Ero a casa di miei genitori e stavo pensando tra me e me cosa fosse stata la mia vita se non avessi incontrato mio marito e mi avesse dato dei figli splendidi.


Non mi ero accorta che si era fatto tardi e dovevo tornare a casa.


Salutai i miei genitori e usci di casa, scendendo a piedi dal quarto piano.


Al primo incontrai un mio ex Peppe che si fermò a salutarmi e lo fece perché mio marito non c’era, altrimenti non lo avrebbe fatto.


Io avevo indosso una gonna svolazzante di colore scuro, la mia camicetta di seta aperta fino all’incavo del seno e sotto una mutandina mini, con un reggiseno che lasciava cadere le tette.


Peppe mi guardò, ma era più interessato alle mie gambe che erano ancora perfette come quando avevo 18 anni.


Non mi lasciò dire molto, mi mise la mano in mezzo alle gambe e mi spostò subito il lembo della mutandine, in un attimo mi ritrovai due sue dita in fica che mi tormentavano il basso ventre, cominciai a toccarmi anch’io.


Non mi ero ancora dimenticata di Peppe che mi aveva per la prima volta infilato il suo palo su per il culo provocandomi una perdita di sangue che, dapprima, fu dolorosa, ma poi il piacere fu immenso tra sperma e sangue che usciva dal mio buchino, diventato un buco enorme.


Neanche Peppe lo aveva dimenticato e subito mi girò e in un niente il suo cazzo mi entrò senza alcuna resistenza nel culo, questa volta cominciai a sorridere e voltandomi verso di lui gli sussurrai: ”Peppe, sai quanti cazzi sono entrati li dentro dopo il tuo”?


Volle sapere quanti e io: ”Almeno una cinquantina”.


E lui rispose: ”Si vede, sei sfondata come il traforo del Monte Bianco”. Ma non smise di scoparmi il culo.


Tutto d’un tratto lo tirò fuori e lo mise nella mia fica che ardeva dal piacere di prenderlo. Peppe aveva un cazzo enorme, una trentina di centimetri di sicuro e non ne era rimasto fuori neanche un millimetro.


La mia fica era piena del cazzo di Peppe che, nel frattempo, mi toglieva il respiro con le sue stantuffate.


D’improvviso sentimmo una porta aprirsi e il fratello di Peppe, Giovanni, ci guardava allibito, come chissà cosa stavamo facendo.


Allora Peppe lo invitò ad avvicinarsi e senza altro dire si rivolse a lui: ”Giovanni, dai metti il tuo cazzo in bocca a Letizia, non ti preoccupare che lei lo farà scomparire spompinandoti, sai è diventata una vera gran puttana da quando si è sposata”.


Così fece Giovanni, si avvicinò e mentre era piegata in due per farmi chiavare da Peppe, lui mi mise il cazzo in bocca che cominciai a spompinare di brutto, ormai non ero più presente a me stessa.


Senza alcun avvertimento Giovanni mi sborrò in bocca, e fu una cosa esagerata, mi sporcò la camicetta di seta nera e il reggiseno e nel frattempo Peppe, preso da chissà quale raptus, mi venne in fica almeno due volte e mi bagnò le mutande e la gonna.  


Ormai eravamo appagati, ma io dovevo entrare in auto da mio marito Federico che nel frattempo era venuto a prendermi.


Mi ricomposi come possibile, salutai entrambi con un bacio con tanto di lingua in gola, nonostante la mia bocca fosse sporca di sborra e ripresi le scale per scendere in cortile.


Mio marito era al di là della strada e quando mi aprì lo sportello e fui entrata avvertì subito un odore strano: “Letizia cos’è questo odore? Sembra sperma”.


Poi si accorse della camicetta e della gonna sporche di liquido.


“Voglio sapere tutto” alzando il tono della voce.


“Federico stai tranquillo, ho avuto un problema nel palazzo dei miei genitori, ricordi Peppe? Te ne avevo parlato”. “Si mi ricordo, era uno dei tuoi tanti ex”.


“Non  me ne volere, ma scendendo le scale l’ho incontrato e……..”. “Cosa è successo”.


“Mi ha scopata sulle scale e il suo cazzo me lo ha messo dappertutto, in figa e nel culo”.


“Poi è arrivato suo fratello che mi ha sborrato in bocca”.


“Letizia, possibile tutto ciò, non posso lasciarti un momento da sola? Mi stai facendo cornuto continuamente ormai”.


“Tesoro, non preoccuparti mi sono fatta pagare, mi hanno dato 300 euro”!


Ma non era vero.


 


 

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