Capitolo 6: Pentimento e curiosità.
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GIULIA: Buongiorno amore, dormito bene?


IO: Benissimo tesoro, ho recuperato tutto il sonno arretrato! Tu invece?


GIULIA: Anch’io! Mi sento in forma smagliante oggi! Che c’è? Ti vedo un po’ inquieto, sei forse in ansia per stasera?


IO: Ovvio che sono nervoso per stasera. Penso sia normale nutrire un pochetto di timore! Più che altro sono preoccupato per la situazione. Vorrei che il tutto procedesse in maniera quanto più discreta.


GIULIA: Non starai pensando di tirarti indietro? Ti ho già garantito che faremo la massima attenzione. Nessuno si accorgerà di niente. Poi siamo entrambi fidanzati, nessuno sospetterà qualcosa. Rilassati, persino uno come Ale sarà costretto a limitarsi per non farsi beccare.


IO: Hai ragione tesoro! È solo che non vorrei ci sputtanassimo. Sarebbe un peccato rovinare tutto, anche perché la situazione è veramente eccitante.


Come già detto in precedenza, anche Alessandro era impegnato in una relazione da diversi mesi. Questo, non gli aveva certamente impedito di cominciare l’inesorabile opera di corteggiamento, finalizzata a sedurre la mia compagna. Avevo l’impressione che traesse particolare piacere nel flirtare con le altre ragazze, soprattutto se più giovani e fidanzate. Me lo suggeriva il mio istinto, pur non avendo alcuna prova a riguardo. Questo mio giudizio iniziale veniva confermato dagli ultimi avvenimenti.


Appariva fin troppo risoluto ed esperto in quel contesto; eccessivamente a suo agio, dava l’impressione che non fosse la prima volta nella quale portava avanti una relazione clandestina. Sonia, un’amica single di Giulia, con le sue parole mi aveva già confermato quanto fosse attraente come uomo. In passato, in più di una circostanza, si era sbilanciata nel tessere le sue lodi estetiche, celebrandolo come l’immagine stessa dell’erotismo. Conoscendolo solo di vista, le aveva chiesto di presentarglielo. Era escludere che Giulia, vista gli ultimi sviluppi, assecondasse la passata richiesta. Voleva averlo tutto per sé e non era più disposta a rinunciarvi.


GIULIA: Bravissimo, tanto a questo punto andrei comunque fino in fondo! Sei egoista, non ci pensi al povero Ale?! Ci rimarrebbe sicuramente male e si sentirebbe preso in giro! Poi ricordi? Mi hai già dato il tuo consenso! Tutto quello che accadrà oggi sarà anche per colpa tua!


Quelle parole, mi facevano accendere come un vulcano, rendendomi molesto. “Essere io il diretto responsabile della situazione”: questo concetto aveva su di me un effetto afrodisiaco, tale da cancellare ogni singola preoccupazione a riguardo. Sfruttavo a mio vantaggio il poco tempo a disposizione; iniziavo a baciarla e ad accarezzarla. Mi accorgevo immediatamente che anche lei era parecchio su di giri. In fin dei conti era Giulia ad avere un appuntamento passionale e una tresca in atto con il collega! Era in tutto e per tutto la protagonista. A sostegno di ciò, ne approfittavo per insinuarmi tra le sue cosce, sfilando gli slip; al tatto si svelava gocciolante. Volevo che la mia piccola usufruisse al meglio del mio servizio; mi chinavo su di lei, m’introducevo con dolci bacetti, proseguendo con delicate leccatine finalizzate a stimolarla. Ogni tanto, mi soffermavo ad ammirarla in tutta la sua sensualità, accelerando gradualmente il ritmo, fino al traguardo del godimento finale. Non era mai sazia, era appagante regalarle un nuovo orgasmo. Ero istruito sul fatto che, nelle ore successive, quella calda e morbida fighetta, così accuratamente curata e profumata, avrebbe fatto arrapare, un altro uomo. Non potevo fare a meno di immaginarli avvinghiati nel corso della loro seconda uscita romantica. Nonostante conoscessi già la risposta, chiedevo:


IO: A chi pensavi mentre godevi?


