Gustato il pranzo con voracità, la fame era tanta, ci siamo tutti ritirati per un meritato riposino ben sapendo che a breve avremmo ripreso la nostra conoscenza.
Mamma entra in camera, un bacio voluttuoso e sorridendo.
- Non credere di essertela cavata, hai giocato con le mie bambine lasciandomi all'asciutto, ne pagherai le conseguenze.
Esce ridendo.
Il telefono squilla, è papà, avverte che sta partendo e che tra circa tre ore sarà a casa, con lui anche "zio e zia e la cugina".
Non sono veri zii, ma amici da sempre che hanno condiviso matrimonio, parti, battesimi, vacanze e tanto altro per 30 anni.
Noi li chiamiamo zii per affetto ed è come se lo fossero, anche la figlia, una fichetta niente male dell'età di mia sorella grande, la considero più come cugina che come corpo da scopare.
Mi troverò a cambiare idea molto presto, ma non corriamo.
Mi alzo per andare in bagno e mamma mi chiama.
E' sul letto coperta.
- Dopo pranzo ho sempre freddo, mi scaldi?
- Chiamo anche le sorelle?
- No, ho bisogno di un altro tipo di ... calore.
Mi tolgo il poco che ho e la raggiungo sotto le coperte.
Il suo corpo nudo mi accoglie caldo e pronto, le sue tette si offrono alla mia bocca che avida inizia a leccarle deciso a gustare ogni sapore odore di lei.
Il suo corpo profuma di femmina eccitata e vogliosa. le sue dita arrivano rapide sul mio sesso, lo carezzano, lo tastano, lo scoprono al tatto, lo afferrano decise ed iniziano a una danza sensuale eccitante, mai nessuna mi ha dato tali sensazioni.
Abbandono i suoi capezzoli e mi dedico a conoscere la sua intimità, niente a che vedere con le giovani sorelle, è gonfia, calda piena di umori, cedevole al piacere, desiderosa di essere colmata e soddisfatta.
- Si amore lecca e fammi godere, mi piace la tua lingua.
Inizio una conoscenza profonda lenta attenta, voglio godere di ogni centimetro ed anfratto.
Scopro un clitoride grande, rigido e duro come un piccolo pene, mi piace tenerlo in bocca, succhiarlo e sentirne la consistenza con i denti, mamma geme
- Si amore, così, mi piace che lo succhiano.
Continuo ad esplorare, scopro due anelli sulle grandi labbra segno di una sessualità più profonda ed intensa, ci gioco con la lingua e poi li tiro con i denti, un gemito più forte.
- Sii, così, tirali forte, mi piace sentite dolore, lo adoro.
Dolore? Ti accontento subito, la mia passione dare dolore.
Torno al clitoride e lo mordo deciso, un urlo di piacere accompagnato da una maggiore divaricazione delle gambe mi dice di continuare.
Continuo fino a renderlo rosso e rigato dai segni dei denti, mamma gode con una serie di sussulti incontrollabili.
Mi abbraccia dolcissima e mi sconvolge.
- Grazie amore, non ti credevo così bravo e soprattutto deciso sadico. Papà non riesce a darmi queste emozioni, ha paura di farmi male, ma io è proprio quello che voglio, sono masochista e da sempre desidero essere la schiava di un sadico.
Ho provato in alcuni club ma non mi è piaciuto l'ambiente, troppi rischi che non voglio correre.
Voglio essere la tua umile schiava sadomaso, lo vuoi?
- Si mamma, lo voglio, e ne sono felice.
Un bacio suggella questo patto che solo stamattina mi sembrava una chimera: avere una donna schiava a mia disposizione e poi mia madre, il massimo!
Mamma si tuffa sul mio sesso ingoiandolo con avidità e decisa a restituirmi il piacere goduto.
Ho voglia di affermare il mio essere padrone del suo corpo, la stacco le do uno schiaffo
- Se vuoi essere la mia sottomessa queste sono le regole:
- Io sono il tuo padrone e prenderai ordini solo da me
- Il tuo corpo da ora è mio e solo mio.
- Potrai scopare e lesbicare solo con il mio permesso
- Le mie voglie, i miei desideri ed il mio piacere vengono prima di tutto.
- Tu non potrai mai godere senza il mio consenso, mi devi chiedere il permesso.
- Posso cederti ad altri quando come e dove voglio e tu non potrai nè dovrai opporti, mai.
Accetti queste regole?
- Si amore mio, le accetto, sarò la tua schiava sottomessa da ora e finchè vorrai.
- Girati.
