non ci chiedere più di aiutarti, credevamo fosse un gioco come oggi, tu hai distrutto mamma.
Mi stanno per colpire quando zia si avvicina.
- Bravo, sei stato bravissimo, tanto dolore e niente danni. L'allievo ha superato la maestra.
Ride, mi bacia e mi tocca il cavallo.
- Adesso qualcuno si dovrà occupare di te.
Mentre lo dice apre la zip e lo tira fuori con una destrezza da consumata master.
Si abbassa lo prende in bocca ed inizia una danza dentro fuori che solo lei sa fare, poi rivolta alla figlia
- Puttanella vuoi provare una scopata come si deve?
- Si.
- Vieni è ora che impari ad essere una vera donna.
La spoglia e la lega alle corde come mamma.
- Falla tua per la prima ed ultima volta, stasera non vale il nostro patto.
- Sicura?
- Si.
Mi avvicino ed inizio a giocare con la sua fica, la solletico, la scopro la penetro per saggiarne la consistenza, è bagnata eccitata dall'insolita posizione.
Continuo a penetrarla lentamente sento scaldarsi le dita con i suoi umori, geme, mi chiede di più, mi spoglio ed inizio un lento strusciare sulla sua vagina, si offre mi vuole dentro, aspetto, deve implorare.
Continuo a giocare con lei da fuori, inizia a dimenarsi
- Scopami, ora subito
Mi allontano, si infuria
- SCOPAMI!!
- Non ancora mi devi supplicare.
E mentre lo dico afferro un capezzolo e lo strizzo con forza, cattivo.
Il grido si perde in gemiti, il pube proteso in avanti, pronto.
- Ti supplico entra dentro di me, fammi tua.
Mi avvicino ed in un solo colpo sono in lei, urla, sento un bagnato differente, esco, è rosso, era vergine, la zia mi ha donato la verginità di sua figlia.
Rientro ed inizio a scoparla senza ritegno, forte profondo dominante, lei si offre ancora di più, le sue parole diventano mugugni sconnessi e viene, io con lei.
La zia la slega.
- Prima ed ultima volta, il patto ritorna in vigore.
- Ok zia.
- Quale patto? - dice zio
- Niente, non sono affari tuoi, è una cosa tra me e lui - risponde zia
Zio mi guarda
- Sei pericoloso, non ti avvicinare più a mia figlia o te lo taglio.
- Ok, zio, buonanotte.
Me ne vado da mamma.
- Come sta?
- Dorme
- Stasera ho capito la vera essenza della mamma, ho sbagliato a volerla proteggere, devo imparare a dominarla - dice papà.
- Chiedilo alla zia, sarà felice di insegnarti, buonanotte.
- Buonanotte.
Mi butto sul letto e mi addormento vestito.
 
Da quella sera la vita in famiglia è stata molto più piacevole e movimentata ed ancora oggi ricordo con nostalgia i tanti "giochi di famiglia" allargata anche a zii e cugina, ma questa è un'altra storia.

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