Dopo la cena e successiva scopata, in cui il capo aveva stabilito la sua dominanza in modo così netto, le cose in ufficio fra lui e mia moglie cambiarono un po'. 


Se prima approfittava di lei velocemente, e non tutti i giorni, accontendosi di piacevoli bocchini nelle pause di lavoro, dopo quella sera, per diversi giorni dedicò a lei molte più energie, a spese soprattutto del suo culo.


Il primo giorno ci stava che avesse voluto rinnovare il piacere di incularla provato due giorni prima. Lei se lo aspettava al punto da andare in ufficio ben pulita e dopo essersi ammoribidita e allargata con un dildo, a casa. 


Non che la troia me lo avesse detto prima. Lo confessò dopo. Non so cosa avrei pensato a sapere che il lunedì mattina si faceva un clistere e andava in ufficio con il culo morbido e pronto. Sicuramente mi avrebbe eccitato, ma non più di saperlo dopo, a sorpresa.


Lui l'aspettava praticamente con il cazzo duro. Appena entrata aveva chiuso la porta e avvertito tutti di non disturbare che dovevano rivedere una pratica. 


Dentro l'aveva subito abbrancata, senza darle il tempo di togliersi il cappotto, alzata la gonna e infilato un dito nella fica. Poi se lo era leccato, bagnato e gliene aveva infilati due.


L'aveva frullata un po' così, in piedi, a gambe aperte, la gonna alzata e mutande e collant alle ginocchia, col sottile retropensiero che poteva entrare qualcuno e vederla così, che la eccitava.


Poi l'aveva spinta seduta sul tavolinetto di cristallo e lei aveva sentito il freddo sulle chiappe nude e si era un po' deconcentrata, ma lui nel frattempo era davanti a lei si apriva la zip e sbottonava i pantaloni e il cazzo gli sbatteva sulla faccia.


Avvolta nel calore e nell'odore del cazzo sera di nuovo partita e subito lo aveva preso in bocca. Dopotutto faceva parte del suo lavoro spompinarlo. 


Si era immaginata che sarebbe venuto subito, per come sembrava eccitato. Era evidente che l'aspettasse pensando a quello che le avrebbe fatto appena arrivata. Magari si era toccato il cazzo o masturbato pensandola e ora voleva venire. Pensava lei.


Invece l'aveva fatta alzare, girare appoggiata al tavolinetto con le mani, la gonna alzata sulle spalle. E l'aveva anche girata col culo verso la porta, aveva pensato lei, che se entrano altri e me lo infilano e nemmeno li vedo e so chi sono...  e si era ecciata e aveva sporto ancora di più le natiche, muovendole leggermente, invitante.


E lui si era sputato sul cazzo e aveva puntato diretto sul culo, spingendo subito forte.


Lei aveva protestato e lui le aveva messo una mano davanti alla bocca dicendo, zitta troia che sentono tutti... vuoi far sapere a tutti che lo prendi in culo? 


e era entrato fino in fondo. 


L'aveva inculata violentemente per buoni dieci minuti e poi era venuto dentro. 


Ti è piaciuto, le ho chiesto.
Vuoi la verità? si. all'inizio mi faceva male ma poi sono venuta due volte... ero rimbambita, mi facevano male le gambe e non capivo più un cazzo...
quando è venuto... vuoi sapere che ho fatto? 
Si
mi sono girata e gli ho preso il cazzo in bocca, gliel'ho pulito tutto... e in realtà volevo che ridiventasse duro, per averne ancora... ma lui si è lasciato pulire bene e poi lo ha tolto.
E è andato alla scrivania a lavorare. 
Io mi sono rassettata e sono andata in bagno che sentivo la sborra che mi colava fuori dal culo.


....


Il giorno dopo ancora. L'ha chiamata dopo pranzo nel suo ufficio con un dossier. 


Lei lo ha portato ma lui le ha indicato il cazzo duro fuori dai pantaloni, seduto alla scrivania. Lei aveva posato il dossier, chiuso la porta e pensava volesse il classico pompino sotto la scrivania. Infatti prese un cuscino che era sul divanetto apposta, per metterselo sotto le ginocchia.

Lui se lo era fatto ciucciare un po'. Poi si era alzato, l'aveva girata e appoggiata sulla scrivania e di nuovo, diretto verso il culo. Altra inculata furiosa.
Stavolta dopo averla sbattuta un bel po' e allargata, lo tirava fuori, teneva il culo aperto con le dita, ci sputava dentro, e poi di botto glielo buttava dentro fino alle palle.
Così era durato molto più a lungo e gielo aveva allargato ben bene. 
Poi l'aveva girata e in ginocchio le aveva sborrato in bocca.


