Vivian è sempre stata una ragazza molto timida e riservata, una di quelle ragazze dallo sguardo dolce, gentile.
Era di una bellezza delicata, limpida:
aveva la pelle chiara e setosa, un fisico snello, gli occhi verdi e dopo aver lasciato il suo primo fidanzato aveva tagliato i lunghi capelli biondi, sopra le spalle, come per cambiare vita.
Era però un nuovo mondo quello che viveva, quello delle feste, delle persone nuove, un mondo che non conosceva dopo aver passato tutta la sua vita rinchiusa nel suo castello per 17 anni.
Una sera era stata invitata ad una serata in discoteca.
Indossava un vestito che le arrivava sopra la metà coscia, nero con i brillantini e le lasciava la schiena nuda.
Si era truccata, il verde risaltava con l'ombretto nero, si era messa dei glitter intorno agli occhi e il rossetto.
Era bellissima.
Arrivata dentro aveva trovato i suoi amici, le avevano offerto da bere e avevano iniziato a ballare. La musica rimbombava nel suo corpo, la prendeva e la muoveva da dentro.
-Vivi vuoi un altro ginlemon? - le disse qualcuno porgendole un bicchiere. Lei lo prese e in pochi sorsi lo aveva svuotato, tutto iniziava lentamente a farsi confuso ma era una sensazione bellissima, si sentiva leggera, così bevve qualcos'altro e qualcos'altro ancora, fino a quando era completamente persa nei bassi della discoteca, le luci la confondevano, non sapeva dove fossero i suoi amici, li cercò con lo sguardo ma non c'erano.
Continuò a ballare, fino a quando non sentì delle mani che le toccavano il corpo.
Si girò, c'era un ragazzo, un scuro di pelle, alto, con gli occhi neri e i capelli corti.
Ma non c'era solo lui.
C'era un altro ragazzo, probabilmente un suo amico, dalla pelle chiara e i capelli marroni un po' più lunghi del primo.
Dovevano essere entrambi qualche anno più grandi di lei.
La toccavano mentre lei continuava a ballare, si avvicinavano sempre di più, uno di loro la baciò in bocca mentre l'altro si strusciava su di lei e poi si invertirono. Vivian non capiva quello che stava succedendo ma si lasciava trasportare, come una bambola dalla musica e dai due sconosciuti.
Le baciavano il collo, stringendola a loro come se fosse una loro proprietà.
- Vieni con noi - disse quello dalla pelle chiara. Aveva le braccia tatuate e un piercing sul sopracciglio, gli occhi azzurri risaltavano tra le luci colorate.
Vivian lo guardò, confusa
- Dove andiamo? -
- Fidati, non ti preoccupare, ci pensiamo noi - rispose l'altro.
Lei si lasciò portare fuori, seguendoli come ipnotizzata.
Salirono in macchina, il ragazzo con i tatuaggi si sedette al volante, mentre l'altro la prese in braccio e si mise nel sedile affianco facendola sdraiare con la testa sulle gambe dell' amico.
La macchina partì.
Il tipo con i tatuaggi con una mano le accarezzava il viso,
- Sei davvero bellissima - mormorò guardando l'altro che le toccava le gambe.
Vivian chiudeva gli occhi, sul punto di addormentarsi, si sentiva cullata, andava tutto bene.
Il ragazzo di colore infilò la mano dentro il suo vestito, sfilò le mutandine nere di cotone e le lasciò cadere a terra.
Iniziò a toccarla muovendo piano le dita, lunghe e forti.
Vivian aprì i grandi occhi verdi e guardò il ragazzo su cui poggiava la testa.
- Non guardarmi così piccola - disse mordendosi le labbra e stringendole il collo con la mano che prima la accarezzava,
- mi fai morire se mi guardi così -
L'altro ragazzo sorrise malizioso e accelerò le dita, andando più veloce, lo eccitava vedere l'amico non poter toccare quella meraviglia.
Infilò due dita dentro lei che gemette inarcando la schiena, non staccava gli occhi dal ragazzo tatuato.
Il suo sguardo innocente lo faceva impazzire ma stava guidando, non poteva fermarsi.
- Vuoi farmi schiantare? - disse all'amico che rispose serio
- voglio scoparla -
La macchina accelerò, schiacciandoli ai sedili e pochi minuti dopo si fermò. Scesero prendendola in braccio, Vivian non riusciva a stare in piedi.
La portarono dentro casa e chiusero la porta a chiave.
Il ragazzo dai capelli castani la teneva in piedi, mentre l'altro le sfilava il vestito da dietro poi la girò e la baciò.
Era nuda, quello con i tatuaggi le si avvicinò schiacciandola sul petto scuro dell' altro, le toccò il culo e poi scese, mettendole la mano tra le gambe.
Infilò bruscamente le dita e iniziò a sditalinarla.
Le sue gambe tremavano, gemeva aggrappandosi alle muscolose spalle del ragazzo dalla pelle scura che le teneva i capelli.
Poi si sentì piegata a metà, si trovò in bocca il suo cazzo, mentre l'altro la scopava a 90.
Non stettero tanto in quella posizione, la buttarono sul divano, il ragazzo con i tatuaggi la fece sedere su di lui, mentre l'altro appoggiava le ginocchia sul bordo del divano in mezzo alle loro gambe. Il primo la teneva semisdraiata su di lui, stringendole il collo, mentre l'altro le teneva le gambe aperte e la baciava.
Fece un urlo stringendo gli occhi quando il cazzo bianco le entrò nel culo mentre quello nero nella figa contemporaneamente.
Iniziarono a scoparla insieme, mentre le lascrime le bagnavano le guance rovinando il trucco. Non si fermavano, spingevano sempre più veloce, non lasciandole nemmeno il tempo di respirare, la sua voce usciva soffocata ad ogni colpo.
- Ti piace così? Eh -
- Certo che le piace, non vedi come gode?-
disse il ragazzo di colore scopandola più forte ancora.
Lei buttò indietro la testa aprendo la bocca, non riusciva nemmeno a urlare, strinse gli addominali chiudendo gli occhi e improvvisamente si irrigidì.
I due non rallentarono, spinsero ancora di più facendola venire e le sborrarono dentro.
I caldi getti la riempirono, mentre lei aveva dei bruschi spasmi per l'orgasmo provato.
Il ragazzo in ginocchio si accasciò rimando dentro di lei, anche l'altro non uscì, il respiro affannato della ragazza adagiata sul suo petto lo faceva eccitare anche se era appena venuto.
Dopo alcuni minuti si sfilarono, la sborra colò dalla sua figa e dal culo mentre lei ancora tremava.
La presero in braccio e la portarono in bagno.
Il ragazzo di colore accese l'acqua della doccia mettendola calda mentre l'altro le struccò il viso e le lavò i denti
- L'acqua è tipeida, portala qui -
la adagiarono delicatamente nella doccia e la lavarono, accuratamente. Lentamente iniziava a riprendersi anche dalla sbronza e a ritornare lucida.
Una volta finito la avvolsero in un asciugamano e la fecero sedere sul water.
Il ragazzo tatuato le pettinava i capelli mentre l'altro li asciugava con il Phon, poi le misero una delle loro magliette e la portarono a letto. La fecero sdraiare sotto le coperte, in centro, si misero accanto a lei, uno da una parte uno dall' altra, abbracciandola piano, con dolcezza fino ad addormentarsi.