MARZIA NEL LETTO CON ME ED ABDUL.
Per mesi e mesi Michele aveva fatto soffrire la mia amica Marzia e la supponenza con cui trattava le persone (specialmente Abdul) gli ha fatto commettere il madornale errore di inimicarsi proprio con me, che conoscendo tutte le debolezze del suo rapporto sentimentale,  ho pazientemente scavato la terra sotto i piedi del suo bene più prezioso,(la moglie Marzia) fino a farla cadere nella mia trappola. Come ripetutamente detto nel capitolo precedente, Marzia ha un carattere decisamente più sensibile ed insicuro rispetto al mio, inoltre su certe cose, assomigliava più ad una ragazzina utopista che ad una donna adulta, per tradire Michele certamente sognava uno di quei prìncipi che si vedono solo nelle favole o nelle fiction televisive, ma il fatto di poter venire a casa mia in totale tranquillità e compiere il "fattaccio" sotto la mia ala protettiva, senza l'ansia di destare il minimo sospetto del marito, ha giocato un ruolo decisivo. Dal momento che, a caval donato non si guarda in bocca, Marzia doveva accontentarsi di Abdul, d'altronde anche se inizialmente le poteva sembrare un ripiego perchè non trovava niente sexy la sua pancia saliente, essendo la mia amica parecchio maliziosetta, sapeva perfettamente che le migliori qualità del mio ganese, se ne stavano nascoste dentro i pantaloni. Proseguendo da dove eravamo rimasti dal capitolo precedente, poco dopo aver ricevuto la telefonata di Marzia, preparai la cena per Abdul e gli comunicai per filo e per segno del "regalino" che gli avevo preparato, Immediatamente affiorò sulle labbra del mio ganese un sorriso beffardo, l'idea di scoparsi la moglie di Michele gli fece andare subito il testosterone fuori controllo, così mi prese quasi di forza, mi fece sedere sulla tavola ancora mezza apparecchiata, mi sfilò le mutandine da sotto la gonna e quasi in segno di ringraziamento mi scopò in maniera allucinante facendomi godere ripetutamente.
“Mi piace che fai sapere alle tue amiche quanto il mio cazzo faccia godere, fanno la loro vita agiata con quei fighetti di maritini ma quando la figa prude, quelle puttane implorerebbero per essere sfondate dal mio grosso cazzo ”
Una volta arrivato il sabato, approffittando del fatto che Michele ancora una volta aveva preferito andarsene a sciare in montagna piuttosto che starsene in compagnia di sua moglie, Marzia colse immediatamente la palla al balzo, furbescamente portò i bambini dai nonni materni e venne a casa mia per l'ora di pranzo, puntuale come un'orologio svizzero. Anche se vestita in maniera non appariscente, con jeans e un bel maglione firmato di color rosa, notai subito che aveva passato la mattinata dalla parrucchiera e dalla manicure, perchè capelli e mani erano assolutamente ineccepibili. Se io ho un corpo sinuoso e decisamente più sexy agli occhi degli uomini, Marzia ha un corpo normalissimo, anche se discretamente proporzionato è un pò segnato dalle due gravidanze avute in passato e dalla poca attività fisica svolta; ad essere sincera non ha grossi difetti ma neanche tanti pregi, oserei definirlo un fisico senza infamia e senza lode. Come punto forte, la mia amica ha viso molto carino, contornato da lisci capelli castani chiari che le arrivano alle spalle e due occhi color nocciola, molto dolci che ne risaltano la timidezza ed incoraggiano anche i maschietti più timidi a corteggiarla. Con questa grande novità a pranzo, Abdul tutto eccitato già si pregusta la mia amica, non sta più nella pelle e non vede l'ora di finire il pasto, per questo si ingozza frettolosamente, tanto che, seppur sottovoce ed in maniera scherzosa, lo devo ripetutamente riprendere:
“Abdul mangia piano perchè così stai spaventando la mia amica, ahaha”
Un pò di buon vino aiuta a stemperare la tensione di Marzia che dopo il pranzo, seppur a debita distanza, si accomoda nel sofà vicino ad Abdul, aspettando il caffè. Poi, dopo circa mezzoretta di inutili discorsi, vedendo Marzia un pò pensierosa e forse ancora dubbiosa, la prendo sottobraccio e la porto in camera; strizzando l'occhiolino ad Abdul gli faccio segno di spogliarsi ed aspettarmi in sala. Nella camera da letto, abbasso immediatamente le tapparelle, facendo più buio possibile:
"Tranquilla Marzia, ci sono anche io qui con te, tu sei bella, hai un marito che non ti scopa e non ti valorizza per come sei, è arrivata finalmente l'ora di pensare a te e divertirti...rilassati e lascia fare ad Abdul, adesso te lo vado a chiamare".
