Marianna e suo padre ci fecero entrare, l'avevamo scelto di trovarci da loro perchè avevano un bel salotto oltre che essere isolati all'ultimo piano. 


Ci fecero accomodare, con solo il minimo imbarazzo tra di noi.


"Quindi Giulio, la situazione è questa", iniziò Marcello, "Penso che sia imbarazzante ma...", e mi abbracciò, "Credo che lo diventerà meno quando l'avremmo fatto."


"Hai ragione", e superando le sue incertezze si strinse a sè Marianna, che era in effetti non meno sexy di me.


"Un attimo", ci bloccò lei, "Ho un'ultima richiesta."



E guardandoci negli occhi ci gelò, dicendo che "Quando dirò cambio!, scambieremo i partner..."


Lanciandoci occhiate imbarazzate, fui io la prima a parlare: "Quindi caro paparino", e gli lanciai un bacio, "Non vedo l'ora..."


Marcello scosse il capo, "Figlia mia, che maiala che sei...", "Senti chi ha messo il cazzo dove non doveva per primo", e ridendo ci avviammo in salotto.


Per rilassare l'atmosfera, mettemmo la tv. Non c'era molto, giusto un film per passare il tempo.


Non ci volle molto, noi eravamo già nude dalla camicia in giù, e presto i nostri due stalloni tirarono fuori i loro potenti cazzi.


"Che ne dici, Mary...", "Che è ora, Rosy...", e incominciammo a spompinarci i due papà già col pene dritto.


Succhiavo e allo stesso tempo controllavo la mia amica, ci sapeva fare anche lei, mio padre era visibilmente eccitato.


"Giorgio, che pompinare di figlie che abbiamo", esclamò Marcello, ma lui stava slinguando Mary quindi non rispose.


La mia amica decise di spogliarmi, e lo feci anch'io su di lei, rimanendo così completamente nude.


Facemmo la nostra operazione sui nostri uomini, impalandoci su di loro e incominciando a scoparli.


Li cavalcavamo tenendoci la mano, eravamo veramente fighe, dopo qualche minuto tornai a spompinare Marcello, mentre Marianna e mio padre si erano messi a 69.


"Mmm", "Ohhh", i gemiti risuonavano nella stanza, venni messo sotto da Marcello mentre mio padre adesso la scopava alla pecorina.


"Come scopa mio padre?", gli chiesi goduta, "Lo scoprirai tra poco mi rispose lei!", e gli tenni le braccia mentre veniva trapanata molto forte.


A un certo punto sentì "Cambio!", mi tolsi da Marcello e puntai papà con lo sguardo.


"Perchè non andate in camera mia? Almeno sarete più intimi...", e ringraziandola presi per il cazzo paparino conducendolo verso la camera di Marianna.


Entrammo mentre in salone riprendevano rumori di scopata, e lo condussi sul letto.


"Non siamo obbligati...", mi disse, ma sapeva benissimo che ne avevamo entrambi voglia.


"Siamo già nudi, perchè rinunciare...", e salì su di lui baciandogli il petto, e poi scendendo al cazzo, che già duro incominciai a spompinare. "Ohhhh Rosy", "Mamma non li fa vero...", mi riferivo ai pompini ma anche a qualunque sesso un pò spinto.


"Mmm sarà il nostro segreto d'ora in poi...", sussurrai.


Mi abbracciò, e fu il suo turno di leccarmela, era veramente bravo anche se la sua barba mi grattava un pò.


"Aspetta un attimo", gli dissi, e guardando nel cassetto di Marianna trovai un profilattico e glielo infilai.


"Meglio andare sul sicuro", e mio padre incominciò a scoparmi, prima piano poi sempre più forte, "Ohhh così", ero sopra di lui e mi strinse le tette, fu bellissimo e dolce, alla fine mi venne dentro e mi strinsi a lui.


"Ohhh Rosy", e ansimando si rialzò,"Devo confessarti una cosa: io e tua madre quando avrai diciott'anni entreremo in un monastero dell'ordine prendendo i voti. Abbiamo già donato i nostri soldi, dovrai ricominciare tutto da capo."


Ero ancora eccitata che non me fregava niente. Adesso sapevo come si poteva godere e fare anche soldi, scopando.


 


L'estate dei miei diciott'anni, con i miei ormai in monastero o quello che era,  la trascorsi a fare la cameriera a Finale, una località balneare ligure, in un importante hotel a 4 stelle.


Per fortuna che almeno le conoscenze tramite l'ordine religioso dei miei erano rimaste, visto che dovevo ricominciare da zero, come si dice povera in canna.


Il lavoro era faticoso ma ben remunerato, molti clienti erano soliti dare mance abbondanti, altri infine erano playboy o mantenuti parecchio carini.



Mi avviai a rifare la camera del signor Sperti, un bel ragazzo di trent'anni che faceva l'attore di fotoromanzi, beato lui che si guadagnava da vivere in modo così stupido.


E vestita da cameriera difficilmente potevo risultare attraente: l'unica cosa che si notavano erano i miei piedini magnificamente saltati di rosso negli zoccoli aperti, ma per il resto ero infagottata in quel grembiule che mi ingrassava pure.


Bussai ma non ottenendo risposta entrai, probabilmente non c'era, incominciai a rassettare quando Francesco, come si chiamava, saltà fuori dal bagno con solo un asciugamano in vita.


"Oh mi scusi signor...", "Figurati, e a proposito chiamami Francesco", rispose con la consueta simpatia.


Gli rivolsi uno dei miei sorrisi migliori, e ammirai il suo splendido petto muscoloso: mmm, chissà sotto...


Mi riscossi dalle fantasie e incominciai a rifare il letto, mentre lui riprese a parlare: "Hai visto i miei fans ieri, abbastanza rumorosi eh", "Vero, dev'essere bello essere idolatrati", "Non è poi nulla di speciale credimi..."


Nel salire sul letto doveva essermi alzato un pò il grembiule, perchè sentivo i suoi occhi su di me, e forse inconsciamente mi ero tolta gli zoccoli e in quel momento ero carponi coi miei bellissimi piedini in bella visione.


"Non sono tutte belle come te le cameriere", riprese Francesco,  e lo vidi mettersi a posto l'asciugamano in vita: stavo fantasticando o sotto aveva un cazzo in erezione?


 


CONTINUA


 


 


 

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