Questa è la storia vera di come sono passata dall'essere una moglie remissiva e casalinga ad essere una grande appassionata di cazzi.
Mi chiamo Giorgia e sono una donna appena cinquantenne. Mi ritengo ancora abbastanza attraente, il mio corpo risente un po' dell'età, ma ricevo molti apprezzamenti da svariati uomini. Sono alta 1,60m, occhi verdi e capelli biondi, lunghi e mossi. Ho un fisico snello e curato, porto una terza di seno e ho un culo niente male, a giudicare dagli sguardi che mi vengono rivolti. 
Sono sposata da 25 anni con Gianni, ma le cose non vanno benissimo. In realtà mio marito è una persona stupenda, ma dal punto di vista sessuale è molto carente. Sempre stato disinteressato al sesso, alla sperimentazione, alla trasgressione. Le uniche attenzioni che ho ricevuto in questi anni sono state delle brevi scopate prima di dormire, in cui mi prendeva a missionario e in pochi minuti veniva, prima di cadere nel sonno. Mi duole il cuore ad ammetterlo, ma non mi ha mai regalato un orgasmo, ho sempre dovuto fare da sola. Inizialmente credevo che fosse così un po' in tutte le coppie, ma col passare degli anni e del confrontarmi con le mie amiche, capii che non era affatto così. Giulia, mia confidente da quando eravamo ragazzine, mi raccontava ogni settimana le pazze avventure che viveva, sia col marito che con l'amante di turno. Facevano cose che non avrei neanche potuto immaginare di fare con Gianni, completamente fuori dal mondo. Ogni volta, puntualmente, dovevo masturbarmi a causa dell'eccitazione che mi provocavano quelle storie.
Non avevo mai pensato di tradire mio marito, che all'infuori della sfera sessuale è una persona d'oro: onesto, gentile, premuroso, attento.
All'ennesima volta in cui Gianni mi "utilizzò" per svuotarsi e dormire, ne ebbi abbastanza. Decisi che da quel momento in poi mi sarei cercata il piacere altrove, a sua insaputa. Ci girammo di schiena, ai lati opposti, e mentre lui russava io iniziai a pensare a come fare e che precauzioni prendere per non farmi scoprire.
L'indomani mi documentai un po' sul web, ritrovandomi a scartare molte opzioni. Tinder non faceva per me, troppi giovani, troppe chiacchiere, volevo qualcosa che mi desse subito ciò che cercavo: scopare e basta. Inoltre nella mia città è abbastanza diffusa come app, volevo assolutamente evitare di essere vista da qualche conoscente, o peggio ancora, parente.
Giulia, ancora una volta, mi svoltò la giornata dopo essermi sfogata con lei. Mi consigliò di usare il suo stesso sito, ovvero FB. Mi fece molto ridere il nome, parodia del noto social network, ma era chiaro nelle intenzioni. L'interfaccia era simile, ma lo scopo appariva decisamente più piccante.
Finalmente avevo trovato ciò che faceva al caso mio, un sito specializzato in incontri occasionali, senza impegno e, soprattutto, attento alla privacy. 
Mi iscrissi a FB caricando qualche foto in cui mi vedevo bella. Ne postai un paio in abito da sera, una in cui ero più casual e infine la mia preferita: uno scatto in costume, che lasciava intravedere il mio seno non troppo velatamente. L'aveva scattata mio marito qualche mese prima, al mare, e mai fatta vedere a nessuno perché la considerava troppo erotica.
Entrando nel sito mi accorsi delle centinaia di donne nei paraggi, che a quanto pare erano nella mia stessa situazione, o forse semplicemente cercavano svago. C'era una certa Veronica, mia coetanea, che non si era fatta le mie stesse paranoie nello scegliere le immagini. Aveva postato una serie di scatti spinti, provocanti, che eccitavano anche me, che sono etero.
Non passò molto tempo prima di ricevere i primi messaggi. Molti erano fuori dal mio target, troppo giovani, troppo vecchi, non curati esteticamente. La sera, invece, mi contattò Massimo. A giudicare dal profilo sembrava un bell'uomo, un fisico normale, alto, brizzolato, con gli occhi azzurri. Capii subito che rispecchiava tutti i miei gusti, inoltre si era dimostrato educato e gentile.
