"Rosy, è pronto per cena", chiamò mia madre Maria.


"Ahhh, ohhh", ero in camera mia e mi stavo sditalinando furiosamente, avevo diciassette anni e non ero più vergine, ma la mia vita sessuale non era esattamente entusiasmante.


"Arrivo mamma...", i miei facevano parte di una congregazione religiosa ed erano quantomai bacchettoni.


Anche quando li sentivo che facevano l'amore nella loro camera era tutto silenzioso, scommetto che lei non faceva neanche pompini a papà.


Tommaso era il ragazzo con cui l'avevo fatto per la prima volta l'anno prima, ma di considerarlo il mio fidanzato non avevo proprio voglia. 


Io e la mia amica Marianna ci eravamo procurate alcune riviste, assolutamente scandalose per il nostro ordine religioso, e avevamo scoperto che col sesso ci si può divertire parecchio, non in soli cinque minuti e in mille modi e posizioni.


"Ma tu a Tommaso faresti un pompino", mi chiese un giorno che ero da lei. "Sarebbe piacevole ma quel cretino...", gli risposi. Avevo già un seno ben sviluppata, una soda terza, e un corpo già ben sviluppato.


Ero in camera che fantasticavo in mutandine e maglietta, quando entrò mio padre.


"Rosy, vieni...",  mi disse sbrigativamente, squadrandomi da testa a piedi, ero sdraiata di pancia sul letto con le gambe incrociate, i miei piedi ben smaltati di rosso acceso, fin troppo provocante per una novizia.


Mi prese le dita dei piedini, "Che roba è...", "Siamo quasi d'estate papi, con i sandali stanno bene", "Sono da scostumata direi!" Ma continuava a tenerli in mano, e sentì che li avvicinava alla bocca. "Papi...", prese l'alluce sulla lingua e cominciò a leccarlo, mmm che strana sensazione.


"Ohh Rosy...", e lo tolse dalla bocca. Mi girai e vidi che arrossiva, che mio padre non fosse così casa e chiesa?


 



L'ipotesi di avere rapporti sessuali con Giulio, mio padre, non mi era mai passata nell'anticamera della testa. Quindi l'episodio mi turbò parecchio: anche questi moderati uomini di chiesa potevano avere pulsioni sessuali?



Un giorno andai dalla mia amica Marianna, e mi aprì suo padre. 


Salì nell'appartamento ed aprì la porta, c'era un silenzio come non ci fosse nessuno, quando sentì un rumore nella camera da letto dei suoi. Un gemito inconfondibile, ed avvicinatomi alla porta la scostai leggermente vedendo un uomo completamente nudo che si stava... masturbando?



Era suo padre, Marcello, ero come ipnotizzata alla visione.



"Ma...", e lui non sembrò troppo turbato dal vedermi. "Oh Rosy, credevo fosse il postino, scusami...", e si mise un asciugamano a coprirsi, ma avvicinandomi fissai il suo membro: era veramente lungo e grosso.


"Signor Marcello, perchè si sta segando in pieno pomeriggio?", gli chiesi e la domanda era retorica: avevo maglietta e gonnellina, anche se arrivava fino alle ginocchia, e scarpette da ginnastica. 


Intuì che l'erezione stava tornando prepotente, lui mi guardò e disse: "Rosy, sai com'è la nostra congregazione: ogni forma di divertimento, in particolare sessuale, è come proibita. Perfino masturbarsi sembra una trasgressione..."


"Quindi", e sedendomi sul letto toccai il suo pene, "Se trovassi chi vuole divertirsi come te..."


Mi avvicinò a lui e prese a baciarmi, mentre incominciavo a manovrargli il cazzo.


Mettendomi carponi sul letto, me lo presi in bocca imitando le foto delle riviste che avevo letto di nascosto, "Oh sei sicura...", e guardandolo negli occhi assentì senza staccarmi dal pene già molto duro.


Non so come, non avendo esperienza, ma istintivamente affondai nella cappella, facendo su è giù come se lo stessi scopando, poi lo tolsi dalla bocca per lavorarlo di mani e ricominciare leccandolo a partire dalle palle e risalendo al glande.


