Un paio di settimane fa la mogliettina mi dice che vorrebbe invitare a cena il capo.


Lei è impiegata in un ufficio come segretaria di direzione. Organizza l'agenda, filtra, ricorda gli impegni al capo. E lo fa sborrare quando lui ha le palle piene.

Si, lo dico in maniera cruda, ma è così. Non ci sono malintesi sentimentali di sorta.  


Lui le è sempre piaciuto come uomo. Quando ci ha provato non si è fatta pregare. Però ha messo in chiaro che tutto sarebbe rimasto nell'ambito dell'orario di lavoro. Niente weekend, niente cene o hotel, niente problemi con la moglie, niente problemi con me.  


Se lui aveva voglia lei sarebbe stata una brava segretaria a disposizione. 


Quale capo non avrebbe accettato entusiasta?  


Mi ha semre raccontato tutto, come gioco erotico nostro. Dopo qualche tempo, e parecchi lavoretti di bocca, aveva detto a lui che io sapevo. Lui si era incuriosito e le aveva fatto domande, se non ero geloso, se doveva temere qualche reazione.


Ma no, stai tranquillo, aveva detto lei. Finché resta in questo ambito lui (io) non è geloso. Al che lui le aveva chiesto cose del sesso fra noi, eccitandosi al pensiero che me le avrebbe raccontate.


Insomma andava avanti da tempo una sorta di menage a trois in cui lei era da tramite, facendo eccitare entrambi col racconto di quello che faceva con l'altro. 


Conosco la malizia di mia moglie, e le sue perversioni oniriche. In questo gioco lei faceva l'ape regina, manovrandoci entrambi con maestria per godere sempre di più. Se faceva la puttana con lui in ufficio, con un pompino in ginocchio sotto la scrivania mentre lui parlava al telefono, mi tornava a casa tutta bagnata e sapeva che al suo godimento ci avrei pensato io.


Ovviamente, in un ufficio, in orario di lavoro, la maggior parte delle sue prestazioni erano di bocca. Pratica in cui è molto brava perché in primo luogo le piace. 


Si sente molto "geisha" quando lui le dice che avrebbe bisogno di "rilassarsi". Allora chiude la porta, si inginocchia davanti a lui, gli apre i pantaloni, lo tira fuori, lo fa crescere in bocca e poi lascia guidare lui. Si fa la coda di cavallo perché lui possa prenderla e guidarla su e giù. 


Quando lo sente duro e prossimo all'orgasmo sa che se spinge sotto i coglioni, massaggiando la prostata lui gode molto di più e sborra in abbondanza. 


E' un punto d'onore non farne uscire nemmeno una goccia. Ingoiare, pulire bene, attendere che si smosci e poi rimetterlo dentro, allacciare i pantaloni e tornare agli argomenti professionali.
Se mi chiede un caffè faccio un caffè, se mi chiede un pompino faccio un pompino. Semplice, no?


Si, certo, lui ha voluto anche la fica, e il culo. Anche perché quando lei gli racconta che lo ha fatto con me allora deve rimarcare il suo possesso.  Allora la mette a pecora sulla scrivania, gonna alzata e mutande e calze abbassate e se la fotte. 


Le chiede: tuo marito ti scopa così? glielo racconti come ti inculo? che dice?


E lei risponde che sicuramente lo vorrò sapere e che la vorrò scopare/inculare anche io e che quindi stasera avrà doppia razione e che domani arriverà tardi e stanca in ufficio, per colpa sua. 


Ovviamente chi si gode di più la situazione è lei. E la gestisce nel giusto equilibrio. 


Ora mi ha sorpreso con questa storia della cena, perché è chiaro che il menage non sarà più quello di prima. L'equilibrio cambierà, in meglio o peggio, non so. 


Chiedo e lei mi dice che è lui che vorrebbe conoscermi.  E' curioso.


E così arriva la sera della cena. Io lui lo avevo visto in qualche foto e di persona è meglio. Alto, in forma. So che ha un bel cazzo, a detta della mia dolce metà, che se ne intende. 
Il rapporto fra loro come dicevo è da capo a segretaria, lui quindi è tendenzialmente assertivo. Non autoritario, ma quello che chiede si aspetta naturalmente che lei faccia.


Parliamo del più e del meno ma con qualche allusione a quello che sappiamo che l'altro sa. Lei fa la perfetta signora di casa servendo gli aperitivi. 


E' lui che tocca l'argomento. Dice: ero curioso di conoscervi come coppia, avete un rapporto molto complice. Tu non sei mai geloso di lei?


Lo sarei, rispondo, se lei non fosse così complice, se lei si dividesse o mi si negasse in qualche modo. Ma così è un gioco, il sesso in ufficio è divertente e piacevole per lei, e diventa un gioco per noi.  E a te va bene, no?


A me va benissimo, risponde, tua moglie è bravissima come segretaria e assolutamente perfetta come segretaria... particolare. 


Ceniamo. Beviamo. Abbiamo parlato di cose di lavoro, genericamente e di argomenti generali. Lui ci racconta un po' del suo rapporto con la moglie. C'è giovialità e allegria, non forzate.