Parlammo molto, inizialmente di cose generiche, poi anche delle nostre vite private e delle nostre esperienze. Già il giorno seguente la situazione si scaldò molto. Iniziammo a scambiarci foto normali, per poi commentarle e farci complimenti. Prima di andare a dormire, però, volli alzare un po' l'asticella e vedere cosa sarebbe successo. Mentre Gianni finiva di farsi la barba, chiuso in bagno, approfittai del grande specchio della camera da letto per farmi un selfie piccante. Avevo solo un perizoma elegantissimo in pizzo, per il resto ero completamente nuda. Una mano teneva il telefono, l'altra copriva lievemente un capezzolo. Mi sbrigai e scattai circa cinque o sei foto, per poi rimettermi la vestaglia classica e non destare sospetti.
Già nel letto, scelsi lo scatto migliore e lo inviai a Massimo, con scritto: "Regalino della buonanotte".
Mi raggiunse Gianni, che dopo aver letto un libro per una decina di minuti, si addormentò lasciandomi sola e insoddisfatta, come sempre.
Quella sera, però, non ero triste, ma l'esatto opposto. Ero contenta di essere libera di poter chattare con quell'uomo e vedere cosa sarebbe successo.
Appena sbloccai il telefono mi trovai una nuova immagine da Massimo, la aprii e vidi il suo corpo, nascosto da un fine asciugamano. Guardando tra le gambe, si notava un vistoso rigonfiamento sotto il telo, doveva avere un cazzo veramente importante.
Assicurandomi che mio marito russasse a dovere, ne approfittai per andare un attimo in bagno, dove scattai una seconda foto.
Mi tolsi la vestaglia e rimasi completamente nuda, divaricai un po' le gambe sedendomi sulla vasca. Venne fuori qualcosa di molto eccitante, il buio creava un alone di mistero. In primo piano si vedevano le mie belle tettone, ma osservando meglio, più in basso si distinguevano anche le labbra della mia figa eccitata. Inviai e tornai a letto. 
Stavolta la risposta fu più diretta: foto del suo membro in erezione, che confermava le mie teorie sulle dimensioni.
Era lungo, ma soprattutto largo e venoso. Se lo avessi avuto davanti lo avrei succhiato come Dio comanda, per poi cavalcarlo. In quel momento avrei voluto svegliare Gianni per farmi sbattere e sfogarmi, ma sapevo che sarebbe stato inutile, dovevo procedere da sola. Le mie dita iniziarono a stimolare la figa, sempre più intensamente, guardando lo schermo.
Iniziò una lunga chat erotica tra me e Massimo, in cui ci raccontammo cosa ci saremmo fatti a vicenda, e come stessimo godendo in quel momento. Quando arrivò l'ultima immagine, che ritraeva la copiosa sborrata che l'uomo aveva fatto pensandomi, cedetti anche io. L'idea che Massimo si fosse eccitato così tanto mi face sentire nuovamente attraente, bella, desiderata. Strofinai il mio clitoride freneticamente, fino ad esplodere in un orgasmo che mi fece vibrare le gambe. Soffocai i gemiti nel cuscino, proprio accanto a mio marito, e mi addormentai rilassata.
La sveglia suonò puntuale e trovai Gianni che mi guardava pensieroso.
"Perché hai le mutandine abbassate?", mi chiese.
Che stupida, mi ero abbandonata al relax senza ricompormi, ero praticamente svenuta per le sensazioni provate.
"Ehm, mi sono...mi sono masturbata in piena notte", risposi incerta.
Non fece domande, ma solo un'espressione strana del tipo "contenta tu...".
Mentre lui andò a fare colazione, non persi l'attimo per tornare su FB. C'erano ancora i messaggi della sera prima, in cui Massimo intuiva cosa stessi facendo e mi augurava la buonanotte. 
La giornata continuò normalmente, sbrigai i miei impegni, ma con un occhio sempre rivolto alla chat. Potevamo parlare di tutto, ma la cosa più intrigante era flirtare e tenersi gli ormoni accesi a vicenda, tutto il tempo.
Arrivò, così, la fatidica proposta di incontrarci da parte dell'uomo. Ero un po' titubante, un conto era il sexting, un altro era vedersi dal vivo. Mi convinsi presto, dato che mi ricordai il motivo e l'esasperazione che mi avevano portato sul sito.
Ci accordammo per il Venerdì sera, in un locale fuori città, lontano da occhi indiscreti.


Continua...



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