Forse vorrebbe dirmi qualcosa ma io non le do il tempo, l'abbraccio affettuosamente, poi le sfilo il soffice maglione e le slaccio i jeans, allora lei se li toglie lentamente, rimanendo in piedi vicino al letto solo con un perizomino rosa. Io esco dalla stanza e vado da Abdul che se ne sta nudo seduto sul sofà, mi inginocchio a lui e gli prendo in bocca quel suo cazzo ancora moscio; la padrona sono io ed è compito mio farglielo venire duro, infatti con la mia lingua, il suo cazzone non si fa attendere e diventa subito statuario:
“Adesso vai a prenderti il mio regalo, il marito di Marzia ti disprezza ma lei per fargli un dispetto, è di là che ti aspetta, ansiosa e vogliosa di provare il tuo cazzo, devi farla godere per bene”
“Michele è spacciato, adesso gli spacco la figa alla moglie!”
Abdul non è bravo con le parole, ma qui non c'è ne nemmeno bisogno, ho fatto tutto io e lui si reca velocemente nella stanza a fare quello che è più capace. Marzia mi  tiene per una mano e mi chiede di rimanere, allora mi siedo nel letto di fianco a lei e direziono la sua mano fino ad impugnare il duro cazzone di Abdul, che se na sta in piedi davanti a noi due. Marzia mi guarda e con una risatina ironica, cerca di cammuffare tutto il suo stupore:
“Mamma mia, com'è grossa questa cappella, è enorme!”
Con poca finezza Abdul glielo sbatte in bocca, Marzia forse anche confortata dalla mia presenza, piano piano perde la sua timidezza ed incomincia a spompinarlo con bravura, poi stacca la sua bocca e con due dita me lo spinge dentro la mia, per alcuni minuti ce lo assaporiamo insieme con molta cura ma poi bisogna smettere perchè Abdul sta rantolando come un animale agonizzante e vuole sbatterlo nella figa di Marzia. Mentre Abdul si mette il preservativo, Marzia si sfila le mutandine ed implora:
“Ti prego Abdul fai piano, è troppo tempo che non scopo ed il tuo cazzo è molto più grosso di quello di mio marito, farai fatica ad infilarlo”
Io accarezzo amorevolmente la figa alla mia amica, è bagnata ma ha meno lubrificazione rispetto a me, che sono sempre fradicia in tutte le occasioni; capisco benissimo che Marzia non ha mai tradito suo marito e con questa situazione un pò particolare è ancora visibilmente troppo tesa, allora per aiutarla, le bacio una guancia, poi il collo e con una mano la sditalino:
“Rilassati Marzia e lascia fare a noi”
Non ancora contenta, mi inginocchio e cosa che non ho mai fatto in vita mia, gliela lecco, Anche se non sono tanto esperta in queste cose, la mia lingua accarezzando il suo duro clittoride la fa gemere intensamente. Dopo alcuni minuti, arriva uno scalpitante Abdul:
“Spostati Giulia, fammelo mettere dentro”
Prima di farmi da parte, con un'ultima slinguata stracolma di saliva, lascio la fighetta della mia amica completamente inzuppata e pronta ad accogliere quel cazzo africano che straripa in tutta la sua durezza. Quando Abdul sale sopra a Marzia ed il letto inizia a cigolare, la mia amica incomincia a contorcersi e gemere focosamente sotto la forte pressione del ganese. Abdul è visibilmente eccitato dalla situazione, sembra un pirata che ha appena sottratto un tesoro al suo peggior nemico ed è sorprendente vedere con che passione si gode questa sua nuova preda. Io accendo l'abat jour, poi accarezzo Abdul e con la mia lingua sfioro dolcemente la sua schiena, vedo i muscoli delle sue natiche contrarsi mentre spinge spietatamente il suo cazzone dentro Marzia ed immagino perfettamente il piacere che sta provando la mia amica in questo momento, praticamente immobilizzata, Marzia chiude gli occhi ed è in balìa del mio ganese che le bacia avidamente il collo e continua nel suo costante ed implacabile su e giù, su e giù. La povera Marzia, venendo da mesi di completa astinenza, si sta sciogliendo come neve al sole sotto i colpi del mio toro africano ed infatti, poco dopo, i suoi gemiti aumentano improvvisamente di volume, lei tutta indemoniata si dimena disperatamente come a voler sfuggire da quella presa e rifiutare il piacere da lei tanto sospirato, ma Abdul con grande maestria, ritrova velocemente la giusta posizione, la immobilizza nuovamente sotto il suo peso e le affonda ancora 4-5 colpi ben assestati, facendola inesorabilmente venire. La mia amica  mi guarda quasi sconcertata, poi si porta entrambe le mani sul viso:
“Che vergogna, non volevo venire così velocemente!”
