Anna mi fece sapere l'indirizzo della nuova cliente, notai che abitava nella collina adiacente Torino, feci notare che siccome non avevo la patente dovevo andare in pullman e i tempi si allungavano, dopo qualche giorno Anna disse che avrebbe mandato una macchina con autista a prendermi, così non mi perdevo. Il giorno fissato arrivò la macchina e l'autista, una ragazza mi fece salire dietro e dopo partii alla volta della destinazione. L'autista dopo poco che eravamo partiti mi disse "c'è una borsa con dei vestiti indossarli e metti i tuoi nella borsa" presi la borsa guardai dentro e vidi un solo indumento ed un biglietto dove c'era scritto "indossa il pantaloncino senza nient'altro addosso" io cominciai a svestirmi, cosa non semplice sui sedili posteriori di un auto, rimasi nudo, ovviamente ero eccitato dalla situazione, visto che l'autista dallo specchietto osservò tutto, ero sul punto di mettermi i pantaloncini in lattex nero che sentii la ragazza dirmi "fammi vedere cosa hai in mezzo le gambe" io allora seduto com'ero allargai le gambe facendo vedere il mio cazzo duro, lei mentre guidava osservava dallo specchietto e disse "se al ritorno ti porto a casa io facciamo una deviazione così almeno lo osservo da vicino" appena finì la frase io presi ed infilai, facendo fatica per quanto erano stretti il pantaloncino, mi sistemai e notai subito che essendo aderantissimi aderiva perfettamente al cazzo duro. Quando arrivammo alla villa, ormai mi ero rilassato, l'auto si fermò davanti ad un portone, dopo che l'autista mi ebbe aperto la portiera, scesi e sentii una manata sul culo che strinse i miei glutei, entrai e trovai un maggiordomo vestito di tutto punto, che mi accolse dicendo "la padrona la aspetta nel salone mi segua" io andai dietro a lui ed entrammo in una sala grandissima, con molti specchi alle pareti, ben arredato con mobili di vecchio stile, vidi un uomo seduto su una poltrona nudo e con una cintura che celava il suo membro, la padrona era seduta su un sofà vecchio stile con tappezzeria rossa, quando entrai si alzò in piedi e vidi che era vestita con una tuta in lattex nero, aperta sui seni, sulla figa, mi avvicinai e mi disse "ti sta bene il pantaloncino ma adesso toglitelo" io ubbidii un po' a fatica perchè la gomma si era attaccata alla pelle col sudore ma riuscii a toglierlo, ora ero nudo, lei mi guardò, mi accarezzo dal petto fino alle palle, poi ordinò "inginocchiati" io mi misi in ginocchio e lei riprese "comincia a baciare i piedi" baciati, poi si sedette e alzando una gamba disse "anche la pianta" fatto. Poi disse al marito "hai visto che ragazzino mi scopo oggi?" lui annui con la testa, io intanto leccavo poi mi disse alzandosi e girandosi "ora tocca al culo e lecca bene" solo allora mi accorsi che aveva uno spacco anche dietro lasciando le antiche scoperte, si piegò a 90 gradi per favorire il mio lavoro di lingua, con le mani allargai i glutei e al tatto notai quanto erano sodi, cominciai a lavorare di lingua, mi sfuggì di sfiorare la figa fui subito ripreso "ehi troia ho detto il culo" feci più attenzione, dopo un po' che leccavo sentii la signora mugolare di piacere. Mi fece fermare e disse al marito "vai ad aprire la porta della camera da letto" lui si alzò e si avviò verso una porta situata al lato del salone, lei si rigirò e mi disse "ora precedimi a quattro zampe" io iniziai a camminare verso la porta, lei mi seguiva dicendomi "però che bel culo" entrati ci ritrovammo in una una grande camera arredata più o meno allo stesso modo del salone, con un letto matrimoniale, mi diressi verso il letto, quando fummo vicini mi fermai e la padrona mi passò davanti dandomi uno schiaffo forte sul culo, rise e si mise a sedere sul letto, allargò le gambe e indicò la figa, mi avvicinai e subito sentii un profumo di violette, poi mi immersi con la faccia in mezzo le cosce e cominciai a leccare, era bagnata e ci volle poco a stimolarla, la sentivo gemere finché non mi godette in faccia, io continuai a ripulirla, poi mi prese per i capelli e allontanandomi disse al marito "renditi utile puliscigli la faccia con la lingua, lui si avvicinò e cominciò a leccarmi, a me faceva schifo, aveva un odore di tabacco, mentre la padrona rideva. Quando ritenne che avesse fatto bene il lavoro disse" adesso basta e tu sali sul letto" lui si allontanò e io salii sul letto disteso a schiena in giù, la guardavo ed era una bella donna, riprese a parlare "Lucia" ed entro una ragazza abbigliata con un reggiseno che a mala pena copriva i capezzoli e con una 4 di seno, ed un perizoma talmente fino che entrava nello spacco della figa, arrivata vicino la padrona impartii nuovi ordini "aiutami a togliermi la tuta, e tu vieni e fammi vedere se almeno riesci a farlo diventare duro" indicando il marito, che si avvicinò e salii sul letto, prese il mio cazzo in mano e