Si gira e da sdraiata la sodomizzo senza nessun riguardo, il suo ano mi accoglie avvezzo a tale pratica.
- Siii, aprimi, sono tua.
Mi muovo rapido cattivo padrone, la uso per il mio piacere e non il suo, geme si eccita sta per venire, mi interrompo.
- Ho detto che devi chiedermi il permesso di venire e puoi solo con il mio consenso.
- Ho capito amore
Uno schiaffo forte e cattivo
- Padrone, non amore
- Si padrone.
Riprendo a penetrarla dietro e lei si dona sconvolta dall'eccitazione, tocco la sua vagina, è fradicia, gli umori colano sulle cosce e sul letto.
Mi tolgo, aspetto che si calmi e poi la penetro davanti, un sussulto, mi accoglie morbida pronta sottomessa, continuo fino a sentire la sua muscolatura contrarsi, è pronta al piacere, interrompo si nuovo.
- Per favore padrone fammi godere, permetti alla tua schiava di donarti il suo piacere.
- Non ancora, girati e scosciati completamente, schiava.
Freme e si volta rapida, le gambe fino alla testa bloccate dalle sue mani, è completamente offerta a me, senza pudore senza più una sua volontà, è mia, il suo corpo è mio, ora devo avere anche la sua anima.
Chiudo la mano destra a pugno ed inizio a violare la sua fica, fa resistenza, non è pronta, spingo forte ed entro sconquassandola.
Un urlo forte gutturale misto di piacere e dolore fa accorrere le mie sorelle.
- Che cazzo stai facendo, maiale.
- Fatevi i cazzi vostri, se volete potete solo guardare, altrimenti fuori, è una questione tra mamma e me.
In silenzio si siedono vicino a mamma e le prendono la mano.
- Tranquille ragazze, lo voglio io, è il mio padrone, mi sono donata a lui.
- Mamma, che hai fatto! Tu non sai di cosa è capace di fare, l'ultima sua sottomessa non ha camminato per una settimana dopo una sessione sadomaso con lui.
- Va bene così, ormai mi sono donata a lui, lo voglio, non vi preoccupate, sfondami mio padrone, sfonda la tua troia.
Riprendo la penetrazione più forte e profonda, ad ogni colpo mamma urla e si dimena, rallento mi fermo, una calma che illude tutte e tre che sia finta.
L'altra mia mano si impossessa del suo culo, lo penetra con la stessa violenza della prima.
L'urlo è straziante, vedo il polso colorarsi di rosso, la sua rosellina ha ceduto.
Inizio a penetrarla con entrambe le mani, il suo volto è stravolto dal dolore che presto si trasforma in piacere.
- Padrone posso godere? Ti supplico.
- Si ora puoi godere cagna schiava.
Si abbandona ad un piacere profondo sconquassante che la fa saltare sul letto per poi accasciarsi esanime.
Tolgo le mani con uno strappo rumoroso, i suoi fori sono aperti, un leggero prolasso anale rosso vermiglio racconta la quanto successo.
Le mie sorelle basite ci guardano ammutolite.
Mi rivolgo a mia sorella.
- Pulisci e lecca il prolasso di mamma e fallo rientrare.
In silenzio si abbassa ed esegue ubbidiente.
Guardo la mia sorellina, puliscimi le mani, leccale troia, lo fa in silenzio.
Sono mie anche loro, ci sarà da divertirsi.
- Mamma apri la bocca che voglio riempirti la gola, ma tu non devi godere.
La penetro fino in fondo bloccando la respirazione, gli occhi si riempiono di lacrime, conati, tosse, godo nella sua gola.
- Grazie padrone di avermi regalato il tuo seme forte e maschio.
La prendo per mano e delicatamente la faccio alzare, la sorreggo fino al bagno, la faccio mettere in ginocchio nella vasca a bocca aperta.
- Bevi tutto, se ne fai versare una goccia ne pagherai le conseguenze.
Chiude le sue labbra sul mio cazzo, inizio a pisciare nella sua bocca, ingoia tutto e rapidamente tra conati e colpi di tosse che escono dal naso misti a muco ed orina.
Finito mi lecca e pulisce tutto.
- Grazie padrone, mi hai fatto sentire la tua schiava umile e sottomessa, mai nessuno mi aveva dato tanto, sono tua.
Ora è mia anche nell'anima.
Le mie sorelle aiutano la mamma a tornare a letto, stasera papà avrà una bella sorpresa.
Esco, devo fare compere.
SORELLE 3 - MAMMA ED IL SUO MASOCHISMO
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Aggiunto: 1 anno fa
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