Abdul scende dal letto, gira Marzia mettendola in ginocchio sopra il letto e se la sbatte alla pecorina. Dopo l'orgasmo Marzia ha perso le remore iniziali, adesso è molto più disinvolta e si gode pienamente la prestanza sessuale dell'africano che la martella incessantemente, facendola praticamente urlare ad ogni spinta. Io, coricata sul letto, eccitata nel vedere gli occhi libidinosi e pieni di soddisfazione dell' africano, mi masturbo energicamente, poi mi inginocchio davanti a Marzia abbracciandola dolcemente, le afferro una mano, me la porto sulla figa e vengo tra le sue dita. Abdul sempre incollato dietro Marzia, riesce a farla gridare di piacere ad ogni suo affondo e sentendosi il dominatore assoluto della scena, ne approffitta per togliersi un sassolino dalla scarpa.
“Tuo marito non può competere con il mio cazzo, vero Marzia? Ti piace godere con il mio cazzo?"
Marzia abbassa lo sguardo e continua ad ansimare a tutto volume, Abdul allora insiste:
"Rispondimi altrimenti mi fermo e scopo Giulia”
Non volevo che Abdul parlasse tanto, perchè ero sicura che avrebbe sparato qualche cazzata e con questo, rovinare tutto quello che avevo preparato nei minimi dettagli, ma con piacevole sorpresa, vedo che ormai Marzia è entrata in perfetta sintonia al nostro giochetto ed essendo nuovamente vicina all'orgasmo, per paura che Abdul si fermi veramente, cede al  suo ricatto e con una voce estremamente sensuale, lo supplica:
“Non ti fermare Abdul, ti prego scopami! Voglio castigare mio marito godendo con il tuo grosso cazzo dentro!”
 Marzia schiaccia la sua bocca contro la mia guancia, forse come a volersi nascondere, poi tra un grido e l'altro mi bacia ripetutamente come in un segno di ringraziamento ed esplode in un altro mostruoso orgasmo. Abdul continua a scoparla a suo piacimento per ancora un paio di minuti, poi tutto ansimante si scosta leggermente da lei indietreggiando leggermente, si sfila il preservativo e le innonda sia la schiena che le natiche con innumerevoli spruzzi di sperma che sembrano non avere più fine. Abdul tutto sorridente va a farsi la doccia lasciando Marzia nel letto, che quasi sconsolata mi guarda con uno sguardo supplichevole di perdono:
“Oh Giulia mi vergogno ad avere goduto così tanto, con il tuo uomo, ma non ne potevo veramente più e lui te lo spinge dentro così intensamente”
“Ma Marzia di cosa ti preoccupi, Abdul non è di nessuna, non vedi che porco è? Godiamoci questi momenti senza inutili stress, hai visto che alla fine ci siamo divertiti tutti e tre? ”
E' proprio vero che non si finisce mai di imparare a conoscere le persone, perchè sinceramente non avrei mai immaginato che la timida Marzia, con quel viso quasi angelicale da brava ragazza e quei gusti raffinati nel vestirsi sempre con estrema eleganza, potesse nascondere un lato sessuale così focoso
Continua...

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