 Mi fermai solo per chiedergli come andavo, "Ahhhhh Rosy è bellissimo...", esclamò, e ripresi a ciucciarlo per poi farmi togliere la maglietta, e rimanere a seno nudo.


"Mamma mia che belle...", toccò i miei seni, per poi sfilarmi anche i pantaloncini, rimanendo praticamente nuda.


"Parlando di masturbazione, chissà cosa fate in camera te e Marianna...", "Sognamo quello che faremo io e te adesso."


Mi sbattè sotto di lui allargandomi le gambe, e baciandomi la vagina. Forse era una delle prime volte anche per lui, ne approfittai per togliermi anche le scarpette, vide i miei piedi stupendi e se li prese in bocca, "Mmm che odorino...", "Puzzano?", gli chiesi divertita.


"No sono perfetti", e riprese a leccarmela per poi interrompersi, saggiarla con le dita e incominciare a penetrarmi, "Sarà bellissimo", disse dolcemente mentre su uno specchio mi ammiravo. Una troietta nuda di neanche diciotto'anni, scopata da un uomo maturo.


Marcello si piegò leggermente, voleva darmi il massimo della goduria, io massaggiavo le grandi labbra mentre lui andava su e giù, e dopo qualche minuto mi fece tornare a pompargli l'uccello.


"Che bello, così venoso grosso", lui ridacchiò. "Posso provare una posizione di cui ho letto, lo smorzacandela?", Marcello mi guardò compiaciuta e mi invitò a salire su di lui.


Dopo qualche tentativo ci entrai perfettamente, e lui spingendomi un pò per il culo un pò per i fianchi, ricominciò a penetrarmi. "Rosy, hai letto le riviste giuste!", esclamò mentre mi contorcevo in una goduria mai provata, ballavo sopra il suo pisello ed era una danza pazzesca, "Girati adesso dandomi la faccia", e praticamente abbracciata a lui mi girai per aprirgli meglio la figa.


"Brava così Rosy", avevo i piedini appoggiati sulle sue gambe, per poi spostargli sul materasso mentre Marcello incominciò decisamente ad alzare il ritmo, lo baciai sulla lingua e sentendo che si stava ammosciando, tornai a pomparglielo.


"Mmm meglio di una pompa di benzina", scherzò e lo guardai in faccia, capì dalla sua espressione che saremmo stati amanti a lungo, era un bell'uomo, simpatico, con un bel cazzo, anche lui lo percepì e mi fece mettere alla pecorina.


"Questa è una delle preferite di noi maschietti", e capì perchè. Mi scopava come una cagna, mi girai per vederlo negli occhi, "Piace...", mi chiese, e lo implorai di non fermarsi.


"Si troietta", si spinse praticamente sul mio culo per aumentare la spinta, era pazzesco, questo era il sesso? Era fantastico.


"Marcello...", "Si...", "Hai mai sognato di scoparti Marianna?", "Ohh è bellissima ma è mia figlia!", e mi fece tornare a succhiarglielo. 


Sognai una seduta di gruppo dove papi avrebbe scopato Marianna, io Marcello, e i padri le rispettive figlie, ma la piacevole realtà incombeva. 


"Andiamo un pò sul classico", e tornò a leccarmela preparando una nuova puntata nella mia vagina.


Riprese così a trapanarmi, alzandomi la gamba destra e leccando tutte le dita dei piedi, per poi fare praticamente su e giù nella mia figa baciandomi a sua volta in bocca, "Mmm come sei atletico", urlai, e lui schiaffeggiò i seni mentre mi allargavo la vagina per permettergli la migliore penetrazione possibile.


"Ohhh", ormai gemevo senza freni, ero nuda e bellissima, tornò a mettersi lateralmente scopandomi e strizzandomi le tette.


"Ahhhhh", tolse il cazzo e lo picchiettò sulle mie gambe, tornai così a impalarmi sopra di lui, praticamente carponi.


"Ohhh Rosy...", mi ciucciò i seni aumentando goduria a goduria, le mie gambe si contorcevano nell'estasi del piacere mentre il suo pene violava le mie pareti vaginali.