Mentre mi raccontava la giornata mi ero eccitato e iniziai a toccarle il culo, volevo incularla pure io. 
Con le dita arrivai a sentire il culo come fosse morbido e cedevole. Ma lei mi presa la mano e mi disse no, mi fa male... oggi avevo tutto il trucco colato, per le lacrime. Mi piaceva ma mi faceva anche male.

Ma sei venuta? le chiedo mentre comincio a scoparla. 
E lei: si, sono venuta come una troia a farmi allargare il culo in ufficio mentre sentivo dietro la porta gli altri impiegati andare e venire. 
Mi eccita sentirmi usata come una puttana, senza ritegno.


Il terzo giorno ancora inculata. Stavolta a gambe aperte, sul divano, guardandola in faccia e e alternando culo e fica, ma più il culo.
Voglio che il tuo culo sia come la fica, morbido e disponibile come una fica. Come una bocca. Voglio il tuo culo la tua bocca la tua fica quando mi va, secondo come mi va.
Sei il mio sborratoio e decido dove riempirti. Poi lo vai a raccontare a quel cornuto frocio di tuo marito che si fa le seghe e ti invidia.


Così ti ha detto? le chiedo.
Si, e ha detto che ti sta facendo un favore a allargarmi il culo. 


Il quarto giorno, giovedi, ancora nel culo. Ma nel bagno privato dell'ufficio. Appoggiata al water. Prima l'ha fatta sedere sul water e le ha chiesto di pisciare. Poi glielo ha messo in bocca mentre lei stava li a farla. Quindi l'aveva fatta girare e glielo aveva messo nel culo.


Dopo che era venuto, dentro, si era sfilato e l'aveva fatta venire al lavandino per lavarglielo e mentre lo teneva in mano aveva pisciato. 
Lei lo aveva tenuto in mano mentre usciva. Quindi le aveva detto di scrollarlo.
E poi di pulirlo con la bocca.


E tu? le chiedo. E' una cosa che non ha mai fatto. 
L'ho leccato. E... mentre leccavo la punta ha fatto uno schizzetto che mi è arrivato in bocca e in faccia. 

Ti sei fatta pisciare in faccia dal capo, le dico.
Si.
Allora te lo faccio anche io, subito, perché sei una gran troia e te lo meriti.
Lei non dice niente, la porto verso il bagno, il lavandino la faccio chinare con il viso e le strofino il cazzo sulle labbra.. Se sei eccitato è difficile ma  pian piano ci si riesce. I primi schizzetti sono timidi e leggeri. Lei non si ritrae, anzi, tira fuori la lingua. 
Altri schizzetti, sulle labbra, sulla lingua, sul viso. 
Forzo le labbra e entro in bocca. Altro schizzo. E le dico "ingoia".
E lei lo fa.

Mia moglie è sempre stata troia, e perversa, ma mi pare che con questa storia sta emergendo la sua parte sub. 


Penso che il capo sia un bel porco e che avesse qualche altra storia sottomano e la segretaria fino a quel momento l'avesse usata solo come sfogo, ma che avesse altri giochi da giocare. Però dopo la serata a casa nostra deve aver visto che valeva la pena dedicarsi di più e così abbia iniziato una sorta di educazione sentimentale della segretaria.

In questi quattro giorni l'ha portata da amante leggera a schiava sessuale sottomessa. Forse prima temeva che potesse tirarsi indietro anche per le mie reazioni a suoi eccessi, ma dopo aver constatato con tutta l'evidenza di una sborrata in bocca, che non rappresentavo un pericolo, aveva deciso di andare avanti.


Insomma questo aveva la segretaria come sollazzo nelle ore di ufficio, ma i suoi appetiti sessuali sono di altra raffinatezza e non si fidava nel coinvolgere una dipendente, sposata, che racconta pure al marito quello che fa.
Però era una situazione interessante, evidentemente, perché così è venuto a casa nostra per rendersi conto.

Io avevo avuto questo stato d'animo: mia moglie fa sborrare il capo quando questo ne ha voglia, occasionalmente se la scopa. A me la cosa eccita e va bene quando mi racconta scopiamo come maiali.
Lui era venuto a casa e mi aveva detto, in pratica, con i gesti: tua moglie è mia e tu me la prepari ,va bene? e dopo mi aveva messo il cazzo davanti. Ti inginocchi? mi riconosci nello stesso modo di tua moglie? e aveva benedetto il mio assenso nello stesso modo in cui benediva mia moglie. riempiendole la bocca del suo sperma. Una specie di premio. Qualcosa di cui ringraziare.

Questo era un carisma naturale da maschio alfa. Accettava la tua sottomissione nutrendoti del succo dei suoi coglioni. 


Però penso che i suoi divertimenti siano molto più raffinati. Chissà cosa ha in mente?

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