cominciò a segarlo, ma la padrona lo richiamò subito "con la bocca almeno servi a qualcosa" io strabuzzai gli occhi non avevo mai avuto un pompino fatto da un uomo, lui cominciò a leccarmi le palle e poi andò su fino alla cappella e se lo infilò tutto in bocca, io lo guardavo e cercavo di non pensarci che era la bocca di un uomo che si lavorava il mio cazzo, nel frattempo avveniva la svestizione della signora, non senza fatica. Intanto il marito stava lavorando per bene e leccava pure bene si vede che gli piaceva perchè in poco tempo lo fece diventare duro, gli piaceva soprattutto la mia cappella, la padrona ormai nuda si godeva lo spettacolo, mentre io mi trattenevo per non godere, capii che ero al limite e mi disse "se vuoi godere fai pure, tanto lui sa cosa deve fare" avuto il via libera cominciai a sborragli in bocca, era la prima volta che un uomo mi faceva godere, dapprima cercò di non ingoiare poi la padrona disse "butta giù tutto" ubbidii, nel frattempo la padrona si era avvicinata al letto ed osservava da vicino il marito nell'atto di ingoiare, poi lo prese per i capelli e tirandolo via disse "basta per oggi la tua dose l'hai avuta ora siediti nell'angolo e goditi lo spettacolo, se vuoi puoi anche segarti come premio del lavoretto che hai fatto" io rimasi a guardarlo con il cazzo sporco della sua saliva e della mia sborra che stava perdendo vigore. Ci pensò subito la padrona a me "Lucia vieni qui, comincia a ripulire tutto e fallo venire di nuovo duro che devo scopare" la ragazza salì sul letto e preso in mano il mio cazzo che si stava smosciando cominciò a metterlo in bocca per ripulirla, nel mentre la padrona salì sul letto e mi mise la figa in faccia, non dovette dire niente capii subito cosa dovevo fare. Non riuscivo più a vedere cosa facesse Lucia con la figa della padrona in faccia e concentrandomi per servirla il meglio possibile, però ci sapeva fare e in poco tempo in bocca aveva il mio cazzo nuovamente duro e sentivo che se lo gustava per bene, intanto io facevo godere la padrona per bene, infatti aveva un'orgasmo dietro l'altro, pensavo che così non c'è l'avrebbe fatta a scoparmi, invece appena vide il cazzo di nuovo duro disse "brava Lucia me lo hai preparato bene ora io vengo al tuo posto e tu al mio" fecero cambio e mi trovai con la padrona che mi scopava a smorza candela al contrario e la figa di Lucia a portata di lingua, si sentiva che doveva aver già goduto mentre mi faceva il pompino perchè era fradicia, il perizoma grondava del suo piecere è probabilmente farsi leccare indossando quella sottile striscia di tessuto in mezzo la figa la eccitava di più. Ormai nella stanza si sentivano solo loro due che ansimavano e godevano, la padrona ad un certo punto avevo sentito che se lo era sfilato dalla figa e infilato nel culo senza cambiare posizione. Andarono avanti per parecchio tempo poi Lucia esausta si tolse dalla mia faccia ed alzatesi andò davanti alla padrona prima a leccarle i capezzoli, poi infilandole un dito in figa, io vedevo solo il culo della padrona andare su e giù e poi la sentii dire "quando devi godere dimmelo" io ormai ero vicino al l'orgasmo e dissi solamente godo, ed iniziai a sborrare nel culo della padrona, lei una volta sentito il liquido caldo entrare in lei, restò ancora un po' lì poi si sfilò il mio cazzo e crollò vicino a me, mentre Lucia provvedeva a ripulirmi nuovamente il cazzo. Rimanemmo sdraiati, la padrona aveva il fiatone come se avesse fatto la maratona, io invece mi godevo la bocca di Lucia, che però una volta ripulito tutto smise di leccare. La padrona esordì dicendo "bravo ti sei guadagnato i soldi, vatti a fare una doccia, rivestiti e poi mio marito ti salderà quello che ti sei guadagnato" feci così e poco dopo ero pronto per farmi riaccompagnare a casa, la padrona mi diede di più della cifra pattuita e trovai la macchina pronta per riportarmi a casa, era ormai sera, l'autista ad un certo punto mi chiese "com'è andata?" io risposi bene, poi vidi che invece di andare verso casa ci inoltrammo in un parco e si fermo in una radura in un boschetto chiesi "come mai ci siamo fermati, cosa succede" la ragazza scendendo disse "anche io voglio un po' di quel bel cazzo" e mentre lo diceva aprì la porta dalla mia parte e mi tiro fuori dalla macchina, mi tirò giù i pantaloni e cominciò a leccarmelo, al che io dissi "allora facciamo le cose per bene, prima un bel 69 poi ti scopo" lei accettò volentieri e così mentre io mi stendevo sul sedile posteriore, lei faceva il giro e una volta aperta la portiera, si infilò dentro con la figa già pronta e me la mise in faccia, leccammo insieme finché non volle scopare allora scendemmo dalla macchina, si mise a pecora sul baule a pecorina e la trombai, gli venni dentro. Una volta calmati i suoi bollenti spiriti mi riportò a casa, rientrai stanco morto.
«Bel racco to»