Passo davvero spesso davanti al suo negozio di fiori, la tentazione di fermarmi è sempre tanta. Ma cosa dirle? Ci conosciamo da una vita, sarebbe fin troppo strano!
Eppure una volta, presi il coraggio.
Era l'imbrunire, faceva freddo e dentro il negozio non c'era nessuno. Tranne lei.
Quando entrai, Ilenia era di spalle, intenta a mettere a posto dei vasi. Le giunsi all'improvviso da dietro e l'abbracciai, simulando uno scherzo, un agguato.
Lei sussultò, ma non fu troppo sorpresa e mi rimproverò solo dolcemente: "sei uno stupido!".
Non so come presi il coraggio, ma non mollai subito quell'abbraccio, cosa che invece avrei dovuto fare in una situazione normale. Ma c'era di peggio. Il contatto tra il mio bacino e il suo fondoschiena aveva scatenato delle reazioni che ben conoscevo, ma che erano sempre rimaste nel mio inconscio, nel mio fantasticare. 
Lei però disse, sorprendentemente, una frase che cambiò tutto: "ah però, pare che io ti renda felice!"
Non riuscii più a trattenermi e la baciai sul collo....sempre più ardentemente. Lei mi rimproverò ancora, ma non come mi sarei aspettato: "cosa fai...??". Ma non si scostò e le nostre bocce si avvicinarono pericolosamente. Cercai la sua, ormai ebbro di desiderio, e la trovai....la mangiai e lei si fece mangiare.
Spensi le luci, la alzai di peso e la sedetti sul bancone. Le tirai su il maglione e poi, con un colpo solo, deciso, sicuro, le alzai il reggiseno nero e affondai la bocca sul suo rigoglioso seno. Giocai per lunghi minuti, intorno alle aureole, la sentivo fremente come mai avrei immaginato. La riportai giù, a terra, ma solamente per slacciarle i jeans e farli scendere, togliendoli solo da una gamba. La feci risedere e e stavola scesi con il viso tra le sue gambe. Spostai le mutandine nere e presi a divorarla, senza sosta. Non era bagnata, era un lago. Non mi fermai, ormai la mia lingua era un tutt'uno con il suo piacere. La sentivo sospirare, ma non aveva la forza di parlare. Riuscì solamente a sussurrare...."lo voglio"...
Al che la feci rialzare. In un lampo la sua mano era sui miei jeans, armeggiava con fretta, strappò via un buttone e lo fece uscire: la mia erezione mostrava tutto quanto avevo fantasticato negli anni.
Lo impugnò con decisione e iniziò a muovere la sua mano, mentre mi mangiava il collo con avidità..., poi scese guardandomi negli occhi....la sua bocca lo avvolse completamente e per almeno cinque minuti non smise di mangiarlo....
Sapevo di non poter resistere a lungo. La allontanai leggermente, lei risalì, la girai, le misi un dito tra le labbra e mi avvicinai a lei, penetrandola da dietro.
Ero pronto e lei sussurrò: "possiedimi". Entrai dentro completamente, le diedi dei compi decisi, sempre più ritmati....fino a che non scaricai dentro di lei tutto il mio desiderio, facendola urlare di piacere.
Eravamo in trance....non fu facile rivestirsi...


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Categorie: Etero Confessioni