Feci la conoscenza di Chiara molto tempo fa, eravamo colleghi. Ma in quei posti dove sei talmente in tanti che nemmeno tutti si conoscono.
Lei era praticamente una ragazzina acqua e sapone e a dire la verità, inizialmente non mi colpì molto: jeans e maglietta, sempre molto minimal, seppur molto carina, questo era innegabile.
Con il tempo ebbi più a che fare con lei, per lavoro e ci fu così occasione per conoscerla meglio. Scoprii che era davvero molto simpatica, ma piano piano in me si insinuò un velato desiderio: lei era assolutamente una brava ragazza, sia nei modi, sia in tutto quello che faceva o diceva. Era proprio questo che aveva instillato in me un qualcosa che col tempo diventò quasi un chiodo fisso. Mi piaceva sempre di più, la cercavo, addirittura arrivai a sognarla la notte. Prima sogni normali, poi sempre più particolari... Con lei non ci fu mai nulla, se non della normale complicità.
Dopo qualche anno ne persi le tracce, chiesi un po' qua e là e scoprii che si era trasferita in Lombardia, probabilmente a Milano. Non feci tanto caso a queste notizie, d'altronde era passato talmente tanto tempo.
Ebbene, poche settimane fa, mi recai proprio a Milano per lavoro e mentre facevo una pausa caffè in un bar del centro incrociai lo sguardo con una ragazza che mi sembrava assolutamente di conoscere. Anche lei mi guardava. Ad un tratto, l'illuminazione: Chiara, ma sei tu? Era proprio lei. Passammo un divertentissimo quarto d'ora a parlare del più e del meno e di quello che ci era accaduto in quegli anni. Dovemmo poi però entrambi tornare ai nostri lavori. Siccome io avevo una due giorni a Milano, lei mi propose di passare per un caffé da lei la sera stessa. Viveva da sola, ma forse ci sarebbe stata anche una sua vicina di casa.
Mi presentai dopo cena in un elegante condominio, non troppo distanze dal centro di Milano: lei mi accolse con dei pantajazz a vita alta di color blu corallo e una felpina in pendant. Era sempre semplice, come la ricordavo. Ma si era fatta ancora più carina. Anzi, era proprio bella. Ebbi un sussulto, ma non lo diedi a vedere.
Prima del caffé mi chiese se mi andava un calice di prosecco per festeggiare di essersi ritrovati così per caso. Il fatto è che i calici diventarono ben più di uno, quasi senza rendersene conto, parlando a raffica con una complicità piuttosto incredibile per due che non si vedono da così tanto tempo.
A un certo punto, conscia dei troppi calici, si alzò dicendo che era meglio farlo quel caffé. Io, che probabilmente con il vino avevo perso ogni inibiziono, non so come, ma mi alzai e la raggiunsi da dietro, mentre stava armeggiando con la moka. Credo che non si aspettasse per nulla di trovarmi lì, dietro di lei. La abbracciai, cingendola da dietro e le dissi: "sono contento di averti ritrovata". Mentre lo dicevo, quasi non mi rendevo conto che stavo premendo con il bacino sul suo strepitoso fondoschiena. E lei lo sentì perfettamente crescere il mio desiderio, secondo dopo secondo, addosso al tessuto dei suoi pantaloni.
Le mie mani dall'abbraccio affettuoso si fecero sempre più invadenti e finirono sotto la sua felpa toccando la pelle nuda...
"Cosa fai", mi disse con voce tremante. E io, non so nemmeno con quale coraggio, risposi, senza timore alcuno: "ti voglio". Fu in quel momento che la mia bocca raggiunse la sua con l intenzione di mangiarla....ma la sorpresa più grande fu che lei si fece mangiare con grande piacere.
Non capii più nulla. Una mia mano scese giù giù sulla pancia....poi dentro l'elastico stretto dei suoi pantaloni....e ancora giù... fino a trovare un tessuto ricco di merletti, ultimo baluardo che superai senza pensarci due volte: il contatto con la sparuta peluria mi fece letteralmente impazzire. Avanzai con un dito, poi con due...in pochi secondi lei fu un lago.
Mentre la masturbavo, lei con il briciolo di lucidità rimastole riuscì ad armeggiare dietro di lei, con la mano, sulla cinta dei miei jeans e a sbottonarla. Il mio sesso era lì, fremente e lei prima lo accarezzò da sopra i boxer, poi entrò dentro e lo impugnò con avidità muovendo poi la mano in modo ritmico.
Eravamo completamente fuori di noi. Io la volevo e lei non era da meno. Sorprendente, ma eccitante da morire. Con un colpo secco abbassai i suoi pantaloni scoprendo davanti a me quel sedere da capogiro. Lascia che la sua mano mi abbassasse i boxer e in pochi secondi ero completamente dentro di lei.
Le diedi dei colpi lenti, poi con sempre più ritmo, mentre le passavo il contorno delle labbra con un dito. La stavo possedendo da dietro.....
Sentivo di non poter resistere molto a quel desiderio, ma prima di lasciarlo esplodere cercai e trovai la sua bocca, che divorai completamente: le due lingue erano tutt'uno. Fu proprio mentre sentivo la sua lingua sulla mia che aumentai il ritmo, fino a scaricarle dentro tutto il mio piacere...
Nel frattempo....la mokà aveva iniziato a fischiare....