GIULIA: Di sicuro non a te!


IO: Lo presumevo, sei completamente bagnata! Sento ancora in bocca il tuo profumo. Sei anche venuta prima del solito!


GIULIA: Fidati, con lui lo ero ancora di più! Fradicia com’ero, chissà dopo quanto tempo si è liberato del mio profumo. Secondo me è rimasto impregnato per ore sulle sue dita! Tu che dici, pensi abbia gradito il mio fiorellino?


IO: Mhmm… Basta, ho voglia di godere anch’io!


GIULIA: Ma hai visto che ore sono, non abbiamo neanche fatto colazione! Mi dispiace è tardissimo e devo ancora prepararmi. Ricordi, ho un appuntamento stasera ed è lui ad avere la priorità! Poi se ti faccio venire ricominci con le tue paranoie e diventi geloso. Mi piaci molto di più così!


M’infastidiva ammetterlo, ma aveva ragione. In quello stato permanente di arrapamento e astinenza, era tutto più sopportabile. Durante i preparativi, addirittura mentre faceva la doccia, la pedinavo insistentemente, fomentandola con frasi provocatorie:


IO: Ti stai facendo bella per lui? Chissà per quanto tempo riuscirai a tenerti strette quelle mutandine! Secondo me sborra appena vede quel perizoma!


In effetti era bellissima. Aveva scelto un trucco leggero; piastrava con cura i suoi lunghi capelli castani, affinché lambissero delicatamente il suo splendido culetto. Era solita portarli legati dietro, a coda di cavallo, ma l’occasione era speciale. Reggiseno e perizoma bianchi venivano scelti con minuzia, nascosti rispettivamente con un leggero maglioncino e un attillato paio di leggings bianchi, unico baluardo alle sue nudità. Uno stivaletto nero la completava in tutto il suo splendore.


IO: Piccola, ricordi che prima dell’appuntamento devi lavorare? Sei davvero indecente vestita così! Scelta discutibile indossare collant bianchi e perizoma. In pratica girerai in mutande per l’ufficio. Saranno contenti tutti i tuoi colleghi, mentre ti fisseranno il culo!


GIULIA: Dici, sono davvero così provocante? Pazienza, in fin dei conti, è solo una persona la destinataria del messaggio! Voglio che Ale impazzisca e mi desideri per tutta la mattina. Percependo i suoi occhi addosso, sarò ancora più vogliosa durante l’uscita!


IO: Sicuramente anche i tuoi colleghi ringrazieranno! Sei sempre elegante e raffinata, non ti sembra di esagerare?


GIULIA: Sarà una piccola eccezione! Non sono un’amante dell’esibizionismo ma in questa circostanza, mi sembra appropriato. Poi stai esagerando sono entrambi bianchi si vede giusto un pochino. Non sono per nulla volgare, anzi sono tanto carina e graziosa!


IO: Se lo dici tu, per me sei davvero una gnocca! Tienimi aggiornato appena hai novità, ok amore?


GIULIA: Dipende! Non so se avrò le mani libere per farlo!


IO: Mi riferivo alla pausa pranzo scema! Buon lavoro!


GIULIA: Tranquillo, ci sentiamo più tardi così ti espongo i nostri piani per telefono. Bacio!


Uscita di casa, l’eccitazione si faceva più fievole e si dileguava man mano. Lasciava terreno fertile ad altre emozioni; paranoia e gelosia prendevano di nuovo il sopravvento. Mi rendevo conto che non avevamo mai parlato seriamente della cosa e definito un limite. La possibilità che Alessandro se la scopasse era reale. In questa eventualità, speravo che lui fosse fornito delle adeguate precauzioni. Ultimavo i preparativi per andare a lavoro. Costantemente, quel chiodo fisso tornava a tormentarmi. Ero combattuto da emozioni contrastanti, intrappolato tra pentimento e curiosità.

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