Dopo quel primo approccio con le mamme dei compagni di scuola dei miei cugini, mia zia appena ne aveva l'occasione mi portava con sé per mostrarmi. Un giorno mi fece andare nell'ospedale dove lavorava lei, scoprii che era nel reparto uomini del reparto chirurgico, capii subito che tutte le infermiere appena avevano un paziente prestante se lo scopavano, soprattutto nel turno di notte. Una mattina volle che andassi a casa sua, me lo immaginavo cosa voleva, entrato in casa mi disse di andare in camera e spogliarmi, mentre lei in vestaglia mi aspettava in salotto. La raggiunse, lei cominciò col toccarmi sia il cazzo che le palle, ovviamente divenne duro, lo ammirò e mi disse "stamattina dovrai darlo ad un'altra figa" ormai sapevo come sarebbe finita, poi allargò le gambe e facendomi mettere in ginocchio capii che voleva una bella leccata di figa. Ero lì che leccavo quando suonò il campanello di casa, mia zia disse "vieni vieni avanti la porta è aperta, poi chiudila pure" entrò e chiusa la porta venne in sala e vista la situazione esclamò "avevi detto che me lo facevi scopare, ma vedo che fa anche altro bene" io continuavo e sentii una mano scivolare sul mio culo fino a tastare le palle. Mia zia che ormai aveva goduto abbondantemente mi staccò la faccia dalla figa e disse "saluta Patrizia" io la saluti e vide che era quella del pompino in macchina, aveva maglia e jeans stretti, si vedeva lo spacco della figa e due capezzoli, che sormontavano una 4 misura, già bei diritti. La salutai, lei mi guardò e disse "un po' magro ma il cazzo è di belle proporzioni" mia zia disse "andate in camera e mi raccomando non me lo spompare troppo" presi Patrizia per mano ed andammo in camera, appena entrati le dissi che dovevo andare a gabinetto, lei mi disse "vai e lavati anche la faccia che io devo gustare la tua sborra non quella di tua zia" andai in bagno feci tutto e tornato la trovai nel letto, già nuda, aveva le cosce aperte e potevo vedere una bella fighetta ben depilata. Mi fece segno di avvicinarmi e una volta vicino mi prese la testa e me la indirizzò verso la figa, sapevo cosa dovevo fare, dopo poche leccate aveva già goduto e dicendomi che era da un po' che non godeva, infatti senza toccare il clitoride aveva orgasmi, poi mi venne l'idea di sfiorare il clitoride con la lingua, urlò di piacere tanto forte che mia zia entrò in camera per vedere cosa erano quelle urla, Patrizia la tranquillizzò dicendo che l'urlo era di gioia. Mi disse di stendermi, il mio cazzo era dritto come un albero, lei cominciò a stuzzicarlo con i capezzoli, poi cominciò a gustarlo con la bocca, ma non come in macchina, molto lentamente se lo gustava tutto, arrivato sotto si gustava le palle, fino a prenderle in bocca, era bravissima, lo infilò tutto fino in gola, bagnandomi tutto con la sua saliva. Dopo un po' capii che volevo partecipare al gioco facendo un bel 69, si girò e mi mise la figa in faccia, ovviamente iniziai a leccare ma questa volta non gridò più aveva la bocca piena. Ci leccammo per parecchio tempo poi mollò la presa e scivolò fino al cazzo e al contrario se lo infilò dentro, benché molto lubrificanti fece fatica a infilarlo tutto, un poco per volta lo prese tutto, urlando di gioia poi cominciò un movimento come se andasse a cavallo, ovviamente senza toglierlo da dentro, vedevo il suo culo muoversi ritmicamente e sentivo la sua figa godere, colava giù fino alle palle, che le sue mani mi toccavano mentre mi scopava, ero al limite del godimento la avvertii, lei impassibile si sfilò dalla posizione e girandosi se lo prese in bocca, non mi ci volle molto a godere, lei mandò giù tutto. Finito di sborrare mi aspettavo che mi facesse respirare, invece continuò a leccarsi, prima il cazzo e poi le palle, diciamo che non so come abbia fatto ma ero di nuovo eccitato, nel frattempo eravamo di nuovo a fare il 69, non persi tempo leccavo la sua figa, ma arrivai anche all'ano, la sentii mugolare di piacere, allora allargai bene i glutei e feci scorrere la lingua su e giù. Io avevo di nuovo il cazzo pronto e lei, smettendo il pompino disse "ho paura ma lo voglio nel culo", finita la frase si girò e venendomi sopra cominciò ad infilarlo in figa, godeva di nuovo, poi se lo sfilò e mi disse "tu stai fermo me lo metto dentro da sola" e così fece, entrò prima la cappella, si fermò e si abituo poi se lo spinse dentro, non lo prese subito tutto, ma continuò a spingere finché non sentii i suoi glutei battere sulle mie cosce, una volta dentro cominciò di nuovo il movimento che aveva fatto prima, ero sbalordito se lo stava prendendo nel culo a smorzacandela e a parte un iniziale imbarazzo ora si inculava alla grande, mi cavalcò per bene poi senza avvertirla cominciai a godere ed a riempirle il culo di crema, lei non disse niente, continuò finché non ebbe fatto uscire anche l'ultima goccia, si sfilò e si distese vicino a me, avevamo tutte e due il fiatone, restammo così per parecchio tempo. Io la accarezza e le baciai i segni, lei guardò l'ora e scattando su disse "cazzo devo ancora preparare il pranzo" e fece per alzarsi, ma tornò a sedersi dicendo "sono tutta in fiamme, davanti e dietro" riuscì ad alzarsi ed andare in bagno, la sentii parlare con mia zia, aspettavo che lei uscisse per andare anche io a rinfrescarmi. Infatti come arrivò andai anche io, che bello l'acqua tiepida sul cazzo e sulle palle, tornai che lei, con mia zia mi aspettavano, si era già rivestita, mi salutò e la vidi andare via camminando lentamente, mia zia mi disse di andare che avevo fatto un bel lavoro. 

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