Tornai a leccarglielo, sentivo che era prossimo ad esplodere, sognavo di essere investita da una pioggia bianca, lo tenni in bocca a lungo mentre lui tenendola con la mano praticamente me la scopava.


Sputai sulla mazza durissima, "Sei insaziabile", mi disse, "E sexy".


"Stai venendo a sto...", e lui assentì proprio mentre in quel momento la porta si apriva ed entrava Marianna...



Esattamente quando mi allagò la faccia di sborra, che schizzò dappertutto, alla mia amica offrì la visione di un mascherone bianco colante saliva e sperma.



Si avvicinò e perversamente raccolse dalla mia bocca, anzi la unì in un bacio saffico e bagnato. La sborra del suo paparino entrò nella sua boccuccia fino a quel momento candida.


"Sapevo papà delle tue abitudini, ecco perchè ho detto a Rosy di venire a quest'ora", e si sedette sul letto.


"Adesso dovrai contraccambiare e farmi scopare il tuo paparino", e guardandola maliziosamente la ringraziai con gli occhi della bella occasione che mi  aveva offerto.


"Marianna, ma...", provò a intervenire Marcello.


"Niente ma, papà", e Marianna si avvicinò per baciarlo in bocca, "No che stai facendo", si sottrasse lui.


"Okay, ci saranno altre occasioni se vorrai", e scoprendo il seno provocò una reazione nel cazzo del padre, "Ma tornando a noi, Rosy, datti da fare con il tuo papà se non vuoi che si scopra questo casino."


 


Era una gran porca, ma decisi di raccogliere il coraggio a quattro mani e parlare con mio padre.


Un giorno però, giranzolando da sola per la casa e cercando un libro, scivolarono fuori dalle pagine delle foto.


Erano foto abbastanza spinte, eh... uno sembrava proprio mio padre! Ma, non era mamma l'altra persona, e lo stava proprio scopando.



Decisi quindi con quest'arma di ricatto di parlare con mio padre.


Quando seppe di quello che avevo fatto con Marcello fu scioccato, ma poi tirai fuori le foto e gli chiesi spiegazioni.


"Tua madre è ristretta di mentalità Rosy, con lei non si va oltre la classica missionaria per pochi minuti, e una volta a settimana se va bene...", meditò con un tono rassegnato.


"Ecco perchè ho avventure ogni tanto", continuò, "E quelle foto le ho tenute stupidamente per vederle quando ho piacere." 


Mi avvicinai e gli sussurrai all'orecchio, "Marianna vuole scoparti", "La tua amica?"


"E' il pegno per non dire a tutti che ho scopato suo padre", e conclusi. "Se lo facessimo insieme,io e Marcello e tu e Marianna, ti dispiacerebbe?"


Deglutendo, acconsentì allo scambio di figlie.


 


Ci trovammo il sabato successivo a casa di Marcello.


Con le nostre rispettive madri impegnate in un ritiro spirituale, avevamo campo libero.


"Un ritiro per lesbiche", scherzava mio padre mentre ci recavamo in macchina all'appuntamento.


"Si, ma se scoprisse cosa facciamo noi stasera ci ammazzerebbe, vero papi?", ero tremendamente eccitante vestita leggero essendo giugno, maglietta e gonna senza intimo sotto.


Accenno col capo, quando mi venne in mente un'idea maliziosa. Tolsi il piedino dal sandalo e lo feci risalire sulla sua gamba, arrivando al pacco.


Incominciai a segargli il cazzo da sopra il pantaloncino, era veramente eccitante, "No Rosy...", "Mmm l'altro giorno però i piedini in camera mia li avevi ciucciati eh...", e sudando fece fermare la macchina e continuare il mio lavoretto.


"Ahhhh", mi fermai quando lo sentì veramente duro. "Così è pronto per Marianna", gli dissi, sfoderando il mio sorriso più perverso.


"Andremo all'inferno, lo sai...", mi disse desolato. "Ma almeno mi ci divertiremo", conclusi allegramente scendendo dalla macchina.


 


CONTINUA

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Categorie: Etero Incesti