Ci mettiamo davanti al caminetto e siamo seduti a angolo, su un divano a penisola. Sappiamo tutti come andrà a finire e ci gustiamo l'attesa e l'eccitazione che monta.

E' lei che si inginocchia fra noi e dice "io qualcosina ancora la mangerei..." e con la mano destra accarezza la mia gamba, con la sinistra la sua. Sale sulle cosce, arriva all'inguine, massaggia.


Noi la lasciamo fare. Rilassati.
Prima gli ospiti, dice, ti dispiace? (rivolta a me)


No, certo, prego... e mi metto comodo per godermi lo spettacolo.


Si mette fra le sue gambe e con la maestria della pratica apre i pantaloni e estrae il pene già barzotto. Si è messa in modo che potessi guardare bene. Lui sorseggia un whisky. 
Mi fa vedere quello che tante volte mi ha raccontato. Lo prende in bocca e lo fa indurire. Lui inizia a scoparle la bocca mentre mi guarda. 


C'è una luce che è come se dicesse "guarda come mi sbocchina tua moglie, me lo fa in ufficio e si beve la mia sborra... " 


La stacca e la spinge sui coglioni, sempre guardandomi.  Lei lecca le palle, le alza con la mano per poterle mettere in bocca. Ha il cazzo durissimo e non perde il contatto visivo.


Non mi aspettavo questo. E' come se avesse voluto venire a confrontarsi con me direttamente per il possesso della femmina e mi stia sfidando, a casa mia. 


Ma invece di entrare in competizione, capisco perché lei sia così devota alle sue necessità fisiologiche. E' un maschio abituato a comandare naturalmente. 

A me non me ne frega niente di vedere chi è più alfa. 


Scendo dal divano, mi metto dietro di lei, la massaggio, la spoglio e inizio a leccarla da dietro, mentre lei continua a sbocchinare. Lecco la fica bagnata e il buco del culo che mi si apre davanti. Ha voglia di prenderlo. 


Mi metto a farle un bel ricamo di lingua nel culo, allargandolo e penetrandolo, bagnandolo. 


Per cui abbiamo lui seduto che sorseggia il liquore, lei in ginocchio che lo spompina, o meglio, che si fa scopare la bocca su e giù con la sua mano, e io dietro che le lecco il culo. 


Mi eccita l'idea di star preparando il culo della mia signora per il suo capo. 


E' lei che dice "lo voglio nel culo... mettilo nel culo... " e io faccio a lui il gesto di accomodarsi. 


Lui fa una cosa che non mi aspettavo. Si alza e ora lui è in piedi, lei in ginocchio appoggiata al divano, io in ginocchio dietro di lei, si avvicina e me lo mette davanti al viso, a dieci centimetri, fermandosi. E' un chiaro invito. 


Potrei rifiutare semplicemente spostandomi. Invece lo accolgo e continuo il lavoro della mogliettina, prendendo in bocca quel cazzo imperioso e bagnato.  Lui mi prende anche la nuca e me lo spinge in gola. 


Poi soddisfatto da questa sottomissione si china, apre le natiche di lei, si sistema e lo punta sull'ano, che cede subito, aprendosi come un fiore. 


Resto lì a guardare il su e giù... accarezzo lei, le tette, la schiena, la fica, le cosce. 


Il porco lo tira fuori e mi spinge di nuovo la nuca. Lo prendo in bocca di nuovo. Sento l'odore del rapporto anale, per quanto pulito e la cosa mi eccita da impazzire. Mi piace questo ruolo sottomesso.


Va avanti così per un po', nel culo e poi in bocca, di nuovo nel culo e ancora in bocca. 


Mi trovo a desiderare di essere io a prenderlo nel culo al posto di mia moglie, ma non faccio nulla, mi limito a godermi la situazione. Quando lo prendo in bocca, succhio, vado più in fondo possibile, fino in gola. Mi impegno come una troia.

Deve piacergli perché mi lascia fare. Lei se ne accorge, si volta e viene vicino a me con la bocca. Lo prende anche lei, lecca i coglioni. Conosce il suo punto debole e si mette sotto di lui a leccare fra ano e coglioni, spingendo con la lingua, sapendo che lo fa venire.


E infatti lui mi tiene la testa e mi spinge il cazzo in gola. Sento che si ingrossa e vibra e poi le contrazioni e quindi i fiotti di sborra bollente. Che ingoio con difficoltà.


Amore amore... mi dice lei... mi bacia, mi lecca la sborra dalla bocca. Fammi venire mi dice e mi sale sopra strofinandomi la fica sul viso. La sento gonfia e aperta, viene quasi subito e mi inonda il viso, anche lei.


E poi lei me lo prende in bocca e vengo praticamente subito. 


E adesso?


Di fatto siamo diventati il giochino sessuale del capo. Lei mi dice che lui aveva insistito per conoscermi. E ora che lo ha fatto, e che si sono stabilite le gerarchie, è soddisfatto, perché prima di sentiva a pari, se non il secondo. Ora è lui il primo, che decide e tira le fila del gioco.


Perché no? penso. In fondo è un gioco erotico nuovo da esplorare. Siamo una coppia sottomessa alle voglie di un capo. A sua disposizione come prima era la moglie, ora anch'io. 


Cinicamente penso: basta che paghi...

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