"la luce soffusa della stanza , sembrava la scenografia perfetta di un film noir della Germania dei primi del '900.
Lui era appisolato sul divano , il sigaro abbandonato sul posacenere ed un bicchiere di whisky ancora da bere , forse solo appena sorseggiato, la sera tarda batteva e le due di una qualsiasi mattina di fine maggio.
Lei rincasava dalla cena aziendale, scarpe in mano per non fare rumore e sorriso ebbro di vino e di leggerezza .
Pochi passi verso di lui , sigaretta accesa, un colpo di tosse per schiarire la gola e destare il suo uomo , in un lieve tentativo di richiamo lussurioso lasciato cadere ai primi istanti sul nascere.
Le palpebre appesantite dal sonno e la voglia di togliersi la giornata dal viso , una spugna un po' di latte detergente, un sorso di acqua ed il sapore di dentifricio tra i denti serrati tra uno sbadiglio e l altro.
Ad ogni passo il cadere delicato e caotico degli abiti come a spogliare una bella margherita dei suoi petali.
Un po' di pace, il silenzio ovattato nella camera da letto, illuminata solo dal messaggio di lui al telefonino.
“Grazie per la bella serata “
Non c'è trucco , e senza inganno, lei aspettava Lui a letto pensando ad egli oltre quel telefonino, che ancora sudato di lei , le stava scrivendo.
Nella penombra le ombre sembrano tutte uguali, ma il sorriso degli amanti rimane la percezione più sublime di una realtà coricata tra un divano , un bicchiere, ed un'insolita cena aziendale."