Quando tornarono mia sorella mi disse che avevano deciso di affittare un gommone per fare il giro della costa e se c’era tempo di arrivare a Capri, presi l’idea con molto entusiasmo.


Dato che dovevamo prendere il pullman per Sorrento alle otto, andammo a letto presto.


Mi giravo e rigiravo nel letto, faceva un caldo pazzesco per far passare un po’ d’aria avevo aperto il balcone e la porta della camera ed ero rimasta solo con il pantaloncino del pigiama con il seno nudo e senza slip, Ripensavo alla sera prima a com’era stato tutto molto eccitante ai cazzi dei ragazzi al fatto che per la prima volta avevo visto due cazzi nudi nello stesso momento al mio non imbarazzo a mostrarmi nuda a loro all’eccitazione di vedere mia sorelle mentre fa un pompino tutta nuda mentre altri la guardano alla magnifica scopata con Sandro, al fatto di non aver neanche pensato che potevamo essere visti.


Tutto ciò mi scombussolava ero eccitata le mie mani senza che me ne accorgessi, erano scivolate di nuovo sul mio corpo, i capezzoli erano già duri, dritti con una mano stringevo i miei seni soffermandomi a pizzicare i capezzoli l’altra continuò lentamente a scendere sul mio ventre cosparso di gocce di caldo sudore.


La mia mano giunse all’elastico del pantaloncino,feci una lieve pressione ed insinuai una mano dentro trovai la mia fica completamente aperta fradicia di umori e di sudore, iniziai con una mano a stringere i miei seni e con l’altra ad accarezzarmi il clitoride che svettava duro, mi sentivo donna mi sentivo eccitata.


Piegai le gambe portandole al seno afferrai l’elastico del pantaloncino e lo sfilai lanciandolo dall’altra parte del letto, mentre mi contorcevo per levarmi il pantaloncino un piccolo soffio di vento mi colpì la figa che bagnata di umori si contrasse donandomi un sussulto.


Ero sdraiata nel mio letto a donarmi piacere, nella mia mente le scene della sera precedente mi sconvolgevano e mi eccitavano ero bagnata di sudore le mie dita scopavano la mia fica indecentemente bagnata, mi ritrovai appoggiata sui talloni e sulle spalle con il bacino alzato.


Le mie dita che all’inizio si muovevo in maniera delicata e dolce, trasportate da quei pensieri si muovevano sempre più velocemente e se prima era solo un dolce massaggio ora esploravano prepotentemente la mia figa.


Più andavo avanti e più le mie dita si facevano largo, iniziai a gemere, in un secondo di lucidità girai il volto affondando la bocca nel cuscino per attutire il mio piacere, ma la foga non si fermò, anzi volevo godere, le dita scopavano la mia figa entrando sempre di più ero così bagnata che tre dita entravano senza alcuna resistenza.


Nella mia mente apparivano dei flash dei loro corpi nudi dei loro cazzi della schiena inarcata di mia sorella che piegata succhiava avida il cazzo di Matteo.


Le dita instancabili non si fermavano mai, l’altra mano accarezzava i miei seni il mio bacino il mio sedere, poi non ce la feci più infilai due dita in bocca per non urlare, ma invece di zittirmi mi ritrovai a succhiarle tenendole in bocca e giocandoci con la lingua.


Caddi stremata sul materasso bagnato dal mio sudore e dai miei umori, dopo pochi minuti un sentii Silvì e Matteo che parlavano e ridevano sottovoce stavano nella sala da pranzo, avevo una paura folle che mi avessero sentito, cercai di ascoltare quel che dicevano, ma non sentivo bene cosi mi spostai dall’altro lato del letto che stava più vicino alla porta.


Matteo diceva che era pericoloso che io avrei potuto sentirli, mia sorella lo tranquillizzava dicendogli che io sicuramente già dormivo profondamente, poi sentii lui che chiedeva di controllare, non so cosa mi prese, mi misi sul fianco rivolta alla porta e feci finta di dormire con il cuscino sulla testa cosi potevo tenere gli occhi semi aperti senza essere vista.


La poca luce del balcone in camera mia illuminava discretamente la mia stanza e dalla sala da pranzo arrivava oltre che la luce del balcone anche quella della camera di Matteo e Silvia. Vidi Matteo che si affacciò nella mia stanza era nudo, non riuscivo a vederlo in faccia il cuscino me lo impediva, quando mi vide tutta nuda, vidi il suo cazzo iniziare ad indurirsi poi arrivò mia sorella alle sue spalle che gli sussurrò: ” vedi che dorme?” poi si accorse del cazzo che si stava lentamente indurendo e vedi che la mano di Silvi lo prenderlo in mano mentre con l’altra gli accarezza il sedere poi si avvicinò all’orecchio e gli disse” ti piace la mia sorellina? Lo so che ti piace! Appena l’hai vista ti si è iniziato ad indurire! Ti scoperesti anche lei non è vero? Hai visto com’è carina con la fighetta non del tutto rasata?” dicendo questo continuava a fargli una lenta sega poi si chinò d’avanti a lui e iniziò a leccargli il cazzo.


Si rialzò e gli sussurrò: ”Vienimi in bocca mentre guardi la sua fighetta” io ero lì non sapevo cosa fare, non sapevo se chiudere gli occhi, se dare un segno con un movimento un colpo di tosse per farli andare via…. Ma perché farli andare via? Mi piaceva guardarli, anzi l’unica vera voglia che avevo era quella di potermi toccare nuovamente.


Rimasi lì a guardarli mentre mia sorella si dedicava a succhiare quel magnifico cazzo, ogni volta che lo levava dalla bocca, il cazzo sembrava luccicare tanta la saliva che lasciava sull’asta, poi vidi mia sorella girarsi verso di me allargare le gambe e guardarmi mentre con una mano iniziò ad accarezzarsi la fica.


Ogni tanto facevo dei piccolissimi movimenti per mettere ancora di più in mostra la mia fica, durò una decina di minuti poi sentii Matteo che ansimava Silvia si mise d’avanti al cazzo e si fece venire in faccia, era una scena eccitantissima lei piegata d’avanti al cazzo, con una mano gli faceva una sega e l’altra un po’ gli accarezzava le palle un po’ gli toccava il sedere.


Mia sorella mentre lui veniva lo guardava dritto in faccia divertita con la bocca spalancata mentre lui guardava un po’ me ed un po’ lei.


Silvì si alzò e si sparse lo sperma che le era caduto sul seno come se fosse stata una crema solare,


poi si avvicinò alla spalla di Matteo proprio di fronte a me aveva ancora il suo cazzo in mano, si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò qualcosa che non capii



Matteo uscì dalla stanza mia sorella mi augurò la buona notte.


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